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VPS o hosting condiviso: quale scegliere per WordPress?

A volte la scelta dell’hosting può essere davvero complicata: oltre ad esserci una gamma di piani di hosting differenti come prezzi e caratteristiche, non esiste una terminologia sempre adeguata al contesto. Si pensa più a fare marketing e ad abbagliare l’utente finale con cose tipo “banda illimitata” o “spazio web senza limiti”, senza metterlo di fronte ad una scelta realmente concreta ed utile per i suoi obiettivi. L’obiettivo in molti casi è quello di hostare un semplice sito, giusto? Può una cosa cosଠsemplice, almeno in apparenza, essere tanto complicata? Evidentemente sà¬, per cui è il momento di affrontare il discorso sotto una prospettiva rinnovata e comprensibile per utenti finali tecnici (e meno tecnici).

àˆ preferibile fare uso di un hosting condiviso o un VPS per il tuo sito in WordPress? Ecco come scegliere e quali criteri tenere in considerazione.

Generalità  sugli hosting condivisi

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Quando compriamo un servizio di hosting condiviso, in sostanza, ci stiamo procurando una serie di servizi tendenzialmente a costi contenuti, che prevedono:

  • la disponibilità  di un server web, come ad esempio NGINX o Apache; tali servizi sono tipicamente configurabili solo in parte, e si possono personalizzare poco o nulla (ad esempio, in molti casi, non potete aggiungere un modulo Apache o attivarlo voi, se non è disponibile nativamente)
  • la disponibilità  del linguaggio PHP in una versione recente stable; in genere in questi casi i servizi condivisi forniscono uno switcher per cambiare versione (da PHP 7.1 a PHP 5.6 ad esempio, e viceversa);
  • il supporto di almeno un database server MySQL, con almeno un database che potrete popolare per il vostro sito coerentemente con lo spazio messovi a disposizione dall’hosting;
  • la disponibilità  di spazio web per i file del vostro sito, che potrebbe essere teoricamente senza limiti (anche se questa opzione in realtà  non è realistica, come visto in altre occasioni)
  • la presenza di altri servizi opzionali come il supporto a linguaggi di programmazione per il web come Perl o Python, i log automaticamente generati dal server e cosଠvia.

In quest’ottica appare chiaro che il servizio è semplice solo in apparenza, e che in molti casi vale la pena spendere qualcosa in più per avere a disposizione maggiore qualità  in fatto di hosting. Dipende dal progetto e dalla sua importanza, dai suoi requisiti in fatto di stabilità , dal tipo di traffico che vi arriva e dalla frequenza di arrivo dei visitatori: ad esempio se scrivete per un blog che commenta l’attualità  o che pubblica argomenti molti richiesti dalle ricerche su Google, le visite possono arrivare automaticamente in grande numero. Potrebbe quindi essere richiesto, oltre una certa soglia, di passare ad un servizio di hosting più avanzato, ed è qui – in certi casi, ovviamente- che entra in gioco la VPS.

Generalità  sui VPS

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Una VPS o Virtual Private Server è un servizio più flessibile del classico hosting condiviso: questo perchè offre maggiori opzioni di configurabilità , e permette di attivare servizi su richiesta come il precedente tipo di servizio, invece, non permette. Abbiamo visto nella lista di requisiti precedenti alcuni punti che erano in qualche modo limitati: della serie, gli hosting condivisi permettono di cambiare versione di linguaggio PHP per venire incontro alle esigenze più varie, ma non permettono ad esempio di riavviare il server NGINX o Apache in casi di un problema critico. Altro problema è che lo spazio web è spesso limitato a quello che ci danno all’inizio, e per averne di più una volta che l’abbiamo finito siamo costretti a fare un upgrade e pagare di più.

