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  • JSON: guida al formato di interscambio su internet

    JSON: guida al formato di interscambio su internet

    JSON sta per Javascript Object Notation, ovvero notazione ad oggetti in Javascript, ed è un formato strutturato per rappresentare insiemi di dati.

    Faccio un esempio semplice: se dobbiamo gestire un’anagrafica utenti su un sito web, potremmo avere la necessità  di esportare i singoli record di dati con blocchi di informazioni strutturate, del tipo

    (nome, cognome, indirizzo, email)

    Il fatto di dover trasmettere e gestire sulla rete un array di dati (e non una singola stringa o un numero) pone alcune problematiche non da poco: i dati andrebbero in teoria serializzati prima della trasmissione, poi trasmessi ed infine ricomposti a destinazione. Il formato JSON aggira in qualche modo il problema, per quanto forse in maniera poco ortodossa, e lo rende più semplice da gestire: grazie ad esso l’array è comunque una stringa, ed è rappresentato in questo modo:

    {

    nome: Salvatore,

    cognome: Capolupo,

    indirizzo: via delle vie 123,

    email: s.capolupo@gmail.com

    }

    Il passaggio da lista (array) di oggetti a JSON, e viceversa, è piuttosto semplice, è sempre possibile e soprattutto   è reversibile in entrambe le direzioni, e questo lo rende molto interessante per la realizzazione di web service. Peraltro, JSON è anche indipendente dal linguaggio di programmazione utilizzato, e questo lo rende adatto ad essere utilizzato nelle situazioni più complicate, ad esempio nel caso di integrazioni software e con linguaggio come C, C++, C#, Java, PHP, JavaScript, Perl, Python e così via.

    Definizione JSON

    JSON: JavaScript Object Notation, formato di memorizzazione e scambio dati tra linguaggi di programmazione. JSON (JavaScript Object Notation) è un formato per lo scambio dati, più semplice di altri da leggere dall’esterno e da scrivere, ed altrettanto agevole per i linguaggi di programmazione da gestire. È stato inventato da Douglas Crockford.

    JSON può essere inteso sia come file (un file JSON) che come formato (il formato JSON).

    Come è fatto il JSON

    Un formato JSON molto elementare è una singola coppia (chiave, valore), ad esempio:

    {chiave: valore}

    che si racchiude dall’esterno da una parentesi graffa aperta { e chiusa }, mentre chiave e valore si separano con il simbolo : (due punti). Nella pratica, ovvero, per fare un esempio “anagrafico“:

    {status: single}

    il che rappresenta, pertanto, l’essere single di una persona. In genere i file JSON sono liste di coppie del genere, che quindi possono diventare:

    {

    status: single,

    eta: 40,

    capelli: biondi

    }

    Il valore, ovvero il secondo campo (single, 40, biondi) di un formato JSON può essere anche una lista delimitata da [ e da ]:

    {

    giorni_festivi: [“sabato”, “domenica”]

    }

    La lista in genere può essere sia uniforme (lista di sole stringhe, lista di soli numeri) che mista (stringhe e numeri assieme). Non finisce qui: JSON può essere, un po’ come succede con il markup HTML, innestato a più livelli, quindi il campo “valore” potrebbe a sua volta essere una stringa JSON:

    {

    nome: “Ciccio”,

    cognome: “Pasticcio”,

    caratteristiche: {

      capelli: “Biondi”,

      altezza: “1.80m”,

      status: “Single”

    }

    }

    Un valore JSON può essere, pertanto, basato su tre tipi di casistiche:

    • Un insieme di coppie nome/valore: un oggetto, un record, uno struct, un dizionario, una tabella hash, un elenco di chiavi o una lista (array).
    • Un elenco di valori
    • Un altro file JSON, ricorsivamente

    Tutti i linguaggi di programmazione sono in grado di leggere e scrivere in formato JSON, grazie alla sua semplicità  e versatilità .

    Che cos’è un oggetto JSON

    Per oggetto si intende una sequenza non ordinata di nomi/valori. Un oggetto inizia con {parentesi graffa sinistra e finisce con }parentesi graffa destra. Ogni nome è seguito da :due punti e la coppia di nome/valore sono separata da ,virgola.

    Esempi di formato JSON

    Il file seguente rappresenta un campo “hey” con valore “guy”, un campo anumber con valore 243, un oggetto innestato composto da tre campi distinti (di cui uno è una lista, in cui peraltro non è specificata la tipizzazione: ci sono due numeri ed una stringa, al suo interno), un campo awesome con valore true, un campo bogus con valore false, uno meaning a null e così via.

    Scambiare dati in JSON

    Nella pratica lo scambio dati tra client e server può avvenire solo in formato testo: il formato JSON è perfetto a tale scopo, e per quello che serve possiede una potenza espressiva quasi paragonabile a quella del “cugino” XML. Grazie a JSON è possibile inviare e ricevere dati in modo semplice e snello, senza complicazioni dovute al parsing e grazie alle sue regole sintattiche, semplici ed universali.

    Esempio JSON in PHP

    PHP dispone delle funzioni predefinite per JSON-ificare e de-JSON-ificare le stringhe (o per meglio dire, le liste o array): queste funzioni sono:

    json_encode

    e

    json_decode

    Due esempi serviranno a chiarirne l’uso:

    $arr = array('a' => 1, 'b' => 2, 'c' => 3, 'd' => 4, 'e' => 5);

    echo (json_encode($arr));

    che in questo codifica la lista di chiave, valore $arr in un formato JSON e lo stampa. Per fare il percorso inverso:

    $json  =  '{"a":1,"b":2,"c":3,"d":4,"e":5}';

    var_dump(json_decode($json));

    Esempio JSON in Javascript

    JavaScript ha una funzione integrata per convertire una stringa, scritta in formato JSON, in oggetti JavaScript nativi:

    JSON.parse()

    Pertanto se si ricevono dati da un server in formato JSON, si possono sfruttare e gestire come qualsiasi altro oggetto JavaScript.

    Esempio:

    var prova = {name: “Sal”, age: 40, city: “Rome”};
    var testJSON = JSON.stringify(prova);
    window.location = “test.php?json=” + myJSON;

    Il codice qui sopra passa una JSON come parametro URL sfruttando la funziona predefinita   JSON.stringify().

    Come aprire un file JSON nel browser

    Esistono apposite estensioni per aprire un file JSON nel proprio browser, e vederlo in modo adeguatamente comprensibile e formattato.

  • Cos’è il meme di Napoleone

    Cos’è il meme di Napoleone

    A giudicare dalla grandissima diffusione di ritratti di Napoleone Bonaparte, si direbbe che sia diventato anche lui un meme. Come può essere successo? La mania parte ancora una volta da Tik Tok, il social che sembra fare tendenza più di qualsiasi altro soprattutto tra i giovanissimi. Numerosi meme di Napoleone sono diventati di moda sul social, ma come è possibile tutto questo rimane il mistero del giorno.

