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ARPANET: perchè internet (NON) è nato con scopi militari

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Internet è nato con scopi militari oppure no? Negli annali della storia della tecnologia poche invenzioni hanno avuto un impatto così trasformativo sulla società come ARPANET, la pietra miliare della moderna era digitale (e di internet, ovviamente). Nata dalla fervida mente di alcuni pionieri della ricerca informatica negli anni ’60, ARPANET ha gettato le basi per Internet, rivoluzionando la comunicazione umana e plasmando, in molti modi, il tessuto della nostra società.

Quando nasce internet?

Il 1 gennaio 1983 è generalmente considerato il “compleanno” ufficiale di Internet così come lo conosciamo oggi. Prima di questa data, le varie reti informatiche non avevano un modo standard per comunicare tra loro, e si basavano su connettività tra di loro incompatibili, costi molto elevati e modem artigianali, in alcuni casi.

Venne pertanto istituito un nuovo protocollo di comunicazione chiamato Transfer Control Protocol/Internet Protocol (TCP/IP): questo ha permesso a diversi tipi di computer su reti diverse di “parlare” tra loro.

ARPANET e la Defense Data Network hanno ufficialmente adottato lo standard TCP/IP il 1 gennaio 1983, da qui la nascita di Internet: proprio perchè tutte le reti potevano ora essere connesse da un linguaggio universale.

Storia di ARPANET (Advanced Research Projects Agency Network)

Tra pochi anni gli uomini saranno in grado di comunicare con maggiore efficenza mediante una macchina che di persona (Robert William Taylor, 1932-2017)

Alla base di ARPANET vi fu il contributo determinante di una figura spesso e volentieri neanche citata dai libri di storia: parliamo di Robert William Taylor (1932-2017), informatico e psicologo che svolge un ruolo essenziale nello sviluppo della tecnologia alla base di ARPANET.

Durante i suoi studi universitari, Taylor si era laureato in psicologia sperimentale scrivendo la tesi nel 1964 (per inciso, uno studio di come le persone possono individuare la fonte di un suono senza vederne la fonte). Durante la sua ricerca Taylor aveva esibito una crescente frustrazione verso i computer d’epoca, che ovviamente lavoravano ancora a schede perforate: il workflow era lungo e noioso, e ogni eventuale bug nella scheda obbligava a perdere molto tempo per ricominciare.

L’intuizione, a questo punto, l’insight definitivo di Taylor fu, a questo punto, chiedersi perchè non si potesse lavorare con un computer usando solo la tastiera, anche da remoto, il che lo spinse a lavorare nell’informatica per provare a concepirne un modo innovativo.

By Gardner Campbell - https://www.flickr.com/photos/gardnercampbell/3101804605/, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=58044547
By Gardner Campbell – https://www.flickr.com/photos/gardnercampbell/3101804605/, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=58044547

Il lavoro all’ARPA (in seguito DARPA) e successivamente allo Xerox Palo Alto Research Center (PARC) è stato fondamentale per la creazione di ARPANET, riassunto da un articolo pioneristico (The Computer as a Communication Device) che iniziava con quella frase profetica, riletta oggi:

In a few years, men will be able to communicate more effectively through a machine than face to face.

Ovviamente, aveva ragione lui.

La Genesi di ARPANET

Il contesto storico in cui ARPANET ha visto la luce è fondamentale per comprenderne l’importanza. Siamo nel pieno della Guerra Fredda, un’epoca di tensione geopolitica e corsa agli armamenti. Gli Stati Uniti, desiderosi di mantenere il proprio vantaggio tecnologico e militare, istituirono l’ARPA (Advanced Research Projects Agency), ora nota come DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), un’agenzia incaricata di sviluppare tecnologie all’avanguardia per scopi militari.

La commutazione a pacchetto (PBN, Packet Based Network)

ARPANET fu concepita come una rete di comunicazione decentralizzata, basata sulla commutazione di pacchetto. Questo concetto innovativo prevedeva la suddivisione dei dati in pacchetti indipendenti, che viaggiavano attraverso la rete seguendo percorsi dinamici. Questo metodo, in contrasto con l’approccio tradizionale di commutazione a circuito, consentiva una generale migliorata efficienza nell’uso delle risorse di rete.

