Tag: Mondo Internet 😱

  • Il nuovo standard Wi-Fi sarà  incentrato sul rilevamento di cose e persone

    Il nuovo standard Wi-Fi sarà  incentrato sul rilevamento di cose e persone

    Prima o poi dovrebbe arrivare questo (sospiratissimo, da parte di molti esperti) momento: la IEEE tirerà  fuori il nuovo standard per la comunicazione Wi-Fi che andrà  sotto il nome di 802.11bf. E lì dovrebbero vedersi numerose novità , in effetti: di cui quella principale consisterà  in un cambiamento, a detta di molti, epocale. Non più una priorità  tecnologica basata sulla comunicazione e sulla sua efficenza (communication), bensì una vera e propria tecnologia di rilevamento integrata (sensing).

    Una sfida stimolante per gli esperti, che apre a nuove prospettive nel settore – e che pone gli ennesimi, incessanti e mai da perdere di vista, potenziali nuovi problemi di privacy. Le versioni più recenti degli standard Wi-Fi sembrano infatti incentrati sulla capacità  di effettuare un calcolo matematico per rilevare la presenza di oggetti o persone in uno spazio fisico, ed è quello che lo standard 802.11bf – in arrivo, probabilmente, non prima dell’anno 2024 – porterà  in serbo.

    In questo modo i i nostri dispositivi Wi-Fi consolidati diventeranno parte di una rete che potrà  essere utilizzata per “indovinare” con precisione variabile la posizione degli esseri umani e delle cose contenute all’interno di spazi specifici. Sarà  la prima volta che disporremo di una versione Wi-Fi che andrà  oltre la mera trasmissione dei dati: secondo almeno una parte degli esperti, un problema di invasività  in termini di privacy non da poco. Ovviamente non è il caso di buttarla sull’allarmismo, non fosse altro che si tratta del registro di comunicazione dominante nella post-pandemia e negli anni dei clickbait ad ogni costo. Non è affatto questa, la nostra intenzione: ci interessa discutere quello che potrebbe diventare uno standard de facto, ma potrebbe anche fare la fine del web3, sommerso tra neologismi startuppari che manco Ugo Tognazzi in Amici miei sarebbe stato capace di concepire (leggasi supercazzole).

    Cosa farà  il nuovo standard Wi-Fi

    Di fatto, il Wi-Fi versione 802.11bf (formalizzato dalla IEEE qui) aggiornerà  lo standard in termini tecnologici complessi, in realtà , aggiornando sia MAC che DMG ed EDMG al fine (leggiamo) di potenziare le reti di tipo Wireless Local Area Network (WLAN) mediante il sensing ovvero capacità  di rilevamento (SENS) nella banda tra 1 GHz and 7.125 GHz, oltre che eventualmente oltre i 45 GHz. Difficile immaginare l’uso pratico che ne verrà  fatto, ma quello che possiamo dire è che oggi, ad esempio, una tecnologia di rilevamento delle presenze in un’area sarebbe in grado, anche solo numericamente parlando, di rilevare in automatico potenziali assembramenti, pericolosi in tempi pandemici o post-pandemici che dir si voglia.

    Lo standard proposto dovrebbe prendere in considerazione l’utilizzo di uno spettro di frequenza fino a 60 GHz (al contrario delle wireless di oggi che vanno dai 2,4 fino ai 5Ghz) per il rilevamento del movimento a “grana fine”, ovvero su una scala relativamente piccola e quindi anche per singoli oggetti o persone. Tuttavia, realisticamente, ciò richiederebbe di aggiornare i dispositivi hardware per cui non è detto che la cosa possa diventare così pervasiva.

    La IEEE nella definizione del nuovo standard parla comunque della segnalazione esplicita della rete della capacità  di sensing, nel momento in cui un utente si connette ad una rete del genere. Le rilevazioni in tal senso potranno essere implicite o esplicite, e ciò richiederà  anche un adattamento dello standard di ricezione in uso sui dispositivi connessi ormai 24 ore al giorno alla rete, per quanto la retrocompatibilità  dovrebbe essere garantita almeno in parte.

