I domini di secondo livello sono un modo per chiamare i domini composti da due “gruppi” di lettere separati da un punto, come nel caso di Google.it (Google è il dominio di secondo livello, .it è il dominio di primo livello). àˆ ancora più agevole capire di cosa si tratta, nella pratica, se prendiamo un esempio concreto: consideriamo un dominio come
www.altervista.org,
allora il dominio di secondo livello corrisponde con
Usa il codice
189ed7ca010140fc2065b06e3802bcd5
per ricevere 5 € dopo l’iscrizione
altervista.org.
Quindi, dopo aver suddiviso in “livelli” il nome di dominio sulla base dei punti presenti:
www . altervista . org
il primo livello, nell’ordine da destra verso sinistra, sarà l’estensione o TLD (Top Level Domain):
.org
mentre il secondo livello del dominio sarà :
altervista.org
e di conseguenza il terzo livello sarà
www.altervista.org
(si legge sempre da destra a sinistra!). Pertanto nello schema precedente avremo qualcosa tipo:
terzo-livello . secondo-livello . primo-livello
I domini di secondo livello corrispondono spesso con il nome standard che identifica un dominio internet rispetto alla sua estensione. Per WWW.Google.com il dominio di secondo livello sarà invece Google.com.
Mentre i TLD o domini di primo livello sono identificati in modo univoco da un’estensione predefinita (e c e ne sono quasi 2000 diverse disponibili) che può avere lunghezza variabile, i domini di secondo livello possono tipicamente andare dai due ai 63 caratteri; possono poi esistere regole specifiche da rispettare per determinate estensioni.
Esempi di domini di secondo livello
In genere sono considerati domini di secondo livello i nomi specifici dei siti o dei brand, come ad esempio:
- trovalost.it -> l’estensione o dominio di primo livello sarà Trovalost
- google.com -> l’estensione o dominio di primo livello sarà Google
- jonhtity.blog -> l’estensione o dominio di primo livello sarà Jonhtity
- …
Esempi pratici
Ricorda sempre che i livelli di un nome di dominio si conteggiano da destra a sinistra, partendo dal primo livello che rappresenta l’estensione o TLD (Top-Level Domain, dominio di primo livello) del dominio internet stesso, e passando poi ai livelli successivi. Il secondo livello si può identificare molto facilmente partendo dall’estensione, che sarà il primo livello, e contando un livello per arrivare al secondo.
Esempi di domini di secondo livello
Vediamo i seguenti siti web come ulteriori esempi:
www.alverde.net www.webresourcesdepot.com productforums.google.com m.youtube.com cliclavoro.gov.it
Considerando gli esempi precedenti, i rispettivi domini di primo livello sono identificabili cosà¬
alverde.net webresourcesdepot.com google.com youtube.xom gov.it
Vediamo in particolare che l’ultimo esempio non corrisponde con un brand, in quanto in questo caso il brand identificativo del sito è dato dal terzo livello (cliclavoro). In questo caso per il sito cliclavoro.gov.it si tratta di un caso particolare, in quanto il TLD è da considerarsi gov.it (che è l’estensione composta da due livelli), mentre il secondo livello in realtà qui è un terzo livello, per cui avremmo, sempre con lo stesso criterio:
cliclavoro.gov.it terzo livello.secondo livello.primo livello (TLD)
Non esiste un limite al numero di possibili livelli dei domini che si possono innestare (terzo, quarto, quinto, … livello), visto che il DNS (Domain Name System, che è il sistema distribuito incaricato di gestire sia domini che sottodomini ad ogni livello) non pone limiti in tal senso. Pertanto potremmo procedere con secondo, terzo, quarto livello e cosଠvia (raramente si va oltre il quinto, nella pratica).
👇 Da non perdere 👇
- Domini Internet 🌍
- Informatica 🖥
- intelligenza artificiale 👁
- Lavoro 🔧
- WordPress 🤵
- 💬 Il nostro canale Telegram: iscriviti
- 🟢 Quali hosting usare per la PBN?
- 🟡 Perchè l’emulazione è bella (e non è litigarella)
- 🔴 Perchè il voto elettronico è una ca**ata