    Galleria meme Napoleone

    Hai ragione nel notare che l’immagine di Napoleone Bonaparte è ampiamente diffusa e iconica, e in un certo senso, può essere considerata una forma di meme nella cultura popolare. Ecco come ciò potrebbe essere successo:

    1. Iconicità visiva: L’aspetto fisico di Napoleone, con il suo cappello a cilindro, l’uniforme militare e la postura orgogliosa, è estremamente riconoscibile. Questa iconicità visiva è un elemento fondamentale per la diffusione di un meme, in quanto rende l’immagine facilmente identificabile e memorabile.
    2. Immagini ripetute: L’uso frequente delle immagini di Napoleone in vari contesti, spesso con didascalie o modifiche che rielaborano il suo personaggio o la sua storia, contribuisce alla diffusione dell’immagine come meme. Le immagini che vengono condivise ripetutamente in modi diversi tendono a diventare riconoscibili all’interno della cultura popolare.
    3. Citazioni famose: Come menzionato in precedenza, Napoleone è noto per alcune citazioni celebri, come “L’impossibile è il luogo in cui inizia la sfida” o “La storia è scritta dai vincitori.” Queste citazioni possono essere associate alle immagini di Napoleone, creando un meme che combina l’aspetto visivo e il testo.
    4. Satira e parodia: L’uso di immagini di Napoleone in contesti satirici o parodici può renderle divertenti e accattivanti per il pubblico. La satira può essere un modo efficace per far diffondere un meme, poiché cattura l’attenzione delle persone attraverso l’umorismo.
    5. Cultura popolare: La figura di Napoleone è spesso presente nella cultura popolare attraverso film, libri, fumetti e altri media. Questo continuo riferimento a Napoleone lo mantiene rilevante e lo inserisce naturalmente nella cultura dei meme.

    In sintesi, l’immagine di Napoleone Bonaparte è diventata iconica grazie alla sua immagine riconoscibile, alle citazioni famose e alla presenza continua nella cultura popolare. Questi fattori hanno contribuito a rendere l’immagine di Napoleone un elemento frequente nei meme e nella comunicazione visiva in generale.

    Napoleone Bonaparte potrebbe diventare un meme sui social per diversi motivi:

    1. Iconicità storica: Napoleone è una figura storica estremamente riconoscibile e iconica. La sua immagine, con l’uniforme militare e il cappello a cilindro, è immediatamente identificabile, il che lo rende una base ideale per la creazione di meme.
    2. Azioni memorabili: Napoleone ha svolto un ruolo significativo nella storia europea, conosciuto per le sue vittorie militari, la creazione del Codice Napoleone e il suo status di imperatore. Questi eventi possono essere parodiati o rielaborati in meme per scopi comici o satirici.
    3. Statura fisica: La bassa statura di Napoleone è un tratto distintivo della sua figura, ed è spesso oggetto di scherzi o esagerazioni nei meme. Questo aspetto fisico fornisce un’opportunità per il sarcasmo e il divertimento.
    4. Citazioni famose: Napoleone è noto per alcune citazioni celebri, come “L’impossibile è il luogo in cui inizia la sfida” o “La storia è scritta dai vincitori.” Queste citazioni possono essere reinterpretate o parodiate in meme per creare contenuti divertenti o ironici.
    5. Parodie storiche: Le parodie di eventi storici in cui Napoleone è coinvolto, come la sua ascesa e caduta, possono essere fonte di umorismo. I meme possono rielaborare questi eventi in chiave satirica o umoristica.
    6. Risonanza culturale: La figura di Napoleone continua a essere studiata e discusso nella cultura popolare, nei libri, nei film e nelle opere d’arte. Questa risonanza culturale fornisce un terreno fertile per l’elaborazione di meme che fanno riferimento a elementi della sua vita e del suo tempo.

    In generale, Napoleone Bonaparte offre molti elementi che possono essere adattati per creare meme divertenti e significativi su piattaforme di social media. La sua immagine storica, la personalità e le azioni hanno reso Napoleone una figura di interesse per la cultura popolare e, di conseguenza, un soggetto potenziale per la creazione di meme.

    Napoleone meme

    Il meme di Napoleone è un termine generico che può riferirsi a vari meme che utilizzano immagini o citazioni legate a Napoleone Bonaparte, il famoso generale e imperatore francese del XIX secolo. Questi meme spesso giocano sulle caratteristiche fisiche di Napoleone, come la sua bassa statura, o sulle sue azioni storiche.

    Un esempio comune di meme di Napoleone potrebbe essere un’immagine di Napoleone con una didascalia umoristica o un commento ironico relativo a eventi storici o situazioni contemporanee. Tali meme possono essere creati e diffusi su piattaforme di social media e siti web di condivisione di immagini.

    Ricorda che i meme possono variare nel tempo e nel contenuto, quindi ci potrebbero essere molti meme diversi basati su Napoleone Bonaparte, ciascuno con il proprio stile e messaggio.

    A giudicare dalla grandissima diffusione di ritratti di Napoleone Bonaparte, si direbbe che sia diventato anche lui un meme. Come può essere successo? Hai ragione nel notare che l’immagine di Napoleone Bonaparte è ampiamente diffusa e iconica, e in un certo senso, può essere considerata una forma di meme nella cultura popolare. Ecco come ciò potrebbe essere successo:
    1. Iconicità visiva: L’aspetto fisico di Napoleone, con il suo cappello a cilindro, l’uniforme militare e la postura orgogliosa, è estremamente riconoscibile. Questa iconicità visiva è un elemento fondamentale per la diffusione di un meme, in quanto rende l’immagine facilmente identificabile e memorabile.
    2. Immagini ripetute: L’uso frequente delle immagini di Napoleone in vari contesti, spesso con didascalie o modifiche che rielaborano il suo personaggio o la sua storia, contribuisce alla diffusione dell’immagine come meme. Le immagini che vengono condivise ripetutamente in modi diversi tendono a diventare riconoscibili all’interno della cultura popolare.
    3. Citazioni famose: Come menzionato in precedenza, Napoleone è noto per alcune citazioni celebri, come “L’impossibile è il luogo in cui inizia la sfida” o “La storia è scritta dai vincitori.” Queste citazioni possono essere associate alle immagini di Napoleone, creando un meme che combina l’aspetto visivo e il testo.
    4. Satira e parodia: L’uso di immagini di Napoleone in contesti satirici o parodici può renderle divertenti e accattivanti per il pubblico. La satira può essere un modo efficace per far diffondere un meme, poiché cattura l’attenzione delle persone attraverso l’umorismo.
    5. Cultura popolare: La figura di Napoleone è spesso presente nella cultura popolare attraverso film, libri, fumetti e altri media. Questo continuo riferimento a Napoleone lo mantiene rilevante e lo inserisce naturalmente nella cultura dei meme.