    Da quanto ne sappiamo, le applicazioni della nuova Wi-Fi saranno quasi certamente incentrate sui dispositivi smart, cosa che sta già  facendo ad esempio la Cognitive Systems, fino a renderla uno standard sempre più diffuso.L’interfaccia di rilevamento del numero di presenze è, al momento in cui scriviamo, ancora in fase di elaborazione e definizione, e si baserà  su meri calcoli matematici; questo richiederà  un adattamento hardware dei dispositivi, anche perchè le nuove Wi-Fi dovrebbero essere in grado di rilevare le presenza come anche, al tempo stesso, avranno più difficoltà  a rilevare misure come ad esempio la velocità  di un oggetto.

    Siamo abbastanza sicuri che ce ne sia abbastanza per scatenare le prime approssimazioni giornalistiche di sorta, e naturalmente le prime macchinazioni ed ipotesi del complotto su come questa tecnologia verrà  utilizzata. Ovviamente la nostra idea rimane ancorata su un approccio critico, che pero’ non debba nè possa diventare isterico. Vedremo, in sostanza, quello che riserverà  il prossimo futuro, ovviamente considerando che si tratta della prima volta che la rilevazione di dati si spinge in una direzione del genere. Possono esistere, peraltro, anche applicazioni di questa tecnologia che non siano per forza invasive in termini di privacy o controllo, ed è su questa convinzione che vogliamo, per quanto possibile, fare realisticamente leva ad oggi.

  • Oltre la realtà  virtuale: e se un giorno qualcosa andasse storto?

    Oltre la realtà  virtuale: e se un giorno qualcosa andasse storto?

    Il rebranding di Meta ha posto le basi per una nuova tecnologia ed il suo futuro sviluppo dei prossimi anni, mettendo le tecnologie di realtà  aumentata al centro del focus e, al tempo stesso, ponendo nuove sfide che dovranno essere tenute in conto per salvaguardare privacy e diritti di ognuno. La rapida evoluzione della società  dell’informazione, dei processori e delle tecnologie di AI (Artificial Intelligence) finiranno prevedibilmente per avere lo stesso effetto pervasivo e condizionante a livello emotivo sulla società .

    Un articolo pubblicato di recente su Springer (The Convergence of Virtual Reality and Social Networks: Threats to Privacy and Autonomy) ha confermato i dubbi in questione e li ha classificati a seconda delle circostanze: dall’unione tra social network e realtà  virtuali, di fatto, si aprirebbe uno scenario in cui molte persone avranno il proprio account-avatar, dovranno gestirlo e, plausibilmente, affrontare potenziali problematiche dal punto di vista della privacy e della nostra stessa autonomia. Da un lato le minacce per la privacy sono note, e sono quelle che conosciamo da sempre: cosa succederebbe se un avatar fosse trafugato o rubato, ad esempio? Quanto sarà  agevole per i malintenzionati ed i troll costruire degli account fake? Quali conseguenze se un avatar altrui dovesse commettere dei reati “a nome nostro“?

    Ma a questo discorso, che coinvolge secondo gli autori è suddivisibile in privacy informativa, fisica e associazionale, si aggiungono inedite tematiche legate all’autonomia, alla possibilità  di “darsi delle regole” e rispettarle per il bene comune – un tema molto caldo ed attualissimo, in tempi post pandemici. Esistono infatti minacce poste da questi sistemi che, se non lavorati con opportuna trasparenza, rischiano di minacciare libertà  personale, diritto alla conoscenza ed autenticità  degli utenti, con il rischio di creare un mondo apparentemente irreprensibile e alla portata di tutti quanto, al tempo stesso, deregolamentato, con conseguenze devastanti per le nostre vite se un giorno ci fossero fughe di informazioni o leak di dati.

    Cosa che è tutt’altro che fantascientifica, e che la legge dei grandi numeri e la conoscenza delle tematiche di hacking suggerisce essere solo questione di tempo. Come e quanto bene si affronterà  questa nuova sfida, in effetti, dipende solo da noi, eventualmente sfruttando il vantaggio di avere già  avuto esperienza con i social network e le loro “pericolose” ed ambigue contraddizioni.

