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Digitale Terrestre 2023: guida pratica a DVB-T2

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Se vuoi vedere la TV in chiaro oggi, devi usare il digitale terrestre: prima opzionale, poi semi-obbligatorio poi, dal 2023, di fatto obbligatorio per chiunque, il digitale terrestre (in sigla anglofona indicato spesso come DTT) è un sistema di trasmissione televisiva ormai consolidato in Italia. Il DTT utilizza onde radio invece di cavo o satellite per trasmettere segnali televisivi in formato digitale.

Ciò significa che i segnali televisivi vengono trasmessi attraverso un’antenna invece di essere inviati attraverso un cavo o un satellite. Il digitale terrestre consente una maggiore qualità dell’immagine e dell’audio, una maggiore flessibilità nell’offerta dei canali televisivi e una maggiore efficienza nell’utilizzo dello spettro radio rispetto al sistema analogico tradizionale.

Il DVB-T, ad oggi, è uno dei standard utilizzati per la trasmissione televisiva digitale terrestre.

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Un po’ di storia…

L’evoluzione del digitale terrestre (spesso indicato con le iniziali, DT) pone una base tecnologica per la diffusione e lo sviluppo della TV italiana a partire dal lontano 2012: anno in cui la TV analogica è diventata parzialmente digitale, condannando alla rottamazione le vecchie e pesantissime TV di un tempo.

Questo standard veniva chiamato DVB-T, e rappresenta (definizione di ChatGPT) uno standard per la trasmissione televisiva digitale terrestre (DTT) utilizzato in molti paesi del mondo. DVB-T è pertanto una tecnologia che permette di trasmettere i segnali televisivi in formato digitale, invece che analogico, utilizzando le onde radio per la trasmissione. 

Cosa vuol dire DVB / Definizione

La sigla “DVB” sta per “Digital Video Broadcasting“, si tratta quindi di un acronimo, mentre “T” sta per “Terrestrial” (terrestre).

Vantaggi di DVB-T

Di fatto DVB-T nelle sue versioni sempre più evolute garantisce una maggiore qualità sia audio che video, una maggiore flessibilità nell’offerta dei canali televisivi e una maggiore efficienza nell’utilizzo dello spettro radio. Di più: le TV di oggi non trasmettono se non con questo standard, in genere, motivo per cui è diventato di fatto obbligatorio fare uso di questo standard tecnologico audio-video.

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Che cos’è DVB-T2?

Digitale terrestre di seconda generazione, in vigore dal 2013. In uso in Europa, standard, OK anche per l’Italia!

Il DVB-T2 è il nuovo standard del segnale televisivo del digitale terrestre. Nel 2012 abbiamo assistito allo switch off della televisione analogica a favore del digitale terrestre, il DVB-T. Questa nuova tecnologia ha portato un miglioramento del segnale e anche una più ampia proposta di canali televisivi. All’epoca, quindi fino a qualche anno fa, le TV non erano tutti compatibili con il nuovo standard di trasmissione, per questo abbiamo dovuto acquistare i decoder che trasformavano il segnale da analogico a digitale. Oggi stiamo assistendo ad una nuova trasformazione.

Entro la fine 2023, infatti, lo standard di trasmissione digitale passerà da DVB-T a DVB-T2. Questo permetterà di migliorare ulteriormente la qualità del segnale e di liberare spazio per le frequenze telefoniche 5G.

DVB-T2 è l’abbreviazione di “Digital Video Broadcasting – Second Generation Terrestrial“; è l’estensione dello standard televisivo DVB-T, emesso dal consorzio DVB, ideato per la trasmissione della televisione digitale terrestre. Il DVB è stato standardizzato dall’ETSI. Questo sistema trasmette audio, video e altri dati digitali compressi utilizzando la modulazione OFDM con codifica di canale concatenata e interleaving.

Caratteristiche tecniche di DVB-T2

Per lo standard DVB-T2 sono state elaborate le seguenti caratteristiche tecniche:

  • Modulazione COFDM con costellazioni QPSK, 16-QAM, 64-QAM o 256-QAM.
  • Le modalità OFDM sono 1k, 2k, 4k, 8k, 16k e 32k.
  • La lunghezza del simbolo per la modalità 32k è di circa 4 ms.
  • Gli intervalli di guardia sono 1/128, 1/32, 1/16, 19/256, 1/8, 19/128 e 1/4. (Per la modalità 32k, il massimo è 1/8).
  • Il FEC è costituito da codici LDPC e BCH concatenati (come in DVB-S2 e DVB-C2), con velocità 1/2, 3/5, 2/3, 3/4, 4/5, e 5/6.
  • Nella modalità 32k, è possibile utilizzare una parte più ampia del canale standard da 8 MHz, aggiungendo circa il 2% di capacità in più.
  • Il DVB-T2 è specificato per una larghezza di banda di canale di 1,7, 5, 6, 7, 8 e 10 MHz.
  • È possibile utilizzare il sistema MISO (Multiple-Inputs, Single-Output) (schema Alamouti), ma non il sistema MIMO. È possibile utilizzare ricevitori di diversità (come nel caso del DVB-T).

