L’uso di una VPN o Virtual Private Network (una rete privata con cui è possibile fare uso di servizi internet in modo sicuro, senza dover riconfigurare il router ma sfruttando semplicemente un software di connessione ed un servizio in abbonamento) potrebbe rivelarsi spiazzante per chi, ad esempio, non dovesse saperne nulla o ne avesse solo sentito parlare di sfuggita. Purtroppo da quello che ho visto in giro non ci sono molti articoli a tema che ne parlino in modo chiaro, nè in italiano nè in inglese: per cui è bene partire dalle basi di una connessione “media”, inquadrare bene come funziona per poi procedere oltre.
Capito questo avremo modo di valorizzare il senso delle VPN, il loro perchè ed il fatto che, secondo noi, siano ormai diventate uno strumento irrinunciabile per chiunque e non solo per i classici “smanettoni” della rete.
Cosa succede quando ci connettiamo per navigare
Diciamo che quando ci connettiamo al web per navigare, ad esempio, c’è un provider internet che ci ha fornito un indirizzo IP, il quale fa da “identificativo” (seppur con alcuni limiti e precisazioni a riguardo che, in questo caso, non faremo per amor di brevità ); abbiamo poi un cosiddetto server DNS che ci fornisce la “rubrica” virtuale corrispondente alla mappa di indirizzi IP da poter visitare e nomi canonici associati (ovvero i famosi domini internet).
I rischi della navigazione
Il problema è che questo schema di fondo, in cui si segue la logica client-server ovvero, di fatto, io client tento l’accesso al server di un sito, con un determinato nome digitato sul browser – oppure reperito mediante Google. Comunque decida di farlo non ho la possibilità di schermarmi in alcun modo: a livello di sicurezza informatica, infatti, esco con il mio indirizzo IP “nudo” in un certo periodo di tempo, via provider si potrebbe risalire alla mia identità (ciò avviene in casi specifici, il più delle volte, ma è importante conoscere il principio), si possono creare problematiche di altra natura legate all’effettiva attribuzione di quell’IP (che può essere clonato mediante lo spoofing). I rischi informatici sono peraltro estesi all’interno utilizzo di internet, non solo del web, dato che ogni giorno leggiamo e scriviamo email riservate, facciamo uso di chat che non saremmo felici di far vedere in giro e cosଠvia.
Il problema della privacy (citato e spesso malinteso negli ultimi anni) è tutto qui, per inciso: non è questione di avere o meno “qualcosa da nascondere“, la privacy è un diritto umano di chiunque e non può (nè dovrebbe, a nostro avviso) essere vanificato dal semplice fatto di trovarsi online.
Vantaggi delle VPN
Capire bene cosa è una vpn (ho linkato un approfondimento abbastanza chiaro di VPNShark che, per inciso, è la VPN che uso personalmente da un paio d’anni) è abbastanza semplice, a questo punto: essa infatti è un software che si installa nel nostro computer, si interpone tra client e server, stabilendo sia un canale crittografato di comunicazione che un alias o un alter ego, se vogliamo, rispetto a potenziali operazioni illegittime compiute dall’altra parte lato server.
Non solo: le VPN sono indispensabili non solo per navigare in modo sicuro sul web e nascondere, di fatto, il proprio IP, ma anche per compensare la scarsa sicurezza di reti wireless pubbliche che usiamo tutti e che spesso non sono propriamente sicure (pensiamo a quelle di alcuni hotel o dei vari bar e bistrò di tutta Italia). E ancora: grazie all’uso delle VPN hai a volte la possibilità sia di accedere a siti web non raggiungibili dall’Italia per vari motivi che, ad esempio, di visualizzare pagine web con offerte e sconti riservati per l’estero: le VPN fatte meglio, infatti, permettono di scegliere la nazionalità dell’IP, per quanto ciò non permetta di utilizzare proprio tutti i servizi bloccati dall’Italia (è il caso dei servizi di streaming sui quali, per un tempo, le VPN sono state una sorta di rifigium peccatorum).
E gli svantaggi?
Usare VPN è comodo ma non è esente da problematiche, chiaramente: è notizia recente, ad esempio, che le VPN di un provider ucraino erano fornite in modo non crittografato, ad esempio, e ciò ha sostanzialmente vanificato la sicurezza che avrebbero dovuto avere. Senza crittografia, infatti, la “tracciabilità ” ed il potenziale spionaggio dall’esterno – attacchi man in the middle ad esempio – di ciò che facciamo e dei siti web che visitiamo è più debole. Questo avviene dato che i servizi di VPN possono, in teoria, fornire a terzi i log delle nostre connessioni, “spostando” semplicemente il problema privacy senza risolverlo.
Un altro potenziale svantaggio potrebbe essere considerato il costo, ma a mio avviso questo rientra ormai nei costi “quotidiani” che ci sobbarchiamo spesso a cuor leggero, per motivi molto meno seri, come i servizi di streaming che usiamo poco o nulla o vari abbonamenti a siti che nemmeno ricordiamo più di aver fatto. Proviamo allora a darci le giuste priorità , anche perchè mediante una VPN costa meno di un centinaio di euro all’anno, anche se ovviamente bisognerà scegliere il servizio tra quelli più utilizzati ed evitare quelli troppo low cost che magari, in futuro, potrebbero rivelarsi poco sicuri.
E allora possiamo dirlo: le VPN sono una cosa che andrebbe usata, e più ne facciamo uso (un po’ come per i vaccini, se volete), meglio sarà !
Foto di Stefan Coders da Pixabay
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