Con le VPS possiamo economizzare le risorse sia in termini tecnologici che di soldi spesi, in sostanza: un VPS ci fornisce un accesso al sito mediante SSH, ovvero terminale remoto, ed all’interno avremo un sistema operativo tutto per noi pronto all’uso. In esso potremo riavviare su richiesta il server Apache con una semplice linea di comando, installare moduli aggiuntivi per il nostro sito, inserire un supporto nativo a Let’s Encrypt o installare certificati di qualsiasi genere, pianificare cron-job di ogni genere e cosଠvia. Ovviamente acquistare un VPS per WordPress prevede che abbiate delle competenze tecniche di natura leggermente superiore alla media richiesta per gestire un hosting condiviso, considerando che ormai questi servizi sono meno ostici di qualche anno fa (in cui davano le macchine “nude” e configurarle a dovere non era uno scherzo) e vengono fornite VPS per WordPress quasi già  pronte all’uso con server e tutto: è il caso di DigitalOcean, un servizio di VPS che ho testato di recente e che mi ha convinto per il suo mix di potenza e spesa contenuta (ne ho parlato per esteso nella recensione del servizio).

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Molti webmaster che usano un condiviso da anni tendono a prendere in considerazione l’opzione di passare ad una VPS, proprio per la sua naturale scalabilità . Scalare i servizi significa anzitutto poter disporre di tutti quelli che si vogliono; poi implica anche avere più spazio a disposizione, più banda, più potenza di CPU. Molte VPS fanno scegliere dall’inizio quante CPU usare e quanta RAM avere a disposizione, e questo corrisponde con il noleggio di vere e proprie macchine virtuali che potete usare per configurarci sopra i vostri siti in WordPress. Tutto bello e semplice da usare, insomma, se non fosse che qualche competenza tecnica è sempre necessaria, anche se l’assistenza è molto cresciuta a mio avviso per questo genere di servizi, e non c’è dubbio che possa diventare uno standard tra qualche anno.

Una VPS è a metà  strada tra hosting condiviso e hosting dedicato, ed in molti casi riesce a sopperire alle necessità  di entrambi, trovando il giusto compromesso tra prezzo, usabilità  del servizio e disponibilità  dello stesso.

Pro e contro dei servizi di hosting condiviso e delle VPS

A questo punto dovrebbe essere chiara la differenza tra un tipo di servizio e l’altro; mi pare utile, pertanto, mettere a confronto pro e contro dell’uno e dell’altro tipo di hosting.

Pro degli hosting condivisi

  • Facili da usare
  • Facili da mantenere, anche per i principianti e non tecnici
  • Solitamente poco costosi (intorno alle 100-150 euro all’anno)
  • Stabili e sicuri
  • Idonei anche per blog con un numero medio-alto di visitatori

Contro degli hosting condivisi

  • Non danno molte opzioni configurabili, quindi devi prenderli ed accettarli cosଠcome sono (con qualche eccezione, per la verità : ad esempio SiteGround fornisce hosting condivisi avanzati con supporto SSH, che li rende quasi equivalenti ad un VPS)
  • Le risorse hardware saranno condivise con altri siti diversi dal tuo; questo, a volte, può comportare problematiche di efficenza (le risorse non saranno mai tue al 100%) e di sicurezza, in certi casi
  • In caso di picchi di traffico su più siti contemporaneamente, può succedere che il tuo ne risenta in termini di velocità  di caricamento delle pagine, sovraccarico del database, sovraccarico del traffico di rete o della CPU e cosଠvia.

Vediamo pro e contro delle VPS, invece.

Pro degli hosting VPS

  • Ci sono VPS molto economiche in giro (ad esempio Vultr): a volte costano esattamente quanto un condiviso, ma anche meno
  • Ti faranno scegliere liberamente che sistema operativo utilizzare (Debian, Ubuntu, ecc.)
  • Potrai installare i moduli aggiuntivi che ti servono, liberamente e senza limiti;
  • Non avrai limiti di prestazioni sul tuo sito, che disporrà  generalmente di tutte le risorse che gli servono (per quanto esse siano virtualizzate, non hardware)
  • Quelle di qualità  non prevedono rischi per la sicurezza informatica, cioè sono anche ben mantenute dal provider come update e protezioni
  • In genere, infine, presentano risorse come CPU e RAM scalabili sulle nostre effettive necessità : ovvero paghiamo solo quello che effettivamente utilizziamo.

