Non fatevi ingannare dall’assonanza: un captive portal non è affatto cattivo, anzi può essere particolarmente gradevole per le esigenze dei commercianti e dei gestori dei locali. Captive portal, infatti, fa riferimento ad una tecnica che, nell’ambito di una rete informatica, forza il client (cioè il browser dello smartphone o del PC connesso alla stessa) a passare per una pagina di autenticazione prima di poter accedere.
In pratica il captive portal è la pagina di autenticazione che richiede username e password all’utente; più recentemente si usa proporre l’accesso mediante il proprio account social, al cliente per potersi connettere: dal canto suo, il captive portal può memorizzare le credenziali ed il log di accesso, conservandolo in caso di necessità e coerentemente con le leggi sulla privacy.
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Per non essere costretti a programmare manualmente il firmware del proprio router ed abilitarlo, cosa piuttosto complicata e neanche possibile su molti router wi-fi commerciali, si usa sfruttare soluzioni pre-configurate come ad esempio l’ottima soluzione offerta da wiMAN.
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