Seguici su Telegram, ne vale la pena ❤️ ➡ @trovalost
Vai al contenuto

Come capire se un sito web è a pagamento

Hai appena trovato il tuo sito ideale con Google o mediante Facebook, e ti piacerebbe scoprire se sia a pagamento oppure no? Bisognerà  distingue tra due casi, ovvero 1) un sito web fatto da te oppure 2) un sito che stai visitatando ed a cui vorresti accedere, comprare prodotti o servizi oppure registrarti e consultarlo.

Come capire se un sito web fai-da-te si paga?

Situazione: hai creato o stai creando un sito web per te o per la tua azienda, e vorresti capire se lo strumento che stai usando si paga o no. La risposta è che dipende dai casi, cioè dalle tecnologie che hai deciso di sfruttare.

In questo caso probabilmente hai utilizzato un creator di siti web, cioè uno di quei servizi online per creare siti senza essere un vero webmaster; ad esempio Webnode, Wix, Jimdo e gli altri servizi descritti nell’articolo su come creare un sito gratis. Se hai utilizzato uno di questi servizi, infatti, normalmente il servizio base è gratis, mentre quello personalizzato / più avanzato si paga. Quindi funziona cosà¬: se continui ad utilizzare il tuo sito normalmente con i servizi predefiniti, non pagherai mai nulla ma non potrai, ad esempio, avere un dominio personalizzato di secondo livello come ad es. tuonome.it. Se invece vorrai passare ad un servizio più personalizzato e professionale pagherai con formule diverse tra loro, a seconda dei casi, ma normalmente le spese da considerare per un sito web sono (almeno) tre:

  1. il costo di realizzazione del sito, e la sua eventuale manutenzione e gestione nel tempo (quindi il costo della consulenza web);
  2. il costo del servizio di hosting che hai scelto, nel qual caso starai ricorrendo ad una soluzioni managed (cioè gestita dall’hosting a livello di manutenzione) o unmanaged (che ti danno senza garanzie, con tutta la tecnologia che vuoi, ma che dovrai gestire da solo)
  3. il costo di eventuale promozione sui canali social, SEO e pubblicità  tradizionale.

Non sempre è necessario passare alle soluzioni a pagamento, comunque: ci sono soluzioni gratuite di grandissimo livello, se sai dove cercare. Se vuoi usare WordPress, ad esempio, non solo il servizio hosted gratuito è di grandissimo livello (e te lo consiglio), ma pure il servizio a pagamento sempre di WordPress.com è davvero interessante: propone a varie fasce di prezzo numerosi servizi automatizzati per installare qualsiasi tipo di plugin, di theme, per proteggere il sito web da attacchi informatici, per avere una CDN integrata per velocizzare il caricamento delle immagini e tanto altro ancora.

In generale ti consiglio anche questo: non rimanere attaccato ad una scelta solo perchè, ad esempio, hai sempre fatto cosଠin passato. La mentalità  troppo conservativa non si adatta alla tecnologia web, che è in continua evoluzione, e puoi sempre trovare soluzioni di maggiore elasticità , facilità  d’uso e usabilità . Ad oggi, ad esempio, sono a disposizione server virtuali potentissimi, soluzioni di hosting web condiviso con WordPress auto-installante, accesso SSH su quasi tutti i servizi di hosting (cosଠpuoi installare davvero quello che vuoi, sul tuo sito) e tanto altro ancora; perchè non approfittarne e far crescere il tuo sito tecnologicamente?

Come capire se un sito si paga?

Situazione: stai semplicemente visitando un sito web di tuo interesse, e vorresti capire se lo strumento che stai usando si paga o no. La risposta è che dipende dai casi, cioè da come si presenta il sito, da come è stato fatto e strutturato.

Molto semplice, in questo caso: in questo caso se ti dovessero chiedere la carta di credito o altre forme di pagamento (bonifico, PayPal, …) per accedere al sito o ad alcune aree di esso, allora è a pagamento, altrimenti no. Un tempo era più difficile accorgersi se un sito era  a pagamento o free, e questo per via dei dialer, dei software abbastanza subdoli (che pare abbiano fatto la fortuna di certi gestori di siti) che per fortuna : erano infatti in grado di riconnettere il tuo modem, ai tempi della 56k, ad un altro numero molto costo all’estero, per cui ti ritrovavi con molti soldi da pagare in bolletta senza spesso potere nemmeno contestare la cosa.

