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  • Google Colab: cos’è e come funziona

    Google Colab: cos’è e come funziona

    Google Colab rappresenta un potente strumento per esplorare, sviluppare e condividere il codice Python senza dover preoccuparsi dell’infrastruttura di calcolo. Abbiamo visto come iniziare con un semplice “Hello World” e come approfondire l’utilizzo con alcune funzionalità avanzate, come l’importazione di librerie, la manipolazione dei dati e l’accelerazione hardware. Con questa piattaforma a disposizione, le possibilità di sviluppo e ricerca sono pressoché illimitate.

    Questa piattaforma si rivela particolarmente vantaggiosa per eseguire calcoli complessi o addestrare modelli di machine learning su risorse di calcolo più potenti. In questo articolo, esploreremo come iniziare con Google Colab, creare un semplice “Hello World” e affrontare alcuni utilizzi più avanzati.

    Fare un “Hello World” con Google Colab

    1. Accedi a Google Colab Apri il tuo browser e visita il sito di Google Colab all’indirizzo https://colab.research.google.com/. Accedi con il tuo account Google o crea uno se non ne hai già uno.
    2. Creazione di un nuovo notebook Clicca su “Nuovo notebook” per creare un nuovo file notebook. Verrà aperto un ambiente Jupyter-like dove puoi scrivere e eseguire codice.
    3. Hello World Nella prima cella del notebook, digita il seguente codice Python:
    print("Hello, World!")
    1. Esegui il codice Per eseguire il codice, premi Shift + Invio o clicca sul pulsante di riproduzione a sinistra della cella. Dovresti vedere l’output “Hello, World!” sotto la cella.

    Uso avanzato di Google Colab

    1. Importare librerie Colab è preinstallato con numerose librerie Python comuni, ma puoi importare altre librerie a tua discrezione. Ad esempio, per utilizzare la libreria di visualizzazione dei dati “matplotlib”, basta eseguire il codice seguente:
    import matplotlib.pyplot as plt

    # Codice per il grafico di esempio

    x = [1, 2, 3, 4, 5]
    y = [10, 20, 15, 25, 30]
    plt.plot(x, y)
    plt.xlabel('X')
    plt.ylabel('Y')
    plt.title('Grafico di esempio')
    plt.show()
    Verrà fuori qualcosa del genere.
    1. Caricamento e manipolazione dei dati Google Colab fornisce una potente memoria temporanea in cui puoi caricare i dati da fonti esterne e manipolarli direttamente nel notebook. Ad esempio, per caricare un file CSV, puoi eseguire il seguente codice:
    python
    import pandas as pd

    # Carica il file CSV

    url = 'https://example.com/dati.csv'
    df = pd.read_csv(url)

    # Visualizza le prime righe del dataframe

    print(df.head())
    1. Utilizzo di GPU e TPU Google Colab offre anche l’opzione di utilizzare l’accelerazione hardware con GPU e TPU (Tensor Processing Unit) per calcoli più veloci, soprattutto nel machine learning. Per abilitare l’uso di una GPU o TPU, vai su “Modifica” nella barra dei menu, quindi seleziona “Impostazioni del notebook”. Nella finestra delle impostazioni, seleziona l’acceleratore desiderato.

    Conclusioni

    Questo naturalmente è solo un spunto e ci sono molte altre app che potete sperimentare senza dover installare nulla. Alcuni esempi potrebbero essere:

    1. Machine Learning e Deep Learning: Google Colab è particolarmente popolare per l’addestramento di modelli di machine learning e deep learning. Puoi utilizzare librerie come TensorFlow, Keras e PyTorch per creare e addestrare reti neurali su CPU, GPU o TPU.
    2. Analisi dei Dati: Puoi importare dati da diverse fonti, come file CSV, JSON o database, e utilizzare librerie come Pandas e NumPy per analizzare e manipolare i dati in modo efficiente.
    3. Visualizzazione dei Dati: Utilizza librerie come Matplotlib e Seaborn per creare grafici e visualizzazioni accattivanti dei tuoi dati.
    4. Elaborazione di Immagini e Video: Con librerie come OpenCV, puoi elaborare immagini e video, applicare filtri, rilevare oggetti e altro ancora.
    5. Natural Language Processing (NLP): Sfrutta librerie come NLTK e SpaCy per analizzare testi, eseguire analisi del sentiment, estrarre informazioni e molto altro.
    6. Apprendimento AutoML: Google Colab consente anche di utilizzare servizi cloud di Google come AutoML Vision, AutoML Natural Language e AutoML Tables per creare modelli di machine learning senza dover scrivere codice da zero.
    7. Simulazioni Scientifiche: Puoi utilizzare Colab per eseguire simulazioni scientifiche, risolvere equazioni differenziali e visualizzare i risultati in modo interattivo.
    8. Web Scraping: Utilizza librerie come BeautifulSoup e Scrapy per estrarre dati da pagine web e salvarli per analisi successiva.
    9. Applicazioni IoT (Internet of Things): Puoi connetterti a dispositivi IoT e raccogliere dati da essi, elaborarli e prendere decisioni in tempo reale.
    10. Creazione di Interfacce Utente Interattive: Con librerie come ipywidgets, puoi creare interfacce utente interattive per controllare e visualizzare i risultati delle tue analisi e dei tuoi modelli.

    Foto di Gerd Altmann da Pixabay

  • Database gratis per siti web: dove trovarli

    Database gratis per siti web: dove trovarli

    Introduzione

    In questo articolo parleremo di database gratuiti per i siti web, come connettersi e come funzionano a livello base.

    Come funziona MySQL

    MySQL è il database molto noto, tra l’altro, per garantire il funzionamento di WordPress o Joomla!: nel caso dei siti web, infatti, MySQL memorizza e gestisce le informazioni dinamiche contenute negli stessi. Ad esempio in WordPress le tabelle di MySQL servono a memorizzare sia gli articoli che le pagine del sito, ma anche le impostazioni personalizzate di WordPress, le opzioni dell’utente e del tema, le categorie, i tag, i dati di accesso degli utenti del sito e molto altro ancora. Usualmente MySQL viene “interrogato” mediante apposite query ottimizzate, in grado ad esempio di fornire gli ultimi articoli pubblicati sul blog.

