SEO, che cosa significa?
L’acronimo Search Engine Optimization ha assunto negli anni diversi significati a mio avviso fuorvianti: anzitutto, ha consolidato il mito della prima posizione su Google, semplificando in modo brutale i vari aspetti in background che da sempre lo caratterizzano.
Ma un’attività di “ottimizzazione” per i motori passa da un insieme di check (controlli) di qualità e provvedere a mettere il sito nelle migliori condizioni possibili.
Tradotto:
La SEO riguarda l’ottimizzazione (o massimizzazione) della pertinenza delle pagine di un sito rispetto ad un set di chiavi di ricerca: in termini estensivi può essere considerata come l’attuazione di strategie di marketing finalizzate all’incremento di conversioni, visite o popolarità del portale.
Cosa devo sapere prima di cominciare?
Se è vero che una buona SEO lavora per arrivare in prima pagina su Google, bisogna sempre considerare situazioni limite che, di solito, i consulenti senza troppa esperienza sottovalutano, o fanno passare in secondo piano:
- se raggiungi la prima posizione su Google, potresti comunque avere un CTR pari a zero, cioè non essere cliccato / considerato interessante dai visitatori;
- se non misuri costantemente CTR ed impressioni mediante Webmaster Tools, qualsiasi analisi rischia di essere fuorviante fin dall’inizio;
àˆ quindi opportuno stabilire con il cliente, fin dall’inizio, le metriche da ottimizzare, che possono essere il ranking visibile su Google (bisogna vedere se ad account Gmail attivo, se sloggati o meno, se su google.com/.it, ecc.), ma anche il CTR di alcune pagine target (ad esempio commercialmente appetibili), il numero di impressioni globali, il numero di click, il numero di unici mensili.
La SEO non serve a nulla, ormai! Ma è vero?
No: la SEO può valorizzare il potenziale di un sito (è questo il modo più corretto per definirla brevemente, forse) e portarlo a godere di numerosi vantaggi, ma se le basi (contenuti, forma, scopo, idea, …) sono scadenti, non è corretto aspettarsi nulla di buono, neanche dalla migliore attività SEO.
Esiste la “garanzia” di arrivare in prima posizione?
No. La SEO non è un “metodo” che si applica passivamente ai siti: è un mix di tecnica, decisioni ed accortezze varie, che cambiano – a seconda degli scenari, della situazione pregressa e del mercato – caso per caso.
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Guide per SEO: dove le trovo?
Sul web abbondano le guide sull’argomento, ma solo in pochi casi sono davvero utili e costruttive; nella maggioranza, infatti, i tutorial su come ottimizzare il proprio sito confondono teorie ritenute credibili con suggerimenti più o meno utili. Un calderone di sovra-informazione che, anno dopo anno, è sempre meno utile per la comunità.
Una buona guida, lunga e noiosa quanto vi pare ma efficace, è questa.
Come faccio a fare SEO sul mio sito?
Non c’è una regola generale: devi prima di tutto capire quali sono i tuoi obiettivi, e poi finalizzi le attività agli stessi. Sembra banale in effetti, ma nella pratica molta confusione e problematiche derivano proprio da equivoci e svarioni sottovalutati in fase di analisi preliminare. Che, contrariamente ai vari baby-SEO che riempiono i propri siti di chiacchiere, serve eccome (e si paga pure, per inciso).
Cosa pensa Google della SEO?
Google non ha mai visto di buon occhio le attività SEO di tipo black hat, ma questo vale solo ed esclusivamente nella misura in cui tendano a manipolare i risultati di ricerca. Non si tratta di una “gara” contro Google, anche perchè Google è uno strumento prezioso per i nostri contenuti e per valorizzarli. La posizione di Google in merito è espressa nel post Hai bisogno di un SEO?.
Se ti interessa leggere altro sull’argomento, consula la sezione del sito: Zona SEO.
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