Se il vostro hosting raggiunge il limite di inodes potrebbe smettere di funzionare, quindi è bene tenere a bada questo parametro per non farlo degenerare. La situazione non è troppo comune ma, come spesso accade, spesso ce ne accorgiamo solo quando l’hosting ce lo segnala.
Cosa sono gli inodes
In informatica, e nel gergo Linux (che quasi tutti gli hosting web utilizzano) un inode è un record nella tabella dell’ hard disk, che contiene informazioni sul file o sulla directory tra cui dimensioni, proprietari del file, socket aperti e via dicendo. A livello pratico il numero di inode coincide con il numero di file e directory contenuti nell’hard disk del sistema.
Come accorgersi del problema
Nel caso di hosting su Siteground, ad esempio, l’eccesso di inodes in uso rispetto a quelli disponibili viene notificato sulla sinistra del cPanel, mediante una barra percentuale che diventa di colore rosso. Ovviamente se il limite è di 450.000 inodes al massimo, non dobbiamo mai superare questa soglia perchè, una volta superata, il sito smette di funzionare e restituisce (in genere) una pagina di errore server con codice 500.
Per risolvere, come vederemo, è necessario prendere una serie di provvedimenti a livello di file, ovviamente facendo attenzione a non compromettere nulla sul sito attuale.
Differenza tra numero di inodes e spazio su disco
L’uso degli inodes è diverso dallo spazio occupato su disco: una differenza sottile, ma non di poco conto. Se lo spazio occupato dai file dipende banalmente dalla dimensione di tutti i file presenti, e può essere facilmente ottimizzato eliminando ad esempio eventuali file temporanei, immagini non utilizzato o file di backup, gli inodes meritano invece un discorso a parte.
La differenza con lo spazio web occupato non è immediata da comprendere, probabilmente ma basta prendere un esempio per capirla: se abbiamo ad esempio una cartella public_html con i file del nostro sito, potremmo avere un conteggio completo di 1000 file e 5000 cartelle, molte delle quali vuote; queste, anche se sono vuote, influiranno lo stesso sul numero di di inode, per quanto occupino poco spazio.
Quindi, in sintesi, il numero di inodes coincide con il numero di file e cartelle nel nostro server.
Anche se certi hosting non lo dicono troppo chiaramente, infatti, il limite sugli inodes ci sarà sempre e comunque, visto che è una specifica dei sistemi Linux sui quali si basano la maggiorparte dei servizi di hosting. Se il mito dello spazio illimitato è tramontato da tempo (almeno, si spera), quello degli inode è un limite molto più stringente, perchè se ad esempio possiamo occupare massimo 450,000 inode significa che non possiamo avere più di 450,000 file e directory in tutte le varie cartelle del nostro sito.
Da cosa è causato l’aumento di inodes
Molti plugin di WordPress, ad esempio, tendono ad occupare più spazio del dovuto: creano un sacco di cartelle e sottocartelle, aggiungono file temporanei senza cancellarli e cosଠvia. Tra le cause dell’aumento degli inodes e dello spazio su disco ci sono:
- plugin inutilizzati (disattivati), che sarebbe meglio cancellare una volta per tutte;
- immagini nel sito non utilizzate, che anche qui sarebbe meglio cancellare se non usate (occhio a non cancellare le immagini dei loghi o della grafica che a volte sono nella cartella media). Ogni immagine che caricate, per intenderci, occupa almeno 3 o quattro inodes perchà© WP crea in automatico le immagini a diverse dimensioni, a seconda del tema.
- plugin di backup: il migliore da usare è Updraft che salva un backup del sito su Google Drive o DropBox, per quanto abbia il problema di lasciare in locale una copia temporanea di ogni backup quando lo scaricate. Queste copie locali si possono rimuovere a mano via FTP, in genere.
Come si riducono gli inodes utilizzati
Per ridurre il numero di inodes si possono applicare ulteriori tecniche un po’ più avanzate:
- eliminare i file media (immagini o altri) che non siano inclusi in un articolo o pagina di WordPress; attenzione a non cancellare immagini usate dal theme come loghi o altro, in questa sede.
- cancellare o rimuovere i plugin di cache inutilizzati;
- cancellare o rimuovere eventuali plugin di auto-aggiornamento che creino sempre nuove immagini;
- eliminare i theme non utilizzati
- evitare di utilizzare l’hosting per caricare file non necessari o per fare da “deposito” di file – cosa vietata da molti hosting, peraltro, quanto invece sono preferibili le soluzioni di file hosting.
Visto che si tratta di modifiche permanenti ed in cancellazione definitiva (senza cestino), è bene tenerne conto e scaricarsi una copia in locale del sito, via FTP, prima di procedere.
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