Google Forms: una guida pratica per principianti


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Google Forms (detto a volte Google Moduli, in italiano) è il servizio (gratuito, nella versione base) offerto da Google per consentire agli utenti:

  • creazione di form interattivi di domande
  • raccolta dati degli utenti
  • sondaggi e questionari di vario genere.

Può essere utilizzato sia dagli utenti che abbiano Gmail, sia da quelli che usano Google Suite. Vedremo ora un po’ di dettagli in merito all’uso di questa piattaforma per creare questionari, sondaggi o raccogliere le anagrafiche di un’associazione, ad esempio.

Cosa cambia tra Google Moduli e Google Forms?

Google Moduli è il nome italiano di Google Forms, specificatamente dalle ultime versioni in poi. Di fatto sono la stessa cosa, cioè offrono da sempre funzionalità  di raccolta dati, sistemi per realizzare questionari online e per raccogliere i dati delle risposte in un foglio strutturato in Fogli di Google (sostanzialmente Excel).

Come si accede a Google Forms?

Per accedere a Google Moduli bisogna andare nel sito ufficiale:

https://docs.google.com/forms?usp=mkt_forms

e poi accedere al sito stesso, con un account Gmail oppure Google Suite. Con ognuno dei due accessi, per inciso, saranno disponibili servizi Google Forms leggermente diversi tra loro, ma identici nella sostanza: potete proporre sondaggi, questionari, quiz interni per i vostri studenti, raccogliendo in automatico le risposte dentro un file Excel private visibile solo con il vostro account Gmail.

Cosa cambia tra Google Moduli e Google Workspace?

Ci sono delle differenze operative a seconda di come si fa il login: se usiamo un account Gmail gratuito, infatti, avremo a disposizione i moduli Google in versione gratuita, che comunque lato Google Forms offre un sacco di servizi davvero molto utili.

Se invece usiamo un account aziendale Google Suite avremo la disponibilità  di Google Workspace (che è sempre Google Suite, in pratica), con un maggiore livello di controllo sulle singole operazioni, e la possibilità  di rendere i moduli accessibili solo agli account inclusi nel nostro team aziendale. Questo piano ha un costo mensile che parte da circa 4€ / mese, scalabile in base ai servizi di cui abbiamo bisogno come azienda.

Quali sono gli usi pratici / esempi di uso di Google Moduli / Google Forms?

Questa tecnologia si può usare per:

  • creare questionari online per gli insegnanti, da sottoporre e condividere con un link dedicato agli studenti;
  • raccogliere dati di clienti che vogliono essere ricontattati;
  • gestire le iscrizioni ad un’associazione, ad esempio, raccogliendo i dati anagrafici necessari;
  • formulare sondaggi anonimi (non è obbligatorio che le risposte siano associate ad un indirizzo di posta Gmail, per inciso)

Come usare Google Forms per creare dei questionari?

Google Moduli ci permette di creare dei questionari a cui le persone, in seguito, potranno rispondere utilizzando un comune browser come Chrome o Firefox. Potete creare questionari gratuitamente fino a 2000 domande aggregate in un singolo form, quindi ideale per la totalità  delle esigenze in ballo.

Passo-passo, in prima istanza, entriamo nel sito di Google Forms e facciamo login con un account Gmail o Google Suite, a seconda di quello che abbiamo.

Poi clicchiamo sul segno “+” dove in basso c’è scritto “Vuoto“:

e siamo pronti a creare il nostro form di Google! Ecco come si presenterà  all’inizio (clicca sull’immagine per ingrandirla):

 

In alto a sinistra troverete scritto “Modulo senza titolo“: se ci cliccate sopra, potete inserire il titolo del vostro Google Forms, anzitutto (questo è un titolo usato internamente solo a livello di motori di ricerca, per inciso). In basso trovate altre due righe: la prima può essere usata per mettere il titolo che leggeranno le persone quando risponderanno alle domande del modulo, e la seconda riga può essere usata per una descrizione estesa del modulo.

Qui di seguito trovate un esempio di compilazione del titolo del form prova, la parola “Benvenuti” come titolo immediatamente leggibile ed una breve descrizione annessa.

Passiamo ora al cloud, ovvero alla creazione dei singoli campi del modulo; ogni questionario, infatti, può essere composto da una o più domande a cui le persone dovranno poi rispondere.

Questionari a risposta multipla

Per creare un nuovo oggetto nel vostro form, cliccate sul segno “+” che trovate a destra dello schermo, il primo della lista.

Il form di default è fatto come segue: avete uno spazio per la Domanda che avete intenzione di porre, e poi a fianco un menu a tendina per scegliere il tipo di domanda (di default, a risposta multipla). Cliccandoci, in realtà , troverete tutte le opzioni per la domanda che potete scegliere, e che vedremo tra un attimo. Poniamo di voler creare una domanda a risposta multipla: prima di tutto la andremo a formulare nello spazio apposito, poi lasciamo selezionato Scelta multipla e poi, cliccando su Opzione 1, andremo a scrivere la prima risposta possibile.