    Tecnicamente MySQL è un sistema di gestione di database relazionali free e open source (RDBMS), che può essere utilizzato per gestire e memorizzare grosse quantità  di dati (sia testuali che immagini o video), sfruttando una struttura interrogabile mediante query, ovvero “domande” atte ad estrarne di un certo tipo o quantità . Una grande quantità  di aziende dell’IT, attualmente, sfrutta attivamente MySQL 5.6 (l’ultima versione stable, ad oggi) per far funzionare i propri software.

    Cosa sono i database relazionali

    Il modello relazionale è ampiamente diffuso in ambito database, per quanto non si tratti dell’unico modello disponibile: sicuramente è il più diffuso per garantire il funzionamento dei più diffusi CMS sul web, ad esempio, e la sua flessibilità  / velocità . Di base questo modello di rappresentazione ed accesso ai dati permette di utilizzare tabelle di dati organizzate per righe e colonne, oltre ad un grande insieme di operatori che permettono di accedere allo stesso in lettura, aggiornamento e scrittura.

    Database gratuiti: MySQL

    Esistono molti servizi che danno MySQL gratuitamente: in molti casi, se si possiede un hosting condiviso, MySQL viene fornito nel pacchetto in quote limitate senza sovrapprezzo (tranne alcuni casi come il piano di hosting Aruba, ad esempio, che si paga il db a parte), per cui basta procurarsi un servizio di questo tipo per poterne disporre. Ci sono comunque moltissimi altri database MySQL free, che vengono descritti nel dettaglio di seguito e che sono utilizzabili da chiunque (soprattutto, in versione gratuita, per test e prototipi).

    Attenzione: il sito ufficiale di MYSQL non fornisce hosting per database, ma soltanto il pacchetto gratuito che andrebbe scaricato ed installato. Se vi serve un database MySQL già  pronto all’uso, dovrete rivolgervi ad uno dei servizi riportati nel seguito.

    Vediamo un po’ di questi servizi utili che sono riuscito a trovare ad oggi.

    • Molti servizi di hosting gratuito offrono MySQL nel pacchetto, anche se in quantità  e spazio database limitato: per avere un’idea basta consultare la pagina del nostro sito dedicata agli hosting gratis (anche solo italiani)
    • (consigliato) db4free.net è uno dei servizi di MySQL gratuito più famosi, molto utilizzare per fare dei test da parte degli sviluppatori. Questo servizio è molto comodo anche perchè viene aggiornato in automatico e fornisce il comodo software consultabile da web PhpMyAdmin per modificare ed agire a vari livelli sulle vostre tabelle.
    • Free MySQL Hosting richiede una registrazione gratuita con il vostro indirizzo email, e vi fornisce automaticamente ed in pochi secondi un database MySQL di 5 MB (non tantissimi, ma comunque sufficienti per fare test).
    • Freesqldatabase è un altro buon servizio di database gratuito, che invece offre 1 singolo database anche se molto piccolo (massimo 1 MB di spazio sfruttabile)

    Query MySQL utili

    Di seguito vengono riportate un po’ di query MySQL classiche, molto utili in svariate circostanze di sviluppo e test.

    # scoprire le dimensioni delle tabelle del database
    SELECT table_name AS "Tabelle",
    round(((data_length + index_length) / 1024 / 1024), 2) "Dimensione in MB"
    FROM information_schema.TABLES
    WHERE table_schema = "NOME+TABELLA"
    ORDER BY (data_length + index_length) DESC;
    
    # scoprire quanto occupa il database in termini di spazio
    SELECT table_schema "Nome_Database",
    Round(Sum(data_length + index_length) / 1024 / 1024, 1) "Dimensione database in MB"
    FROM   information_schema.tables
    GROUP  BY table_schema
    
    # WordPress: trova le dimensioni di ogni singola opzione di wp_options, in modo da poterla ottimizzare
    SELECT
         opts.option_id 'Option ID',
         opts.option_name 'Option Name',
         LENGTH(opts.option_value) "Size in bytes",
         round(((length(opts.option_value)) / 1024), 2) "Size in KB",
              round(((length(opts.option_value)) / 1024 / 1024), 2) "Size in MB"
    FROM
         wp_options opts
    ORDER BY CHAR_LENGTH(option_value) DESC;

    Test rapido di connessione MySQL – PHP

    In molti casi si usa MySQL mediante un linguaggio come PHP, sfruttando una libreria di collegamento allo stesso. Per testare se la connessione con il db è funzionante o no, si può sfruttare questo snippet di codice.

    <?php
    # Fill our vars and run on cli
    # $ php -f db-connect-test.php
    
    $dbname = 'name';
    $dbuser = 'user';
    $dbpass = 'pass';
    $dbhost = 'host';
    
    $connect = mysql_connect($dbhost, $dbuser, $dbpass) or die("Unable to Connect to '$dbhost'");
    mysql_select_db($dbname) or die("Could not open the db '$dbname'");
    
    $test_query = "SHOW TABLES FROM $dbname";
    $result = mysql_query($test_query);
    
    $tblCnt = 0;
    while($tbl = mysql_fetch_array($result)) {
      $tblCnt++;
      #echo $tbl[0]."<br />\n";
    }
    
    if (!$tblCnt) {
      echo "There are no tables<br />\n";
    } else {
      echo "There are $tblCnt tables<br />\n";
    }
    

    Comandi principali di MySQL

    Da linea di comando MySQL, dopo aver eseguito l’accesso ad esempio via SSH o con un client MySQL, potete dare i seguenti comandi.

    Monitor di accesso: mysql -u [username] -p; (nota: bisogna inserire la password di username)

    Mostra tutti i database del sistema: show databases;

    Primo accesso al database: mysql -u [username] -p [database] (nota: bisogna inserire la password di username)

    Crea un nuovo database pippo: create database [pippo];

    Seleziona database1 (prima di farne uso la prima volta): use [database1];

    Vedere quale database è in uso attualmente: select database();

    Vedere tutte le tabelle del database: show tables;

    Vedere la struttura (colonne) di una tabella table1: describe [table1];

    Vedere gli indici di una tabella: show index from [table];

    Creare una nuova tabella da zero: CREATE TABLE [table] ([column] VARCHAR(120), [another-column] DATETIME);

    Aggiungere una colonna ad una tabella: ALTER TABLE [table] ADD COLUMN [column] VARCHAR(120);

    Aggiungere una colonna ad una tabella con ID auto-incrementale: ALTER TABLE [table] ADD COLUMN [column] int NOT NULL AUTO_INCREMENT PRIMARY KEY;