Contro degli hosting VPS

  • A conti fatti, e soprattutto a regime di utilizzi, finiscono per costare qualcosa in più: questo perchè se i servizi base costano poco, quelli che poi servono a fare fronte ai costi effettivi su un traffico reale (migliaia di visitatori giornalieri, ad esempio) tendono a far lievitare, seppur leggermente, i costi
  • Devi essere in grado di dimensionare correttamente il server, altrimenti rischi di pagarle a vuoto o di soffrire comunque limiti di prestazioni
  • Le conoscenze tecniche che servono per gestirle non sono banali
  • Le conoscenze tecniche che servono a mantenerle nel tempo, poi, non sono neanch’esse banali

In breve, quindi, una VPS offre di più ed è un po’ più complicata da gestire; un hosting condiviso è invece più facile da gestire e costa meno, ma offre ovviamente meno in termini di tecnologia e performance generali del sito.

Quale scegliere tra VPS e condivisi?

A questo punto la domanda cruciale potrebbe riguardare l’opportunità  di migrare ad un VPS da una soluzione di hosting condivisa. Prima di tutto, pero’, cerchiamo di chiarire il punto fondamentale: se lo facciamo avremo buone possibilità  di migliorare le prestazioni del nostro sito web, ammesso che lo stesso sia realizzato a regola d’arte e non abbia problemi di altro genere, ed ammesso che siamo disposti a sporcarci le mani un po’ di più (tecnicamente parlando, ovviamente).

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Chiarito questo, il passaggio potrà  avvenire sullo stesso servizio di hosting, oppure passando ad un altro servizio di hosting. Nel primo caso è facile perchè sarà  il nostro attuale servizio a guidarci, nel secondo invece dovremo fare tutto da soli.

Il passaggio da hosting condiviso a VPS comporterà , in media:

  • una spesa leggermente maggiore nel lungo periodo, in media;
  • una resa superiore a qualsiasi hosting condiviso, in media;
  • maggiori servizi configurabili a disposizione, basati quasi sempre sull’uso corretto del terminale remoto SSH;
  • una maggiore velocità  di caricamento delle pagine, in particolare una riduzione considerevole del TTFB (Time To First Byte, il tempo necessario perchè il caricamento della pagina abbia inizio a partire dalla prima richiesta del client)
  • sono particolarmente adatte se prevedi, nel breve periodo, un incremento di traffico difficilmente quantificabile, a cui i servizi di VPS possono facilmente fare fronte
  • imparare qualcosina a livello tecnico, e saperla applicare nella massima consapevolezza.

Per farti un’idea dei piani di hosting disponibili, confronta i servizi di hosting su questo sito oppure guarda le migliori offerte sia di VPS che di condivisi.

Considerazioni finali

La scelta del servizio di hosting può avere un impatto considerevole sul successo del tuo sito in WordPress, sulle sue prestazioni e sulla qualità  generale del servizio. Le VPS non sono la soluzione per qualsiasi sito in WP, ma sono certamente un’opportunità  da sfruttare per i più ambiziosi. In genere, del resto, le soluzioni di hosting condiviso sono più evolute di qualche anno fa, e si fanno utilizzare tranquillamente da qualsiasi webmaster.

In sintesi abbiamo che:

  • hosting condivisi: vanno bene per la maggiorparte dei siti web in WordPress, ma non sempre si possono personalizzare come vorremmo. Non richiedono competenze tecniche troppo elevate: basta saper utilizzare FTP, MySQL e poco altro. Mettono a disposizione una quantità  limitata di risorse, permettono di installare e mantenere facilmente WP e forniscono, al tempo stesso, risorse effettivamente sfruttabili il più delle volte limitate
  • hosting VPS: vanno bene per la una discreta parte di siti in WordPress, si possono personalizzare come vogliamo ma richiedono un tasso di competenze tecniche superiori alla media (su tutti: uso di terminale remoto SSH). Mettono a disposizione una quantità  superiore di risorse, si possono scalare facilmente sulle specifiche necessità  (se arriva più traffico del solito, ad esempio, possiamo pensare di aumentare la RAM, ad esempio).

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