L’ICANN sembra avere in mente di ridimensionare in modo drastico l’opportunità di registrare domini attivando il servizio di WHOIS privacy, che in molti casi impedisce di risalire al responsabile del sito aggirando cosଠqualsiasi tipo di regola. In effetti le rimostranze su questa opportunità da parte dell’industria cinematografica e musicale non sono mancate, e anche in passato è stato posto l’accento sulla completa mancanza di regole e sull’arbitrarietà di molti passaggi. Chi registra un dominio per mettere a disposizione film pirata, in effetti, utilizzando alcune estensioni può fare in modo di rendersi completamente anonimo ed il recupero della sua anagrafica può essere difficoltoso per le autorità . Anche perchè, in molti casi, sono i proxy stessi ad essere del tutto irreperibili.
Chiunque registri un dominio con particolari estensioni può infatti, al momento della registrazione o in seguito, attivare un servizio di poxy anonimo: quando si interrogherà il WHOIS, il servizio nasconderà l’anagrafica del registrante, ed eviterà di esporre nome e numero di telefono dello stesso.
Electronica Frounter Foundation, in merito, ha subito osservato che questa richiesta sembrerebbe mirata ad ottenere la possibilità di accusare di violazione di copyright chiunque si voglia (senza passare per un giudice e regolare processo), mentre la proposta dell’ICANN, attualmente in fase di valutazione, sembra chiara: anzitutto si vuole passare al vaglio con maggiore attenzione i vari servizi di proxying anonimizzante, sottoponendoli ad un processo di accreditamento vero e proprio.
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Tutti i servizi accreditati, inoltre, dovrebbero – stando alla proposta nel PDF linkato – disporre di un form di richiesta da cui le terze parti possano, in caso di necessità , richiedere informazioni sui dati nascosti. Ovviamente, ad esempio, ciò dovrebbe accompagnarsi ad una lista di casistiche in cui tale richiesta sia lecita, distinguendo i casi di violazione del copyright dal tracciamento degli individui per altri motivi. Questo evidentemente per evitare che qualcuno possa abusare in certi casi (ad esempio persecuzioni politiche) di questa possibilità .
Pur riconoscendo alcuni casi limitati – in cui è indispensabile e lecito l’anonimato – il gruppo Coalition for Online Accountability ha dichiarato che il sistema di proxying anonimo è completamente privo di regole, e necessita una migliore e più trasparente organizzazione. Cosa che, se la proposta venisse approvata dall’ICANN, potrebbe avvenire già alla fine del 2015.
(fonte: ArsTechnica)
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