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iPhone 13: rivoluzione satellitare in arrivo (o forse no)

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La notizia che sta tenendo banco in queste ore nei forum di tecnologia di tutto il mondo è di quelle che potrebbero rappresentare una pietra miliare nella storia delle telecomunicazioni. Sembra infatti che l’ultimo smartphone di casa Apple, l’iPhone 13, in uscita a settembre, sia dotato di una tecnologia tale da permettergli di collegarsi alla rete internet anche tramite connessione satellitare oltre a quella fornita dai classici ripetitori 3, 4 e 5G.  

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Mai più senza internet.

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Il numero “13”, si sa, nella cultura anglosassone è latore di sfortuna, tanto che spesso per scaramanzia viene omesso dalle enumerazioni ordinali.

In questo caso però, ammesso che la Apple decida realmente di chiamare il suo nuovo dispositivo “iPhone 13” (quello che avrebbe dovuto essere l’iPhone 9 è stato poi denominato iPhone X, quindi non ci stupirebbe un nome alternativo al nuovo dispositivo proprio per evitare di giocare con la mala sorte), ci troveremmo di fronte ad un prodotto che ha al suo interno un cuore tecnologico realmente rivoluzionario.

Secondo l’informatissimo analista del mondo Apple Ming Chi Kuo, sempre un passo avanti a tutti per quanto riguarda le news relative all’azienda creata da Steve Jobs, il nuovo dispositivo sarà  dotato del chip Qualcomm X65 che è in grado di connettersi alla rete internet non solo utilizzando i comuni ripetitori di segnale terrestri ma anche collegandosi al segnale fornito dai satelliti artificiali LEO (Low Earth Orbit, orbita terrestre bassa), permettendo agli utenti di poter telefonare e usufruire di internet praticamente ovunque.

Cosa sono i Satelliti LEO

I satelliti della categoria LEO, viaggiano intorno al nostro pianeta ad una quota compresa tra i 300 e i 1000 km di altezza e vengono utilizzati solitamente per le telecomunicazioni in tempo reale, data la latenza bassissima del segnale compresa tra i 20 e i 25 millisecondi.

A questa categoria di satelliti appartiene anche la costellazione Starlink di proprietà  della SpaceX di Elon Musk. Starlink, le cui carovane di satelliti con un po’ di fortuna sono visibili da terra ad occhio nudo, una volta completata la messa in orbita dell’intera costellazione, sarà  composta da circa 3000 satelliti che hanno l’obiettivo di fornire il segnale internet in ogni singolo punto del globo, in modo tale da liberare la fruizione della rete dagli impedimenti morfologici riscontrabili a terra con i ripetitori tradizionali.

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Ed è proprio con i satelliti di Starlink che il chip inserito nei nuovi iPhone sarà  in grado di dialogare. Una tale implementazione consentirà  quindi ai possessori dell’ultimo iPhone di essere sempre collegati alla rete internet (nonchè a quella telefonica) su qualunque punto della superficie terrestre ci si trovi, mandando forse definitivamente in soffitta vecchie tecnologie, mai del tutto rivelatesi un successo, quali la rete Iridium.

Ma…

Sà¬, c’è un grosso “ma” con cui fare i conti!

In realtà , per vedere in commercio i primi iPhone dotati del chip Qualcomm X65, stando alle anticipazioni del sito macrumors.com, uno dei più informati per quanto riguarda il mondo della telefonia, a meno di colpi di scena dell’ultimo minuto, bisognerà  attendere l’inizio del 2022. Nel frattempo le varie compagnie telefoniche dovranno discutere con Starlink e gli altri gestori di servizi di telecomunicazioni tramite satelliti LEO i termini commerciali delle connessioni che gli utenti andranno ad effettuare tramite essi e non si prospettano prezzi alla portata di tutte le tasche, tant’è che per vedere un massiccio utilizzo della connessione satellitare ad internet probabilmente dovrà  passare qualche anno. Quello che comunque la Apple sembra sia impegnata a fornire sin da subito con i nuovi iPhone 13 sarà  la possibilità  di effettuare telefonate di emergenza da zone non coperte dal segnale dei ripetitori grazie alla connessione satellitare.

Caratteristiche dell’iPhone 13

Per concludere, in attesa della sua presentazione che avrà  luogo per la metà  di settembre (la data precisa non è ancora stata comunicata ma si ipotizza sarà  il 14) vediamo una rapida carrellata delle caratteristiche che avrà  il nuovo smartphone Apple in base alle anticipazioni trapelate sul web:

  • La linea sarà  composta da quattro modelli: mini, standard, pro e promax;
  • Verrà  potenziata la fotocamera, soprattutto per quanto riguarda i filtri che potranno essere associati anche ad un solo soggetto ripreso nella fotografia e non a tutta l’immagine come è possibile fare ora. Il potenziamento della fotocamera dovrebbe comportare un leggero inspessimento del dispositivo di circa un millimetro;
  • Tutta da confermare l’ipotesi che vorrebbe che venga eliminata anche l’ultima porta di connessione, quella Lightning, ad oggi presente sui dispositivi Apple. La creazione di un dispositivo che si connetta agli altri dispositivi e si ricarichi completamente “senza fili” è un vecchio pallino della casa di Cupertino ma nonostante le voci che si sono rincorse negli ultimi mesi, tale innovazione vedrà  la luce non prima del 2022. Ma una sorpresa in tal senso non è da escludere;
  • Il notch sulla parte superiore dello schermo sarà  più piccolo e stretto, ampliando cosଠla superficie del display;
  • Oltre alla FaceID dovrebbe avere anche un lettore di impronte digitali sotto display per venire incontro alle richieste di molti utenti che ne avevano lamentato l’assenza. In un periodo come quello che stiamo passando in cui spesso indossiamo le mascherine sul volto, la funzione FaceID si è infatti rivelata inefficiente e limitante;
  • Lo schermo avrà  una frequenza di aggiornamento di 120 hz;
  • Il maggiore spessore dovuto all’implementazione delle fotocamere creerà  all’interno della scocca un po’ di spazio in più che dovrebbe essere utilizzato per installarvi delle batterie più grandi e dalla durata maggiore. Ciò implicherà  l’aumento anche del peso anche se solo di pochi grammi;
  • I prezzi dovrebbero essere leggermente superiori a quelli dei corrispettivi modelli di iPhone 12 in virt๠dell’aumento globale del prezzo dei microchip.
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Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay

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