Cache, JS, CSS, SEO e chi più ne ha, ne metta: un calderone in cui molti tendono a fare confusione, mischiando spesso cose diverse tra loro (e a volte con le idee poco chiare). Alla fine dei conti, pero’, come e cosa deve fare un povero webmaster per ottimizzare il proprio sito?
In altri termini, che cosa vuol dire ottimizzare il tuo sito in WordPress? Le cose che possiamo associare a questa idea sono parecchie: ci sono aspetti che coincidono con vari “livelli” distinti tra loro che possiamo decidere, o meno, di attivare: ad esempio la velocità delle pagine, la possibilità di renderle scalabili su mobile, l’ottimizzazione SEO e cosଠvia. Questi tre aspetti concorreranno a definire, infine, la qualità del nostro sito web.
Ecco un articolo che cerca di mostrare tutto, ma proprio tutto, quello che puoi fare per renderlo ottimale ad ogni livello.
Ottimizzare WordPress per renderlo più veloce
Si tratta di un aspetto cruciale per garantire le migliore prestazioni possibili di un sito, e la migliore esperienza dell’utente. In molti casi potrebbe essere legato direttamente con il suo successo: a nessuno, infatti, piace un sito lento, per cui sarà opportuno spendere un po’ di tempo (e risorse) per cercare di ottimizzare questo aspetto.
Di sicuro per rendere più veloce un sito bisognerà capire quali siano i problemi che il sito possiede, a cominciare dall’uso esagerato di risorse, passando per theme programmati male e concepiti peggio, fino ad arrivare ad hosting non proprio all’altezza delle aspettative.
Per velocizzare WordPress, comunque, decidere di cambiare il proprio hosting è quasi sempre il passo finale: prima bisognerebbe sempre controllare lo “stato di salute” del proprio sito.
Croce e delizia di ogni webmaster, la velocità di caricamento delle pagine viene solitamente ricondotta ad un paio di fattori cruciali, ovvero:
- numero e tipo di plugin installati (a volte dipende anche dal theme utilizzato e da eventuali personalizzazioni);
- specifici aspetti del codice a livello di hook, ovvero le azioni che sono preventivate qualora si verifichi una certa condizione, più eventuali azioni molto pesanti (WP_Query, ecc.) che vengano effettuate su tutte le pagine e/o anche quando non strettamente necessarie.
Ad esempio (e qui mi concedo qualche tecnicismo: tocca subirmi), l’hook (che sono in generale una specie di “eventi” programmabili, che si possono attivare su richiesta qualora avvengano determinate azioni o situazioni) di init viene eseguito ogni volta che viene caricata una qualsiasi pagina, come prima cosa (o meglio “tra” le prime cose) per cui influisce direttamente sul TTFB. Altro aspetto che rallenta il caricamento del sito specie nella fase di pre-carica è legato, in effetti, alla presenza di più di una ventina di plugin: se tendete a fare tutto coi plugin, di fatto, non sempre riuscirete a realizzare un sito al top, anche se molto dipende dal tipo e dalla qualità dei plugin installati.
L’altro hook denominato single_template, per fare un altro esempio, tende a rallentare (almeno potenzialmente) tutte le pagine degli articoli, e gli esempi potrebbero continuare. Per cui, se da un lato è sempre utile ridurre i plugin installati al minimo indispensabile, è altresଠopportuno conoscere gli hook e cercare di programmarli sempre a dovere. Affidatevi a professionisti per queste cose: in giro trovate, purtroppo per tutti, un sacco di gente che improvvisa consulenze.
Per misurare la velocità del sito e valutarne i miglioramenti in positivo, ci sono molti strumenti esterni che potete sfruttare: le notifiche più frequenti dello speed test di Google (uno dei tool più usati) normalmente, sono le seguenti, e si potrebbero risolvere come indicato.
