Cos’è eMule: il software P2P che circola su internet dal 2002


Come moltissimo del software esistente sul mercato, sia in forma gratuita che a pagamento, nasce in un contesto di sostanziale insoddisfazione: il suo programmatore Hendrik Breitkreuz (noto anche col nickname Merkur) era un utilizzatore del client primordiale eDonkey2000, e non potà  fare a meno di notarne i limiti. La prima versione, pertanto, venne sviluppata da lui, mentre le successive videro l’affiancamento di altri sviluppatori, fino a pubblicare per la prima volta il software il 13 maggio 2002.

Forse per la prima volta nella storia un software di condivisione file funzionante, gratuito e semplice da usare, per quanto più orientato alla completezza che alla velocità .

Scaricare eMule

eMule è ancora oggi disponibile dal sito ufficiale, viene regolarmente aggiornato fino ad oggi: al momento in cui scriviamo l’ultima versione sembra essere di maggio 2021. C’è anche su Github come progetto, se interessa capire meglio come funziona e scaricare il suo codice.

Perchà© si chiama eMule

Scaricare i file “col mulo” è stato un simbolo quasi generazionale, epoca in cui la banda disponibile su Internet non era ancora abbastanza per favorire la distribuzione dello streaming comq stiamo vedendo oggi. Se servizi come DAZN e Netflix mai sarebbero potuti nemmeno essere concepiti, era tipico fare uso del “mulo” per scaricare con calma anche file rari, forse soprattutto quelli, Data l’ampia diffusione di VHSRIP ovvero versioni digitali di videocassette inedite, affiancate a file di grosse dimensioni che, seppur con lentezza (a volte addirittura in 56k), venivano alla fine quasi sempre scaricati.

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eMule fa e ha fatto il suo dovere per moltissimi anni, nonostante le polemiche per la facile distribuzione di file pilotati e, in tempi più recenti, avere acquisito di nuovo popolarità  a causa di circa 1300 Green pass condivisi incautamente da utenti italiani nella cartella di download. Non c’è da meravigliarsene, perchà© è da almeno 15 anni che si verificano in questa sede leak o fughe di informazioni private irreversibili su questi strumenti, con tanto di documenti privati e foto e video intimi di persone di ogni parte del mondo,  che ancora oggi potrebbero avere qualche problema con certi file privati, condivisi a loro insaputa.

Molte sono state le aggiunte le integrazioni alla correzione di bug all’interno di eMule: il resto parliamo di un software che ha almeno vent’anni di storia, e che ha previsto il supporto sempre più potenziato alla rete P2P detta Kad, che consentiva mediante l’integrazione di una tabella hash la condivisione dei file tra tutti gli utenti che partecipavano al software. Un concetto collaborativo tra gli utenti, in cui ognuno dava qualcosa agli altri, che per ovvie ragioni non è mai piaciuto ai media e alle multinazionali in genere, le stesse che fino ad oggi si occupano di cinema, DVD, musica e intrattenimento. La cultura dello scaricare probabilmente è venuta un po’ meno con gli anni, anche in considerazione dei numerosi casi di multe e addirittura arresti per chi scaricava in tutto il mondo. Realtà  come questa o – ancora di più – il protocollo bittorrent, erano state pensate come sistema per poter condividere file grossi, file di grosse dimensioni che spesso creavano effettivi problemi nell’invio via mail che la condivisione sul eMule permette di aggirare. Ciò non implica automaticamente la pirateria, diciamo, per quanto poi il comportamento degli utenti suggerisca un po’ di tutto, in merito.

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Negli anni eMule ha implementato caratteristiche come l’uso di una lista di server da cui prelevare i file, la determinazione di un elenco di fonti non valide, il ban degli IP non funzionanti, la possibilità  di eseguire il “mulo” anche senza privilegi di amministrazione (perchà© migliora notevolmente la sicurezza), la possibilità  dei file scaricati di essere automaticamente riparati in caso di errori di trasmissione (Intelligent Corruption Handling), l’offuscamento del protocollo di trasmissione e la possibilità  di utilizzare qualsiasi porta per tentativi, in modo da garantire il funzionamento anche su reti firewalled.

Come funziona eMule

Tua parte con la condivisione di un file, che viene sottoposto ad un processo detto hash. Tale processo fa in modo di associare una stringa univoca ad ogni file, sulla base del suo contenuto e della sua dimensione. Questo hash servirà  a identificare in modo univoco quel tipo di file, Modo che sia possibile reperirlo anche in seguito -potenzialmente per avere un appiglio per poter tracciare un file che si desidera rimuovere per motivi di privacy, ad esempio. Circostanza poi tutta da verificare, perchà© è un file può essere scaricato e quindi può essere ricaricato di nuovo all’infinito, per cui l’utilità  dell’hash è “semplicemente” di favorire la ricerca dei file nel circuito peer to peer in questione.

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Le ricerche su eMule si possono effettuare sulla base del nome, del contenuto del file della dimensione e di altri parametri tecnici interni. Il software restituisce una lista di nodi sui quali è possibile provare a scaricare il file, quando la classica schermata che chiunque usi un computer da fine anni 90 in poi dovrebbe aver visto almeno una volta nella vita.

 

eMule chiede quindi il file ai peer al momento della richiesta, eMule sarà  quindi messo in coda fino a quando non sarà  disponibile uno slot di caricamento, e l’utente otterrà  il file di conseguenza, un blocco di dati alla volta. E felice scaricamento a tutti, se ancora interessasse farlo, con l’accortezza di fare attenzione ai virus e alle “uova di dinosauro“: in gergo informatico, i file rinominati maliziosamente che contengono tutt’altro, come ad esempio la band poco note usavano fare per diffondere la propria musica (se facevano qualcosa di simile agli Slayer, ad esempio, mettevano il nome di una loro canzone nel loro file, in modo che almeno qualcuno si incuriosisse nel farlo). E cosa pensate che abbiano fatto con i video dei film più noti? Esatto, quello che state pensando adesso.

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