Naturalmente è assodato che ARPANET nacque come NET o rete di ARPA, in un contesto militare dato che si trattava del Dipartimento della Difesa.  Il presidente degli Stati Uniti che affidò il progetto ARPANET fu, all’epoca, Dwight D. Eisenhower: fu sotto la sua amministrazione che venne istituita l’ARPA nel 1958, con l’obiettivo di promuovere e finanziare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie avanzate. L’investimento in tecnologia e scienza fu sostanziale, ovviamente, al punto che si potè sviluppare una rete più grande, a partire dallo scenario in cui si muoveva inizialmente Taylor, che – a quanto sappiamo – erano tre computer diversi che avrebbe voluto unificare in un unico terminale.

Internet in forma di ARPANET ha avuto inizio negli anni ’60 come modo per i ricercatori governativi di condividere informazioni: all’epoca i computer degli anni ’60 erano grandi e molto ingombranti e, per poter utilizzare le informazioni memorizzate in uno qualsiasi di essi, era necessario o recarsi presso il sito del computer oppure inviare i dati su nastro magnetico per posta. Un forte catalizzatore nella formazione di Internet è stata sicuramente l’escalation bellica della guerra fredda. Questo ha portato alla formazione di ARPANET (Advanced Research Projects Agency Network), la rete che alla fine si è evoluta in quello che oggi conosciamo come Internet.

Perchè internet (NON) è nata con scopi militari: l’articolo del Time del 1990

Questo articolo dell’archivio storico del Time è l’unica fonte che sono riuscito a reperire sull’argomento ARPANET, che peraltro cita indirettamente un non meglio precisato articolo del 1990 in cui si riferisce, forse per la prima volta, l’equivalenza tra ARPANET ed un sistema di comunicazione pensato in ambito militare. Stando alla ricostruzione dell’articolo (e dandola per buona), emerge che:

  1. ARPANET come prima rete basata sulla commutazione a pacchetto nasce, secondo l’articolo, dalle idee di un ricercatore della Rand Corp. di nome Paul Baran, all’inizio degli anni Sessanta, il cui obiettivo era effettivamente creare una rete che potesse sopravvivere a un attacco nucleare.
  2. Il punto è che gli ingegneri che elaborarono le regole del traffico per l’ARPANET erano, in molti casi, studenti universitari, i quali volevano evitare la leva durante la guerra in Vietnam; motivo per cui non potevano essere troppo focalizzati su eventuali usi militari della rete. L’articolo arriva addirittura a definirli “anti-autoritari fino all’osso”, antiauthoritarian to the core.
  3. Il gruppo di lavoro era coordinato da Steve Crocker, da cui sarebbe nata l’idea degli RFC: le celebri “Request for Comments” (Richiesta di commenti) che vengono usate per la definizione degli standard internet ancora oggi, a cura della Internet Engineering Task Force (IETF) che ne ha approvato più di settemila.
  4. Qui si arriva al core della storia, visto che è proprio un redattore dell’epoca a parlare: leggiamo che “Internet è stata progettata intenzionalmente per sopravvivere a un attacco nucleare? Quando TIME scrisse questo negli anni ’90, uno dei progettisti originali, Bob Taylor, inviò una lettera di protesta. Gli editori di TIME erano un po’ arroganti all’epoca (lo so, perché ero uno di loro) e rifiutarono di stamparla perché dissero di avere una fonte migliore. La fonte era Stephen Lukasik, vice direttore e poi direttore dell’ARPA dal 1967 al 1974. I progettisti potrebbero non saperlo, aveva sostenuto, ma il modo in cui ottenne finanziamenti per l’ARPANET era enfatizzando la sua utilità per scopi militari. «La commutazione di pacchetto sarebbe stata più sopravvivibile, più robusta in caso di danni alla rete», aveva detto”.

Non sembra esistere una chiara risposta alla domanda, in effetti: da un lato ARPANET era collocata in un contesto innegabilmente militare, venne finanziato per questa ragione e molti dei sostenitori del progetto non erano sicuramente pacifisti, tanto meno nel clima teso e paranoico della Guerra Fredda. Dall’altra non si può fare a meno di considerare che la realizzazione pratica del progetto avvenne su base paritaria, inventando di fatto gli RFC che hanno caratterizzato gli attuali standard di internet (e che sono democratici per definizione: nessuno decide o inventa nulla da solo, ma tutto è soggetto a revisione collettiva), e coinvolgendo le menti di vari studenti che, in generale, erano in gran numero contro la guerra e difficilmente avrebbero accettato un progetto del genere senza coinvolgere le proprie idee.

