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Tronco di Iesse, significato e spiegazione

Il tronco di iesse, noto anche come “tronco di Iesce” o “tronco di Gjesce”, è un’antica tradizione natalizia che ha le sue radici nella cultura italiana, particolarmente diffusa in alcune regioni del Sud, come la Calabria e la Sicilia.

Questo rito si svolge la vigilia di Natale o poco prima e coinvolge la famiglia riunita intorno a un grande ceppo di legno, spesso decorato con fiori, nastri colorati e altri elementi decorativi. Il tronco viene acceso in modo che bruci lentamente durante la serata.

Mentre il tronco brucia, la famiglia si riunisce intorno al fuoco, scambiandosi auguri, raccontando storie e cantando canzoni tradizionali. È un momento di condivisione, di calore familiare e di celebrazione in attesa della festa di Natale.

Questa tradizione ha radici antiche e simboliche legate alla fertilità, alla prosperità e alla purificazione, spesso associata alla luce e al calore che simbolicamente allontana le tenebre e gli spiriti maligni, portando buona fortuna per il nuovo anno.

Oggi, questa pratica potrebbe essere meno diffusa rispetto al passato, ma in alcune comunità tradizionali del Sud Italia, il tronco di iesse continua a essere un momento speciale e significativo durante le festività natalizie.

In quei giorni. Isaia disse: / «Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, / un virgulto germoglierà dalle sue radici. / Su di lui si poserà lo spirito del Signore, / spirito di sapienza e d’intelligenza, / spirito di consiglio e di fortezza, / spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore. / Non giudicherà secondo le apparenze / e non prenderà decisioni per sentito dire; / ma giudicherà con giustizia i miseri / e prenderà decisioni eque per gli umili della terra. / Percuoterà il violento con la verga della sua bocca, / con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio. / La giustizia sarà fascia dei suoi lombi / e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.

Questo passaggio è tratto dal Libro di Isaia, un libro dell’Antico Testamento della Bibbia. Descrive una profezia che si riferisce a un futuro messia o re discendente da Iesse, che è l’antenato di Davide e quindi di Gesù Cristo, secondo la tradizione cristiana.

La profezia parla di un “germoglio” o un “virgulto” che spunterà dal tronco di Iesse, simboleggiando un futuro re o sovrano che discenderà da questa linea di discendenza. Questa figura sarà illuminata dallo Spirito del Signore, dotata di sapienza, intelligenza, consiglio, fortezza, conoscenza e timore del Signore.

Questo futuro re sarà caratterizzato dalla giustizia, dalla compassione e dalla capacità di giudicare con equità. La profezia immagina un periodo di pace e armonia universale, in cui anche i predatori e le prede vivranno in pace insieme, simboleggiando un periodo di pace universale e armonia sotto il regno di questo futuro sovrano.

Il passaggio termina con la previsione che la conoscenza del Signore si diffonderà in tutto il mondo e che la radice di Iesse (il futuro re) diventerà un vessillo per i popoli, attirando l’attenzione e l’interesse delle nazioni.

Per i cristiani, questo passaggio è interpretato come una profezia riguardante la nascita di Gesù Cristo, considerato il Messia atteso che è discendente diretto di Iesse e che porta con sé la giustizia, la pace e la salvezza universale.

Di Unknown Miniaturist, English (active 1140s) – Web Gallery of Art:   Immagine  Info about artwork, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15498239

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