    In definitiva, l’immagine di Napoleone Bonaparte è diventata iconica grazie alla sua immagine riconoscibile, alle citazioni famose e alla presenza continua nella cultura popolare. Questi fattori hanno contribuito a rendere l’immagine di Napoleone un elemento frequente nei meme e nella comunicazione visiva in generale.

  • Come funziona un software anti-malware?

    Come funziona un software anti-malware?

    Talvolta basta un semplice click. Un click su un link all’apparenza innocuo per ritrovarsi il cellulare con un malware di cui spesso ignoriamo persino l’esistenza. Il fenomeno è in costante ascesa e spesso anche i più esperti possono ritrovarsi a cliccare su un link, magari addirittura affidabile, tramite il quale però viene installato a nostra insaputa un malware che resta, tra l’altro, assolutamente invisibile.

    Proprio per questo, oltre ai classici anti-virus, ci ritroviamo a fare i conti con software anti-malware necessari per proteggere i nostri pc e i nostri smartphone ma, soprattutto, i nostri dati, le password salvate e le decine di codici che ogni giorno gestiamo semplicemente per accedere alle mail, all’home banking, all’app del nostro gestore di telefonia.

    Un software anti-malware è un software di sicurezza informatica progettato per identificare, prevenire e rimuovere minacce informatiche; uno strumento essenziale per proteggere il tuo sistema operativo da vari tipi di malware, tra cui virus, spyware, adware, trojan, worm e rootkit, il cui obiettivo principale è quello di rilevare e neutralizzare queste minacce prima che possano danneggiare i tuoi dati o compromettere la tua privacy.

    Normalmente un qualsiasi software anti-malware (in commercio ce ne sono tantissimi, talvolta anche in versione free) esegue costantemente scansioni approfondite del sistema operativo e in generale del pc a caccia di qualche segnale di infezione. Analizzerà i file, ma anche i processi e il registro di sistema. Scandaglierà nel dettaglio ogni singolo anfratto del nostro PC a caccia di un malware in grado di “bucare” le nostre difese e attingere a una marea di dati personali.

    Effettuata la scansione, laddove dovesse riscontrare qualche minaccia, il software rimuove immediatamente il file malevolo spostandolo nella c.d. “quarantena” in modo da impedire all’infezione sia di far danni sia di diffondersi a macchia d’olio.

    Il sistema migliore, tuttavia, è quello dotato di scansione automatica sempre attiva: soltanto in questo modo potremo evitare qualsiasi problema sul nascere. Si perché in questo caso il software esegue una scansione automatica e continua di ogni attività, contribuendo a prevenire qualsiasi tipo di danno che un malware qualsiasi potrebbe causare.

    Ma come riesce un software anti-malware a identificare una minaccia? Normalmente i principali software in circolazione utilizzano una molteplicità di metodi per individuare un malware e ridurne gli effetti dirompenti sui nostri PC. La prima scansione che viene effettuata è quella “delle firme”: il software analizza file e processi del PC a caccia delle “firme” note dei malware e incrociando i dati con quelli di un database di identificatori noti.

    Dopo questa prima tipologia di analisi è la volta delle valutazioni sul comportamento di file e processi. Se il software identifica file che intervengono sul registro o che avviano in autonomia collegamenti con altri server, ci segnalerà la potenziale minaccia. Infine il software anti malware va a caccia anche di comportamenti sospetti che potrebbero far ipotizzare che si tratti, appunto, di un file malevolo: se per esempio viene individuato un file che prova a nascondersi, sarà considerato sospetto e segnalato.

    Oltre alle principali tipologie di analisi individuate in precedenza, l’anti-malware scansiona normalmente l’intero sistema operativo a caccia di comportamenti sospetti o di file che tentano, per esempio, di accedere al registro e di apportare modifiche, anche attingendo ad un database dei “comportamenti” dei malware in costante aggiornamento.

  • Ecco i siti più cercati su Google all’inizio di ottobre 2023

    Ecco i siti più cercati su Google all’inizio di ottobre 2023

    Google Trends è un servizio fornito da Google che offre informazioni sulle tendenze di ricerca su Internet. Le informazioni presentate su Google Trends sono basate sui dati di ricerca raccolti da Google attraverso il suo motore di ricerca. Ecco come vengono creati i dati su Google Trends:

    1. Raccolta dati di ricerca: Google raccoglie costantemente dati sulle ricerche effettuate dai suoi utenti in tutto il mondo. Questi dati includono le parole chiave cercate, la frequenza delle ricerche e la posizione geografica degli utenti.
    2. Normalizzazione dei dati: Google Trends normalizza i dati di ricerca per tener conto delle fluttuazioni nella quantità totale di ricerche nel tempo. Ciò consente di confrontare le tendenze di ricerca in momenti diversi e in diverse regioni.
    3. Aggiornamento regolare: Google Trends aggiorna regolarmente i dati, spesso quotidianamente o in tempo quasi reale, in modo che gli utenti possano visualizzare le tendenze di ricerca più recenti.
    4. Visualizzazione dei dati: Google Trends offre una piattaforma web che consente agli utenti di cercare e visualizzare le tendenze di ricerca utilizzando filtri come paese, intervallo di tempo e categoria. Gli utenti possono vedere come la popolarità di una determinata parola chiave è cambiata nel tempo e come si confronta con altre parole chiave correlate.
    5. Strumento di analisi: Google Trends fornisce strumenti di analisi che consentono agli utenti di esplorare ulteriormente i dati, identificare picchi di ricerca, trovare parole chiave correlate e comprendere meglio le tendenze di ricerca.

    È importante notare che i dati di Google Trends sono sempre aggregati e anonimi, il che significa che non è possibile risalire alle ricerche di utenti specifici. Questi dati sono utilizzati da professionisti del marketing, giornalisti, ricercatori e altri per comprendere meglio cosa interessa alle persone in un determinato momento e in una determinata area geografica.

    Eccovi alcune informazioni generali sugli argomenti legati alla parola “web” che potrebbero essere stati popolari su Google di recente. Per brevità sono stati considerati solo i brand con la parola web al loro interno.

