Un’introduzione alla Teoria dei Frattali
La teoria dei frattali, un affascinante campo di studio che ha catturato l’attenzione di studiosi e appassionati, è stata pionieristicamente introdotta da Benoit B. Mandelbrot tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80. Mandelbrot, con la sua visione audace e innovativa, ha illuminato un mondo inesplorato di forme geometriche che si ripetono all’infinito, dando vita a straordinarie strutture auto-simili.
Etimologia
Il termine “frattale” ha radici nel latino “fractus“, che significa “frammentato” o “rotto”. Lo stesso Mandelbrot ha definito un frattale come
“una forma geometrica approssimativamente frastagliata o frammentata che può essere divisa in parti, ciascuna delle quali è (almeno approssimativamente) una copia ridotta dell’intero…“.
Mandelbrot aveva sottolineato già all’epoca che la geometria euclidea, pur essendo un potente strumento matematico, aveva limiti nella sua capacità di descrivere la complessità della natura, e i frattali colmano questa lacuna introducendo un modo differente di approcciare alla scienza. Mentre la geometria classica, infatti, si concentra su forme regolari quali sfere e coni, la natura ci presenta un panorama di forme straordinariamente complesse che la geometria può cogliere solo a costo di numerose complicazioni. Del resto la natura offre una incredibile rassegna di irregolarità: le montagne dai profili irregolari, le coste frastagliate della Gran Bretagna, le nuvole dalle forme cangianti, la forma del nostro organismo. Le misurazioni di questi oggetti dipendono dalla scala che viene utilizzata, ovvero se zoomiamo su di esse siamo in grado di cogliere nuovi dettagli che prima non avevamo visto. La geometria dei frattali offre un linguaggio matematico più adeguato a catturare la ricchezza e la diversità della realtà.
Le due proprietà dei frattali
I frattali presentano, in termini più formali, quattro caratteristiche fondamentali:
- Autosimilitudine: Un frattale è infatti costituito da parti che, ingrandite o ridotte di un certo fattore di scala, riproducono l’intero frattale. In altre parole, un frattale è composto da copie di sé stesso a diverse scale. Questa proprietà conferisce loro un aspetto straordinariamente ricco e complesso, poiché ogni parte riflette l’intero in una varietà di dimensioni.
- Struttura Fine: I frattali rivelano dettagli sempre più intricati man mano che vengono ingranditi. Ciò significa che, anche all’aumentare del livello di ingrandimento, emergono sempre più dettagli sottili e complessi, creando una bellezza infinitamente sfaccettata e sorprendente. Questa caratteristica sottolinea la natura intricata e non lineare dei frattali, in cui i confini dell’insieme non possono essere definiti in modo netto e assoluto.
- Irregolarità: La natura dei frattali si discosta dalle forme geometriche convenzionali, poiché non possono essere descritti come n luogo di punti che soddisfano condizioni geometriche o esprimibili mediante formule. Al contrario, un frattale può essere pensato come un insieme di punti ottenuti tramite iterazioni successive di una funzione complessa, come avviene per la generazione di immagini o texture procedurali.
- Dimensioni Frazionarie: Sebbene i frattali possano essere rappresentati in uno spazio convenzionale a due o tre dimensioni, la loro dimensione non è intera.
(fonte e immagine: prof. S. Battiato, unict)
Uso dei frattali nel mondo reale
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