  • Meta è il nuovo rebranding di Facebook

    Meta è il nuovo rebranding di Facebook

    Meta-verso pare sia una delle parole preferite da Mark Zuckerberg, CEO di Facebook classe 1984 – e da qualche ora più precisamente di Meta Inc., il nuovo nome ispirato al concetto fisico del meta-verso dietro il quale Facebook Inc. si presenterà  al grande pubblico. Ennesimo rebranding multinazionale, insomma, il quale – di fatto – sembrerebbe provare a sopperire alle problematiche emerse negli ultimi tempi a danno del colosso californiano, precipitato a livello di valore e soggetto ad un generale clima di sfiducia da parte del grande pubblico, accusato a più riprese di essere poco attento alla stabilità  del sistema e alla privacy dei propri utenti.

    Cosa significa Meta, si sono chiesti molti utenti: è subito detto, meta è una parola derivante dal greco antico (scritta come meta) che indica beyond, ovvero aldilà : usata moltissimo come prefisso di varie parole prettamente “impegnative” come meta-fisica, metafora e via dicendo. Il riferimento al metaverso, del resto, deriva dalla letteratura cyberpunk: quella che immaginava la commistione uomo macchina a livello concettuale, filosofico e sostanziale, e che venne citato per la prima volta   dall’opera di Stephenson Snow Crash (1992).   Nell’immaginario dell’autore il Metaverso appariva come un ambiente urbano vero e proprio, sviluppato lungo una singola strada (La strada) lungo la circonferenza di un pianeta oscuro e perfettamente sferico, di proprietà  della multinazionale Global Multimedia Protocol Group, che si occupa di vendita di immobili virtuali. L’immaginario di film come Tron, del resto, si è decisamente ispirato a questo tipo di vision.

    Da quello che sappiamo, Meta di Zuckerberg si occuperà  della nuova tendenza del futuro: le applicazioni di realtà  virtuale e aumentata.

    Il 28 ottobre 2021, giornata di ieri, ha segnato un momento storico per l’azienda del giovane rampante Zuckerberg, che con la sua nuova creatura rientra nell’universo (o meta-verso, magari) delle società  di informatiche più grosse degli USA, a fianco a Microsoft, Alphabet, Amazon ed Apple. Il modello di business di Facebook è sempre stato quello della vendita di ads su larga scala, un modello di successo emulato in scala medio-piccola dalla maggioranza degli attori sul web, tanto più che l’azienda dal logo inconfondibile – da ieri sostituita da un simbolo dell’infinito sulla falsariga del “blu di FB” e dalla scritta Meta a fianco – sembra intenzionata a perseverare su questa falsariga. Tanto più che lo fa dopo aver acquisito altri servizi tra cui, ad esempio Whatsapp e Giphy.

    Il nuovo logo è sicuramente molto suggestivo, e lo riproponiamo in questa sede di seguito, in attesa di saperne di più sul futuro dell’azienda.

    By Meta, Inc. – https://about.fb.com/news/2021/10/facebook-company-is-now-meta/, Public Domain, https://en.wikipedia.org/w/index.php?curid=69139822
  • FacebookDown, cosa non ha funzionato

    FacebookDown, cosa non ha funzionato

    Vi abbiamo parlato del FacebookDown di ieri, uno dei più lunghi mai registrati nella storia dell’azienda, e sembra che ad oggi sia tornato tutto alla normalità . Ma che cosa è successo di preciso, a questo punto?   Un articolo di Bloomberg lo ha spiegato chiaramente: le interruzioni che si sono verificate e prolungate per molte ore su Facebook, WhatsApp e Instagram si sarebbero verificate a causa di un problema tecnico nel sistema dei nomi di dominio (DNS), una componente forse poco popolare (… non per chi legge trovalost.it in effetti 😉 ) quanto cruciale per l’intero funzionamento di Internet.

    Come abbiamo spiegato nell’articolo su cosa sono i DNS, si tratta di un sistema di gestione e smistamento del traffico di rete che funziona, per dirla in modo molto grossolano quanto comprensibile, come una rubrica telefonica. È lo strumento che mappa un dominio web, come Facebook.com, nell’effettivo indirizzo IP in cui risiede il sito, in sostanza: il primo elemento rappresenta il “nome di persona”, mentre l’IP è il suo numero di telefono, per dirla così.