    Inserire un record dentro una tabella: INSERT INTO [table] ([column], [column]) VALUES ('[value]', [value]');

    Data di oggi: NOW()

    Selezionare tutte le righe e tutte le colonne di una tabella: SELECT * FROM [table];

    Avere dettagli strutturali su una tabella: EXPLAIN SELECT * FROM [table];

    Selezionare tutte le righe e solo alcune colonne di una tabella: SELECT [column], [another-column] FROM [table];

    Contare il numero di righe: SELECT COUNT([column]) FROM [table];

    Contare e selezionare righe raggruppate: SELECT *, (SELECT COUNT([column]) FROM [table]) AS count FROM [table] GROUP BY [column];

    Selezionare solo alcune righe: SELECT * FROM [table] WHERE [column] = [value]; (si possono usare anche: <, >, !=; e combinare le condizioni con gli operatori AND, OR)

    Selezionare le righe che contengono [XXX]: SELECT * FROM [table] WHERE [column] LIKE '%[XXX]%';

    Selezionare le righe che iniziano con[YYY]: SELECT * FROM [table] WHERE [column] LIKE '[YYY]%';

    Selezionare le righe che iniziano con ant e finiscono con ani: SELECT * FROM [table] WHERE [column] LIKE '[ant_ani]';

    Selezionare un intervallo di dati da X a Y: SELECT * FROM [table] WHERE [column] BETWEEN [X] and [Y];

    Aggiornare solo alcune righe: UPDATE [table] SET [column] = '[updated-value]' WHERE [column] = [value];

    Cancellare definitivamente solo alcune righe: DELETE FROM [table] WHERE [column] = [value];

    Cancellare tutte le righe (senza cancellare la tabella): DELETE FROM [table];

    Cancellare una colonna: ALTER TABLE [table] DROP COLUMN [column];

    Cancellare una tabella: DROP TABLE [table];

    Cancellare un database: DROP DATABASE [database];

    Rinominare una colonna: SELECT [column] AS [custom-column] FROM [table];

    Esportare un dump di una tabella MySQL (vedi anche qui): mysqldump -u [username] -p [database] > db_backup.sql

    Importare un dump esistente di una tabella MySQL (vedi anche qui): mysql -u [username] -p -h localhost [database] < db_backup.sql

    Uscire dalla linea di comando MySQL: exit;

    Funzioni MySQL avanzate

    Selezionare righe senza duplicati: SELECT distinct name, email, acception FROM owners

    Trovare il valore più grande di una [column]: SELECT MAX([column]) FROM [table];

    Trovare il valore più piccolo: SELECT MIN([column]) FROM [table];

    Trovare il valore medio / fare una media in MySQL: SELECT AVG([column]) FROM [table];

    Funzioni utente

    Mostrare tutti gli utenti MySQL: SELECT User,Host FROM mysql.user;

    Creare un utente MySQL: CREATE USER 'username'@'localhost' IDENTIFIED BY 'password';

    Come trovare l’indirizzo IP dell’host MySQL

    Utile ad esempio per capire cosa mettere nel campo DB_HOST del wp-config.php di WordPress.

    SHOW VARIABLES WHERE Variable_name = 'hostname';

    Convertire file CSV in MySQL

    La funzionalità  di conversione da CSV a MySQl può essere utile per molti sviluppatori, e può essere fatta anche mediante strumenti automatici reperibili sul web. In questo caso non serve installare nulla: funziona tutto da browser.

    Sito: CSV to MySQL

    Convertire file Access in MySQL

    Access to MySQL permette di convertire file in Microsoft Access (il database di Windows) in formato MySQL. Fornisce una comoda interfaccia wizard, permette di trasferire direttamente dati e sincronizzarli da un formato all’altro, crea un dump MySQl scaricabile, permette di selezionare colonne e tabelle specifiche escludendone altre e molto altro ancora.

    Disponibile solo per Windows.

    Sito: Access to MySQL

    Guide MySQL / PHPMyAdmin

    Trovate infine tutte le guide ed i tutorial utili sui database nella nostra sezione del sito.

    Guide Database.

  • Instagram: come scaricare una foto [guida]

    Instagram: come scaricare una foto [guida]

    Instagram è una delle app più famose per i social network che si incentra sulle foto: e naturalmente per i soliti smanettoni è naturale pensare a come si possano scaricare le foto. Le foto di Instagram, infatti, non si possono scaricare di loro, perchè seguono il principio del wallet garden: quello che è dentro Instagram deve restare lì dentro. Cosa peraltro parzialmente falsa perchè molti profili sono copiati integralmente da molti scraper (siti “copioni”), per cui tanto vale chiedersi come si fa a scaricare le foto da questa app.

    Scaricare foto da Instagram con un bot Telegram

    Ci sono molti modi per farlo. Il primo che vedremo è quello di usare Telegram ed un suo particolare bot che si chiama:

    @InstagramRobot

    Il funzionamento è semplicissimo: aprite il bot da dentro l’app di Telegram, ed assicuratevi che la foto che volete scaricare sia su un profilo pubblico (sulle foto postate su un profilo privato non potrà  funzionare, nemmeno se voi avete aggiunto la persona, vi ha aggiunto a sua volta e vedete i suoi post). Aprite Instagram da browser (basta cliccare sul link), fate login col vostro account e   poi andate a cercare la foto che vi interessa. Cliccateci sopra e vedrete un indirizzo o URL nella barra degli strumenti: non dovrete fare altro, a questo punto, che copiarvi l’URL (vi verrà  meglio se fate tutto da smartphone, sempre via browser il tutto, sia Telegram che Instagram).

    Incollate l’URL dentro il bot ed inviatelo in quella chat: dopo qualche istante vedrete la foto direttamente pronta da scaricare! Cliccateci, e poi cliccate sul bottone con la freccia verso il basso per scaricare la foto nel vostro PC (vedi foto: il bottone è in basso a destra).

    Scaricare stories da Instagram con un sito esterno

    In questo caso è semplicissimo: andate sul sito

    Storysaver.net

    ed inserite il nickname dell’utente da cui volete scaricare la storia. poi cliccate su Download ed attendete qualche istante (potrebbe esserci una verifica antispam Recaptcha da cliccare): ecco le stories pronte ad essere scaricate come video mp4! Vedrete solo le storie recenti, e potrete scaricare solo quelle, prima che spariscano.