Problema | Possibili soluzioni |
---|---|
Riduci il tempo di risposta del server | 1) Cerca di individuare le sezioni critiche del codice all’interno del tuo sito; evidentemente ci sono delle parti che si possono velocizzare, o che comunque tendono ad occupare più risorse del dovuto. Nota che questo potrebbe comportare la disattivazione di theme e plugin particolarmente pesanti, in alcuni casi, ma ci sono numerosi casi in cui sarà necessario intervenire sul codice. Ad esempio, si può ricorrere all’uso dei transient al fine di ridurre gli accessi al database. |
2) Verifica che la connettività del tuo server sia sempre ottimale, effettuando dei test o ping con gli appositi strumenti. | |
3) Considera, eventualmente, di incrementare le risorse disponibili sul tuo hosting, passando ad esempio a HTTPS, dischi SSD, incremento di RAM (se disponibile) o upgrade del server | |
Elimina javascript e css che bloccano la visualizzazione nei contenuti above-the-fold | Questo non implica che tu debba rimuovere il CSS o i file JS, ovviamente: significa che devi probabilmente spostarli come posizione nel file HTML, oppure che (più probabilmente) tu possa migliorare le cose con plugin di cache lato client (AutoOptimize per WordPress, ad esempio). |
Se hai troppe difficoltà in questo, valuta di cambiare theme e considera l’opportunità di usarne uno molto semplice e con utilizzo più limitato di CSS e JS. Ne risentirà in parte la grafica, ma quantomeno avrai un sito veloce. | |
Comprimere le immagini | I programmi di compressione per le immagini permettono di caricare immagini in qualità web, tipicamente non più di 1500-2000 px di altezza/larghezza, ed una buona compressione in JPG o PNG. In alternativa, ci sono dei plugin che effettuano una ricompressione lato server |
Sfrutta il caching del browser | Questo aspetto riguarda l’attivazione della cache del browser, cosa che puoi fare facilmente come spiegato nella guida sull’attivazione della cache del browser. |
Ci possono essere, inoltre, dei casi più particolari, che andrebbero affrontati eventualmente a parte combinando più di un aspetto tra quelli indicati. Vi segnalo, a questo punto, degli approfondimenti che potrebbero interessarti più nello specifico, eccoli qui:
- il primo è come migliorare le prestazioni del tuo sito mediante alcuni semplici accorgimenti, che è uno degli articoli in cui meglio vengono mostrati, secondo me, i vari aspetti in gioco;
- il secondo riguarda invece l’utilizzo dei vari plugin di WP per la cache, che possono migliorare drasticamente la velocità del sito web; per inciso, anche il tanto discusso HTTPS è un fattore che tende a migliorare la velocità di caricamento delle pagine, in quanto introduce HTTP/2.
- il terzo riguarda l’uso di una particolare cache per WordPress, Varnish Supercache;
- il quarto è un’analisi abbastanza tecnica, ma secondo me comprensibile da chiunque, che spiega i fattori decisivi nell’ottimizzazione di un sito WordPress.
Ottimizzare WordPress per il mobile
Se state pensando al mobile di casa vostra tipo un armadio o una scrivania, vi state sbagliando: il mobile fa riferimento ai dispositivi portatili come tablet e smartphone, e se il vostro sito è ottimizzato per il mobile tanto meglio, no? Il backend amministrativo è diventato pienamente responsive da qualche tempo, per cui potrete facilmente editare i vostri contenuti anche via telefono. Per quanto riguarda la parte frontend, tutto dipende dal tema che usate: se usate uno dei theme responsive, ad esempio, avrete il mobile già pronto all’uso: la grafica del vostro sito sarà scalabile per la gioia dei vostri visitatori.
Se invece usate un theme non responsive, potreste valutare la possibilità di renderlo responsive mediante appositi plugin: in giro nel repository ufficiale di WP ne trovate parecchi, ma non tutti sono compatibili con qualsiasi cosa ed in genere questo approccio è sperimentale, in genere sconsigliato. Molto meglio cambiare grafica e passare ad una responsive nativamente: Bootstrap e Zurb sono due tra i template HTML / CSS più sfruttati ed abusati, ma non sono ovviamente gli unici in circolazione.