    1. Web Mail PEC
      • in questo caso parliamo del famoso servizio di PEC offerto da Aruba, che potete raggiungere dal sito webmail.pec.it
    2. wetransfer
      • WeTransfer è un servizio di trasferimento di file online che consente agli utenti di inviare grandi file o collezioni di file a destinatari tramite un link scaricabile, semplificando notevolmente la condivisione di contenuti multimediali e documenti. È ampiamente utilizzato per condividere foto ad alta risoluzione, video, presentazioni e altri file, ed è noto per la sua facilità d’uso e la possibilità di utilizzarlo gratuitamente con limitazioni o sottoscrivendo un abbonamento premium per funzionalità aggiuntive.
    3. ideawebTV
      • si tratta di una celebre testata sportiva online con sede a Cuneo, molto visitata in questi giorni per via dell’arrivo di Pep Guardiola, campione d’Europa in carica, nella sede del palazzetto della città.
    4. frosinoneweb
      • si tratta anche in questo caso di una famosissima testata online che parla di cronaca, sport e notizia prevalentemente locali.
    5. dagospia
      • Dagospia è un sito web italiano che funge da blog di notizie e gossip. È noto per pubblicare informazioni su eventi, personalità pubbliche, politica, spettacolo e altri argomenti di interesse pubblico, spesso con un tono e uno stile di scrittura sensazionalistici e scandalistici. Dagospia è stato fondato da Roberto D’Agostino ed è diventato popolare in Italia per la sua copertura di notizie e pettegolezzi legati al mondo dello spettacolo, della politica e delle celebrità. Tuttavia, è importante notare che il sito è spesso oggetto di critiche e controversie per il suo stile di giornalismo tabloid.
    6. WebMD
      • WebMD è un sito web molto conosciuto che fornisce informazioni sulla salute e consigli medici.
    7. WebEx:
      • WebEx è una piattaforma di videoconferenza molto utilizzata per le riunioni online e la collaborazione aziendale.
    8. Webster’s Dictionary:
      • Webster’s Dictionary è un famoso dizionario online che fornisce definizioni e significati delle parole.
    9. Webtoon:
      • Webtoon è una popolare piattaforma di webcomics che offre una vasta gamma di fumetti online.
    10. Webroot:
      • Webroot è un’azienda specializzata in software di sicurezza informatica e antivirus.
    11. Webassign:
      • Webassign è un’applicazione utilizzata in ambito educativo per la gestione degli esercizi e delle assegnazioni online.
    12. Webflow:
      • Webflow è una piattaforma di progettazione web che consente di creare siti web senza scrivere codice.
    13. Webcam Toy:
      • Webcam Toy è un’applicazione web che consente agli utenti di scattare foto con la loro webcam.
    14. Webopedia:
      • Webopedia è un sito web di riferimento tecnologico che fornisce definizioni e spiegazioni su termini informatici e tecnologici.
    15. WebSudoku:
      • WebSudoku è un sito web che offre puzzle di sudoku online gratuiti.

    Ricorda che la popolarità dei siti web può variare nel tempo, quindi i risultati di ricerca attuali potrebbero essere diversi da quelli menzionati qui. Per ottenere i dati più aggiornati sui siti web più cercati con la parola “web” nel loro nome o contenuto, ti consiglio di effettuare una ricerca su Google o utilizzare strumenti di analisi dei dati di ricerca.

  • Seaman è stato uno dei retrogame più bizzarri di sempre

    Seaman è stato uno dei retrogame più bizzarri di sempre

    Seaman è un videogioco sviluppato da Sega per la console Dreamcast. Il gioco è stato sviluppato utilizzando il linguaggio di programmazione C++ e ha richiesto diversi anni di lavoro per essere completato.

    Seaman è stato pubblicato nel 1999 ed è stato accolto positivamente dalla critica, diventando uno dei giochi più venduti per Dreamcast e successivamente per PS2. Il gioco si basa sull’interazione con una creatura virtuale, chiamata Seaman, attraverso un microfono incluso nella console. La creature in questione possiede una specifica singolarità, in quanto è un pesce con la testa da uomo. Il giocatore ha il compito di nutrire, curare e interagire Seaman per aiutarlo a crescere e svilupparsi, evitando che muoia o che possa avere problemi di qualsiasi tipo nell’ecosistema virtuale che lo circonda. Il giocatore può comunicare con il Seaman, come accennato, utilizzando il microfono incluso nella console Dreamcast, permettendo di chiedere domande e rispondere alle sue risposte, per cui rispondeva già ai comandi vocali, in qualche modo, nel lontano 1999.  Inoltre, il gioco include una serie di minigiochi che permettono al giocatore di guadagnare punti e soldi virtuali per acquistare nuovi elementi per il proprio acquario e migliorare la vita del Seaman.

    Non si sa quante copie furono vendute con precisione, ma il gioco ebbe molto successo, nonostante qualche perplessità iniziale e l’aspetto apparentemente grottesco della sua grafica e del suo personaggio principale. Sega ha dichiarato che il gioco è stato uno dei più venduti per Dreamcast, e lo stesso successo si è poi replicato per PlayStation 2.

    Nel video che riportiamo di seguito viene fatto vedere come funziona il gameplay, commentato dallo Youtuber Chilling with Kakujo.

    Foto di copertina: Di Lone Internaut – Screenshot catturato da me, Copyrighted, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=8189090

  • Esplorando Non Luoghi Virtuali

    Esplorando Non Luoghi Virtuali

    Un Viaggio negli Anfratti Nascosti di Internet

    Internet è un mondo vasto e complesso, una dimensione in continua evoluzione che offre opportunità incredibili per la connessione, l’apprendimento e l’intrattenimento. Tuttavia, nel fitto tessuto di questa rete globale, esistono anche dei “non luoghi”, spazi virtuali poco frequentati o nascosti, che meritano attenzione. Questi luoghi digitali hanno un impatto significativo sulla cultura e sulla società online, offrendo uno sguardo approfondito nell’oscurità e nella complessità di Internet.

    In contrasto con potenziali “non luoghi”, che possono essere oscuri o nascosti, ci sono anche spazi online vibranti e accessibili che promuovono la condivisione di idee, l’interazione sociale e l’innovazione tecnologica.

    1. Social Media e Piattaforme di Condivisione

    I social media sono diventati il cuore pulsante dell’interazione online. Piattaforme come Facebook, Twitter, Instagram e TikTok fungono da “luoghi” virtuali in cui gli utenti condividono contenuti, comunicano con amici e familiari e partecipano a discussioni globali.

    2. Blog e Siti Web

    I blog e i siti web offrono spazi in cui gli individui possono condividere pensieri, opinioni e conoscenze con il mondo. Questi luoghi digitali sono ricchi di informazioni su una vasta gamma di argomenti, dall’arte alla scienza, e possono essere una fonte preziosa di apprendimento e di espressione personale.

    3. Piattaforme di Apprendimento Online

    Con l’avvento dell’apprendimento online, piattaforme come Coursera, Udemy e Khan Academy offrono spazi in cui gli studenti possono accedere a corsi ed educazione di alta qualità da tutto il mondo. Questi luoghi virtuali stanno rivoluzionando l’apprendimento tradizionale.

    4. Comunità di Supporto e Forum

    Le comunità online di supporto e i forum sono luoghi in cui le persone possono connettersi con altri che affrontano situazioni simili. Questi spazi forniscono un rifugio per condividere esperienze, ottenere consigli e sentirsi parte di una rete di sostegno.