    Scaricare foto da Instagram

    Il sito più famoso e semplice da usare per scaricare foto dal famoso social network di proprietà  di Facebook è ovviamente:

    DownloadGram.com

    anche qui è molto semplice farne uso: basta andare da Instagram web sul profilo che vi interessa, cliccare sulla foto che volete scaricare, copiarvi l’URL e poi incollarlo in DownloadGram dove indicato, cliccando poi su Download. Fatto!

    Scaricare foto da Instagram con Google Chrome

    Se usate Google Chrome, un addon davvero interessante è questo:

    Downloader for Instagram™ + Direct Message

    e vi permette di fare velocemente dal browser, in una sola finestra di Instagram, tutto quello che abbiamo descritto in precedenza. Il video qui sotto spiega come fare: basta che installate l’estensione di Chrome indicata, ovviamente dal browser Google Chrome, e ci penserà  lei ad aggiungere un nuovo bottone Download in alto a sinistra su ogni foto.

    Ecco un esempio tratto dal profilo del buon (?) Capolooper:

     

  • Disponibile aggiornamento per l’estensione di Chrome per Outlook

    Disponibile aggiornamento per l’estensione di Chrome per Outlook

    Aggiornamento dell’estensione Chrome di Outlook disponibile: ieri 20 ottobre, appena due giorni dopo l’arrivo di questa nuova estensione (disponibile nel sito ufficiale) era già  possibile utilizzare la nuova versione. Essa consente, lo ricordiamo, di fare uso del programma di posta e di gestione del calendario di Microsoft senza nulla altro, leggendo ed inviando la posta dentro Google Chrome e accedendo pure agli appuntamenti calendarizzati. Il tutto mediante una semplice icona che viene messa a disposizione nell’interfaccia, per avere accesso rapido al proprio programma di posta preferito. Una buona mossa, di cui tantissimi stanno parlando, da parte del colosso di Redmond, deciso a penetrare nelle vite digitali anche di chi sarebbe normalmente restìo a farlo: sono tanti gli utenti di Google Chrome, e tanti di loro mai avrebbero fatto uso (probabilmente) di Outlook su Linux o Mac.

    Tra le varie funzionalità  disponibili nell’estensione in questione, abbiamo la possibilità  di accedere ad uno o più account di lavoro o personali, leggere, inviare e gestire i propri messaggi di posta, ricevere notifiche in caso di ricezione di nuova posta, creare note, partecipare a call online, gestire i propri contatti, checkare il calendario e cercare numeri di telefono senza dover uscire da Chrome.

    Quando si installa la prima volta, lo ricordiamo, bisognerà  fare login in Outlook dentro Chrome con username e password utilizzati usualmente, e poi avremo il programma a disposizione entro pochi altri click.

    Se fate uso di Skype, è possibile che vi richieda l’accesso mediante quest’ultimo, da quello che abbiamo visto.

     

    Ecco alcune schermate ufficiali di come si presenta l’estensione nel browser Chrome (si suggerisce di aggiornarlo all’ultima versione prima di procedere all’installazione). Per vedere il dettaglio delle immagine, cliccate su ognuna di esse.

    L’estensione ufficiale di Microsoft Outlook è arrivata alla versione 1.0.0, e si preannuncia una delle novità  tecnologiche più importanti dell’anno. Se siete tra i 4.000 utenti (ad oggi) che fanno uso di queste estensione, la stessa dovrebbe essere aggiornabile andando, via Chrome, all’indirizzo chrome://extensions/ e cliccando sul bottone Aggiorna. Se è già  aggiornata Chrome non farà  nulla e potrete continuare a farne uso come al solito –  scarica estensione dal sito ufficiale

  • Back Of Your Hand: il gioco gratuito per verificare quanto conosci il luogo in cui vivi

    Back Of Your Hand: il gioco gratuito per verificare quanto conosci il luogo in cui vivi

    Che tu viva a Noicattaro o a Bologna, di sicuro saprai riconoscere e localizzare il posto in cui vivi: oppure sei la classica persona che risponde “non sono di qui” (a prescindere!) quanto un passante ti chiede un’indicazione? C’è solo un modo per rendersi conto della propria conoscenza, ed è quello di testarlo live! Non c’è dubbio che conoscere il posto in cui si vive sia un aspetto importante – o quantomeno curioso da indagare – motivo per cui il gioco che vi proponiamo oggi rientra tra quelli più semplici e curiosi che abbiamo visto negli ultimi tempi. Vi geolocalizza, poi estrae a sorte delle vie e spetterà  a voi individuarle sulla mappa. Più facile da dire che da fare… Andando nel sito ufficiale di Back Of Your Hand, che trovate di seguito:

    backofyourhand.com

    avremo la possibilità  di geolocalizzarvi e, a quel punto, di provare ad indovinare dove si trovino le varie vie, che saranno proposte casualmente dal gioco, sempre nella zona in cui viviamo. Il gioco è stato realizzato e messo gratuitamente online da Adam Lynch, programmatore e autore di blog che ha realizzato quest’opera come regalo di Natale per il proprio papà .

    Nota: se la zona in cui abitate non dovesse corrispondere a quella effettiva, basterà  ricopiare le coordinate del luogo in cui abitate (che potete reperire qui, ad esempio), e ricopiarle separate da virgola anzichè dal segno di spazio (cercate per la città  che vi interessa le DD Coordinates, come nell’esempio seguente).

    Per intenderci, ecco come giocare a Back Of Your Hand nelle principali città  italiane:

  • 10 plugin gratuiti per Blender

    10 plugin gratuiti per Blender

    Ecco una selezione di 10 plugin gratuiti per Blender che possono migliorare notevolmente le tue capacità di modellazione, animazione e rendering:

    1. BlenderKit

    Descrizione: Una libreria online integrata direttamente in Blender che offre modelli 3D, materiali, texture e altri asset pronti all’uso. È un’ottima risorsa per arricchire i tuoi progetti senza dover creare tutto da zero.

    Link e Info: BlenderKit

    2. Graswald

    Descrizione: Plugin per la creazione di paesaggi e vegetazione realistica. Include una vasta gamma di modelli di erba, alberi, arbusti e altre piante, ottimizzati per renderizzare ambienti naturali dettagliati.

