WordPress è il sistema di content management più utilizzato: grazie a versatilità e semplicità d’uso, esso rappresenta la soluzione perfetta per coloro che non hanno particolare dimestichezza con la programmazione. WordPress infatti consente a tutti di poter gestire in autonomia l’inserimento dei contenuti e l’editor visuale ne rappresenta una delle funzionalità certamente più amate. All’interno di questo approfondimento si prenderanno in esame le novità introdotte dalla recente introduzione di un nuovo editor di WordPress, valutando cosa cambia rispetto alla versione utilizzata finora e scoprendo le funzionalità più rilevanti per i diversi tipi di utilizzo.
La nascita di Gutenberg: piccole rivoluzioni quotidiane
Gutenberg rappresenta una novità importante per coloro che utilizzano giornalmente il Content Management System più diffuso al mondo. L’ultima edizione di editor per WordPress deve l’origine del suo nome alla volontà dei suoi creatori di rendere un chiaro omaggio all’inventore della macchina per la stampa a caratteri mobili. L’intento è chiaro: ispirandosi ad un’invenzione che ha cambiato la vita alle generazioni successive, anche l’editor per WordPress Gutenberg mira ad apportare dei piccoli cambiamenti che possono rivoluzionare in positivo la quotidianità degli utenti. Per capire meglio quali saranno le migliorie apportate dal nuovo editor può essere preso a titolo esemplificativo il fatto che fino ad ora l’editor visuale su WordPress ha richiesto spesso l’utilizzo di una serie di short code uniti a dei codici in HTML. Gutenberg mira invece a rendere la creazione di contenuti agevole, facendola diventare sempre più semplice, soprattutto per coloro che sono alle prime armi.
Grazie ad un sistema modulare che verrà preso in esame all’interno del paragrafo successivo, il nuovo editor di WordPress consente un facile inserimento di contenuti multimediali e risolve molti dei bug che si potevano trovare nelle versioni precedenti.
Gutenberg: il sistema a blocchi
Facendo propria una filosofia modulare, l’editor si basa su di un sistema a blocchi.
Dapprima studiato come modifica incrementale, rispetto all’editor precedente Gutenberg mira a semplificare l’inserimento, la gestione e soprattutto la modifica di diversi tipi di contenuto. Ciò comporta che, utilizzando il menu dove sono raggruppati tutti i diversi blocchi, è possibile fare Drag and Drop, rilasciandoli in una posizione a scelta della pagina web. Inoltre, è possibile modificarli in maniera veloce per ottenere un alto livello di personalizzazione. Grazie ad un meccansimo intuitivo che ne regola in funzionamento e ad una user interface assimilabile in pochissimo tempo, Gutenberg permette a chiunque di creare dei layout accattivanti e flessibili al tempo stesso.
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Il più amato dagli sviluppatori
Gutenberg è l’editor ufficiale della versione 5.0 di WordPress, chiamata Bebo. Quest’ultima, rilasciata ad inizio dicembre 2018, è basata sul framework JavaScript chiamato React, reso particolarmente popolare in virt๠del fatto che è quello utilizzato da colossi tecnologici come Facebook e di conseguenza Instagram. React è molto apprezzato dagli sviluppatori di tutto il mondo, che sempre più aderiscono ai suoi programmi di affiliazione. Grazie alla sua impostazione a blocchi, Gutenberg sta radicalmente rivoluzionando l’approccio allo sviluppo della piattaforma WordPress, di fatto rappresentando una sfida intrigante per gli sviluppatori che si trovano a proprio agio con questo framework. Per supportare coloro che si trovano a dover acquisire nuovi linguaggi di programmazione, WordPress ha creato una libreria open source dove è possibile reperire informazioni importanti per la gestione dei documenti utili. Di fatto è una cassetta degli attrezzi riservata agli sviluppatori, che insegna come creare in poco tempo dei blocchi di Gutenberg senza necessità di impostare React.
Le principali funzionalità introdotte dall’editor Gutenberg
Una delle novità più apprezzate di Gutenberg è la facilità di gestione in versione mobile, soprattutto per quanto riguarda una modifica veloce ad un contenuto multimediale. Una novità introdotta da Gutenberg è la possibilità di aggiungere ancore, che consentono i collegamenti ad una sezione o titolo del testo stesso. Questa funzionalità era molto richiesta ed è stata particolarmente apprezzate sin dal primo rilascio dell’editor. La gestione e l’inserimento delle tabelle è molto più semplice con Gutenberg,in quanto vengono considerate esattamente come dei blocchi, mentre in precedenza si doveva necessariamente inserirle in HTML. Inoltre, sono stati aggiunti dei blocchi cosiddetti reattivi che permettono una maggiore responsività delle colonne testuali. Al momento sono previsti layout da due a quattro colonne. Anche in questo caso, Gutenberg internalizza finalmente una funzionalità in precedenza demandata a plugin esterni. Un’altra novità , che molti utenti web adoreranno è la possibilità di impiegare il completamento automatico, che consente di ridurre il numero di clic. Allo stesso tempo, il blocco che viene chiamato HTML live consente di risparmiare tempo, visualizzando un’anteprima direttamente nel blocco. Infine, grazie alla sezione cronologica denominata Blocchi Recenti, l’inserimento dei contenuti è stato ulteriormente velocizzato.
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Il Classic Editor rappresenta ancora un’opzione
Particolarmente amato dagli sviluppatori e adatto alle esigenze dei monitori di alta risoluzione grazie alle nuove opzioni per l’allineamento, Gutenberg è un enorme passo avanti e sembra presentare moltissimi vantaggi. Tuttavia, per coloro che volessero continuare ad utilizzare il vecchio editor, è prevista la possibilità di scaricare ed installare un plugin denominato prorio Classic Editor (la procedura è spiegata qui), che consentirà di visualizzare la schermata di creazione ed inserimento contenuti come era prima di dicembre. Tuttavia, quest’opzione è sconsigliata in quanto è sempre più dimostrato come un sito riesca a funzionare al meglio qualora non sovraccaricato di plugin. Se ne esistono di fondamentali, come ad esempio quelli che consentono le integrazioni e-commerce oppure quelli che permettono di migliorare gli aspetti SEO, alcuni possono essere superflui e rischiare di compromettere la velocità di caricamento del sito.
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