    5. Mercati Digitali e Piattaforme di E-commerce

    Mercati digitali come Amazon ed eBay, insieme a piattaforme di e-commerce, creano luoghi virtuali dove le persone possono acquistare e vendere prodotti e servizi. Questi spazi hanno rivoluzionato il commercio, offrendo opportunità di business globale.

    Abbiamo quindi provato ad ipotizzare cosa potrebbero essere non luoghi su internet, ispirandoci alla nota teoria dell’antropologo Marc Augè.

    Dark Web

    Il Dark Web è probabilmente uno dei non luoghi virtuali più noti. Si tratta di una porzione di Internet che non è indicizzata dai motori di ricerca tradizionali e che richiede l’uso di software specifici per l’accesso, come il browser Tor. Mentre offre un rifugio per chi cerca privacy e anonimato, il Dark Web è anche associato a attività illegali, mercati neri e comunità poco ortodosse.

    Forum nascosti

    Esistono forum e community online che operano su server criptati, rendendoli difficilmente tracciabili e accessibili solo a membri selezionati. Questi spazi possono ospitare discussioni su argomenti controversi, sensibili o addirittura illegali, sfidando la normale sorveglianza.

    Gruppi cospirativi

    I gruppi di cospirazione online possono essere considerati non luoghi in quanto presentano contenuti che spesso sfidano la realtà e si basano su teorie non verificabili. Questi spazi possono portare a polarizzazione, disinformazione e promozione di idee controverse, via Telegram o Facebook (gruppi privati).

    Dark Social

    Il “dark social” non è un luogo fisico, ma si riferisce alle condivisioni private e ai link che vengono scambiati tramite messaggi diretti o app di messaggistica, sfuggendo così al monitoraggio dei social media tradizionali. Questo rende difficile tracciare l’origine del traffico web e capire cosa viene condiviso tra gli utenti.

    Comunità di Nicchia

    Esistono comunità online che si concentrano su interessi di nicchia, spesso invisibili agli occhi del pubblico generale. Questi luoghi sono il luogo di ritrovo virtuale per persone con interessi comuni, creando connessioni profonde e condivisione di conoscenze specialistiche, ad esempio via Skype o altri mezzi.

    Mentre Internet apre porte a infiniti orizzonti di conoscenza e connessione, non dobbiamo dimenticare che ci sono angoli virtuali oscuri e nascosti che sfidano le nostre percezioni della realtà online. Esplorare questi non luoghi può essere una lezione illuminante sulla complessità umana e sulla vastità delle possibilità di Internet. Tuttavia, è fondamentale esercitare prudenza e consapevolezza durante tali esplorazioni, poiché questi spazi possono anche presentare rischi e sfide significative.

  • Esempianza: significato, spiegazione e contesto – Wikilost

    Esempianza: significato, spiegazione e contesto – Wikilost

    Il significato della parola esempianza è fonte di interesse da parte di moltissime persone su Google, ed oggi cercheremo di capire meglio cosa significa e se è una parola della lingua italiana.

    Diciamo da subito che esempianza non compare nel sito dell’Accademia della Crusca e nemmeno nel dizionario Treccani, considerati da sempre le fonti più attendibili a riguardo. Questo depone a favore del pensare che questa parola non esista e che tutto il parlare su di essa sia frutto di un semplice malinteso.

    Dove nasce “esempianza”?

    Tutto nasce, a quanto sembra, da un tatuaggio che è stato ripreso da varie pagine Facebook umoristiche, in cui viene presentata la scritta:

    L’esempianza di una principessa, il carattere di una guerriera

    e si ironizza, presumibilmente, sul fatto che il tatuaggio sia sbagliato ortograficamente e che si intendesse altro nel contesto, insomma che la parola sia stata storpiata. Potrebbe essere in altri termini un errore di ortografia o di trascrizione. Come se la persona avesse voluto dire, in altri termini, in modo più corretto:

    Le sembianza di una principessa, il carattere di una guerriera

    Nella foto, il tatuaggio con la parola “esempianza” ripreso da più parti su internet.

    Ma sarà davvero così? Vediamo ancora meglio!

    Analisi del termine esempianza

    La parola “esempianza” sembra essere un termine derivato dal sostantivoesempio” e dal suffisso “-anza” che indica una qualità o uno stato. Sebbene “esempianza” non sia un termine standard nella lingua italiana, potrebbe essere inteso come l’unione delle parole “esempio” e “anza” per indicare la qualità o lo stato di essere un esempio.

    Nel contesto in esame “l’esempianza di una principessa, il carattere di una guerriera”, potrebbe significare qualcosa come la combinazione delle caratteristiche di una principessa e il carattere di una guerriera. Sembra sottolineare l’idea di una persona che possiede sia la grazia e l’eleganza associata a una principessa, sia la forza e la determinazione di una guerriera, e probabilmente la persona intendeva proprio questo.

    Resta il fatto che “esempianza” non è un termine comune o riconosciuto nel vocabolario italiano, quindi il suo significato potrebbe variare a seconda del contesto o dell’intenzione dell’autore che lo ha utilizzato e sarà l’uso a determinare il significato.

  • Si parla sempre più di cloud, ma in pochi hanno davvero capito

    Si parla sempre più di cloud, ma in pochi hanno davvero capito

    Questo articolo parte, in effetti, da una provocazione bella e buona: un click bait di quelli espliciti che raramente mi concedo su questo sito, dove preferisco sempre mantenere una linea editoriale sobria. Eppure dopo aver visto i dati di Google Trends sembra che ci sia una vera e propria impennata nel settore, per cui mi pare opportuno iniziare questo lunedì proprio su questa falsariga.

    Si cerca ancora molto “cloud” su Google

    Da metà  2018 le ricerche su cloud sono aumentate visibilmente:

    trends.embed.renderExploreWidget(“TIMESERIES”, {“comparisonItem”:[{“keyword”:”cloud”,”geo”:”IT”,”time”:”today 12-m”}],”category”:0,”property”:””}, {“exploreQuery”:”geo=IT&q=cloud&date=today 12-m”,”guestPath”:”https://trends.google.com:443/trends/embed/”});

    e questo, secondo me, non è un caso: dato il settore, direi che si tratta di una curiosità  di fondo tutto sommato lecita. Cosa cercano le persone, in sostanza, a proposito di cloud? Scorgo alcuni dei topic più diffusi: condivisione, fatturazione elettronica (l’incubo dell’anno, per molte aziende), recupero dati, analytics, GDPR.

    La regione in cui si cerca più “cloud” è il Molise

    E poi mi chiedo: perchè la maggioranza delle ricerche su “cloud” provengono dal Molise?

    trends.embed.renderExploreWidget(“GEO_MAP”, {“comparisonItem”:[{“keyword”:”cloud”,”geo”:”IT”,”time”:”today 12-m”}],”category”:0,”property”:””}, {“exploreQuery”:”geo=IT&q=cloud&date=today 12-m”,”guestPath”:”https://trends.google.com:443/trends/embed/”});

    Definizione di cloud

    Al di là  di qualsiasi ironia o meme di internet sull’argomento, partirei proprio dalla definizione di cloud, che è di quelle belle nebulose come raramente succede anche in informatica:

    Basato su tecnologia di cloud computing.

