Il termine “manierismo” può avere significati diversi in senso lato e in senso stretto, a seconda del contesto. (Immagine di copertina: Giorgio Vasari – The Yorck Project (2002) 10.000 Meisterwerke der Malerei (DVD-ROM), distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH. ISBN: 3936122202., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=159903)
In senso lato, il manierismo si riferisce a un movimento artistico, letterario e culturale che fiorì principalmente durante il XVI secolo, tra il Rinascimento e il Barocco. Questo periodo è caratterizzato da uno stile che tende a deviare dalle regole e dalle convenzioni artistiche tradizionali. Il manierismo si contraddistingue spesso per l’uso di schemi stilizzati, l’elaborazione delle forme, l’eccessiva raffinatezza e l’artificio. Gli artisti manieristi, ad esempio, potrebbero ritrarre figure umane in pose strane o utilizzare colori in modi inconsueti. Questo stile si manifesta anche nella letteratura con l’uso di una lingua complessa e artificiosa.
In senso stretto, il manierismo può riferirsi specificamente all’arte visuale del XVI secolo, in particolare nella pittura e nella scultura. In questo contesto, il manierismo rappresenta uno stile che si discosta dai canoni classici e naturalistici del Rinascimento. Le opere d’arte manieriste spesso mostrano una certa artificialità, con figure umane dai corpi allungati o contorti, spazi irreali e colori insoliti.
In entrambi i casi, il manierismo rappresenta una deviazione dagli ideali artistici tradizionali e una sperimentazione con forme e stili non convenzionali. Questo movimento ha influenzato notevolmente l’arte, la letteratura e la cultura dell’epoca e ha lasciato un segno duraturo nella storia dell’arte europea.
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