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La vera storia della scoperta dei neuroni specchio

Se un adulto fa una smorfia o un’espressione facciale ad un bambino e il bambino reagisce imitando l’espressione, ciò può essere considerato un effetto dei neuroni specchio. I neuroni specchio sono coinvolti nella capacità di imitare o rispecchiare le azioni e le espressioni degli altri: quando un adulto fa una smorfia ad un bambino e il bambino reagisce replicandola, i neuroni specchio nel cervello del bambino potrebbero essere coinvolti. Questo processo di imitazione è spesso considerato una forma di apprendimento sociale, in cui il bambino impara a comprendere e a rispondere alle espressioni facciali e alle emozioni degli altri attraverso l’osservazione e l’imitazione. I neuroni specchio svolgono un ruolo chiave in questo processo, aiutando il bambino a copiare le azioni e le espressioni degli adulti.

Inoltre, la capacità di imitare è importante per lo sviluppo delle abilità sociali e della comunicazione nei bambini. Quindi, sì, la reazione di un bambino all’espressione facciale di un adulto può essere attribuita all’azione dei neuroni specchio nel suo cervello.

Scoperta dei neuroni a specchio

Giacomo Rizzolatti
Di Festival della Scienza from Genova – photo by Cirone-Musi – Giacomo Rizzolatti, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=32299513

L’articolo scientifico che ha introdotto per la prima volta il concetto di neuroni specchio è stato pubblicato nel 1996 su una rivista scientifica e ha come autori Rizzolatti, G., Fadiga, L., Gallese, V., & Fogassi, L. Il titolo completo dell’articolo è “Premotor cortex and the recognition of motor actions: Brain research and mirror neurons” che in italiano può essere tradotto approssimativamente come “La corteccia premotoria e il riconoscimento delle azioni motorie: ricerche cerebrali e neuroni specchio“. Questo articolo è stato un punto di svolta nella comprensione dei neuroni specchio e ha contribuito in modo significativo alla ricerca sulla neuroscienza sociale.

I neuroni specchio sono stati scoperti nel corso degli anni ’90 da un gruppo di neuroscienziati italiani guidati dal Dr. Giacomo Rizzolatti presso l’Università di Parma. Questi neuroni sono stati inizialmente osservati in scimmie durante esperimenti di ricerca sulla neurofisiologia del cervello. La scoperta dei neuroni specchio è stata significativa perché ha aperto nuove prospettive nella comprensione del comportamento sociale, dell’empatia e della comprensione dell’azione degli altri.

I neuroni specchio sono cellule neurali che si attivano sia quando un individuo esegue un’azione che quando osserva qualcun altro eseguire la stessa azione. Questa scoperta ha avuto un impatto significativo sulla nostra comprensione della cognizione sociale e ha avuto applicazioni in vari campi, tra cui la psicologia, la neuroscienza sociale e la robotica sociale.

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