    Ah.
    Che è come dire, nulla: non abbiamo ancora abbastanza informazioni sull’argomento. La Treccani ci illumina pero’ notevolmente, chiarendo sia cosa significhi computing che cosa voglia dire, davvero, cloud: una tecnologia per elaborare ed archiviare dati in rete. Quindi, in sostanza, state salvando i vostri dati personali o aziendali sul computer di qualcun altro.

    Bravi!

    Come funziona il cloud

    Il cloud funziona su un principio molto semplice ed efficace, in realtà : evitare di farvi installare software troppo pesanti e sfruttare, al contempo, la possibilità  di esternalizzare i servizi. Che non è una supercazzola di quelle potenti, ma comunque permette di utilizzare software molto potenti sfruttando macchine esterne, ma dandovi l’idea di averle nel vostro computer. Ad esempio le fatture in cloud rispondono a questo semplice principio, con l’idea di fondo di decentralizzare e facilitare la gestione (facilitarla perchè non serve installare nè configurare nulla, in effetti).

    Il cloud ad oggi è il futuro: esso può mettervi a disposizione sia hardware in remoto (IaaS – Infrastructure as a Service), che software classico (PaaS – Platform as a Service) che, ancora, software in remoto (SaaS – Software as a Service). Ma come ne farete uso?

  • Che cos’è Discord e come funziona

    Che cos’è Discord e come funziona

    Discord è una piattaforma di comunicazione online che è simile a una chat di gruppo o a un luogo virtuale dove le persone possono parlare, scrivere e condividere cose. È come una grande sala dove le persone possono entrare e partecipare a conversazioni su vari argomenti. Discord è una piattaforma di comunicazione vocale e testuale basata su Internet, progettata per consentire alle persone di comunicare e interagire in tempo reale attraverso chat di testo, chiamate vocali e videochiamate. Inizialmente sviluppato per la comunità dei giocatori, Discord è diventato popolare anche in molti altri settori grazie alla sua semplicità d’uso, flessibilità e funzionalità avanzate.

    Discord è un po’ come la vecchia chat mIRC “potenziata”, nel senso che oltre alle chatroom e utenti con cui chattare ci sono stanze private personalizzabili e la possibilità di usare determinati comandi testuali ad esempio per Midjourney: il comando /imagine permette di creare immagini sulla base della descrizione che inseriamo nel testo dopo il comando stesso.

    Come funziona Discord

    Immagina di avere un gruppo di amici con cui ti piace chiacchierare. Con Discord, invece di dover chiamare o mandare messaggi a ognuno di loro separatamente, puoi crearne uno spazio virtuale chiamato “server”. All’interno di questo server, ci sono canali diversi che rappresentano diverse discussioni o argomenti.

    Ad esempio, potresti avere un canale chiamato “Giochi” in cui discutere dei tuoi giochi preferiti, un altro chiamato “Film” dove parlare di film e serie TV, e così via. Puoi scrivere messaggi di testo in questi canali per condividere le tue opinioni, fare domande o semplicemente chattare con gli altri.

    Ecco come funziona Discord:

    1. Server e Canali: Un server in Discord è come un gruppo virtuale in cui le persone possono unirsi per comunicare su vari argomenti. All’interno di un server, puoi creare canali che rappresentano diverse discussioni o temi. Ad esempio, un server potrebbe avere canali dedicati a “Giochi”, “Musica”, “Notizie” e così via. Questi canali consentono di organizzare le conversazioni in modo ordinato.
    2. Chat di Testo: Puoi scrivere messaggi di testo nei canali di chat. Gli altri partecipanti possono leggere e rispondere ai messaggi, creando così conversazioni scritte.
    3. Chiamate Vocali e Videochiamate: Discord consente di effettuare chiamate vocali di gruppo o private. Questo è utile per discutere con gli amici o collaborare con colleghi in tempo reale. Inoltre, puoi anche attivare le videochiamate per vedere e parlare con gli altri partecipanti.
    4. Ruoli e Permessi: Puoi assegnare ruoli ai membri di un server, che determinano i loro livelli di accesso e le autorizzazioni. Ad esempio, potresti avere un ruolo “Amministratore” con il pieno controllo sul server e ruoli “Membri” con autorizzazioni limitate.
    5. Bot e Integrazioni: Discord supporta bot e integrazioni di terze parti che aggiungono funzionalità extra. I bot possono svolgere diverse attività, come riprodurre musica, fornire informazioni o moderare il server.
    6. Notifiche: Discord ti invierà notifiche quando ricevi messaggi o menzioni, assicurandosi che non perdi nulla di importante.
    7. Mobile e Desktop: Discord è disponibile sia su dispositivi mobili che su computer desktop, consentendo di accedere alle conversazioni ovunque tu sia.
    8. Comunità e Condivisione: Oltre alle conversazioni private nei server, ci sono anche server pubblici che coprono una vasta gamma di argomenti. Le persone possono unirsi a questi server per partecipare a discussioni più ampie.

    Discord non è solo per le chat scritte, offre anche la possibilità di parlare con le persone usando la voce o persino la videochiamata. È molto popolare tra i giocatori, ma può essere utilizzato anche per discussioni in gruppo su qualsiasi argomento. In sostanza, Discord rende più facile per le persone connettersi, comunicare e interagire online in modo divertente e organizzato.

    Come installare Discord

    Puoi installare Discord dal sito ufficiale di Discord o scaricando l’applicazione dai negozi delle piattaforme mobili o dai siti web delle piattaforme desktop. Ecco come puoi farlo:

    Da un Browser:

    1. Vai al sito ufficiale di Discord: https://discord.com/
    2. Cerca il pulsante “Scarica per Windows”, “Scarica per Mac” o “Apri Discord nel tuo browser”.
    3. Segui le istruzioni per il download e l’installazione.

    Da un Dispositivo Mobile:

    1. Apri il Google Play Store (Android) o l’App Store (iOS).
    2. Cerca “Discord” nell’area di ricerca dell’app store.
    3. Trova l’app Discord e tocca il pulsante “Installa” (Android) o “Ottieni” (iOS).
    4. Attendere che l’app venga scaricata e installata sul tuo dispositivo.

    Da un Desktop:

    1. Apri il tuo browser web.
    2. Vai al sito ufficiale di Discord: https://discord.com/
    3. Cerca il pulsante “Scarica per Windows” o “Scarica per Mac” (a seconda del tuo sistema operativo).
    4. Scarica l’installer e poi eseguilo per completare l’installazione.

    Una volta installato Discord, puoi aprirlo e creare un account se ne hai uno oppure accedere se ne hai già uno. Dopo aver effettuato l’accesso, puoi unirti a server, partecipare a conversazioni e iniziare a comunicare con gli altri utenti.

