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Quali hosting usare per la PBN?

Volete fare link building di quella efficace, rapida e incisiva? E allora dovreste per forza di cose sapere cosa siano le PBN, e come farne uso. Ovviamente fatene uso con la massima accortezza, perchè se usate male possono portare a rapide penalizzazioni di ranking. Vediamo di che si tratta.

Cos’è un Private Blog Network (o PBN)?

L’idea di aprirsi tanti siti ed usarli per linkarsi non sembra neanche male: il problema è che i costi di gestione sono giganteschi. Ogni sito infatti va gestito, aggiornato, curato sotto ogni aspetto: ed è qui che nasce l’idea della PBN. Un Private Blog Network (acronimo P.B.N.) non è altro che un gruppo di blog, siti o forum in cui è possibile postare link liberamente: tutto sotto il nostro completo controllo. Se non fosse chiaro, continuate a leggere.

Partiamo dal come fare link building: si tratta di andare a caccia backlink validi per il proprio sito, e come ho spiegato nel post gigante annesso alle tecniche utilizzabili, di norma si cercano link su siti di altre persone. Ci sono tecniche banali (inserire un commento con link) e meno banali (fare scambio link tra siti diversi, scrivere o proporre un guest post, usare i forum di domande e risposte, chiedere ad un amico, fare cose più dadaiste tipo farsi domande nei forum e rispondersi da soli con un altro account + link).

A Google non piace la PBN

Quando si parla di PBN, in generale, facciamo riferimento a tecniche piuttosto “sporche”, ma non in senso necessariamente negativo: come suggerito da più esperti, in effetti, per scalare le SERP dei settori più competitivi spesso la PBN ed il suo uso / abuso è – purtroppo, per necessità , per sfortuna – la regola. Sapete perchè penso che una PBN non sia per forza una tecnica penalizzante? Sà¬, non sono dell’idea che si tratti di una tecnica cosଠsporca come sembra: tutto dipende, semplicemente, da come i siti sono gestiti. Se vengono gestiti in modo saggio e contengono buoni contenuti, sono curati da ogni punto di vista e non si limitano, come fanno molti, a pubblicare esclusivamente backlink di comodo, possono essere una buona strategia. Tutto dipende se le cose funzionano dal punto di vista editoriale, per cosଠdire.

Passò alla storia un tweet di Matt Cutts (all’epoca si occupava di webspam ed aveva molti contatti con i vari SEO mondiali) in cui venne penalizzata una PBN made in Italy. Tra i commenti a quel tweet (momento squisitamente autopromozionale) trovate anche il mio: “ahi ahi ahi, signora Longari“, che pero’ non pare essere passato alla storia – per fortuna.

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Come spesso accade nella SEO, ci sono buone tecniche che se mal gestite possono diventare letali: ma in generale dipende da chi le fa, e da come le fa soprattutto. Le PBN sono anche a rischio perchè Google vieta esplicitamente di farne uso, visto che le considera schemi di link (link scheme, cioè link che vengono rilevati come appartenenti ad un singolo proprietario e sono visti come penalizzanti).

Non è l’unica tecnica valida per costruirsi link, chiaramente, e non consiglio di farne uso se non a coloro che siano davvero esperti.

Come si fa una PBN?

In pratica si fa cosà¬: creando più siti web, con piattaforme diverse (Blogger e Medium sono quelle più usate) e su hosting differenti (in modo da avere IP diversi: in questo modo la PBN sarà  meno “sporca” o sospetta). Purtroppo le cose sono meno semplici di quello che sembra: i siti delle PBN per forza di cose tendono ad essere efficaci nel medio-lungo periodo, insomma ci vogliono tempo, lavoro e pazienza perchè una PBN creata oggi sia davvero efficace per posizionare dei siti.

In generale, è molto meglio rivolgersi a PBN già  pronte e farsi inserire nelle “cerchie”. Per farlo, in genere, non si cerca su Google (per ovvie ragioni): molto meglio contattare direttamente chi se ne occupa. Le PBN sono un costo per chi le mantiene, quindi è anche normale che abbiano un costo e che siano, in genere, un investimento a rischio penalizzazione (come qualsiasi altro investimento, del resto).

Quanti o quali link devo creare?

Non c’è una regola: più ne mettete, meglio è, ma è anche maggiore il rischio. In genere è preferibile linkarsi una sola volta da ogni sito, ed evitare pattern sistematici nel farlo (quindi, ad esempio, evitare di ripetere sempre la stessa anchor text o postare sempre lo stesso articolo leggermente variato).

Lasciate perdere qualsiasi pippa mentale, inoltre, sulla struttura che dovranno avere i link (piramidale, ecc.) perchè sono strutture di link molto facili da rilevare e penalizzare da parte di Google.

Perchè dovrei creare una PBN?

In genere lo si fa per posizionare un sito, specialmente nei settori più competitivi.

Consigli utili per creare una buona PBN

Anche qui il buonsenso aiuta parecchio: i siti delle PBN non dovrebbero contenere pubblicità , ad esempio. Sia perchè questi siti per loro natura renderebbero poco, sia perchè comunque è bene creare siti puliti e non tracciabili. A tal proposito, è anche opportuno evitare di utilizzare Google Analytics dello stesso account, visto che sarebbe chiaro che si tratta di siti gestiti da un singolo proprietario. I siti della PBN, inoltre, devono essere diversi tra loro: se usate lo stessa tema su tutti è piuttosto evidente quello che state combinando, e non si tratta di una strategia avveduta sotto nessun punto di vista (tantomeno quello editoriale, che per i backlink della SEO è importante, piaccia o meno).

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Migliori hosting per PBN

In linea di massima le PBN si realizzano mediante VPN (Virtual Private Network), per quanto commercialmente ci siano varie offerte analoghe che permettono di creare più siti con più IP diversi.

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