Aggiornato il: 10-03-2023 11:30
In questo articolo trovate le principali figure retoriche più note ed utilizzate nella nostra lingua, corredate di almeno un esempio pratico per capire subito di cosa si tratta. Un dizionario pratico e veloce a cui potete fare riferimento per trovare esempi pratici di ogni figura, e riconoscerli facilmente. Ovviamente non si tratta di una trattazione rigorosa in termini scientifici, ma a semplice scopo orientativo e divulgativo.
- 1) Abusione / Catacresi
- 2) Adinato
- 3) Aequivocatio / Diafora
- 4) Aferesi
- 5) Aforisma/Epifonema
- 6) Allegoria
- 7) Allitterazione
- 8) Allusione
- 9) Anacoluto
- 10) Anadiplosi
- 11) Anafora
- 12) Analessi / Flashback / Retrospezione
- 13) Analogia / Similitudine
- 14) Anaptissi / Epentesi
- 15) Anastrofe / Inversione
- 16) Anfibologia / Anfibolia
- 17) Annominazione / Paronomasia
- 18) Antanaclasi
- 19) Anteposizione / Anastrofe
- 20) Anticlimax
- 21) Antifrasi
- 22) Antitesi
- 23) Antonomasia
- 24) Apocope / Troncamento
- 25) Aposiopesi/ Reticenza / Sospensione
- 26) Apostrofe
- 27) Arcaismo
- 28) Asindeto
- 29) Assonanza
- 30) Bisticcio / Paronomasia
- 31) Brachilogia
- 32) Cacofonia
- 33) Catacresi / Abusione
- 34) Catafora
- 35) Chiasmo
- 36) Circolo
- 37) Circonlocuzione / Perifrasi
- 38) Clausola
- 39) Climax
- 40) Deissi
- 41) Diafora / Distinctio
- 42) Dialisi
- 43) Diallage
- 44) Disfemismo
- 45) Dittologia
- 46) Domanda retorica
- 47) Duplicatio
- 48) Ellissi
- 49) Enallage
- 50) Endiadi
- 51) Enfasi
- 52) Enjambement
- 53) Epanadiplosi
- 54) Epanalessi / Geminatio
- 55) Epanodo
- 56) Epanortosi
- 57) Epentesi (o Anaptissi)
- 58) Epesegesi (vedi Epifrasi)
- 59) Epifonema (o Aforisma)
- 60) Epifora (o Epistrofe)
- 61) Epifrasi (o Epesegesi)
- 62) Epistrofe (vedi Epifora)
- 63) Epitesi (vedi Paragoge)
- 64) Epizeusi (è un tipo di Epanalessi)
- 65) Eufemismo (contrario di disfemismo)
- 66) Eufonia
- 67) Figura Etimologica
- 68) Flashback / Retrospezione / Analessi
- 69) Geminatio (vedi Epanalessi)
- 70) Hysteron proteron (o Isterologia)
- 71) Inversione (vedi Anastrofe)
- 72) Invettiva
- 73) Ipallage
- 74) Iperbato
- 75) Iperbole
- 76) Ipostasi
- 77) Ipotassi
- 78) Ipotiposi
- 79) Ironia
- 80) Isocolon (o Parallelismo o Parisosi)
- 81) Isterologia (vedi Hysteron proteron)
- 82) Iterazione
- 83) Litote
- 84) Metafora
- 85) Metonimia / Metonomia
- 86) Mixtura verborum / Sinchisi
- 87) Omoteleuto o Omeoteleuto
- 88) Onomatopea
- 89) Ossimoro
- 90) Paradosso
- 91) Paragoge (o Epitesi)
- 92) Parallelismo (vedi Isocolon)
- 93) Paratassi
- 94) Parechesi (vedi Paronomasia)
- 95) Parisosi (vedi Isocolon)
- 96) Paronimia
- 97) Paronomasia (o Annominazione o Parechesi)
- 98) Perifrasi (o Circonlocuzione)
- 99) Personificazione (vedi Prosopopea)
- 100) Pleonasmo
- 101) Poliptoto o Polittoto (o Variazione)
- 102) Polisemia
- 103) Polisindeto
- 104) Premunizione
- 105) Preterizione
- 106) Prolessi o Flashforward
- 107) Prosopopea (o Personificazione)
- 108) Prostesi o Protesi
- 109) Reiterazione
- 110) Reticenza (o Sospensione)
- 111) Retrospezione / Analessi / Flashback
- 112) Ripetizione
- 113) Sillessi / Sillepsi
- 114) Similitudine / Analogia
- 115) Sinalefe
- 116) Sinchisi (o Mixtura verborum)
- 117) Sincope
- 118) Sineddoche
- 119) Sineresi
- 120) Sinestesia
- 121) Sinonimia
- 122) Sospensione (vedi Reticenza)
- 123) Straniamento
- 124) Tmesi
- 125) Troncamento / Apocope
- 126) Variatio
- 127) Variazione / Poliptoto
- 128) Zeugma
Abusione / Catacresi
Si tratta di una forma di metafora secondo la quale si estende l’uso di un termine in un campo semantico differente da quello abituale.