  • Come è fatto un header di una email

    Come è fatto un header di una email

    Gli header email sono utilizzati dai server di posta e dai client di posta elettronica per gestire e visualizzare correttamente le email. L’header di una email è la parte iniziale di un messaggio email che contiene metadati e informazioni aggiuntive sul messaggio stesso. Questa sezione dell’email è separata dal corpo del messaggio e include una serie di campi che forniscono dettagli importanti sull’invio, la consegna e la formattazione dell’email.

    Ecco alcuni dei campi comuni che si trovano in un header di una email:

    1. From (Mittente): Indica l’indirizzo email del mittente dell’email.
    2. To (Destinatario): Specifica l’indirizzo email del destinatario principale dell’email.
    3. Subject (Oggetto): Contiene l’oggetto o il titolo dell’email, che fornisce una breve descrizione di ciò che tratta l’email.
    4. Date (Data): Indica la data e l’orario in cui l’email è stata inviata.
    5. Message-ID (Identificativo del Messaggio): Fornisce un identificativo unico per l’email, utile per il tracciamento e il riferimento alle email specifiche.
    6. Content-Type (Tipo di Contenuto): Specifica il tipo di contenuto dell’email, come testo semplice, HTML, allegati o altro, e la codifica dei caratteri utilizzata.
    7. Reply-To (Rispondi A): Indica l’indirizzo email a cui dovrebbe essere inviata la risposta all’email.
    8. Return-Path (Percorso di Ritorno): Specifica l’indirizzo email a cui dovrebbero essere inviate le notifiche di errore di consegna.
    9. Received (Ricevuto): Mostra una serie di voci che tracciano il percorso di consegna dell’email attraverso vari server di posta elettronica.
    10. MIME-Version: Indica la versione del protocollo MIME (Multipurpose Internet Mail Extensions) utilizzata per gestire il contenuto multimediale.

    Gli header email forniscono le informazioni necessarie per indirizzare, consegnare e interpretare correttamente le email da parte dei server e dei client di posta elettronica. Questi campi sono visibili quando si visualizza l’header completo di un’email, ma la maggior parte dei client di posta elettronica nasconde questa parte dell’email all’utente medio, mostrando solo il corpo del messaggio e l’oggetto.

    Ecco un esempio semplificato di un header di una email:

    From: mittente@example.com
    To: destinatario@example.net
    Subject: Oggetto dell'email
    Date: Wed, 12 Sep 2023 15:30:45 +0000
    Message-ID: <1234567890@example.com>
    Content-Type: text/plain; charset="UTF-8"

    Andiamo a vedere i singoli campi cosa sono:

    1. From (Mittente):
      • Campo: From: indirizzo_mittente@example.com
      • Spiegazione: Indica l’indirizzo email del mittente dell’email. Questo è l’indirizzo a cui il destinatario risponderà se decide di inviare una risposta.
    2. To (Destinatario):
      • Campo: To: indirizzo_destinatario@example.net
      • Spiegazione: Specifica l’indirizzo email del destinatario principale dell’email. Questa è la persona o l’entità a cui è diretta l’email.
    3. Subject (Oggetto):
      • Campo: Subject: Oggetto dell’email
      • Spiegazione: Contiene l’oggetto o il titolo dell’email, che fornisce una breve descrizione di ciò che tratta l’email. L’oggetto è visibile nella casella di posta in arrivo del destinatario.
    4. Date (Data):
      • Campo: Date: Wed, 12 Sep 2023 15:30:45 +0000
      • Spiegazione: Indica la data e l’orario in cui l’email è stata inviata. Questo campo utilizza un formato standard per la data e l’orario.
    5. Message-ID (Identificativo del Messaggio):
      • Campo: Message-ID: 1234567890@example.com
      • Spiegazione: Fornisce un identificativo unico per l’email. Questo è utile per il tracciamento e il riferimento alle email specifiche.
    6. Content-Type (Tipo di Contenuto):
      • Campo: Content-Type: text/plain; charset=”UTF-8″
      • Spiegazione: Specifica il tipo di contenuto dell’email e la codifica dei caratteri utilizzata. In questo esempio, l’email contiene testo semplice (text/plain) con una codifica dei caratteri UTF-8, che supporta caratteri multilingue.

    Questo è solo un esempio di base, e un header di una email potrebbe contenere molte altre informazioni, tra cui:

    • Cc (Copia conoscenza): Indirizzi email aggiuntivi a cui la email è stata inviata in copia conoscenza.
    • Bcc (Copia conoscenza nascosta): Indirizzi email aggiuntivi a cui la email è stata inviata in copia conoscenza nascosta.
    • Reply-To: Indirizzo email a cui dovrebbe essere inviata la risposta.
    • Return-Path: Indirizzo email a cui dovrebbero essere inviate le notifiche di errore di consegna.
    • In-Reply-To: Numero di identificazione del messaggio a cui questa email risponde.
    • References: Riferimenti ai messaggi precedenti nella discussione.
    • MIME-Version: Versione del protocollo MIME utilizzata per gestire il contenuto multimediale.
    • Content-Disposition: Come il contenuto allegato deve essere visualizzato o trattato.
    • User-Agent: Il client di posta elettronica o il software utilizzato per inviare l’email.

    Tutti questi campi nel header forniscono informazioni importanti sul mittente, il destinatario, l’oggetto e la formattazione dell’email, oltre a molti altri dettagli utili per la gestione delle email. Un esempio più completo di header Gmail, ad esempio, è riportato di seguito:

