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La piramide di Maslow racconta ciò che sappiamo sui bisogni dell’uomo

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Piramide di Maslow: spiegazione semplice

 

La piramide di Maslow è una teoria che descrive i bisogni umani in ordine di importanza. Immagina una piramide divisa in livelli. Alla base ci sono i bisogni più fondamentali, e salendo si arriva a quelli più complessi e sofisticati.

  1. Bisogni fisiologici: Sono le necessità primarie come cibo, acqua, sonno e riparo. Se queste cose mancano, diventa difficile pensare ad altro.

  2. Sicurezza: Una volta soddisfatti i bisogni fisiologici, cerchiamo sicurezza e stabilità. Questo include un lavoro sicuro, un tetto sopra la testa e protezione da pericoli.

  3. Appartenenza e affetto: Una volta che ci sentiamo al sicuro, cerchiamo relazioni sociali e senso di appartenenza. Questo riguarda l’amore, l’amicizia e il senso di comunità.

  4. Stima: Dopo l’appartenenza, cerchiamo rispetto da parte degli altri e autostima personale. Questo può includere la reputazione, il successo e il riconoscimento.

  5. Auto-realizzazione: Questo è il livello più alto. Riguarda il desiderio di raggiungere il massimo potenziale, essere creativi, realizzare i propri sogni e avere un senso profondo di realizzazione personale.

Secondo Maslow, solitamente ci concentriamo sui bisogni di livello inferiore prima di poter aspirare a quelli di livello superiore. Una volta soddisfatti i bisogni base, possiamo concentrarci su quelli più alti e più complessi.

Approfondimento sulla piramide di Maslow

Riesci a soddisfare i tuoi bisogni ogni giorno? Provi un senso di frustrazione perchè alcune cose ti mancano? La risposta in questi casi non deve essere banalizzata, nè affidata a “guru” dalle soluzioni facili che provano solo a venderti fuffa. La rappresentazione dei bisogni umani rimane alla base dell’interesse delle scienze umane, ma molti altri settori si sono attivamente interessati alla questione. La piramide di Maslow è uno dei modelli più citati, ad oggi, per la rappresentazione dei bisogni umani, tanto di riuscire a stratificarli e renderli in qualche modo intersoggettivi, interdipendenti tra di loro. 

Proviamo pertanto a chiederci e a rievocare brevemente l’idea base di Maslow e della sua piramide, per poi verificarne l’adattabilità a tempi e modi moderni. Sebbene l’idea di fondo resti valida andrebbe rivista con maggiore flessibilità, e non utilizzata come salvagente esclusivo.

La storia: Maslow e gli indiani d’America

La storia da cui partiamo oggi racconta, peraltro, che la cultura dei nativi americani potrebbe effettivamente essere più influente nella storia della psicologia di quanto generalmente si possa credere. Come evidenziato da Psychology Today, infatti, la storia dietro il concepimento della piramide riguarda una questione molto più ampia: quanto la cultura americana, in generale, sia stata influenzata dalle idee e dai principi dei gruppi di nativi americani, e quanto poco tale influenza venga riconosciuta alla cosa.

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Chi era Abraham Maslow?

Abraham Maslow (1908-1970) è stato uno psicologo americano, noto per aver creato la gerarchia o “piramide” dei bisogni di Maslow, una teoria della salute psicologica basata sul soddisfacimento dei bisogni umani innati in via prioritaria, che culmina nel grado massimo esplicato da varie forme di auto-realizzazione.  Maslow era un docente universitario di psicologia alla Brandeis University, al Brooklyn College, alla New School for Social Research e alla Columbia University. Un sondaggio Review of General Psychology, pubblicato nell’anno 2002, ha classificato Maslow come il decimo psicologo più citato del 20° secolo.

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La gerarchia dei bisogni di Maslow fu proposta da Abraham Maslow nel suo articolo del 1943 “A Theory of Human Motivation“, pubblicato sulla rivista Psychological Review. Maslow successivamente estese l’idea per includere le sue osservazioni sulla curiosità innata negli esseri umani, liberando implicitamente il modello della rigidità ch,e secondo vari critici, lo tendeva a caratterizzare.