Un esempio classico è quando diciamo gamba del tavolo o collo di bottiglia, estendendo due termini tipici del corpo umano a degli oggetti.
Adinato
Si tratta di una figura retorica che evidenzia l’impossibilità che succeda qualcosa, subordinando il suo avverarsi a un altro evento impossibile.
Esempio: il classico esempio di adynaton è naturalmente quello di Checco Angiolieri, “s’i’ fosse foco, arderei ‘l mondo“.
Aequivocatio / Diafora
Ripetizione di una parola in più contesti differenti tra loro, ad esempio:
Mi son avvicinato alla cassa del supermercato, per poi sentirmi dire: ‘Cassa il mio debito’
Aferesi
Soppressione della sillaba o vocale iniziale di una parola.
Temp’era dal principio del mattino, e ‘l sol montava ‘n sù (Dante Alighieri)
Aforisma/Epifonema
Conclusione enfatica di una prosa in termini solenni.
stato che sia, dentro covile o cuna, è funesto a chi nasce il dì natale (G. Leopardi)
Allegoria
Espressione di un concetto astratto mediante un’immagine concreta. L’allegoria può implicare, nella lettura di un testo, un processo interpretativo completamente indipendente da quello creativo; il termine può pertanto riferirsi a un metodo specifico di lettura di un testo, in cui personaggi e dettagli narrativi o descrittivi sono presi dal lettore come una metafora elaborata per un qualche significato al di fuori di quello letterale.
L’esempio più comune di allegoria risale a Dante, nella rappresentazione delle “tre fiere” (il leone, la lupa e la lonza che rappresentavano superbia, avidità -cupidigia e lussuria.
Allitterazione
Ripetizione voluta e ricercata di un suono all’interno di più vocaboli di una frase, a scopo stilistico o di abbellimento.
Un esempio classico di allitterazione è, ad esempio, l’espressione “senza capo nè coda“.
Allusione
Figura retorica incentrata sull’uso di un sostantivo in senso lato o non letterale.
Ad esempio “un labirinto” per indicare delle strade molto intricate, oppure una vittoria di Pirro (con riferimento al noto fatto storico per indicare un successo ottenuto a prezzo molto caro).
Anacoluto
Figura retorica estremamente diffusa nella letteratura (non solo) italiana, che consiste nel privare di un seguito (anakà³luthon in greco) la coesione di una frase. àˆ tipico di alcuni generi di letteratura popolare
Esempio di anacoluto: il titolo del libro io speriamo che me la cavo
Anadiplosi
Consiste normalmente nella ripetizione di una parola a scopo espressivo, da una frase alla successiva.
Esempio di anadiplosi: “chè se Cesare venne e vide e vinse/venne, vinse e non vide il Gran Luigi” tratto da Sudate, o fochi, a preparar metalli, sonetto di Claudio Achillini
Anafora
Dal greco ἀναφορά ovvero “portare indietro”, “di nuovo”, consiste nella ripetizione di una o più parole all’inizio di una frase, in modo da sottolineare mediante ripetizione un concetto o rimarcare uno stile. Esempio:
Per me si va ne la città dolente
per me si va nell’etterno dolore
per me si va tra la perduta gente
Analessi / Flashback / Retrospezione
Tipica struttura o tecnica narrativa dedicata al racconto o alla rievocazione di un fatto avvenuto in precedenza rispetto all’ordine temporale ordinario.
Analogia / Similitudine
Confronto o paragone tra due realtà differenti, utilizzata nel linguaggio comune o nella letteratura a scopo descrittivo.
Esempio: Anna canta come un usignolo
Anaptissi / Epentesi
L’epèntesi o anaptissi consiste nell’aggiunta di un suono all’interno di una parola (anaptissi nel caso di una vocale).
Esempio: fantasima per indicare un fantasma
Anastrofe / Inversione
Indica l’inversione tra due termini di una frase.