    Ieri un problema tecnico relativo ai record DNS di Facebook ha causato delle interruzioni, il che ha reso sostanzialmente impossibile per chiunque, inclusi i dipendenti di Facebook, di accedere al sistema. La cosa impressionante è che l’errore si è propagato a catena anche su altri servizi che dipendevano da Facebook.com, quindi ad esempio siti di giochi in cui si fa login con il famoso social. E non solo le piattaforme principali di Facebook erano inattive, ma anche alcune delle loro app interne, incluso il sistema di posta elettronica dell’azienda e, a quanto pare, le serrature di accesso alla sede fisica basate su tecnologie Internet Of Things (i dipendenti dovevano loggarsi per entrare su posto di lavoro, visto che i badge non potevano funzionare).

    Il problema è che tutti questi servizi dipendavano da un singolo dominio, un unico entry point necessario a far funzionare letteralmente “mezzo mondo” – dominio che nel frattempo era letteralmente sparito dai radar di internet, risultando del tutto ignoto e non risolvibile (secondo la logica da rubrica di cui sopra, ciò equivarrebbe ad aver letteralmente cancellato nome ed indirizzo dalla stessa). Una pratica di cui nessuno era a conoscenza, sicuramente dettata da motivi di ordine pratico (almeno, si spera) e probabilmente da evitare in futuro, visto come è andata e dato che il down si è prolungato per diverse ore nella giornata di ieri (la sintesi della giornata è qui).

    Alla base del problema un errore interno nella configurazione del Border Gateway Protocol (BGP), che funziona un po’ come un “servizio di trasporto” per instradare le richieste del DNS, dato che determina i percorsi ottimale (come tempi e modalità ) del cosiddetto routing che è necessario percorrere. Già  pochi minuti prima che le piattaforme di Facebook smettessero di funzionare (e con loro servizi dell’azienda come WhatsApp e Instagram), secondo CloudFlare erano state pesantemente modificate varie tabelle di routing del dominio facebook.com, ed il loro ripristino era tutt’altro che banale, evidentemente.

    Alla base di tutto quindi, un errore umano, non un attacco informatico come qualcuno aveva sospettato. Photo by Thought Catalog on Unsplash  

  • Comuni italiani con copertura 5G: ecco quali sono

    Comuni italiani con copertura 5G: ecco quali sono

    Da oggi grazie a Fastweb il 5G è disponibile in più di 340 comuni italiani in tutto (120 aggiunti di recente), tra cui centri piccoli e grandi città  metropolitane: la tecnologia per le connessioni veloci ha preso piede anche da noi, alla fine, ed è disponibile una lista ufficiale dei comuni che la supportano. Di fatto, se fai parte di uno di questi comuni ed hai un telefono adeguato al 5G, potrebbe essere il momento in cui inizierai a connetterti con questa tecnologia, ammesso che il tuo operatore telefonico la supporti.

    Ecco la lista dei comuni in ordine alfabetico e testuale, potrai cercare con la funzione ricerca nella pagina del tuo browser (su Chrome, ad esempio, basta digitare CTRL F oppure cmd F sul Mac).