Nell’estate del 1938, infatti, Abraham Maslow aveva trascorso alcune settimane a fare ricerche antropologiche su una riserva dei Piedi Neri o Niitsítapi nei pressi di Alberta, in Canada. Le sue esperienze nella riserva ebbero un forte impatto sul suo pensieri, e capovolsero le sue opinioni socialmente preconcette sugli indiani. Fu colpito dalla generosità e dall’egualitarismo degli indiani, e dal rispetto insito nella loro società.

Maslow scoprì anche che per la maggior parte dei membri dei Niitsítapi, la ricchezza non era importante in termini di accumulazione di proprietà e possedimenti: al contrario, il donare agli altri era ciò che conferiva un autentico status di prestigio e sicurezza nella tribù, in contrapposizione all’avidità dei bianchi che vivevano nelle vicinanze. Spinto da una forse empatia verso questa tribù di nativi americani, l’esperienza sembrerebbe averlo ispirato a pensare in termini di un nuovo tipo di psicologia che si occupasse di aspetti fondamentali della natura umana, concettualizzò un nuovo approccio alla personalità radicato biologicamente, fortemente umanistico ed in grado di trascendere la ristrettezza del relativismo culturale.

Nota: si dice “piramide” o “piramida”? Si dice piramide, parola che deriva dal greco pyramis e che significa fuoco. La forma della piramide (e non piramida, con la a finale, come alcuni sembrano tendere a cercarla sui motori di ricerca) ricorda in modo stilizzato quella di una fiamma, in sostanza.

Che cos’è la piramide dei bisogni di Maslow

Si tratta di un’idea fondante per la definizione dei bisogni umani, concettualizzata mediante una piramide che indica una gerarchia di stadi e di bisogni annessi. Questo significa, in altri termini, che la piramide rappresenta una “base” (in basso nella figura) di necessità fisiologiche fondamentali – ad esempio: mangiare, dormire, respirare, riscoprire la sessualità) e via via salendo “in alto” nella figura, che abbiamo riportato idealmente in basso in questo articolo, troviamo progressivamente il bisogno di sicurezza, il senso di appartenenza, l’autostima e la autorealizzazione.

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Il senso base della piramide è che non sembra possibile arrivare all’auto-realizzazione se mancano le basi, letteralmente: quindi ad esempio non posso realizzae autostima in manacnza di affetti familiari e senso di intimità, nè tantomeno posso sentirmi al sicuro se la mia alimentazione è carente. Tale idea, suggestiva quanto affascinante – e che qui discutiamo in termini rigorosamente informali, s’intende – è stata più volte sfruttata in vari contesti, anche differenti da quelli psicologici: una parte di “scuole” del marketing, ad esempio,  hanno sfruttato questa idea per idealizzare e discutere i bisogni dei consumatori.

Alla base della piramide, come abbiamo anticipato, troviamo i bisogni fisiologici (fame, sete, sesso, ecc.), al secondo livello troviamo quelli legati alla sicurezza (fisica, lavorativa, ecc.) al terzo quelli di appartenenza (amicizia, intimità sessuale), al quarto quelli legati all’autostima e alla realizzazione, al quinto quelli della moralità, creatività, problem solving e tutto ciò che concerne l’autorealizzazione. I livelli erano pensati come interdipendenti tra di loro, per quanto in seguito l’idea venne estesa e molti applichino in modo un po’ rigido il modello ancora oggi.

Di Lucas ✉ (ispirata da Maslow’s Hierachy of Needs)) – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7919361

A che serve la piramide di Maslow?

La gerarchia dei bisogni di Maslow viene utilizzata per studiare come gli esseri umani partecipano intrinsecamente alla motivazione comportamentale. Maslow usò i termini “fisiologico”, “sicurezza”, “appartenenza e amore”, “bisogni sociali” o “stima” e “autorealizzazione” per descrivere il modello attraverso il quale generalmente si muovono le motivazioni umane.