Esempio: Di grande aiuto fu il suo consiglio
Anfibologia / Anfibolia
Indica ambiguità o incertezza, e fa riferimento a frasi che possono essere interpretate in due modi diversi.
Esempio: La vecchia porta la sbarra, contadino si uccide dopo un addio alla famiglia con un colpo di fucile
Annominazione / Paronomasia
Figura retorica che consiste nell’accostare almeno due termini che abbiano un suono molto simile e un diverso significato.
Esempi di paronomasia: Carta canta. Fischi per fiaschi. Chi non risica non rosica. Dalle stelle alle stalle. Volente o nolente.
Antanaclasi
Ripetizione di una parola in un senso diverso dal precedente, molto usata negli slogan pubblicitari ad esempio.
Esempio: partimmo col treno per una gita e fu un treno funebre che dovemmo cantare alla fine.
Anteposizione / Anastrofe
Indica l’inversione tra due termini di una frase.
Esempio: Di grande aiuto fu il suo consiglio
Anticlimax
Indica una gradazione discendente, ovvero la disposizione di una serie di vocaboli in ordine decrescente di forza e di intensità (dal più forte al meno forte). Molto usata come tecnica del comico.
Esempio: Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico nel fine settimana! (W. Allen)
Antifrasi
Uso di una frase o espressione in senso opposto a quello che si intenderebbe letteralmente.
Esempio (un po’ passivo-aggressivo): Che bel lavoro hai fatto!
Antitesi
Esempio classico: “mangiare per vivere, non vivere per mangiare“
Antonomasia
Figura retorica che implica di cambiare nome ad un qualcosa, usando il tutto per riferire una parte o viceversa.
Esempio: il pianeta rosso per indicare Marte. Dire “Attila” per indicare qualcuno con indole distruttiva.
Apocope / Troncamento
La caduta di un fono o di una sillaba nella parte finale di parola, ed è tipico di alcune forme di letteratura. In italiano è preceduto dall’apostrofo in molte circostanze, come nel caso di po’ per indicare poco (che non si scrive con l’accento bensଠcon l’apostrofo, in forma corretta).
Esempio: ne’ per indicare nei, oppure de’ per indicare dei
Aposiopesi/ Reticenza / Sospensione
Indica una sospensione nel discorso che allude a qualche seguito o conseguenza, in genere.
Esempio: Mario è molto tirchio, mentre Luigi …
Apostrofe
Strumento espressivo in una frase atto a rivolgersi ad un uditore diverso da quello abituale.
Esempio: nel Purgatorio di Dante Alighieri leggiamo un bell’esempio di apostrofe, ovvero Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello!
Arcaismo
Un termine desueto che può essere utilizzato per vari scopi retorici, tra cui una suggestione tradizionalistica o un effetto di solennità , ingenuità o semplice comicità .
Asindeto
La coordinazione dei membri di una proposizione o di un periodo fatta senza l’ordinario ausilio della congiunzione copulativa e o altre forme di congiunzione coordinativa: es. detto fatto anzichè detto e fatto.
Assonanza
Forma di rima imperfetta che si ha quando, in due o più versi, le parole terminali contengono le stesse vocali a cominciare da quella accentata (mentre le consonanti sono diverse, ma per lo più di suono simile).
Bisticcio / Paronomasia
Associazione tra due parole in un discorso che abbiano significato diverso e una qualche forma di assonanza.
Esempi classici di bisticcio o paronomasia sono il classico «Chi non risica non rosica», ma anche «Senza arte nè parte», «Volente o nolente», «Il troppo stroppia».
Brachilogia
Brevità del discorso, in contrapposizione alla verbosità retorica.
Esempio: li uomini si vendicano delle leggiere offese, delle gravi non possono (Machiavelli)
Cacofonia
Effetto di “cattivo suono” determinato dalla giustapposizione tra termini che suonano in modo simile, in modo da creare un effetto sgradevole all’orecchio.
Esempio: che chi coglie
Catacresi / Abusione
Estensione del significato di un termine.
Esempio: il sole tace
Catafora
Anticipazione mediante pronome
Esempio: l’avevo già sentita questa storia
Chiasmo
Incrocio di parole secondo lo schema AB – BA
Esempio:
Le donne, i cavallier,
l’arme, gli amori,…
Circolo
Figura retorica che si esplica nel terminare un periodo con la stessa parola con cui è cominciato.
Circonlocuzione / Perifrasi
Esempio: la mia dolce metà per indicare la consorte
Clausola
ha lo scopo di ottenere maggiore efficacia comunicativa, conferendo un particolare ritmo alla parte finale di una frase.
