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Metriche SEO: capire bene ZA, PA, DA, TF, CF e PageRank

Gli indici SEO occupano da sempre un ruolo primario nelle analisi di settore, e spesso (purtroppo) vengono ipervalutati alla luce di bias cognitivi di vario genere (quasi sempre di conferma: gli indici, ad esempio, confermano ciò che avremmo pensato comunque sulle prestazioni di un sito). Se è vero che restano un riferimento orientativo che può essere sempre utile, e che non dovrebbe essere demonizzato in alcuna circostanza, è opportuno rivederli alla luce di un’ottica diversa che non sia, banalmente, manipolativa o aumentativa, ma che si rifletta in un’indicazione di massima che poi deve comunque essere “tradotta” o interpretato da un esperto SEO.

ZA (Zoom Authority)

La ZA è uno dei parametri più valutati e noti in ambito SEO italiano, soprattutto quando si tratta di valutare il potenziale da backlink proveniente dalla pagina di un dominio: uno ZA alto, ad esempio, è indice di un sito web che funziona bene su Google, ad es. se riesce ad andare oltre una certa soglia minima (ad es. ZA 30 o 40). Diversamente, è possibile che su quel dominio non ci siano abbastanza traffico o non ci siano dati per altri motivi. La ZA è stato ideato da Ivano Di Biasi e dai creatori della suite SEO SEOZoom, ed è ad oggi uno dei parametri più usati per valutare la convenienza di una eventuale vendita di backlink e per misurare in generale le prestazioni di un sito in termini di quantità  di traffico.

Si tratta di un indice di natura statistica (le cui dinamiche interne, come spesso accade, non sono pubbliche) che si riferisce ad un dominio o ad un URL e che cerca di stimarne l’effettiva potenzialità  in ambito SEO, in relazione al tipo ed alla quantità  di traffico dai motori che arriva sullo stesso. Come per tutti gli altri indici, deve essere sempre valutato in modo critico, e non dovrebbe essere mai preso troppo alla lettera.

Per migliorare la ZA del tuo sito, devi aumentare il numero, la qualità  e la quantità  del traffico al tuo sito mediante ottimizzazioni mirate o attività  link building. àˆ inoltre plausibile che sia più “facile” aumentare gli ZA piccoli (ad esempio da 10 a 20) che incrementare ulteriormente quelli già  buoni (ad esempio da 50 a 60). La ZA non dipende dalla qualità  della link building ma si riconduce, diversamente, ad una stima del traffico dall’esterno proveniente da Google (ed eventualmente integrata, a scelta del proprietario del sito, via Google Search Console o Google Analytics).

PA (Page Authority)

La PA è uno dei parametri più valutati in ambito SEO internazionale, soprattutto quando si tratta di valutare il potenziale di un backlink dalla pagina di un sito: un PA alto viene considerato in modo indicativo come più significativo di uno basso, e questo sulla base di una serie di fattori interni di un algoritmo di machine learning.

Il PA è stato ideato dalla storica azienda di Fishkin MOZ, e va da un minimo di 0 (indicativo di un sito molto giovane, o per cui è ancora stato fatto poco in ambito SEO) ad un massimo di 100 (indicativo della massima capacità  di posizionarsi, per intenderci) in scala logaritmica, in modo che cresca velocemente per i valori piccoli (fino a 30) e meno rapidamente per quelli da 70 in poi, riducendo le probabilità  che venga manipolato per speculare sul valore del backlink.

Si tratta di un indice predittivo che si riferisce ad una singola pagina (ad esempio la home page) e che cerca di stimarne l’effettiva potenzialità  in ambito SEO, specificatamente in relazione al PA del sito di riferimento che vogliamo ottimizzare. Essendo un indice singolo è per sua natura olistico, nel senso che tiene conto di una molteplicità  di fattori e, in questo, cerca di evocare il funzionamento del ranking di Google – con efficenza quantomeno criticabile: se voglio costruire l’alternativa ad una tecnologia, difficilmente riuscirò a farlo rendendola complicata basandomi su quanto immagino debba essere l’originale. Per questo, va tenuto come parametro di riferimento generale e non come se fosse una Bibbia sacra. All’atto pratico, la vendita di link si basa su questo come su altri indici analoghi.

Per migliorare il PA del tuo sito, devi aumentare il numero, la qualità  e la quantità  di traffico o di link in ingresso al tuo sito.

Il PA ha senso, secondo quanto riportato sulla pagina ufficiale, più come indice assoluto che relativo: questo vuol dire che ha senso raffrontarlo con il valore del sito da posizionare per effettuare dei confronti quantitativi, piuttosto che vederlo (come fanno, sbagliando, molti) come 0=qualità  nulla, 100=qualità  massima. Non considera ottimizzazioni specifiche sulla pagina nè riesce a valutare la qualità  del testo, e fa riferimento all’indice proprietario di MOZ Mozscapes (fonte).