Ottimizzare WordPress per i motori di ricerca (SEO)
Ottimizzazione onpage di WordPress per la SEO è un argomento decisamente lungo e complesso, ed è stato affrontato nel post che ho appena linkato. Tuttavia, pensare di ricondurre solo a questo tipo di attività l’intero spettro d’azione dell’ottimizzazione di un sito è, se non altro, riduttivo; le cose da considerare sono molte, e quando si parla di SEO per WordPress si dovrebbe, quantomeno, fare un po’ di considerazioni ulteriori. Sappiamo tutti cosa significhi ottimizzare un sito WordPress per Google, al fine di favorire l’arrivo in prima pagina di almeno una parte delle sue pagine web: questo, pero’, non è realizzabile direttamente, ma può derivare da un lavoro scrupoloso sotto ogni punto di vista, in cui il fattore determinante non è sempre lo stesso (e non è noto quasi mai a priori).
Se vogliamo ottimizzare il nostro sito per i motori – in particolare per Google, che è quello che interessa la maggiorparte di noi – ci sono degli aspetti prettamente tecnici che è impossibile non conoscere: il funzionamento dei crawler, la struttura base di un file HTML, i codici di stato restituiti dal server (inclusi quelli di errore) sono tra gli argomenti che si pongono alla base del problema. In secondo luogo, poi, ci sarebbe da considerare la struttura interna del sito web, la disposizione del men๠e dei suoi link (da cui potremmo dover fare un’analisi di UX o usabilità ) per poi passare agli aspetti legati alla qualità dei contenuti veri e propri. Ottimizzare un sito web che sia carente in questi presupposti, in molti casi, equivale a sparare a salve ed a rendere del tutto inutili le attività che si svolgeranno, per quanto siano effettuate con scrupolo o perizia. Del resto, dovremmo sbarazzarci dell’idea che fare SEO equivalga in automatico a guadagnare molti soldi col proprio sito: questa infatti è una cosa che solo in pochi riescono a fare, con tempo, costanza, pazienza e competenza, anche se in molti – un po’ tutti, mi pare – credono di esserne in grado.
Per ottimizzare il tuo sito in WordPress dovrai quindi verificare che sia scansionabile dai motori di ricerca, che le categorie siano ben strutturate, che i contenuti siano informativi, che ogni pagina sia linkata da almeno un’altra, che il sito sia provvisto di sitemap (e di robots.txt che non impedisca a Google di scaricare le pagine), e che ci siano un buon numero, possibilmente crescente, di link in ingresso da parte di fonti autorevoli del settore: Wikipedia, quotidiani e blog periodici di settore sono soltanto alcuni degli esempi possibili.
Una buona SEO su WordPress finisce per essere quasi sempre, di fatto, una media pesata dei fattori che sono stati qui elencati. Per saperne di più potresti frequentare un buon corso di formazione sull’argomento: ad esempio puoi trovarmi ai corsi di Arkys a Cosenza, dove (se verrai a trovarci a giugno) potrai farmi ulteriori domande. Quest’anno faremo anche, oltre al consueto excursus su webmaster tools e link building, una bella sessione di laboratorio su un caso di sito reale: ti suggerisco di esserci.
Ottimizzare WordPress… per altre vie
Le vie dell’ottimizzazione dei siti WordPress sono davvero tantissime, e sarebbe davvero difficile riassumerle tutte in un solo articolo: una di queste, senza dubbio, riguarda l’uso di AJAX nel vostro sito cosa che potrete ottenere sia mediante theme che usano jQuery, che mediante accorgimenti direttamente nel vostro codice Javascript. Ci sono theme che supportano la novità dell’anno per WordPress, che è rappresentata dal supporto ufficiale alle RESTful API: ci sono theme gratuiti come Caos che si basano esattamente su questa caratteristica, provare per credere (se vuoi curiosare tra i theme di WordPress li trovi qui, per la cronaca).
Ottimizzare un sito passa per numerosi aspetti, come visto, che spesso si compensano e convivono tra loro ma in altri casi tendono ad andare in conflitto: ed è a quel punto, cosa che in pochi secondo me riconoscono, che devi saper fare le giuste scelte. No, non è banale come sembrava!
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