Climax
Gradazione ascendente.
Esempio: Italia è suta corsa da Carlo, predata da Luigi, sforzata da Ferrando e vituperata da’ Svizzeri (Machiavelli)
Deissi
Deissi, dal greco indicare, è un modo per riferire elementi spazio-temporali all’interno di un discorso. Possiamo avere vari tipi di deissi: espressioni referenziali, espressioni indicali, espressioni simboliche, deittiche, anaforiche, sintagmi (unibg).
Esempio: volevo chiederti, ma lଠdove lavori te, cercano per caso? ma dov’è che lavori, ad Alice?
Diafora / Distinctio
Ripetizione di una parola con significati distinti, usata ad esempio per enfatizzare un discorso.
Esempio: Gli affari sono affari.
Dialisi
Un inciso inserito in un discorso, avulso dal contesto.
Esempio: Ho scordato – ma poi chi se ne importa! – l’ombrello
Diallage
Convergenza di più argomenti a una conclusione.
Esempio: Assenza di senso: distruzione del senso, perdita del senso, constatazione che in nessun momento vi è stata traccia, indizio, sintomo di senso. (G. Manganelli, Rumori e voci)
Disfemismo
Figura retorica per la quale si sostituisce (come uso abituale o come coniazione scherzosa) una parola normale, spesso gradevole o affettuosa, con altra per sè stessa sgradevole o offensiva, senza dare all’espressione tono ostile. È anche l’opposto dell’eufemismo.
Esempio: questi birbanti, per dire “questi bambini vivaci”.
Dittologia
Ripetizione di una parola o di un aggettivo a fini espressivi o stilistici.
Esempio: un bacio grande, grande
Domanda retorica
In genere una domanda viene posta per avere una risposta, per confrontarsi o per trovare nuove prospettive, punti di vista e via dicendo. La domanda retorica, al contrario, è posta mantenendo la risposta implicita, sottintesa, semplicemente per argomentare un qualcosa che si vuole portare avanti (ad esempio durante un processo).
La domanda retorica è quindi esemplificata dal fatto di porre una domanda senza volontà di richiedere informazioni, ma con una risposta sottintesa (a volte come forma di cortesia, ad esempio chiedendo “c’è un bagno in casa?”), e qualora sia usata come artifizio retorico essa fa in modo di eliminare le affermazioni che contrastando la domanda stessa.
Un esempio ironico ed ironico di domanda retorica è stato proposto da Umberto Eco: C’è davvero bisogno di domande retoriche?
Duplicatio
Significa duplicazione, raddoppiamento, sdoppiamento. Consiste nell’uso di sinonimi per esprimere il medesimo concetto e rafforzarlo.
Ellissi
Mancanza o omissione di un concetto di un elemento della sintassi, da considerarsi sottinteso perchè incluso implicitamente nel contesto della frase.
Esempio: Tuo fratello è ancora da te? No, [mio fratello] è andato via un’ora fa.
Enallage
Uso di una parte di un discorso invece di un’altra, in genere l’avverbio o l’aggettivo; anche inteso come scambio di due forme verbali.
Esempio: te lo dico domani, ritorno fra una settimana, per dire dirò, ritornerò.
Endiadi
Enfasi
Enjambement
Induzione di un prolungamento del periodo logico oltre la pausa ritmica naturale, mediante l’introduzione di un’interruzione all’interno di un verso, senza considerare il contenuto sintattico.
Esempio:
le secrete
cure che al viver uto furon tempesta (U. Foscolo)
Epanadiplosi
Epanalessi / Geminatio
Epanodo
Epanortosi
Epentesi (o Anaptissi)
Epesegesi (vedi Epifrasi)
Epifonema (o Aforisma)
Epifora (o Epistrofe)
Epifrasi (o Epesegesi)
Epistrofe (vedi Epifora)
Epitesi (vedi Paragoge)
Epizeusi (è un tipo di Epanalessi)
Eufemismo (contrario di disfemismo)
Figura retorica che consiste nell’uso volontario e mirato di una perifrasi che abbia effetto “ammorbidente” sulla forma, spesso perchè la sostanza di ciò che si vuole esprimere è troppo esplicita, offensiva o addirittura oscena.
Esempi
per non dire morire: passare a miglior vita, spegnersi, mancare, non esserci più, scomparire;
lasciare a desiderare per indicare un qualcosa di carente;
dire che qualcuno sia poco intelligente per non dire che è stupido
Eufonia
Figura Etimologica
Flashback / Retrospezione / Analessi
Tipica struttura o tecnica narrativa dedicata al racconto o alla rievocazione di un fatto avvenuto in precedenza rispetto all’ordine temporale ordinario.