Comunque sia andata, ARPANET fu uno dei progetti finanziati da ARPA per realizzare un progresso tecnologico misurabile, che doveva servire a non rimanere indietro rispetto alla superpotenza sovietica. Nonostante varie fonti tendano quindi a descrivere ARPANET come un avamposto logistico-bellico da sfruttare in caso di guerra nucleare (per cui l’articolo del TIME citato rimane la fonte più plausibile), le eccezioni che riportano il fatto in questi termini sono meno frequenti e non meno autorevoli (Spaghetti hacker è una di queste, ad esempio, ma andrebbe messa nel novero anche una guida della Apogeo).

ARPANET ebbe un grande successo, ma l’adesione era inizialmente limitata a determinate organizzazioni accademiche e di ricerca che avevano contratti con il Dipartimento della Difesa. In risposta a ciò, sono state create altre reti per la condivisione delle informazioni. Le fonti rimarcano poco, peraltro, che la scelta fosse più che altro determinata dal non voler rimanere tecnologicamente indietro all’Unione Sovietica la quale, già nel 1957, aveva lanciato lo Sputnik. La Geerra Fredda influì sul clima (che era tutt’altro che pacifico, ovviamente, a livello geopolitico e militare), ma poi addirittura il Time pubblicò un articolo, mai rettificato, in cui si affermava che internet era nata per difendere militarmente la nazione. Fu proprio Bob Taylor a chiedere una rettifica al giornale senza mai avere risposta, in effetti. Sociologicamente parlando, e pensando alla diffusione di notizie sensazionalistiche fino ad oggi, viene da chiedersi quanti altri Bob Taylor siano stati ignorati, in questi anni di fake news a valanga.

Come funzionava ARPANET

I messaggi venivano suddivisi in piccoli frammenti, chiamati pacchetti, che potevano percorrere percorsi diversi attraverso la rete e venivano riunificati quando arrivavano a destinazione. Non c’erano hub centralizzati per controllare la commutazione e il routing. Invece, ogni nodo aveva il potere di instradare i pacchetti. Se un nodo veniva distrutto, il traffico veniva instradato lungo altri percorsi.

Il progetto originale di ARPANET, di pubblico dominio, viene riportato di seguito.

Arpanet logical map march 1977
By ARPANET – The Computer History Museum ([1]), en:File:Arpnet-map-march-1977.png, Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9990864

Il Primo Collegamento ARPANET

Il 29 ottobre 1969 è una data da ricordare: avviene il primo collegamento tra due computer, un SDS Sigma 7 presso la UCLA e un IMP (Interface Message Processor) presso l’Institute of Technology di Stanford. Il messaggio trasmesso era semplice (ma incompleto):

LO

le prime due lettere di “LOGIN”, interrotte causa bug sulla rete. Ma almeno, due caratteri erano riusciti ad inviarli! :-)

La crescita e lo sviluppo

Da quel modesto inizio, ARPANET crebbe rapidamente: nel corso degli anni ’70, si estese ad altre università e istituti di ricerca negli Stati Uniti, diventando il fulcro della comunità accademica e scientifica. Il suo impatto si fece sentire anche al di là dei confini nazionali, con i primi collegamenti internazionali che emergono alla fine del decennio.

Il precursore dell’Internet moderna

ARPANET non era solo una rete di computer; divenne una visione del futuro. Nel corso degli anni, molte delle tecnologie e dei protocolli sviluppati su ARPANET, come il TCP/IP, sono diventati pilastri dell’Internet moderna.

L’apertura di ARPANET al traffico commerciale nel 1980 segnò l’inizio della trasformazione dell’Internet da un’entità accademica a una piattaforma globale per il commercio, la comunicazione e lo scambio di conoscenze. Oggi l’impatto di ARPANET è palpabile in ogni aspetto della nostra vita. Dalle comunicazioni quotidiane alla ricerca scientifica, dal commercio globale all’attivismo politico, l’Internet che conosciamo e amiamo è il diretto discendente di quell’audace esperimento nato negli oscuri laboratori dell’ARPA. ARPANET ha dimostrato il potenziale rivoluzionario della collaborazione tra governo, industria e accademia, gettando le fondamenta per un mondo connesso.

ARPANET non è solo una pagina nella storia della tecnologia; è il capitolo che ha cambiato il corso della storia stessa. La sua eredità è eterna, un monito per le generazioni future sull’importanza della visione, dell’audacia e della collaborazione nell’affrontare le sfide tecnologiche del nostro tempo. Che ARPANET sia sempre ricordata come un faro luminoso nell’oscurità, un simbolo del potere trasformativo della ricerca e dell’innovazione.

https://www.youtube.com/watch?v=L4bJIGuQX40

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