Ciò implica che affinché la motivazione possa sorgere nella fase successiva, ogni fase precedente dovrebbe essere soddisfatta all’interno dell’individuo stesso. Inoltre, questa gerarchia è una base principale per sapere come lo sforzo e la motivazione sono correlati quando si discute del comportamento umano. Ciascuno di questi livelli individuali contiene una certa quantità di sensazione interna che deve essere soddisfatta affinché un individuo possa completare la propria gerarchia.  L’obiettivo nella gerarchia di Maslow, ad ogni modo, rimane quello di raggiungere il livello più ambito, ovvero quello dell’autorealizzazione.

Il senso della gerarchia sta anche nel fatto i bisogni espressi in questa veste sono interdipendenti tra di loro, e che la mancata realizzazione di uno dei livelli base possa impedire la realizzazione nei livelli superiori (ad esempio un artista non potrà mai esprimersi al meglio come creatività se non è soddisfatto a livello fisiologico e di sicurezza).

Critica alla piramide di Maslow

L’idea di Maslow fu molto utilizzata e citata, per poi essere estesa ulteriormente alcuni anni dopo l’uscita dell’articolo originale: di fatto, pero’, lo studio originale viene considerato biased, viziato dal bias del ricercatore, poichè il campione di studio faceva riferimento solo a personalità eccellenti (vedi qui, ad esempio), oltre ad essere forse affetto da una ulteriore distorsione statistica (il campione non era sufficentemente uniforme, ed è anhe possibile a nostro avviso che nell’analisi stessa ci fosse un paradosso di Simpson di mezzo).

L’idea di Maslow venne espressa nel suo libro del 1954 Motivazione e personalità: la sua gerarchia rimane un quadro popolare nella ricerca in sociologia, nella formazione manageriale e nell’insegnamento della psicologia ad ogni livello. Stando all’idea originale, i bisogni umani sono stratificati per livelli, per cui un livello inferiore deve essere completamente soddisfatto e soddisfatto prima di passare a una ricerca superiore. Secondo le teorie più moderne, ad ogni modo, i livelli andrebbero pensati in modo più elastico (esempio: i livelli inferiori possono avere la precedenza sugli altri livelli in qualsiasi momento), ma l’idea di base permane e fa parte della formazione di molti psicologi del lavoro, ad esempio.

Per quanto la teoria sia pluri-citata ed utilizzata anche oggi, l’interdipendenza tra i bisogni viene contestata da molti studiosi, soprattutto nella eccessiva rigidità del modello che sembra valere, di fatto, più per la sopravvivenza dell’uomo che per la sua vita di ogni giorno.

Aspetti positivi e negativi della piramide

La Piramide di Maslow, conosciuta anche come la Gerarchia dei Bisogni di Maslow, è una teoria psicologica proposta dallo psicologo Abraham Maslow nel 1943. La teoria sostiene che le persone hanno una serie di bisogni gerarchicamente ordinati, e questi bisogni devono essere soddisfatti in ordine, dal più basso al più alto, per raggiungere l’autorealizzazione e il pieno sviluppo personale. Tuttavia, è importante considerare che la Piramide di Maslow è stata oggetto di critiche e dibattiti nel corso degli anni. Ecco una panoramica dei suoi pro e contro, considerando il contesto generale:

Pro della Piramide di Maslow:

  1. Modello Semplice e Intuitivo: La Piramide di Maslow offre una rappresentazione visivamente intuitiva dei bisogni umani e della loro gerarchia, che è facilmente comprensibile.

  2. Considera Diversi Aspetti della Vita: La teoria riconosce una vasta gamma di bisogni umani, dai bisogni fisiologici di base come il cibo e l’acqua, fino ai bisogni più complessi come l’appartenenza sociale e l’autorealizzazione.

  3. Utilità nella Psicologia e nel Marketing: La Piramide di Maslow è stata utilizzata con successo in psicologia, marketing e gestione per comprendere i comportamenti umani e le motivazioni. Ad esempio, molte aziende utilizzano questo modello per progettare strategie di marketing mirate ai bisogni dei consumatori.