Geminatio (vedi Epanalessi)
Hysteron proteron (o Isterologia)
Inversione (vedi Anastrofe)
Invettiva
Ipallage
Iperbato
Iperbole
Esagerazione, per eccesso o per difetto.
Esempi: annegare in un bicchiere d’acqua. Non ci vediamo da una vita.
Si sentiva come se avesse attraversato il deserto del Gobi a piedi, bevendo solo dell’acqua piovana (Delacorta)
Ipostasi
Ipotassi
Ipotiposi
Ironia
Isocolon (o Parallelismo o Parisosi)
Isterologia (vedi Hysteron proteron)
Iterazione
Litote
Negazione del contrario di un’affermazione, per una forma di alleggerimento semantico e per una comunicazione più sobria e meno greve ad es.
Esempio: non mi sento benissimo per dire non sto bene
dire che qualcuno sia “poco intelligente” per non dire che è proprio stupido
Metafora
Dal greco antico μεταφοÏά (che si legge metaforà ) è una trasposizione di significato, un trasferimento di senso: grazie alla metafora posso esprimere un concetto sfruttando immagini provenienti da un contesto diverso da quello di cui parlo.
Un classico esempio di metafora: dire “la gamba del tavolo” (che non è una vera gamba umana, ovviamente), oppure “essere coraggioso come un leone”
Metonimia / Metonomia
Uso della causa in luogo dell’effetto, tipicamente in un rapporto qualitativo tra i termini.
Ad esempio: le sudate carte per indicare i libri sui quali si è faticosamente studiato.
Mixtura verborum / Sinchisi
Omoteleuto o Omeoteleuto
Onomatopea
Ossimoro
Paradosso
Paragoge (o Epitesi)
Parallelismo (vedi Isocolon)
Paratassi
Parechesi (vedi Paronomasia)
Parisosi (vedi Isocolon)
Paronimia
Paronomasia (o Annominazione o Parechesi)
Perifrasi (o Circonlocuzione)
Personificazione (vedi Prosopopea)
Pleonasmo
Poliptoto o Polittoto (o Variazione)
Polisemia
Polisindeto
Premunizione
Preterizione
Prolessi o Flashforward
Prosopopea (o Personificazione)
Prostesi o Protesi
Reiterazione
Reticenza (o Sospensione)
Retrospezione / Analessi / Flashback
Tipica struttura o tecnica narrativa dedicata al racconto o alla rievocazione di un fatto avvenuto in precedenza rispetto all’ordine temporale ordinario.
Ripetizione
Sillessi / Sillepsi
Similitudine / Analogia
Confronto o paragone tra due realtà differenti, utilizzata nel linguaggio comune o nella letteratura a scopo descrittivo.
Esempio: Anna canta come un usignolo
Sinalefe
Sinchisi (o Mixtura verborum)
Sincope
Sineddoche
Sineresi
Sinestesia
Sinonimia
Sospensione (vedi Reticenza)
Straniamento
Tmesi
Troncamento / Apocope
La caduta di un fono o di una sillaba nella parte finale di parola, ed è tipico di alcune forme di letteratura. In italiano è preceduto dall’apostrofo in molte circostanze, come nel caso di po’ per indicare poco (che non si scrive con l’accento bensଠcon l’apostrofo, in forma corretta).
Esempio: ne’ per indicare nei, oppure de’ per indicare dei
Variatio
In un contesto ben determinato e molto breve, un cambiamento di termini o costrutti quale procedimento stilistico per evitare ripetizioni e monotonia. Si può presentare quale commistione di termini al singolare e al plurale, nomi comuni e nomi propri per aumentare l’espressività e la scorrevolezza del testo.
Esempio: Gli obblighi di imparare il futuro dal passato erano caduti fuori dal passato, sul futuro, dalle cose deperibili dell’eternità , del tempo.
Variazione / Poliptoto
Ripetizione di una parola già utilizzata in un contesto molto breve.
Esempio: Cred’io ch’ei credette ch’io credesse (Dante)
Zeugma
Quest’ultima figura retorica indica un rapportare più elementi coordinati e paralleli di una frase a un singolo elemento che, normalmente, dovrebbe essere ripetuto.
Esempio: Salvatore andò a Roma, Giuseppe a Milano
Foto di Marisa Sias da Pixabay