    Abbiategrasso, Acerra, Acquaviva Delle Fonti, Acquedolci, Acqui Terme, Adelfia, Adria, Afragola, Albignasego, Alessandria, Alezio, Almè, Altidona, Alzano Lombardo, Andria, Aosta, Arcore, Arese, Arluno, Arnesano, Arona, Ascoli Piceno, Asti, Aversa, Azzano San Paolo, Bagnolo In Piano, Baranzate, Bareggio, Bari, Baronissi, Basiglio, Bazzano, Bergamo, Biassono, Biella, Bisceglie, Bologna, Bondeno, Boscotrecase, Botricello, Bresso, Brugherio, Brugine, Buccinasco, Budrio, Busnago, Cadoneghe, Cagliari, Caivano, Calco, Caltanissetta, Calvizzano, Campodarsego, Camposano, Canegrate, Canosa Di Puglia, Cappelle Sul Tavo, Capurso, Carate Brianza, Carbonia, Cardito, Carmiano, Caronno Pertusella, Carpi, Carrara, Carvico, Casalecchio Di Reno, Casaletto Vaprio, Casalnuovo Di Napoli, Casandrino, Casavatore, Casciago, Cassina De’ Pecchi, Castel Di Lama, Castel Maggiore, Castel San Giovanni, Castelfranco Emilia, Castellalto, Castiglione Delle Stiviere, Castiglione Olona, Castorano, Castrolibero, Castrovillari, Catanzaro, Cavarzere, Cecina, Cellara, Cercola, Cernusco Sul Naviglio, Cerro Maggiore, Cesano Boscone, Cesenatico, Chioggia, Cilavegna, Cimitile, Ciserano, Civita Castellana, Codogno, Colleferro, Comacchio, Concorezzo, Conversano, Copertino, Corato, Corbetta, Corigliano Calabro, Cormano, Cornaredo, Correggio, Corsico, Cosenza, Cossato, Crema, Cremona, Cremosano, Crotone, Cuneo, Curno, Cusano Milanino, Dalmine, Desio, Dolo, Due Carrare, Favara, Ferno, Ferrara, Fiano Romano, Fidenza, Figline Vegliaturo, Fiorano Modenese, Fiorenzuola D’Arda, Floridia, Folignano, Fontanellato, Fontaniva, Fontevivo, Formigine, Fossalta Di Piave, Galatone, Gallarate, Galliate, Garbagnate Milanese, Germignaga, Gornate-olona, Granarolo Dell’Emilia, Grantorto, Guidonia Montecelio, Iglesias, Imbersago, Imola, Ionadi, La Spezia, Lainate, Landriano, Latiano, Lecce, Legnaro, Lesmo, Leverano, Limbiate, Limena, Lipomo, Lissone, Liveri, Livorno, Locorotondo, Lodi, Lodi Vecchio, Lomazzo, Lozza, Lucca, Luino, Luisago, Macerata, Magenta, Malgrate, Malnate, Maranello, Marano Di Napoli, Marcon, Martellago, Martignano, Marzano Di Nola, Massa, Massanzago, Melendugno, Melito Di Napoli, Mentana, Mestrino, Milano, Mirandola, Mirano, Misano Adriatico, Modena, Modugno, Mondovì, Monselice, Monsummano Terme, Montegranaro, Montegrotto Terme, Monteroni Di Lecce, Monterotondo, Montesilvano, Monza, Motta Visconti, Mozzo, Muggiò, Mugnano Di Napoli, Muro Leccese, Mussomeli, Napoli, Nardò, Nepi, Nerviano, Nettuno, Nizza Monferrato, Noale, Nova Milanese, Novara, Novellara, Novi Ligure, Olgiate Comasco, Omegna, Opera, Orio Al Serio, Osio Sopra, Ostiglia, Ozzano Dell’emilia, Pachino, Paderno Dugnano, Paladina, Palma Di Montechiaro, Pantigliate, Parabita, Parma, Pavia, Pedaso, Pescina, Piacenza, Pietrasanta, Pieve A Nievole, Pieve Emanuele, Pioltello, Pisa, Pizzo, Pomezia, Ponsacco, Pont-saint-martin, Ponte San Nicolò, Portico Di Caserta, Porto San Giorgio, Poviglio, Priolo Gargallo, Quarrata, Quarto D’altino, Quartu Sant’elena, Ranica, Reggio Nell’emilia, Rescaldina, Rho, Riccione, Rimini, Rodano, Roma, Rottofreno, Rovigo, Rozzano, Rubano, San Benedetto Del Tronto, San Cesareo, San Donato Milanese, San Fermo Della Battaglia, San Giorgio A Cremano, San Giorgio Su Legnano, San Giovanni In Persiceto, San Giuliano Milanese, San Lazzaro Di Savena, San Martino Di Lupari, San Martino Siccomario, San Paolo Bel Sito, San Pietro In Casale, San Pietro In Gu, San Valentino Torio, San Vito Dei Normanni, San Vittore Olona, Sanarica, Sant’agata Bolognese, Sant’agata Di Militello, Sant’angelo Lodigiano, Sant’antimo, Sant’ilario D’enza, Santa Maria A Vico, Santa Maria La Carità , Sasso Marconi, Sassuolo, Satriano, Scandiano, Scorzè, Sedriano, Selvazzano Dentro, Senago, Seregno, Serravalle Scrivia, Sesto San Giovanni, Siculiana, Siracusa, Soliera, Sondrio, Sorianello, Soriano Calabro, Spilamberto, Spinea, Surbo, Taglio Di Po, Tarcento, Terni, Tivoli, Torre Annunziata, Torre Boldone, Tortona, Trescore Cremasco, Treviso, Trezzano Sul Naviglio, Trezzo Sull’adda, Valenzano, Varedo, Vedano Olona, Venegono Inferiore, Venegono Superiore, Verano Brianza, Verbania, Vercelli, Verzuolo, Vetralla, Viareggio, Vigodarzere, Villa D’adda, Villa Di Serio, Vittoria, Vittuone.