    Link e Info: Graswald

    3. Animation Nodes

    Descrizione: Estende le capacità di animazione di Blender consentendo di creare complessi sistemi di animazione procedurale e effetti speciali tramite nodi.

    Link e Info: Animation Nodes

    4. Archipack

    Descrizione: Plugin per la modellazione di architettura parametrica, che include strumenti per la creazione rapida di muri, porte, finestre e altri elementi architettonici.

    Link e Info: Archipack

    5. Flip Fluids

    Descrizione: Aggiunge simulazioni avanzate di fluidi, permettendo di creare effetti di fluidi realistici come acqua, fango e liquidi viscosi.

    Link e Info: Flip Fluids

    6. Sverchok

    Descrizione: Estende le capacità di Blender per la modellazione generativa e procedurali, permettendo di creare forme complesse e geometriche tramite nodi.

    Link e Info: Sverchok

    7. Rigify

    Descrizione: Strumento per la creazione rapida di scheletri rigging per personaggi, semplificando il processo di animazione dei personaggi.

    Link e Info: Rigify

    8. MeasureIt

    Descrizione: Plugin per la misurazione di distanze, dimensioni e angoli all’interno di Blender, ideale per progetti di modellazione architettonica e di design.

    Link e Info: MeasureIt

    9. RetopoFlow

    Descrizione: Plugin per il retopologizing di modelli 3D, permettendo di creare topologie pulite e ottimizzate per una migliore animazione e rendering.

    Link e Info: RetopoFlow

    10. Asset Management

    Descrizione: Plugin per la gestione degli asset all’interno di Blender, permettendo di organizzare e cercare rapidamente modelli, materiali, texture e altro nel tuo progetto.

    Link e Info: Asset Management

    Questi plugin gratuiti espandono le capacità di Blender, permettendoti di sfruttare al meglio questo potente software per la creazione 3D. Assicurati di controllare i requisiti di sistema e le istruzioni di installazione per ciascun plugin prima di utilizzarli.

  • Come scaricare e salvare un video da siti di streaming

    Come scaricare e salvare un video da siti di streaming

    Trovare un modo per scaricare video dalle piattaforme di streaming come Vimeo, DailyMotion e Youtube è uno degli obiettivi più ambiti tra i “cercatori” di informazioni su Google, e varie analisi dei trend tendono a confermarlo negli anni. youtube video downloader continua ad essere una tendenza sempre più evergreen, che porta a volerci chiedere come fare a scaricare video da queste piattaforma, aggirando così una delle principali limitazioni del famoso sito di streaming in tal senso (che i video li offrono in “sola lettura” per varie ragioni, e che ultimamente hanno pure puntato il dito contro gli ad blocker).

    Ti ricordiamo, a scanso di equivoci, che il download di video non è generalmente consentito dalle condizioni d’uso del servizio stesso, a meno che tu non sia il proprietario dei video, detenga i diritti d’autore del video stesso oppure tu sia la persona che li ha caricati ufficialmente dalla piattaforma. Ti consigliamo pertanto di fare uso di questa tecnica solo per scopo privato e non commerciale, o per ottenere video scaricati da poter vedere offline quando non avrai la connessione (ad esempio durante un lungo viaggio, e sempre e solo per uso personale).

    Siti per scaricare video da Youtube

    In breve – Lista aggiornata al 30 dicembre 2023.

    Usare un addon per il browser per scaricare video

    La prima strategia che puoi usare per scaricare video da variepiattaforme di video sharing consiste nel fare uso di un browser specifico e di un addon per il tuo browser: ricordati che in questi casi devi tenere da parte l’URL del video che desideri scaricare, e che solitamente il video stesso verrà  scaricato in formato MP4 oppure MOV, WEBM o FLV, in alcuni casi.

    Per vedere questi video nel tuo computer o telefono, poi, puoi fare uso di app specifiche open source e free come VLC, ad esempio, che è un player molto versatile per qualsiasi sistema operativo, che ti permette di vedere qualsiasi formato video. Per convertire i video da un formato all’altro, poi, potresti valutare di fare uso di app sempre free e open source come HandBrake, che ti permettono di convertire e fare transcodifica da un formato all’altro per tua comodità .

    Se usi Chrome o Firefox, ad esempio, ti suggerisco di fare uso dell’addon VideoDownloader Helper, che troverai a questi indirizzi:

    Usare yt1s

    La seconda opportunità  offerta dal web è quella di fare uso del servizio web OnLineVideoConverter.

    Come fare ad usarlo è molto semplice: cliccate sul link del servizio, e apparirà  una semplice schermata in cui vedrete scritto Youtube Downloader e una casella di testo con a fianco il bottone Converti, che serve a scaricare e convertire il file video a partire dall’URL Youtube. Voi in pratica non dovete fare altro se non copiare dalla barra degli indirizzi del browser (CTRL C) l’URL del video, ad esempio https://www.youtube.com/watch?v=ECAcTmf3KoU, e poi incollarlo (CTRL V) all’interno della casella di testo come abbiamo fatto qui, per fare un esempio: per confermare, subito dopo, cliccate su Converti.

    Il sito vi mostrerà  subito i vari formati disponibili:

    tra cui MP4 a varie risoluzioni 480p, 360p, ecc, 3gp e solo mp3 per scaricare solo l’audio di un video, volendo, e a questo punto basterà  cliccare su Get Link per finalizzare l’azione. Attendete qualche istante e vedrete così un nuovo bottone Download o Scaricare, ed il video verrà  subito scaricato nel vostro computer, tablet o telefono.

    Usare SSYoutube

    La terza tecnica per scaricare un video da Youtube consiste nel fare uso di un sito web esterno per il download: uno dei più comodi da usare, in questi casi, è senza dubbio ssyoutube.com il quale presenta una comoda interfaccia di inserimento dell’URL del video, che dovrai prima copiare dalla barra degli indirizzi (CTRL C) e poi incollare (CTRL V) dove indicato nella barra del sito in questione. Questa tecnica funziona, in questo caso, con qualsiasi tipo di browser, quindi indifferentemente con Opera, Chrome, Firefox e così via.