Contro della Piramide di Maslow:

  1. Fondamenta Empiriche Debolezza: La Piramide di Maslow è stata ampiamente criticata per la mancanza di basi empiriche solide. La teoria si basa principalmente sull’osservazione e la speculazione di Maslow piuttosto che su prove scientifiche solide.

  2. Universalità Contestata: La gerarchia dei bisogni di Maslow è stata criticata per essere basata su un’idea occidentale della psicologia e potrebbe non essere universalmente applicabile a tutte le culture e contesti. Alcuni sostengono che le priorità dei bisogni umani possono variare in base a fattori culturali, sociali ed economici.

  3. Rigidità Sequenziale: La teoria suggerisce una sequenza rigida di soddisfazione dei bisogni, il che significa che le persone devono soddisfare i bisogni di un livello prima di avanzare al livello successivo. Questa rigidità può non riflettere accuratamente la complessità dei bisogni umani nella realtà.

Uso Corretto della Piramide di Maslow nel Contesto Generale:

Nel contesto attuale, è importante considerare la Piramide di Maslow come un quadro teorico, ma non come una regola assoluta o una guida rigida per la comprensione dei bisogni umani. Può ancora essere utile in alcuni contesti, come la progettazione di strategie di marketing o la riflessione personale sui bisogni individuali. Tuttavia, dovrebbe essere utilizzato con consapevolezza dei suoi limiti e con attenzione alle specifiche esigenze e circostanze delle persone.

Inoltre, è importante notare che la psicologia e la comprensione dei bisogni umani sono avanzate notevolmente dai tempi di Maslow, e ci sono altre teorie e approcci più moderni che possono essere più adatti per spiegare il comportamento umano e le motivazioni in modo più accurato. Pertanto, la Piramide di Maslow dovrebbe essere vista come uno strumento storico nella psicologia, ma non come l’unica risorsa per comprendere i bisogni umani nella società contemporanea.

Quali sono i bisogni dell’uomo?

Domanda interessante a questo punto quanto, probabilmente, malposta e travisabile. Interessante provare a rispondere, nonostante tutto.

Sebbene per Maslow siano 5 ben definiti e gerarchizzati, la psicologia moderna non utilizza realmente ed universalmente questo approccio, lavorando su aspetti più flessibili legati alla formazione personale e ad un lavoro individuale che può durare anche anni (ad es. via psicoterapia). I bisogni essenziali rimangono ovviamente mangiare, dormire, bere e garantiscono una vita o meglio ancora, una sopravvivenza. Questo è ovvio ed è chiaro che sia fondante tutti gli altri bisogni, che per la verità non è certo che siano davvero stratificati ed interdipendenti, per quanto la teoria rimanga suggestiva e apparentemente convincente. Alcuni movimenti come il survivalismo, del resto, sono arrivati a pensare che sia necessario prepararsi alle emergenze future, comprese possibili interruzioni o profondi mutamenti dell’ordine sociale o politico, facendo scorta di alimenti, acqua, essendo autosufficenti logisticamente e via dicendo. Una ricerca di una vita piena e soddisfacente dovrebbe, probabilmente, partire da presupposti più elastici, senza contare che il survivalismo stesso sembra affetto da una sorta di inguaribile pensiero magico, per cui pensare una cosa o prevederla equivale a realizzarla o convincersi, magari falsamente, che succederà sul serio.

Conclusioni

Le teorie di Maslow sono parallele ad altre teorie della psicologia dello sviluppo umano, alcune delle quali si concentrano sulla descrizione delle fasi di crescita negli esseri umani, e presenta uno spazio speciale all’interno delle teorie e dei metodi di crescita personale. La teoria in questione va presa con le pinze, e va saputa maneggiare: del resto qualsiasi modello o teoria nelle mani sbagliate potrebbe diventare fuorviante.

Photo by Michael Dziedzic on Unsplash

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