Cliccando su Aggiungi opzione potremo aggiungere altre possibili scelte, mentre cliccando su Altro potremo lasciare un campo testo libero che poi chi compilerà  il questionario potrà  compilare liberamente mediante tastiera. Con l’icona con i due quadratini sovrapposti possiamo duplicare la domanda (comodo se dovete creare velocemente molte domande), grazie all’icona del cestino cancelleremo la domanda in questione, mentre cliccando sulla spunta “Obbligatorio” andremo a rendere obbligatorio, lato utente, dare una risposta alla domanda, che altrimenti sarà  sempre opzionale risponderci, di default.

La creazione di domande a risposta multipla con Google Moduli è molto semplice, come abbiamo visto.

Le altre voci del men๠in questione, quelle sotto il “+” in pratica, serviranno ad aggiungere intestazioni ulteriori alle varie domande, ad aggiungere immagini o video, a creare sezioni di testo ad hoc e ad importare domande da altri Google Forms (l’icona con il documento e la freccetta verso destra, nello specifico).

Questionari a risposta aperta

Torniamo per un attimo al menu di creazione delle voci:

e questa volta clicchiamo sul menu di scelta del tipo di voce: questa volta andremo a selezionare Risposta breve oppure Paragrafo. La differenza sta nella lunghezza del testo supportato, che è breve per la prima opzione e più lungo o potenzialmente senza limiti per il paragrafo.

Non finisce qui: il testo che le persone inseriscono può essere vincolato ad una serie di regole o di “corrispondenze” obbligatorie, che servono ad effettuare la cosiddetta validazione per evitare che le persone introducano spam o dati casuali o non coerenti con le nostre necessità . Per abilitare la validazione, cliccate sui tre puntini in basso a destra su ogni risposta (clicca sull’immagine e guarda in basso a destra).

e selezionate Convalida della risposta: apparirà  un men๠ulteriore in cui indicare la lunghezza massima o minima del testo, oppure una cosiddetta espressione regolare , ovvero una forma di testo “jolly” atta a validare il testo inserito, in modo che corrisponda con una certa forma (ad esempio, un indirizzo email che sia ben scritto nella forma [email protected]). Per maggiori informazioni, vi suggerisco di leggere con attenzione la guida alla regex o espressioni regolari che vi ho appena linkato nel testo.

Questionari di altro tipo

All’interno delle opzioni di Google Forms trovate opzioni per creare domande di vario genere, che eventualmente vincolino le domande successive alle risposte che si danno (tipico di alcuni test psicologici, che io sappia, ad esempio). Potete imporre di indicare date come risposte, orari (ad esempio data e ora di compilazione), potete far caricare dei file alle persone a cui proponete il test, potete far scegliere una scala di valori per le risposte da 1 a 5, ad esempio, o ancora inserire griglie a scelta multipla per i questionari più vari.

 

Dove vanno a finire le risposte di Google Forms?

Ecco come si presenterà  un Google Forms di base:

E questa invece è la schermata una volta finita la compilazione:

Le risposte che vi daranno ai questionari, in seguito, saranno raccolte in un file Google Fogli che verrà  creato in automatico, e che trovate dentro il vostro account all’indirizzo:

https://drive.google.com/drive/my-drive

come potete vedere qui di seguito. Cliccate sul Google Forms che avete creato, e poi selezionate la casellina Risposte (che ovviamente vedrete solo con l’account Gmail che avete usato per la creazione).

 

Google avrà  già  creato dei grafici con le risposte, ammesso che sia possibile farlo. E non solo: cliccando sull’icona in alto a destra di Google Fogli, vi importerà  in automatico le risposte dentro un file Google Fogli, che vedrete solo voi, anche qui, e che potrete modificare direttamente oppure scaricarlo in formato .XLS per poi lavorarci con Excel in locale.

Come inviare un modulo su Google Forms?

Una volta finito di formulare il questionario, come facciamo a mandarlo alle persone o a condividerlo sui social? Guardate in alto a destra, c’è un bellissimo bottone sul quale trovate scritto Invia, proprio quello che ci serve.

Per inviare il modulo che avete fatto in Google Forms ci sono varie modalità , ovvero:

la prima è quella di compilare il campo A, inserendo gli indirizzi email dei destinatari del questionario. Potete inserire anche un oggetto nella mail che vedranno, ed un messaggio esplicativo in merito. Spuntando l’ultima opzione Includi modulo nell’email andremo ad includere il modulo creato direttamente dentro le mail che saranno inviate ai destinatari indicati.

La seconda modalità  è quella che preferisco e trovo più comoda, e consiste nel copiare l’indirizzo univoco del form che Google vi ha consentito di generare. Cliccate sull’icona della catenella, in questo caso, e vedrete in basso un campo Link che si popolerà  in automatico con l’indirizzo (del tipo https://docs.google.com/forms/…). Potete anche rendere l’URL più breve e semplice da copia-incollare (consigliato) cliccando sull’opzione Abbrevia URL, selezionando la spunta a fianco di questa scritta.

Per copiare il link, il bottone Copia lo trovate in basso a destra, ovviamente.

 

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