    Vediamo un esempio con il video di Youtube (https://www.youtube.com/watch?v=ECAcTmf3KoU) che andremo quindi a inserire nell’apposito spazio, ovvero la casellina bianca con un contorno verde che trovate all’interno del video:

    La seconda cosa da fare, in questi casi, è quella di cliccare sul bottoncino Download: attenzione perchè in questi casi il sito potrebbe avere due comportamenti differenti. Nel primo caso, potrebbe darci subito la possibilità  di scaricare il video, con una schermata del genere nella quale avremo un secondo bottone download in verde, come potete vedere qui di seguito. Cliccate sul bottone e scaricherete il video nei formati indicati (nello specifico, MP4):

    Se poi fate clic sulla freccia verso il basso a fianco della risoluzione (nel caso specifico 360), troverete varie opzioni per il download che pero’ in questi casi scaricheranno soltanto il video senza audio (se ci fate caso c’ l’icona dell’audio in rosso con la X). Fate più tentativi, perchè in genere il sito fa un po’ i “capricci” a volte, per provare a convincervi a passare alla versione a pagamento.

    In un secondo caso, invece, vi ritroverete con la richiesta di passare alla versione a pagamento del servizio, e la possibilità  di scaricare video in HD in questo caso si paga. Cosa fare in questi casi? Se ci fate caso, in basso troverete un link in grigio poco visibile sul quale c’è scritto fammi scaricare dal browser a bassa qualità , cliccateci e tenete conto che non potrete scaricare in HD ma a qualità  media (in genere fino a 1080p funziona, pero’ considerate che i formati e le risoluzioni offerte dipendono anche dalla qualità  del video originale).

    In altri casi ancora, poi,SaveFrom potrebbe darvi la possibilità  di scaricare più formati audio e video del video, ma anche in questo caso con qualche limitazione sulla possibilità  di prendere audio e video assieme.

    Foto di Ksv_gracis da Pixabay

  • Codici Ateco per Attività  di consulenza online

    Codici Ateco per Attività  di consulenza online

    In questo articolo vedremo i codici Ateco per la attività  di consulenza online o da remoto / smartworking.

    A cosa serve il codice Ateco? In generale si tratta di un codice numerico che identifica la natura di un’attività  commerciale o lavorativa; viene fornito dall’Istat e possiede valore prettamente statistico. Viene utilizzato normalmente quando si decide di aprire un’attività , ovvero in fase di registrazione della stessa (ad esempio presso la Camera di Commercio). In base a ciò che vi suggerisce il commercialista, inoltre, potrebbe essere utile o necessario riportare il codice Ateco direttamente in fattura, in modo da facilitare la compilazione delle richieste che vengono da lui effettuate periodicamente per vostro conto.

    Per sicurezza, nei documenti ufficiali o in fase di apertura della propria attività , è sempre opportuno e consigliato chiedere all’Istat stessa via email, oppure (cosa che raccomando ancora di più) al proprio consulente o commercialista. Questo articolo è da intendersi solo come riferimento informale.

    Quello che ho fatto nella tabella di questo articolo, che trovate di seguito, è stato riportare i codici Ateco più comuni per le attività  online, che interessano quindi:

    • attività  di copywriter;
    • attività  di webmaster / webdesigner;
    • realizzazione app su commessa;
    • consulenze SEO;
    • incassi da affiliazioni e banner pubblicitari online / pubblicità  online;
    • consulenze online.

    L’istat fornisce, di suo, direttamente online la possibile classificazione Ateco che codifica le varie attività : basta quindi cercare nel sito ufficiale di riferimento istat.it quella che più ci serve, oppure consultare la tabella di seguito che riporta esclusivamente quelli relativi alle attività  online.

    Come inoltre chiarito da uno scambio di e-mail con l’Istat, non esiste un codice univoco per le singole attività , per cui in alcuni casi possono esserci ambiguità  ed è comunque necessario sceglierne uno.

    Attenzione: le informazioni di questa pagina non sono da intendersi come regole ufficiali ma solo come riferimento informale. Nel seguito, la colonna “Si può applicare a” fa riferimento ad un campione di casi di mia conoscenza (es. consulenze che ho fatto) ed è da considerarsi puramente soggettiva (secondo me, in sostanza).

    Nella tabella seguente è possibile cercare per codice Ateco o per descrizione attività  mediante la casella in alto a destra della stessa.

    Codice atecoDescrizione
    631111Servizi di elaborazione elettronica dell’informazione
    631112Servizi di web hosting
    631113Fornitura di servizi applicativi
    631119Servizi di fornitura di altre infrastrutture di hosting e informatiche
    631121Contenuti video trasmessi in streaming
    631122Contenuti audio trasmessi in streaming
    631130Spazi pubblicitari in Internet
    631210Contenuto di portali web
    639111Servizi forniti dalle agenzie di stampa a giornali e pubblicazioni periodiche
    639112Servizi delle agenzie di stampa a mezzi di comunicazione audiovisivi
    639910Servizi d’informazione n.c.a.
    731213Compilazioni originali di fatti o informazioni
    731213Vendita di spazi pubblicitari per conto terzi su Internet
    731111Concezione e realizzazione di servizi pubblicitari (“full service”)
    731112Servizi di marketing e mailing diretti

  • SEO con il browser: addon per Firefox e Chrome

    SEO con il browser: addon per Firefox e Chrome

    La SEO (Search Engine Optimization) è un elemento fondamentale per garantire una buona visibilità online e attirare traffico organico verso il tuo sito web. Per ottenere risultati ottimali, gli specialisti SEO e i webmaster si affidano a una serie di strumenti che semplificano e ottimizzano il processo di ottimizzazione del motore di ricerca. In questo articolo, esploreremo alcuni degli addon per browser più utili per le attività SEO, che possono aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di ottimizzazione.

    Addon SEO per Firefox

    Se utilizzate abitualmente Firefox questi addon potranno essere utili per il vostro lavoro di SEO. Vediamo di che si tratta: ovviamente si tratta di tool gratuiti che, in generale, è bene installare un po’ alla volta e solo per quello che vi servono, in modo da evitare di rallentare il browser.

