La soluzione semidedicata viene offerta soltanto da alcuni provider di hosting allo scopo di distribuire meglio il carico di richieste, evitando di sovraffollare una singola risorsa: in sostanza viene offerto un server dedicato, con gli ovvi vantaggi del caso, ma con un limite massimo (prefissato) di webmaster che possono sfruttare le risorse.
Da dove nasce l’esigenza di un semi-dedicato? Dal fatto che esistono soluzioni shared a pagamento che ospitano migliaia di siti sullo stesso server, e nonostante le politiche di suddivisione equa delle risorse (clustered, ad es.) puo’ capitare che un singolo sito di spam blocchi l’accesso a tutti gli altri, oppure che tutti i siti siano “condannati” al limbo limitando il numero di accessi contemporanei.
Dunque per chi è utile una soluzione semidedicata? Puo’ andare bene, senza dubbio, per quei webmaster che gestiscono più siti contemporanemente, e che hanno mediamente un flusso di visite consistente e che soffrano, ad esempio, di problemi di raggiungibilità del proprio sito (uptime non ottimale).
Come funziona un semi-dedicato? In linea di massima gli hosting semi-dedicati consentono di avere delle risorse garantite maggiormente performanti rispetto ad uno shared hosting tradizionale. Il punto cruciale è che sui server semi-dedicati si impostano di solito un massimo di clienti limitato (lo fa il provider stesso), mentre tipicamente su shared hosting il numero di clienti è non è determinabile a priori. Come mostrato nella seguente tabella, su questo campione di tre hoster semi-dedicati il limite massimo di clienti è orientativamente prefissato da 25 a 500, in misura comunque variabile a seconda delle esigenze (ringrazio le rispettive assistenze per i chiarimenti fornitimi via mail ieri pomeriggio). Ovviamente minore è il tetto massimo, maggiori saranno le prestazioni (ed il costo): nella realtà le prestazioni reali possono subire variazioni sensibili, specie se avete una situazione particolare e richiedete soluzioni personalizzate.
Hoster | Max Clienti/Server | Costo/1 Anno |
web4web.it | 25 | 250 € |
supporthost.it | 70 | 84 € |
netsons.com | 500 | 60 € |
C’è da dire, a questo punto, che molti hoster – qui non riportati – fanno pagare un semi-dedicato esattamente quanto un dedicato, quindi anche migliaia di euro all’anno, e che molti hosting oltreoceano non dispongono di piani semidedicati. Questo credo che spezzi una lancia a favore di questo tipo di servizi, specie nel caso in cui costano praticamente quanto un hosting condiviso che la maggioranza di noi usa per i propri siti web di default. Ho notato che alcuni servizi sembrano non conoscere affatto un tipo di soluzione di questo tipo, che invece è un qualcosa di abbastanza diffuso orientativamente dall’anno scorso (2010) per servizi made in Italy.
In definitiva:
- le soluzioni di hosting condiviso in genere sono mediamente capaci di fronteggiare senza problemi flussi di traffico di visitatori anche elevato;
- in alcuni casi se il proprio sito è spesso offline e risponde poco, per reggere meglio le richieste è possibile valutare una soluzione semidedicata;
- è possibile acquistare un server dedicato (Web hosting dedicato a 3 € al mese WestHost.com) per emulare questo tipo di funzionalità , limitandosi a gestire un numero limitato di siti su di esso;
- è possibile rivolgersi ad un hoster che disponga di soluzioni semi-dedicate a prezzi vantaggiosi, come SupportHost.it;
- è possibile, come soluzione ulteriore, utilizzare hosting condivisi come Mister Domain che non siano troppo affollati al momento, ed avere prestazioni paragonabili ad un semi-dedicato (chiedere comunque prima all’assistenza per avere la sicurezza). Nella mia esperienza i due siti che gestisco su quest’ultimo.
Nota. Alcuni semi-dedicati offrono banda e spazio su disco limitate, dimensionabili sulla base delle proprie effettive richieste di traffico e di file da hostare.
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