Quanto vale davvero il PageRank?

Il PageRank è un algoritmo usato da Google, ideato nel 1997, in grado di assegnare un peso ad ogni collegamento del World Wide Web, allo scopo di quantificare la sua importanza in termini di priorità  nei risultati di ricerca: per estensione, si riferisce come PageRank il numero da 1 a 10 calcolato dall’algoritmo stesso (i dettagli sono qui). Si tratta dell’indice storico di Google per classificare i risultati di ricerca, almeno nelle sue primissime versioni, che ormai fa parte di un insieme di complesse tecniche di link analysis ranking. I SEO principianti sono soliti utilizzare ancora oggi questo numerino per le proprie valutazioni, spesso dimenticando che è solo una parte del gioco e diventando sempre più miopi al resto delle attività  di una SEO davvero efficace e corretta.

Ad oggi, pertanto, è solo il piccolo tassello di una macchina molto più complessa, anche se in molti casi viene tenuto in considerazione per valutare la capacità  di alterare le SERP a proprio vantaggio: criterio, di per sè, solo accidentalmente valido e del tutto sbagliato, anche perchè non c’è modo di calcolarlo in modo certo e Google stesso non lo aggiorna pubblicamente da molti anni.

DA (Domain Authority)

La DA è uno dei parametri più valutati in ambito SEO, soprattutto quando si tratta di valutare il potenziale di un backlink da un certo dominio di secondo livello: una DA di valore alto viene associata ad un buon sito da cui prendere backlink.

La DA è stato ideata anch’essa da MOZ, e va da un minimo di 1 (indicativo di un sito molto giovane o appena nato, o per cui è ancora stato fatto poco in ambito SEO) ad un massimo di 100 (indicativo della massima capacità  di ranking) anche qui in scala logaritmica, in modo che cresca velocemente per i valori piccoli (fino a 30) e meno rapidamente per quelli da 70 in poi, riducendo le probabilità  che venga manipolato per speculare sul valore del link.

Si tratta di un indice predittivo che si riferisce globalmente al dominio in questione, e che cerca di stimarne l’effettiva potenzialità  in ambito SEO, specificatamente in relazione al PA del sito di riferimento che vogliamo ottimizzare. Essendo un indice singolo è per sua natura olistico, nel senso che tiene conto di una molteplicità  di fattori e, in questo, cerca di evocare il funzionamento del ranking di Google – con efficenza quantomeno criticabile: se voglio costruire l’alternativa ad una tecnologia, difficilmente riuscirò a farlo rendendola complicata basandomi su quanto immagino debba essere l’originale. Per questo, va tenuto come parametro di riferimento generale e non come se fosse una Bibbia sacra. All’atto pratico, la vendita di link si basa su questo come su altri indici analoghi.

Per migliorare la DA del tuo sito, devi aumentare il numero, la qualità  e la quantità  di link in ingresso al tuo sito via link building.

La DA ha senso, secondo quanto riportato sulla pagina ufficiale, più come indice assoluto che relativo: questo vuol dire che ha senso raffrontarlo con il valore del sito da posizionare per effettuare dei confronti quantitativi, piuttosto che vederlo (come fanno, sbagliando, molti) come 0=qualità  nulla, 100=qualità  massima. Non considera ottimizzazioni specifiche sulla pagina nè riesce a valutare la qualità  del testo, e fa riferimento all’indice proprietario di MOZ Mozscapes (fonte).

CF (Citation Flow)

Il Citation Flow (CF) è un indice ideato da Majestic e cerca di predire che influenza abbia un URL sulla base del numero di link in ingresso che possiede. Una metrica abbastanza semplice da definire a patto che si disponga di un indice di siti aggiornato, e che fornisce una misura abbastanza affidabile sulla quantità  di link ricevuti dal sito. Dice qualcosa sulla quantità  ma nulla sulla qualità  di backlink.

Per aumentare il CF devi aumentare il numero di backlink al tuo sito.

Attenzione che il CF di www.miosito.it è in genere diverso da quello di miosito.it.

TF (Trust Flow)

Il Trust Flow (TF) è un indice ideato da Majestic, e come il CF cerca di predire che affidabilità  possa fornire l’URL sulla base della presenza, tra i backlink in ingresso (e a prescindere dal numero), di domini affidabili e con uno storico consistente (Wikipedia.org, Repubblica.it, …). Una metrica anche qui piuttosto semplice da definire, a patto che si disponga di un indice di siti aggiornato, e che fornisce una misura abbastanza affidabile sulla quantità  di link ricevuti dal sito. Dice qualcosa sulla qualità  ma nulla sulla quantità  di backlink.

Per aumentare il TF devi aumentare il numero di backlink autorevoli al tuo sito.

Attenzione che il TF di www.miosito.it è in genere diverso da quello di miosito.it.

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