    • Site Tool Analysis – Effettua un’analisi onpage del vostro sito, può essere interessante per mettere a confronto voi con i vostri concorrenti. Site Tool Analysis
    • Pinger – Permette di andare a caccia di link 404 all’interno delle pagine web che navigate; può essere utile sia per i vostri siti che per notificare ai webmaster eventuali errori che rilevati, ed eventualmente proporre i vostri link. Dopo averlo attivato, cliccate col tasto destro sulla pagina e vedrete la prima voce del menu a discesa che mostrerà una voce per controllare tutti i link della pagina corrente. Pinger
    • Save Text To File – Salva in formato testo una porzione di pagina evidenziata, creando in automatico i file .txt in una cartella desiderata. Save Text To File
    • SEO Info – Fornisce informazioni di ogni genere sui siti che vengono visitati, tra cui pagine del sito indicizzate sui motori di ricerca, backlink, pagine del sito segnalate sui social network, PageRank, WHOIS del dominio. SEO Info
    • Self-Destructing Cookie – Utile per sbarazzarsi dei cookie traccianti, specie quando si possieda più di un account sul proprio computer per evitare confusione. Self-Destructing Cookie
    • Google Search Link Fix – Impedisce a Google di tracciare i nostri click sui risultati di ricerca (in pratica mostra nelle SERP l’URL diretto del sito senza “filtro” da parte di Google), può essere utile soprattutto a scopo di privacy, test e sperimentazione. Google Search Link Fix
    • Copy Link – Copia tutti i link di una pagina nel buffer, pronti ad essere incollati in un documento. Copy Link
    • Adult Blocker – Non è un addon SEO, ma serve ad evitare di distrarsi mentre si lavora. Adult Blocker
    • SEO Quake – Considerato uno dei migliori plugin per fare SEO, permette di visualizzare risultati estesi all’interno di Google, mostrando ad esempio indici come PageRank e AlexaRank. Attenzione a non farsi fuorviare da queste informazioni ed al fatto che questo addon tende a diventare instabile se attivate troppe opzioni contemporaneamente. SEO Quake
    • Majestic – Un tool alternativo per trovare backlink della concorrenza in modo semplice e sicuro. Majestic
    • Domain Auction Metrics by DomCop Fornisce informazioni sui domini all’asta mediante GoDaddy ed altri marketplace. Domain Auction Metrics by DomCop

    Estensioni di Google Chrome per la SEO

    Dopo aver visto gli addon SEO per Firefox, è venuto il momento di fare un recap sulla parte per Google Chrome. Se fare uso di Google Chrome per lavorare e navigare, browsr che ad oggi è diventato uno dei miglior disponibili sul mercato, ci sono parecchie estensioni disponibili per aggiungere funzionalità, e molte di queste riguardano l’ambito SEO e web marketing. Mostrerò molte delle estensioni che sfrutto anch’io per le mie consulenze ed attività SEO, e che sono quelli che seguono.

    • Broken Link Checker – Cercare link corrotti all’interno delle pagine non sarà più un problema, grazie a questa estensione. Un vero e proprio must che è utile soprattutto per le analisi al volo delle singole pagine (per le analisi massive su tutto il sito, ovviamente, il migliore rimane il crawler di Screaming Frog), e che permette di evidenziare le pagine con problemi e scansionarle così, pagina per pagina, subito dopo averla aperta con Google Chrome.
    • Meta SEO Inspector  – Analizza i meta-dati di qualsiasi pagina.
    • Keyword Surfer – Questa estensione per Chrome è molto utile per la SEO e la keyword research, soprattutto perchè si integra con Google e le sue ricerca e mostra, per intenderci, le parole chiave suggerite o simili a quella che state cercando.
    • SEO Quake – Una delle estensioni che preferisco, anche perchè si integra direttamente nei risultati di ricerca di Google (SERP) e mostra le caratteristiche delle pagine, i link in ingresso, le metriche stimate da SEMRush e molto altro ancora.
    • Browserling – Questo plugin fa esattamente quello che ci serve in molti casi, ovvero il cross-browsing indispensabile a verificare che un sito funzioni a regola d’arte: permette di simulare il rendering di un sito sui vari browser, quindi su Google Chrome potrete emulare direttamente il comportamento di altri browser e vedere, ad esempio, come si vede il vostro sito da Opera o Edge senza dover installare Opera o Edge.

    Cos’è la SEO?

    La SEO è l’insieme delle strategie e delle pratiche finalizzate a migliorare la visibilità di un sito web sui motori di ricerca come Google, Bing e Yahoo. Con l’aumento costante della concorrenza online, la SEO è diventata un aspetto cruciale per i proprietari di siti web che desiderano posizionarsi in cima alle pagine dei risultati di ricerca e raggiungere il proprio pubblico di riferimento. Essa coinvolge diversi aspetti, tra cui l’ottimizzazione del contenuto, la struttura del sito, la creazione di link di qualità e l’esperienza utente complessiva. Utilizzando una combinazione di strategie on-page e off-page, gli esperti SEO cercano di migliorare la reputazione del sito agli occhi dei motori di ricerca e dei visitatori.

  • CommonCrawl: un web crawler open source e gratuito

    CommonCrawl: un web crawler open source e gratuito

    Cos’è Common Crawl

    Common Crawl è un’organizzazione no-profit che fornisce un repository gratuito e aperto di dati di “web crawl”. Il suo obiettivo è promuovere l’accesso universale alle informazioni e aiutare ricercatori, sviluppatori e appassionati di dati ad analizzare e studiare la vasta quantità di dati disponibili su Internet. È importante premettere che, sebbene Common Crawl fornisca dati preziosi e pubblicamente accessibili, possono esserci considerazioni legali ed etiche nell’uso di dati di “web crawl”. Gli utenti dovrebbero esaminare e conformarsi alle leggi e ai regolamenti pertinenti che governano l’uso dei dati e rispettare i termini e le condizioni della politica di utilizzo dei dati di Common Crawl. E come sempre, in questi casi, non c’è una risposta univoca a tutti i possibili interrogativi.

    Common Crawl fornisce un indice di ricerca, che puoi utilizzare per cercare determinati URL nei loro dati di “web crawl”. Ciascun risultato di ricerca contiene un collegamento e un offset in byte per una posizione specifica nei loro bucket AWS S3 per scaricare la pagina.

    Cos’è un crawler

    Un “crawler” (detto anche “web crawler” o “spider”) è un programma automatizzato che esegue il processo di “web crawling” o “crawling del web”. È un componente fondamentale dei motori di ricerca e di altre applicazioni che desiderano raccogliere dati da Internet.

    La funzione principale di un crawler è quella di navigare in modo sistematico attraverso la vasta rete di pagine web presenti su Internet. L’obiettivo è individuare, recuperare e indicizzare il contenuto delle pagine per consentirne la successiva ricerca e reperibilità tramite un motore di ricerca o altre applicazioni.

