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Come lavorare su un sito basato sulla tua idea di business

Come fare a monetizzare un sito web è una delle richieste più comuni che si vadano a cercare sul web: per qualche strano motivo, infatti, si pensa che ci sia una “formula magica” per farlo e che le persone siano incredibilmente disponibili a condividere con tutti questa idea. Nel precedente articolo abbiamo discusso di come filtrare le idee, come organizzare il proprio lavoro e come gestire le principali priorità  prima di cominciare a mettere mano al sito. Pertanto è arrivato il momento di capire bene il modello di business che dovremo onorare.

Ma prima di farlo, parliamo dei problemi che ho dovuto affrontare e di come ho cercato di risolverli.

Luogo comune: lavorare sul web non è un lavoro!

Per quanto possa sembrare incredibile, siamo condizionati dai giudizi altrui più di quanto potrebbe sembrare a prima vista: avendo impostato da sempre la mia vita professionale su scelte personali anche molto controcorrente, è normale che chi inizia a lavorare sul web possa essere visto come un illuso, come un venditore di fumo o un sognatore.

Chi pensa ognuna di queste tre cose fa un errore abbastanza comune – giudicare gli altri – con tre rispettive sfumature:

  1. pensa che tu sia un illuso perchè non conosce i modelli di business del web, ha una mentalità  semplicistica sull’argomento o poco informata;
  2. pensa che tu voglia diventare un venditore di fumo, magari perchè in passato ha pagato molti soldi ad un guru del web per avere il nulla in cambio;
  3. pensa che tu sia un utopico sognatore, perchè implicitamente da’ per scontato che fare il lavoro che ci piace sia da fraccomodi o non costi fatica.

Da sempre, soprattutto nel campo del lavoro artistico o creativo, si pensa che lavorare nell’arte non costi fatica: ricordo tempo fa un amico aspirante fotografo che pensava questo in modo netto, e che confessò di aver cambiato idea dopo circa 3 mesi di lavoro mal pagato e in nero presso uno studio fotografico. Fin quando faceva il fotografo a tempo perso nei party universitari era un conto, infatti: ma quando ha impattato con il mondo reale, nel quale c’è gente disposta a pagare, criticare e mettere pressione per avere foto di qualità , si capisce tutto il lavoro che c’è dietro.

La maggioranza di chi pensa che guadagnare col web sia una stupidaggine e che ad esempio un Laureato, ad esempio debba necessariamente aspirare a qualcosa di meglio (tipo chiudersi a vita in un ufficio, o farsi sfruttare per quello che sa fare da gente che ne sa meno di lui), possiede l’idea del web che corrisponde a quella del mio amico: pensa che il web sia come un gigantesco party all’aria aperta, pieno di bella vita, divertimenti, belle donne ed uomini aitanti e cosଠvia. Una visione irrealistica da “paese dei balocchi” che avrebbe fatto inorridire il buon Collodi, e nella quale dobbiamo fare molta attenzione a non cadere.

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Morale della favola: la cosa fondamentale che ho dovuto fare in questa seconda fase del mio lavoro online è stata quella di liberarmi di qualsiasi idea illusoria o irrealistica, concentrandomi sul web che funziona e cercando di capire come e perchè lo faccia. Se non lo facciamo, le trappole mentali che ti impigriscono e ti fanno scoraggiare sono dietro l’angolo. Non date retta ai guru, non cercate su Google come guadagnare su internet: concentratevi su un’idea vincente che sia commercializzabile, e sviluppatela in un sito web.

Il modello di business del tuo sito

Se vuoi guadagnare online devi sviluppare e saper gestire un modello di business: formalmente di cosa si tratta? Subito detto:

Il modello di business descrive le logiche secondo le quali un’organizzazione crea, distribuisce e raccoglie il valore. In altre parole, è l’insieme delle soluzioni organizzative e strategiche attraverso le quali l’impresa acquisisce vantaggio competitivo. (Wikipedia)

Concentriamoci sulla parola chiave “valore”: chi vuole guadagnare online con un sito deve costruire valore o, se preferite, costruire un valore aggiunto. Significa che ci sono delle idee da scartare immediatamente, esattamente come abbiamo fatto nel precedente articolo in cui abbiamo dovuto, sia pur a malincuore, eliminare dai nostri pensieri le idee che sicuramente non fanno guadagnare un accidente.

Se l’obiettivo del modello di business è quello di creare valore aggiunto nel nostro sito, per esclusione possiamo dire con una certa sicurezza che:

  • non possiamo pensare di copiare gli altri:
  • non possiamo pensare di scopiazzare da altri siti;
  • non possiamo pensare che se un’idea ha funzionato bene per un sito funzioni altrettanto bene anche per noi.

Esempi di siti web costruiti per guadagnare online che ho visto crollare in questi anni sono numerosi, ma la più diffusa è senza dubbio una, nella mia esperienza di consulente web: siti che ricalcano funzionalità  già  offerte (e magari poco note) da siti famosi, ovvero portali clonati di funzionalità  da TripAdvisor, Facebook e cosଠvia.

Per creare un sito che sappia guadagnare dobbiamo avere un’idea originale che venga incontro ai bisogni delle persone: nel mio caso il bisogno era quello di comprare degli hosting web per il proprio sito. Il più delle volte, infatti, anche informatici con 30 anni di esperienza non riuscivano a scegliere tra i vari servizi di hosting, limitandosi a comprare quelli più pubblicizzati e complicandosi cosଠla vita.

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Da “smanettone” (quindi per esperienza diretta) ero consapevole che ci fossero servizi di hosting in grado di dare tanto al prezzo più basso: e allora ho pensato, perchè non metterli online per aiutare le persone? A quel punto pensai subito a come le persone avrebbero cercato queste informazioni: e mi venne in mente “migliori hosting”, una parola chiave tanto inflazionata quanto la prima utilizzata da chi cerca servizi di hosting.

Pertanto comprai il dominio migliorhosting.biz (l’unica estensione libera che avevo trovato) e misi online una semplice paginetta HTML in cui avevo creato pazientemente una tabella di prezzi, nomi e caratteristiche delle offerte di hosting.

Nel prossimo articolo vi racconterò nel dettaglio quello che ho fatto a questo punto, e come abbia fatto a valorizzare l’idea nel suo insieme.

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