Il termine geo-fencing fa riferimento – nell’ambito di alcuni tipi di app e siti web – alla definizione di un “perimetro geografico” nel quale è possibile accedere a determinati servizi. Ad esempio, se ci troviamo nei pressi di un centro commerciale, potremmo avere accesso ad un certo tipo di scontistica, cosଠcome trovandoci in zona balneare potremmo ricevere notifica sul nostro telefono sugli eventi, i ristoranti tipici in zona e via dicendo.
Geofencing è un’idea semplice ed intuitiva, ma con altrettanti punti critici riguardo la privacy, che permette di definire aree di qualsiasi forma (rettangolare, circolare, poligonale in genere) per consentire all’utente di sfruttare altrettanti servizi ad hoc; le principali librerie per queste funzionalità sono disponibili per Android, iOS, Windows Phone e anche su Ionic.
Le possibili applicazioni legati al geofencing sono molto numerose, e vanno dai dispositivi di parental control (essere notificati se un bambino si allontana troppo da un’area prestabilita) all’uso a mo’ di antifurto per le autovetture fino ad arrivare a scopi di targetizzazione e marketing sugli utenti in base alla zona in cui si trovano.
Le due principali tecnologie che permettono di utilizzare il geofencing sono il classico GPS (Global Positioning System) ma anche RFID (Radio Frequency Identification).
Immagine: SpyToMobile.com – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=34557848
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