Per fortuna oggi i dialer non funzionano più, nè sulle ADSL nè tantomeno sulle connessioni in fibra, per cui almeno per questo si riescono a dormire sonni tranquilli. Il problema è capire, di solito, se un sito è davvero gratuito oppure se fa finta di esserlo: ovviamente i siti di e-commerce sono tutti a pagamento perchè nessuno regala nulla, per cui è inutile parlare di questi. Parliamo piuttosto degli altri siti web, di qualsiasi altro genere, che spesso non si capisce effettivamente se siano free o a pagamento. In generale ricordati che internet è un business consolidato per molte aziende, per cui guarda sempre con sospetto ed in modo critico qualsiasi sito su cui ti ritrovi.

Vediamo una serie di esempi pratici a riguardo:

  • i blog normalmente sono gratuiti nella lettura e consultazione, ma può capitare ci siano link che portano a risorse a pagamento (ad esempio banner pubblicitari o link testuali in cui ti proporranno delle consulenze o altri servizi non gratuiti);
  • i forum e le community normalmente sono pure gratis, quindi puoi usarli senza problemi senza dover pagare nulla: unica eccezione, in questo caso, sono i vari siti di incontri (ed altri ancora più espliciti, certo non adatti ai minori) in cui l’accesso base è gratuito mentre quello più avanzato, per accedere a tutti i servizi (e poter contattare le persone, ad esempio), si paga una quota ad esempio mensile o comunque ricorrente. In questi casi fai attenzione a non attivare inavvertitamente pagamenti ricorrenti sulla tua carta, perchè potrebbero addebitarti i costi senza un tuo vero consenso, o senza che tu te ne renda conto. I servizi anche a pagamento su internet ovviamente non vanno evitati a prescindere, pero’ bisogna fare tanta attenzione quando vengono usati.
  • i siti web di contenuti (ad esempio quelli di video sharing) sono gratis, se normalmente fanno soldi con le pubblicità , per cui a voi direttamente non costano nulla; in molti casi, pero’, ci possono essere siti di video come Vimeo che fanno vedere gratis solo alcuni contenuti, e poi fanno vedere le versioni full HD o alcuni film completi solo a pagamento. àˆ pure il caso che succede per realtà  come iTunes o Netflix, che in pratica vendono contenuti audio e video a pagamento, e che si possono pagare sia sui contenuti singoli (come fa il servizio targato Apple) sia come abbonamento mensile (il modello di business senza dubbio più diffuso e popolare).

Per evitare i siti a pagamento oggi, o riconoscerli con maggiore probabilità , si può ricorrere a diverse “regolette” che aiuteranno a fare acquisti online in modo consapevole ed intelligente. Eccovi i cinque criteri che utilizzo personalmente per comprendere meglio la natura di un sito “dubbio”. Di solito, si tratta di siti che simulano vendita online (e-commerce), ma le varianti possono in effetti essere molto, molto numerose e spesso difficili da riconoscere.

Se il sito è a pagamento: controllare i contatti del sito

Una prima cosa consigliabile è quella di verificare che i contatti del venditore siano reali, o quantomeno credibili: provate ad entrare in contatto con il sito in questione, per vedere se vi rispondono a domande specifiche (per esempio: che corriere usate per le spedizioni?). Se non avrete risposte immediate, forse il sito è semplicemente molto giovane ma non è detto che non dobbiate concedergli fiducia; se invece ottenete risposte evasive o vaghe è meglio lasciare perdere.

Se il sito è a pagamento: verificare che sia tutto in HTTPS

Fate molta attenzione a questo aspetto, perchè la presenza di HTTPS influenza direttamente la sicurezza delle operazioni di pagamento che andrete ad effettuare. Per cui qui la regola è molto semplice e diretta: se il sito usa HTTPS è da utilizzare, altrimenti è meglio lasciarlo perdere. Come metodi di pagamento, invece, è opportuno che siano presenti pagamenti con carta di credito (e vanno bene), ma se potete pagate con bonifico o con PayPal che sono più facili da gestire (e sono tracciabili, seppur in modi leggermente diversi) in caso di problemi o di eventuali truffe subite.

Se il sito è a pagamento: verificare la fama” del sito

Per controllare se un sito sia affidabile, soprattutto a livello internazionale, ci sono siti come scamadviser.com che raccolgono le recensioni e le impressioni degli utenti a livello di affidabilità , in modo che possiate più facilmente proteggervi da truffe.

Leggi anche: come riconoscere un sito truffa

👇 Da non perdere 👇



Trovalost esiste da 4462 giorni (12 anni), e contiene ad oggi 6587 articoli (circa 5.269.600 parole in tutto) e 12 servizi online gratuiti. – Leggi un altro articolo a caso
4.5/5 (2)

Ti sembra utile o interessante? Vota e fammelo sapere.

Questo sito contribuisce alla audience di sè stesso.
Il nostro network informativo: Lipercubo.it - Pagare.online - Trovalost.it.