Ne stanno parlando un po’ tutti sul web, in effetti, per cui mi sembra utile concentrarmi su alcuni punti secondo me critico-strategici, e che mi sembrano i più interessanti da tenere in considerazione per il futuro.
Che cos’è un Instant Article?
Stando alla documentazione ufficiale, un Instant Article è un particolare formato di distribuzione degli articoli, molto leggero e pensato per uno storytelling essenziale (oltre che in parte simile allo standard AMP introdotto da Google) che permette ottime performance e scalabilità sui dispositivi mobile, visualizzazioni personalizzabili ed un rapido adattamento agli standard di Facebook. Gli Instant Articles (a volte abbreviati come FBIA, FaceBook Instant Articles) forniranno, quindi, un’esperienza ottimizzata per i lettori dei nostri contenuti, ma non saranno direttamente convertiti in post, quindi, ma saranno semplicemente adatti alla loro conversione a patto di rispettarne gli standard, sfruttando una notazione molto simile ad XML.
Chi potrà farne uso?
L’uso dei FBIA è riservato ai publisher che abbiano ricevuto un’approvazione da Facebook, ma è facile immaginare che non sarà difficilissimo farsi accettare nel programma. Facebook ha infatti affermato che l’obiettivo è quello di rendere disponibili gli Instant Articles per tutti subito dopo la conferenza F8 del 12 aprile di quest’anno, data in cui sarà peraltro ufficializzata la partnership con Automattic, la società di Matt Mullenweg (l’inventore della prima versione di WordPress, CEO dell’omonima società ).
Quali sono i vantaggi?
Gli Instant Articles offrono l’opportunità di distribuire al meglio i contenuti di un blog, di un sito di news e di qualsiasi sito che lavori sul content marketing in maniera più capillare e veloce, con la possibilità di vedere integrati sia audio caption che mappe interattive e foto tilt-to-pan.
Come si partecipa al programma?
Dopo il 12 aprile sarà necessario sottomettere o segnalare il dominio per cui si desidera attivare gli Instant Articles, che se approvato diventerà “trusted” e permetterà la pubblicazione delle proprie news o degli articoli del blog in formato Instant Articles. Nella documentazione di WP, inoltre, si afferma esplicitamente che la valuazione prenderà in considerazione sia l’aspetto tecnico (feed ben formato, markup ecc.) che quello puramente editoriale (Both technical and editorial aspects are considered).
Quali contenuti andranno negli Instant Articles?
Cosa che in pochi hanno notato finora, è legata al fatto di poter filtrare selettivamente i feed: in altri termini, possiamo decidere di rendere FBIA soltanto alcuni articoli sotto una certa categoria X o taggati sotto Y.
Come si configurano gli Instant Articles?
Secondo la documentazione ufficiale, sarà necessario affiancare al feed RSS del sito un secondo feed formattato secondo lo standard. Questo dovrebbe consentire un minimo di automazione al processo, che dovrebbe essere configurato una volta per tutte soltanto all’inizio.
Usa il codice
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Come si associano i nostri FBIA al nostro sito?
Con il supporto di SSL sul dominio, tant’è che nella documentazione attuale si parla di secure RSS: questo dovrebbe garantire l’appartenenza del feed al dominio registrato.
Esiste un plugin per gli Instant Articles?
Il plugin omonimo è disponibile come software open source su GitHub, ed esistono molti plugin WordPress che offrono sia lo standard AMP che gli Instant Articles di FB.
Che cosa distinguerà i competitor che facciano uso dei FBIA rispetto agli altri?
Sulla carta, sfruttare questo standard dovrebbe dare l’impressione agli utenti di una maggiore qualità e controllo sui contenuti, anche perchè l’approvazione al programma possiede dei precisi requisiti in termini di design non banalissimi da seguire. Come nel caso di AMP, il markup delle pagine con gli articoli dovrà essere corretto ed innestato correttamente, oltre a seguire delle regole basilari di usabilità . C’è anche il rischio, a mio avviso, che succeda quanto avvenuto con Google News, ormai un semplice raccoglitore di siti di news spesso banali e poco controllati, riuniti da uno standard qualitativo non abbastanza stringente e che accoglie probabilmente un po’ troppo.
Quali saranno i possibili sviluppi?
È una cosa molto interessante per tutti i web developer, a cui toccherà studiare bene lo standard ed imparare ad implementarne ogni aspetto; ad esempio, per modificare qualcosa del feed esistente dovrebbero essere disponibili action e filter come avviene già in WordPress.
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