Girovagando tra le varie offerte di hosting che è possibile trovare sul web, non è raro imbattersi in offerte speciali: in molti casi, nella mia esperienza, si riesce a portare a casa dominio + hosting o un buon servizio VPS (adatti per la maggioranza dei siti web, in sostanza) a meno di 100/150 euro all’anno. Il problema, soprattutto con alcuni servizi (meno con altri, almeno ad oggi), è che non sembra esistere o essere commercialmente contemplata l’opzione “prezzi bloccati“: quello che interessa questi servizi è chiudere la vendita prima possibile, con l’idea che nel frattempo sarà trascorso almeno un anno, il cliente avrà quasi dimenticato quanto aveva speso e questa diventerà la scusa per rincarare i prezzi.
I costi dei domini
Del resto, uno dei principali problemi legati al rincaro dei prezzi anno dopo anno è molto spesso, nella mia esperienza legato al costo di alcune estensioni di dominio: chi ha comprato un dominio .cars, ad esempio, ha speso in media 2400 dollari / anno solo di dominio, cosa molto simile successa per i .sucks ed i .movie (fonte). Tutto questo nonostante all’inizio, in molti casi, il prezzo fosse molto più basso – una sorta di “trappolone” per farci comprare il dominio e poi, una volta che il sito è lanciato, spingerci a rinnovare al prezzo stabilito da loro. In molti casi i prezzi dei domini aumentano per via di rincari sul prezzo imposti globalmente dall’ICANN, per cui anche cambiare hosting serve a poco perchè comunque, a parità di dominio, il costo fisso rimane sempre lo stesso.
La buona notizia è che i costi dei domini sono pubblicati anticipatamente qualora siano in aumento, e vengono spesso annunciati ai propri clienti dagli hosting stessi; la cattiva notizia, al tempo stesso, è che gli hosting non possono applicare sconti sui prezzi degli domini, per cui si ritrovano nella situazione di far pagare di più senza poter controllare il prezzo (in quanto dei domini sono semplicemente rivenditori o reseller).
Unica eccezione considerevole in questo ambito sono i domini acquisiti all’asta o oggetto di aste di domini, i cui prezzi (essendo oggetto di una sorta di brokeraggio) tendono a lievitare in maniera considerevole, e possono essere venduti anche a migliaia di euro per il primo anno, salvo poi doverli rinnovare al prezzo standard per gli anni successivi, sempre nel caso si desideri mantenerli. Il costo del dominio va visto quindi, nella contabilità aziendale, come un vero e proprio costo da inserire nei preventivi e nei consuntivi di spesa, e non dovrebbe assolutamente essere sottovalutato – come spesso invece ho l’impressione che molte aziende facciano.
I costi dei servizi di hosting
Non sono rari gli hosting che offrono il massimo al prezzo minimo, salvo poi normalizzare il prezzo negli anni successivi. In molti casi ad esempio trovate promozioni molto vantaggiose, ma soltanto come primi clienti: se registrate un dominio su SiteGround o Bluehost, la prima volta che diventerete loro clienti, avrete un dominio a pochi euro al mese, per una spesa annuale che spesso è inferiore ai 50 euro all’anno (anche per via del cambio euro / dollari). Questo sotto certi punti di vista può essere un vantaggio, perchè comunque andrete a risparmiare il primo anno, e potrete poi risparmiare nei successivi cambiando offerta dal secondo anno in poi (cosଠcome avviene con le offerte in altri ambiti, in onore al principio del libero mercato per l’utente finale). Questo tuttavia spesso comportava dei costi (di tempo ma anche di denaro) di trasferimento del sito, dato che non sempre il proprietario del sito è in grado di provvedere in autonomia a questo genere di operazioni: costi che ormai gli hosting moderni tendono ad abolire del tutto (leggasi: vi trasferiscono il sito gratis, il succitato SiteGround lo fa), per cui starei abbastanza tranquillo di fronte a questo genere di eventualità .
In definitiva
I costi vantaggiosi degli hosting solo per il primo anno sono un problema senza dubbio molto diffuso, e sta all’utente fare attenzione a non trovarsi nelle condizioni di pagare molto di più necessario. Solo l’esperienza e la conoscenza del settore, del resto, possono facilitare questo genere di operazioni, e renderle sempre più convenienti ed agevoli per l’utente finale.
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