I domini di secondo livello sono un modo per chiamare i domini composti da due “gruppi” di lettere separati da un punto, come nel caso di Google.it (Google è il dominio di secondo livello, .it è il dominio di primo livello). È ancora più agevole capire di cosa si tratta, nella pratica, se prendiamo un esempio concreto: consideriamo un dominio come
www.altervista.org,
allora il dominio di secondo livello corrisponde con
altervista.org.
Quindi, dopo aver suddiviso in “livelli” il nome di dominio sulla base dei punti presenti:
www . altervista . org
il primo livello, nell’ordine da destra verso sinistra, sarà l’estensione o TLD (Top Level Domain):
.org
mentre il secondo livello del dominio sarà:
altervista.org
e di conseguenza il terzo livello sarà
www.altervista.org
(si legge sempre da destra a sinistra!). Pertanto nello schema precedente avremo qualcosa tipo:
terzo-livello . secondo-livello . primo-livello
I domini di secondo livello corrispondono spesso con il nome standard che identifica un dominio internet rispetto alla sua estensione. Per WWW.Google.com il dominio di secondo livello sarà invece Google.com.
Mentre i TLD o domini di primo livello sono identificati in modo univoco da un’estensione predefinita (e c e ne sono quasi 2000 diverse disponibili) che può avere lunghezza variabile, i domini di secondo livello possono tipicamente andare dai due ai 63 caratteri; possono poi esistere regole specifiche da rispettare per determinate estensioni.
Esempi di domini di secondo livello
In genere sono considerati domini di secondo livello i nomi specifici dei siti o dei brand, come ad esempio:
- trovalost.it -> l’estensione o dominio di primo livello sarà Trovalost
- google.com -> l’estensione o dominio di primo livello sarà Google
- jonhtity.blog -> l’estensione o dominio di primo livello sarà Jonhtity
- …
Esempi pratici
Ricorda sempre che i livelli di un nome di dominio si conteggiano da destra a sinistra, partendo dal primo livello che rappresenta l’estensione o TLD (Top-Level Domain, dominio di primo livello) del dominio internet stesso, e passando poi ai livelli successivi. Il secondo livello si può identificare molto facilmente partendo dall’estensione, che sarà il primo livello, e contando un livello per arrivare al secondo.
Esempi di domini di secondo livello
Vediamo i seguenti siti web come ulteriori esempi:
www.alverde.net www.webresourcesdepot.com productforums.google.com m.youtube.com cliclavoro.gov.it
Considerando gli esempi precedenti, i rispettivi domini di primo livello sono identificabili così
alverde.net webresourcesdepot.com google.com youtube.xom gov.it
Vediamo in particolare che l’ultimo esempio non corrisponde con un brand, in quanto in questo caso il brand identificativo del sito è dato dal terzo livello (cliclavoro). In questo caso per il sito cliclavoro.gov.it si tratta di un caso particolare, in quanto il TLD è da considerarsi gov.it (che è l’estensione composta da due livelli), mentre il secondo livello in realtà qui è un terzo livello, per cui avremmo, sempre con lo stesso criterio:
cliclavoro.gov.it terzo livello.secondo livello.primo livello (TLD)
Non esiste un limite al numero di possibili livelli dei domini che si possono innestare (terzo, quarto, quinto, … livello), visto che il DNS (Domain Name System, che è il sistema distribuito incaricato di gestire sia domini che sottodomini ad ogni livello) non pone limiti in tal senso. Pertanto potremmo procedere con secondo, terzo, quarto livello e così via (raramente si va oltre il quinto, nella pratica).