Oggi tutti crediamo di sapere cosa siano le droplet, che sono quasi sempre univocamente associate alle goccioline che sembrerebbero causa della propagazione del contagio delle principali malattie respiratorie, tra cui il Covid-19.
Nell’ambito tecnologico, tuttavia, questo termine ha un significato completamente diverso.
Droplet: le istanze di macchine virtuali (VPS)
Se un hosting classico non ci va più bene o non offre abbastanza per le nostre esigenze, e se un server dedicato costa troppo per le nostre tasche, le VPS (Virtuale Private Server) sono istanze virtuali di hosting dedicato che performano in maniera quasi paragonabile a quelle di hardware dedicato. Stessi servizi offerti per gli hosting dedicati, in sostanza, ma pensati in modo virtuale (cioè con un sistema operativo che il più delle volte viene istanziato e riservato “su richiesta”, on demand) ed al quale possiamo associare quanta RAM e spazio su disco vogliamo.
Questa accezione del termine fa parte della nomenclatura che ha fornito il provider Digital Ocean per i propri servizi di VPS.
Le droplet sono istanze di virtual machine scalabili e complete, quindi veri e propri sistemi operativi controllabili da remoto ai quali è associato un indirizzo IP univoco e pubblicamente accessibile. Mediante esse è possibile disporre di un server virtuale nel quale installare qualsiasi CMS (WordPress, Joomla!, ecc.) ma anche servizi più avanzati per fare API da remoto, servizi web per app, e molto altro ancora.
Alle droplet è inoltre possibile associare un dominio mediante record A, per cui si tratta di istanze di siti web molto performanti e veloci, oltre che scalabili a piacere.
https://www.youtube.com/watch?v=Ws3LqWdRiVE
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