La maggiore velocità di trasmissione messa a disposizione (sia audio che video) rispetto al suo predecessore DVB-T, lo rende un sistema particolarmente adatto al trasporto di segnali di tipo HDTV sul digitale terrestre (anche se molte emittenti utilizzeranno ancora il DVB-T per un po’, a quanto pare).

Lo spettro di frequenze dello standard DVB-T2, si stabilisce sugli 8MHz compresi tra poco più di 725 MHz e poco meno di 735Mhz.

By Deneb - Own work, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29432803
By Deneb – Own work, CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29432803

Non si tratta di uno standard solo italiano: a partire dal 2019 DVB-T2 viene usato tra gli altri nel Regno Unito, in Italia (identificato da Europa 7 HD), Finlandia, della Germania, Paesi Bassi, Svezia, Thailandia, Serbia, Ucraina, Croazia, Romania e Fiandre.

E allora che cos’è DVB-T3??

In uso in Cina, da quello che sappiamo, dubbio se funzioni o meno, non standard, leggi qui per altri dettagli

Andiamo al sodo: come faccio a sapere se la TV che possiedo è compatibile, e se ho bisogno o meno di un adattatore?

Serve una connessione ad internet per far funzionare il Digitale Terrestre 2023?

No.

In tutto questo, per inciso, internet non c’entra nulla: la trasmissione video avviene esclusivamente via onde radio. Ciò ovviamente non toglie che possano esistere o esistano applicazioni del DTT che usino anche internet.

TV e decoder compatibili

L’utilizzo del nuovo digitale terrestre sulle televisioni italiane È possibile a due condizioni:

  • La prima condizione, più semplice, è che uno abbia una TV di ultima generazione o l’abbia comunque acquistata da poco (non prima del 2017);
  • La seconda condizione leggermente più complicata (a nostro avviso, s’intende) prevede la possibilità di utilizzare un adattatore che viene collegato alla porta HDMI della propria televisione.

Se la televisione è talmente vecchia che non dispone di una porta HDMI, non potrà essere presa in considerazione per il nuovo digitale terrestre. Diciamo quindi da subito che la televisione più moderna non hanno alcun problema a fare uso del nuovo standard del digitale terrestre, per cui passerà a procurarsene uno fa proprio piacere per poterlo vedere tranquillamente a partire dal 1 gennaio 2023.

Quando serve l’adattatore DVB-T2?

Tutte le TV che sono in vendita dal 2017 in poi devono per forza supportare questo standard, quindi non serve l’adattatore, in questo caso.

Se invece avete siete in possesso di una televisione prima del 2016 dovrete seguire la procedura riportata di seguito, ovvero acquistare un adattatore DVB-T2 HDMI, che potete trovare facilmente su Amazon. Come questo, ad esempio.

Come capire se la TV è compatibile con DVB-T2?

La procedura di verifica prevede semplicemente che uno vada in un canale qualsiasi, il 100 (test RAI), il 200 (test Mediaset) oppure un canale qualsiasi a partire da 501: provando a vedere un canale HD, in sostanza, si vedrà la TV normale oppure un messaggio di errore che ci invita a procurarci l’adattatore / decoder.

In alcune TV la dicitura standard per indicare che la TV è compatibile è rappresentata da:

DVB-T2 HEVC/H265

Come è fatto l’adattatore DIPROGRESS (e perchè comprarlo)

L’adattatore di cui vorremmo parlarvi è il DIPROGRESS, che costa una trentina di euro e viene fornito con:

  • il pezzo base, ovvero l’adattatore decoder;
  • un display per vedere il numero del canale sintonizzato;
  • un cavo HDMI;
  • un telecomando (con due batterie mini-stilo in dotazione);
  • un cavo USB per la carica (caricatore, purtroppo, non incluso, ma va bene sia collegarlo alla televisione via USB che collegarlo ad un caricatore del cellulare che abbia una tensione di 5V).

Nota bene: se avete un cavo dell’antenna del tipo femmina / maschio, dovrete acquistare probabilmente un adattatore maschio-maschio (chiedete al vostro tecnico di fiducia prima di fare l’acquisto). Le istruzioni a corredo, peraltro, non sono difficili: viene descritto a più riprese come effettuare il collegamento. Ricordiamoci che si tratta di adeguare la nostra televisione per ricevere e fare in modo che il segnale TV dell’antenna entri attraverso questo decoder-adattatore ed arrivi fino all’ingresso HDMI. 

In sostanza ci si collegherà con il DIPROGRESS così:

  • accendere la TV (e fin qui… :-) );
  • collegarsi sul primo canale HDMI libero;
  • collegare il dispositivo alla porta HDMI della TV, eventualmente usando l’adattatore;
  • collegare l’alimentatore ad un caricatore dello smartphone a 5V;
  • collegare il display nero rettangolare e porlo, liberando dal fil di ferro, sulla parte davanti della televisione;
  • accendere con il telecomando il decoder;
  • effettuare una semplice procedura di configurazione automatica a schermo;
  • attendere che abbia scansionato tutti i nuovi canali e, da questo momento, sarete pronti a sintonizzarvi su tutti i canali in digitale terrestre disponibili in DVB-T2!

DIPROGRESS è in vendita su Amazon e nei negozi tradizionali.

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