“Embolo” è un termine che deriva dal greco “émbolos” e indica un oggetto allungato che, inserito in un cilindro o in un tubo, può essere mosso in avanti e indietro al fine di spingere o estrarre qualcosa. Nell’uso medico, un embolo è spesso associato a un coagulo di sangue o a un frammento di tessuto che viaggia attraverso il flusso sanguigno e può causare ostruzioni.
Nel linguaggio comune, il termine “embolo” può essere usato in modo figurato per indicare un elemento estraneo, spesso indesiderato, che interrompe o disturba un processo naturale o un flusso regolare di eventi. Ad esempio, si potrebbe dire: “L’entrata improvvisa di quell’ospite ha agito come un embolo nella fluidità della riunione”.
In questo senso, “embolo” viene utilizzato per rappresentare un elemento che causa interruzioni, ostruzioni o difficoltà, disturbando l’andamento regolare di un evento o di una situazione.
In effetti, nell’uso colloquiale del romanesco, l’espressione “J’è partito l’embolo” può essere usata per riferirsi a una persona che improvvisamente perde il controllo, si infuria o reagisce in modo irruento e inaspettato.
Quindi, quando si dice “J’è partito l’embolo” in riferimento a una persona, si intende che questa persona ha avuto una reazione improvvisa e impetuosa, potrebbe essere uscita dai propri schemi abituali o aver perso la calma in modo repentino, spesso in modo esagerato o emotivamente intenso. È un modo di dire che suggerisce un’esplosione improvvisa di emozioni o comportamenti incontrollati da parte di qualcuno.