    Ecco come funziona generalmente un “crawler”:

    1. Inizio del Crawling: Il crawler inizia visitando una o più pagine web di partenza, solitamente dette “seed URLs”. Queste possono essere fornite manualmente o possono essere predefinite all’interno del programma del crawler.
    2. Recupero delle Pagine: Una volta raggiunta una pagina web, il crawler analizza il contenuto della pagina e individua gli eventuali link presenti. Il crawler aggiunge questi nuovi URL a una coda di URL da visitare successivamente.
    3. Navigazione dei Link: Il crawler preleva gli URL dalla coda uno per uno e visita le pagine corrispondenti. Prosegue in questo modo attraverso un processo iterativo, visitando le pagine collegate e continuando a recuperare nuovi link da seguire.
    4. Archiviazione dei Dati: Durante il processo di crawling, il crawler può scaricare il contenuto delle pagine visitate, inclusi testi, immagini, video e altri media. Questi dati possono essere archiviati localmente o in un database per un’ulteriore elaborazione.
    5. Indicizzazione: Dopo aver raccolto i dati, il crawler può passare le informazioni a un motore di indicizzazione che analizza il contenuto delle pagine e le aggiunge all’indice di ricerca del motore di ricerca. L’indice è ciò che consente al motore di ricerca di fornire risultati rapidi e pertinenti quando gli utenti eseguono una ricerca.

    Il processo di crawling può essere continuo o periodico, a seconda delle esigenze dell’applicazione o del motore di ricerca. Molti tool SEO si basano, di fatto, su crawler autogestiti e a sorgente chiuso, che vengono poi usati per generare e calcolare indici SEO, prestazioni, chiavi più popolari e via dicendo. Gli “spider” dei motori di ricerca, ad esempio, operano costantemente per mantenere l’indice aggiornato con le nuove pagine e i contenuti pubblicati sul web. Sembra facile realizzarne uno “a mano”, ma la pratica di programmazione dimostra che non è così.

    Come funziona Common Crawl

    In questi casi la chiave è fare uso di software ad alto livello che prevedano soluzioni avanzate per il software, ed evitino al programmatore di dover reinventare la ruota. Ecco alcuni punti chiave del funzionamento di questo software:

    1. Web Crawler: Common Crawl opera dei “web crawler” che attraversano Internet e raccolgono sistematicamente dati da vari siti web. Questi crawler utilizzano un processo chiamato web scraping per scaricare pagine web, immagini, video e altri contenuti disponibili pubblicamente sul web.
    2. Accesso Aperto ai Dati: Uno dei principali obiettivi di Common Crawl è rendere i dati raccolti liberamente accessibili a chiunque. Forniscono l’accesso ai loro dati di “web crawl” gratuitamente e mantengono un approccio trasparente e collaborativo alla condivisione dei dati.
    3. Formato dei Dati: I dati forniti da Common Crawl sono generalmente memorizzati nel formato WARC (Web ARChive). Questo formato è specificamente progettato per archiviare contenuti web e include sia l’HTML grezzo delle pagine web sia metadati aggiuntivi.
    4. Casi d’Uso: Ricercatori, scienziati dei dati, sviluppatori e aziende utilizzano i dati di Common Crawl per una vasta gamma di scopi, come la ricerca web, l’addestramento di modelli di apprendimento automatico, l’analisi di tendenze, il monitoraggio delle modifiche ai siti web e altro ancora.
    5. Sfide e Competizioni: Common Crawl organizza regolarmente sfide e competizioni per incoraggiare utilizzi innovativi dei loro dati di “web crawl”. Queste sfide spesso si concentrano su specifici ambiti come l’elaborazione del linguaggio naturale, l’analisi delle immagini o il recupero delle informazioni.
    6. Aggiornamenti dei Dati: Common Crawl esegue continuamente “crawling” del web e nuovi set di dati vengono resi disponibili regolarmente. La frequenza degli aggiornamenti dipende dalle risorse disponibili e dal volume di nuovi dati presenti sul web.
    7. Rispetto delle Politiche dei Siti Web: Common Crawl rispetta le regole “robots.txt” specificate dai siti web, che vengono utilizzate per governare l’accesso dei “web crawler” ai loro contenuti. Rispettano le politiche impostate dai proprietari dei siti web e non effettuano il “crawling” di pagine esplicitamente vietate da queste regole.

    CommonCrawl in Python (how-to)

    Esiste un client per usare CommonCrawl in Python che permette di prelevare una o più pagine HTML allo scopo di renderle trattabili e indicizzabili. Prima di tutto dovete installarlo da linea di comando:

    pip3 install comcrawl

    poi basta scrivere codice con questo template:

    from comcrawl import IndexClient
    
    client = IndexClient()
    
    client.search("eccocome.it*")
    client.download()
    
    first_page_html = client.results[0]["html"]
    print (first_page_html)
    

    Molto semplice alla fine, come sintassi: in pratica abbiamo creato un IndexClient, lo abbiamo fato puntare ad un URI specifico (il nostro blog, per inciso), il client si occuperà trasparentemente di scaricare le pagine e poi di mostrarci il primo risultato che ha trovato. La prima volta che lo lanciate, impiegherà naturalmente un po’ di tempo a finire l’esecuzione, e farà riferimento ai dati HTML che sono copiati nel dataset di Common Crawl.

    Fate attenzione che parliamo quasi sempre di quantità di dati molto grandi, per cui sarà necessario filtrare le pagine adeguatamente per evitare che la dimensione esploda, e questo si presta alla creazione autonoma di tool SEO, di copie dei contenuti da scaricare in locale e via dicendo. La libreria comcrawl di Python supporta, per inciso, multi-thread e log, ed è naturalmente soggetta alle condizioni d’uso di Common Crawl. Non è richiesto l’uso di API specifiche, ad oggi, per fare uso del software.

    Le prima volte conviene testarlo su siti web molto piccoli, in modo da valutarne efficacia e funzionamento.

    Per saperne di più

    Un ottimo tutorial in italiano che spiega come impostare un bucket su Amazon S3 per Common Crawl è riportato di seguito (grazie a rev3rse security). Viene anche spiegato come cercare siti WordPress esposti su internet, quindi non necessariamente indicizzati dai motori, che siano rimasti online, sfruttando i vari Terabyte di dati che sono messi a disposizione da Common Crawl con una semplice query SQL, tra le altre cose.