    Delivered-To: email12765@prova.com
    Received: by 2002:a05:5532:193:b0:434:7e9:7743 with SMTP id a19csp364927jaq;
            Tue, 12 Sep 2023 05:46:05 -0700 (PDT)
    X-Received: by 2002:a2e:2417:0:b0:2bd:58b:3a0b with SMTP id k23-20020a2e2417000000b002bd058b3a0bmr9595934ljk.50.1694522763662;
            Tue, 12 Sep 2023 05:46:03 -0700 (PDT)
    ARC-Seal: i=1; a=rsa-sha256; t=1694522763; cv=none;
            d=google.com; s=arc-20160816;
            b=o50ZHEQtVqUE06ILm3/Dq64JX64t42xWaNvE3p2dGapPDUzwluvqTO3rjouOZX2Rgi
             ClisIqtSxD3Ub+l1EF/Ed2LRHuVhYWJ7DolvECSOAIAQTAW7AVE5Ba1xmAuXXlDGS4Ay
             mQ1x610Bau0DQyGbeIp/6KGxBoroIXTFZXVhPemk22JXIBmcUNs3HzrQm+vA5IYCtxjd
             W4hbfFM7Gw8/lZ3b9zeuCXtrwlXtrjnPZ5vcVJwWDuAit0iY58mfFTdAP77mAnBC9ujr
             9CHQw8WPPEonnOqjWWtw8BTgWsee245v7gP74hpY3E0D7Kem5XK9LWqhtL1Sk4YR/x42
             PZ3g==
    ARC-Message-Signature: i=1; a=rsa-sha256; c=relaxed/relaxed; d=google.com; s=arc-20160816;
            h=to:subject:message-id:date:from:mime-version:dkim-signature;
            bh=VwMR87F0TQKgsnJaLeawWJtBiSv+mzvVeJk/X+fu8jE=;
            fh=aBMo/rDsrryx3s4jt1Q69QAlyyY2gaOePUo0uANX3RY=;
            b=Bj3y0xaq0TESzV8VPrAhrvOkvyAzLffELoH3E0rE10EnNdlsnTLoa7bFyDLPyF3mnl
             eUfo+O0+rDx+0EvDYc/dEH71AKHZgV8QfgIRIvqv4JvS908ZDhEXasHriU8OVkMWcvxC
             PVvC1+o2xAAddksanLSrd9DoIDlOsV8MyHCyy3ATppBYoGj2nMBZ+BBSsowyAFYG2vuE
             XD/i/rPWyWVnWi4f1OasGPhdcLrFvGk9QPXohqBU4Sk5GXLxPV5rQ64h2uZSjBI/Rnwq
             KlDD83ZIq51Xq/KG3CgBHajEOqI50tdjf/PSCoPj+e1YDwPaqwxvPWXZoxYH8g6ugwoZ
             xkLg==
    ARC-Authentication-Results: i=1; mx.google.com;
           dkim=pass header.i=@gmail.com header.s=20221208 header.b=XRV+f57K;
           spf=pass (google.com: domain of s.capolupo@gmail.com designates [...] as permitted sender) smtp.mailfrom=s.capolupo@gmail.com;
           dmarc=pass (p=NONE sp=QUARANTINE dis=NONE) header.from=gmail.com
    Return-Path: <s.capolupo@gmail.com>
    Received: from mail-sor-f41.google.com (mail-sor-f41.google.com. [...])
            by mx.google.com with SMTPS id ze15-20020a170906ef8f00b009a1c472a468sor3428031ejb.10.2023.09.12.05.46.03
            for <sayhem@prova.it.com>
            (Google Transport Security);
            Tue, 12 Sep 2023 05:46:03 -0700 (PDT)
    Received-SPF: pass (google.com: domain of s.capolupo@gmail.com designates [...] as permitted sender) client-ip=[...];
    Authentication-Results: mx.google.com;
           dkim=pass header.i=@gmail.com header.s=20221208 header.b=XRV+f57K;
           spf=pass (google.com: domain of s.capolupo@gmail.com designates [...] as permitted sender) smtp.mailfrom=s.capolupo@gmail.com;
           dmarc=pass (p=NONE sp=QUARANTINE dis=NONE) header.from=gmail.com
    DKIM-Signature: v=1; a=rsa-sha256; c=relaxed/relaxed;
            d=gmail.com; s=20221208; t=1694522763; x=1695127563; dara=google.com;
            h=to:subject:message-id:date:from:mime-version:from:to:cc:subject
             :date:message-id:reply-to;
            bh=VwMR87F0TQKgsnJaLeawWJtBiSv+mzvVeJk/X+fu8jE=;
            b=XRV+f57KGrukuKp9cam0g3dA/h+m/eteCsnifBJjK7EZoWNQOFNgGngjhvb3d0XqVJ
             2myFu9Y9tAfuSQJ/Yr8hZkC9b06Py0sqCi+cHEkleSIaoPi27yV8XptAGIyiw9btWr3n
             /fs3q8X7PwIY/kFkJSOEVXR9wojShiAi83zI2iKuC8TYMArZkFt0F2W7H7j0UD0WQwbz
             YGPse0k4Rn4qXpRXX+t4Pgb2ffOz5zPwLh0tcoBg7xOEUyXg0Jh526IxofIlU8e8hmEx
             v8jtTOQ1Y3NbTSYsaAOi8Jn4kusyqN7Bu9oDH3qw9gDICAA9qHoCc5zUhiHUOiR7dTpz
             +0SQ==
    X-Google-DKIM-Signature: v=1; a=rsa-sha256; c=relaxed/relaxed;
            d=1e100.net; s=20230601; t=1694522763; x=1695127563;
            h=to:subject:message-id:date:from:mime-version:x-gm-message-state
             :from:to:cc:subject:date:message-id:reply-to;
            bh=VwMR87F0TQKgsnJaLeawWJtBiSv+mzvVeJk/X+fu8jE=;
            b=kRJU/v/wG5Eib/0uRLaosDzPrWHlCbJI5kf2A8RPQnDzHsZziBCsEA/uWoZpD/3euL
             ciOlZSZtJAGj101yh+brhQFvIVD3CEnZhKZyiYHxvCFF5Q7zSo4rfi71K7a0eeIB1Moo
             YJ1gn6mLtdRjljypLwJ9jj1jaGIcyVVsck0BpTwdvxPyGQHrXqNLPv4YG0pJSVyZp7Ux
             x7m8HFi+/oqyd/HJnKSRlsQpqWU38rxzZmwfZtuTU97MNtBwwB7xGP9BU6A+2BFdl6ZW
             40cprpnPBffuzgwHswx7vje5iCj/dVmrcEqGLeDhpwqBgDvGuQl3LUI35MnKP71PF3jW
             gfNg==
    X-Gm-Message-State: AOJu0YykvheTOy4EcoUGvEAD6WNI6RoOUoMu0UNnNkaAVErmvMpAr8IU 84MJfkLinFRZlLMVALXP4NOh6yY1Sn70WzKRpHVHafc=
    X-Google-Smtp-Source: AGHT+IFXnTwBpdwsgo6ZcKN8M5nEmTl15NopEiEH1LYNwx9icV2u0FfvJEpXoi32hM1LNpERbCystphK8D+Yp02d5sM=
    X-Received: by 2002:a17:906:5187:b0:9b2:292d:ea63 with SMTP id y7-20020a170906518700b009a2292dea63mr9245222ejk.37.1694522762667; Tue, 12 Sep 2023 05:46:02 -0700 (PDT)
    MIME-Version: 1.0
    From: Salvatore Capolupo <s.capolupo@gmail.com>
    Date: Tue, 12 Sep 2023 14:45:26 +0200
    Message-ID: <CADbpFVniad8dp3LtRj2WCxQEOt=0bnJsKJx-Ty=GAesV-bcY9Q@mail.gmail.com>
    Subject: test invio
    To: Salvatore Capolupo <sayhem@gmail.com>
    Content-Type: multipart/alternative; boundary="000000000000552abb060528d385"
    
    --000000000000552abb060528d385
    Content-Type: text/plain; charset="UTF-8"
    Content-Transfer-Encoding: quoted-printable