Trasferire un dominio potrebbe essere visto come un “trasloco” – cosଠcome faremmo per il nostro appartamento – del nostro sito da un provider all’altro, e questo per ragioni varie: i vecchi condomini (cioè gli altri siti del provider) erano rumorosi e mettevano in qualche modo a disagio (erano usati per webspam), si pagava una quota troppo alta di condominio (costo mensile hosting), era impossibile lavorare a casa e cosଠvia.
La metafora dell’appartamento, del resto, continua a rimanere valida per svariate operazioni che usiamo effettuare all’interno dei siti web: il database è lento, qualcosa non sembra funzionare o non essere compatibile con il nostro hosting, l’assistenza (la “portineria”) sembra svogliata o assente e cosଠvia.
Come dicevo oggi al telefono ad un collega blogger, non è detto che cambiando hosting si risolvano problemi che, di fatto, potrebbero essere dovuti a problematiche di configurazione del sito (caso molto, molto frequente, più di quanto si voglia credere): ad ogni modo tentar non nuovo, specie se l’hosting fornisce la possibilità di testare gratuitamente, anche per un breve periodo, i propri servizi per il vostro sito. Alcuni provider offrono la possibilità di aiutarvi nella migrazione mediante assistenza diretta, solitamente a costo di un piccolo sovrapprezzo.
La procedura completa per trasferire un dominio è a questo indirizzo:
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