Il marketing è l’attività di comunicazione imprescindibile per qualsiasi impresa e il suo scopo consiste da un lato nella soddisfazione dei bisogni dei propri consumatori, dall’altro nel raggiungimento degli obiettivi di business della singola azienda. Il marketing si pone quindi come mediatore tra l’azienda e il consumatore.
Come ormai sappiamo il mondo digitale ha stravolto le regole del mercato, generando cambiamenti su ogni fronte, marketing e comunicazione compresi. Basti pensare che oggi giorno è impossibile concepire che un brand non possieda una propria presenza online. Il marketing digitale, infatti, ha dato vita e un vero e proprio nuovo modello di advertising, portando anche alla nascita di nuove aree di competenza. Le professioni digitali si sono verticalizzate sempre di più negli anni, creando nuovi settori, nuove figure professionali e nuovi modelli lavorativi, come ad esempio le piattaforme per trovare freelance, in cui i digital worker mettono in mostra le proprie capacità e i propri portfolio.
Il web ha quindi avuto un grosso impatto sul marketing tradizionale, il quale nonostante tutto continua a essere sfruttato sia dai grandi che dai piccoli marchi. Analizziamo in cosa consistono questi due approcci e quali sono le principali differenze.
Cos’è il marketing tradizionale
Il marketing tradizionale si basa sull’analisi, la pianificazione, la realizzazione e infine il controllo di tutto ciò che concerne le celebri 4P del marketing (Product, Price, Place, Promotion). In quest’ottica il cliente ricopre un ruolo marginale, rappresentando unicamente l’obiettivo della comunicazione.
I canali utilizzati sono quelli tradizionali, ovvero la televisione, la radio, le inserzioni sui giornali, la cartellonistica e il volantinaggio. Come è facile immaginare, i mass media non generano delle reali conversazioni, quanto più una comunicazione unidirezionale dall’azienda al potenziale cliente, il quale però non può rispondere in nessun modo.
Il marketing tradizionale, sebbene si sia evoluto, non è del tutto scomparso. Le pubblicità televisive sono sempre utilizzate principalmente dai grandi marchi poiché richiedono alti investimenti di budget. Volantinaggio, cartellonistica e annunci in radio possono risultare utili anche a piccoli brand che lavorano principalmente sul local. Con l’avvento del Web 2.0 e il graduale aumento dell’utilizzo d’internet le aziende hanno ridefinito il proprio modello di comunicazione, spesso integrando l’approccio tradizionale a quello digital.
Cos’è il marketing digitale
La nascita del web marketing ha sì introdotto un cambiamento nel modello comunicativo, ma non ha scardinato la concezione di marketing che abbiamo sempre avuto. Gli obiettivi, quindi, sono rimasti gli stessi, ma sono cambiate le modalità e, soprattutto, i costi.
Il web marketing è composto da diverse aree strategiche, come l’advertising, la SEO, la User Experience, il content marketing, il social media marketing, le digital PR, l’email marketing e molti altri. Il livello di specializzazione è molto alto e proprio per questo è necessario affidarsi a diversi professionisti nella concretizzazione della propria strategia.
Quest’ultima va creata assieme a un consulente digitale, una figura professionale in grado di cucire un piano su misura per l’azienda basandosi sullo studio del pubblico e dei suoi bisogni, sulla value proposition del brand, sulla mission e le priorità aziendali.
Come è avvenuta l’evoluzione e quali sono le differenze tra tradizionale e digitale
Nella nuova ottica digitale l’impresa deve rendersi fornitrice d’informazioni ed essere consapevole che il nuovo tipo di cliente è un elemento attivo nella comunicazione. Il cliente è più consapevole, più informato, domanda ed esige risposte dall’azienda. Rispetto al marketing tradizionale, infatti, il digitale ha portato a una comunicazione bidirezionale e non più unidirezionale, dove il cliente è parte integrante del processo d’idealizzazione del prodotto. L’azienda ottiene dal consumatore dei feedback costanti e significativi, da cui trae le informazioni necessarie per intervenire sulle problematiche e gestire i reclami. Il consumatore non è più un mero obiettivo del marketing, ma è al centro in ogni fase del processo d’acquisto e il dialogo diventa uno strumento fondamentale.
La seconda grande differenza riguarda l’approccio al marketing, che passa dall’essere selettivo (push), ad essere attrattivo (pull). L’azienda, pertanto, non trasmette più la propria pubblicità in modo generico e puntando sulla massa, ma attira i propri possibili consumatori con strumenti quali il sito web, la pubblicità sui social, i banner grazie a tecniche di profilazione.
Infine, il marketing digitale ha come tratto distintivo la misurabilità dei risultati ottenuti. Online, infatti, è possibile monitorare in tempo reale ogni tipo di KPI (Key Performance Indicator) così da poter correggere quasi nell’immediato la propria strategia. Il marketing tradizionale invece prevedeva una possibilità di analisi molto approssimativa.
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