    Insomma l’Italia sembra finalmente avviarsi verso una dimensione sempre più digitale, situazione probabilmente incentivata dai blocchi sugli spostamenti imposti dalla pandemia. Grazie a Fastweb sono stati appena aggiunti oltre 120 comuni a quelli in cui questa tecnologia era già  presente, coprendo così un totale di 340 comuni in tutto attrezzati e coperti dal 5G, almeno dal conteggio che abbiamo fatto. Ricordiamo che grazie al 5G è possibile raggiungere fino ad un gigabit in download, un vero e proprio sogno che si avvera per tutti i fan della connettività  anche da mobile.

    Ultimo aggiornamento della lista dei comuni: 14 aprile 2021. Foto di ADMC da Pixabay

  • C’è un bug in Google Docs (e lo stanno risolvendo)

    C’è un bug in Google Docs (e lo stanno risolvendo)

    È appena comparsa sul forum ufficiale di Google una segnalazione di bug, confermata da oltre 300 utenti diversi, mediante la procedura di upvote che, nelle community, permette di votare i contenuti per confermarne la validità . Il problema riguarda l’applicazione per editare e gestire documenti da browser, Google Docs. Esisterebbero in sostanza alcune stringhe o sequenze di caratteri, tra cui ad esempio:

    And. And. And. And. And.

    che, se digitate e seguite da Invio, provocherebbero un crash della scheda Google Chrome in cui si sta eseguendo Google Docs. In tal caso Google Docs segnala che è “impossibile salvare il file“, con l’impossibilità  di procedere oltre se non cancellando la sequenza in questione. Una vera e propria stranezza, alla fine dei conti, dovuta, tecnicamente parlando, ad un problema problema di parsing della stringa del testo in fase di salvataggio, ovvero un errore Javascript. Il bug è noto a Google ed è, ad oggi, in corso di risoluzione (fonte).

    Nella versione italiana di Google Docs, almeno in apparenza, non sembra avvenire lo stesso problema, nè usando “And” nè con il suo corrispettivo italiano “E“. Il problema sembra pertanto circoscritto alla versione inglese di Google Docs, dato che su quella italiana non siamo riusciti a riprodurlo.

  • Pure CSS Francine: l’immagine che cambia a seconda del browser che si usa

    Pure CSS Francine: l’immagine che cambia a seconda del browser che si usa

    Le pagine web vengono visualizzate in modo diverso a seconda del browser: è proprio così, ed è una delle cose più comuni ma anche più difficili da far capire all’utente medio: ogni browser interpreta o ignora gli elementi della pagina, bloccandone alcuni e cercando di rendere al meglio gli altri. A livello visuale, questo può comportare proporzioni diverse, linee più o meno dense e così via. Dettagli spesso impercettibili o minimali che fanno la differenza, e che ogni web designer dovrebbe conoscere.

    Pure CSS Francine è un’opera d’arte realizzata interamente in markup HTML e CSS, e decisamente spettacolare: a seconda del browser con cui si apre l’immagine, infatti, è possibile apprezzare dettagli differenti e resa visiva molto simile, per quanto non identica. Per apprezzare l’effetto, è necessario scaricare il codice in formato ZIP da Github, e poi aprire il file index.html all’interno dello stesso con più browser.

    Io ci ho provato stasera, e questo è il risultato ottenuto: ho fatto tre screenshot coi principali browser che uso.

    Firefox

    Questa è la resa di base su Firefox: ricordiamo che si tratta di un’immagine realizzata dall’esperta di UI e sviluppatrice Diana Smith, tutta in HTML e CSS. Fate caso soprattutto, in questa fase, a come vengono resi gli occhi e le ciglia.

    Chrome

    In questo caso la resa visuale è abbastanza simile, per quanto l’espressività  del viso sembri leggermente più marcata. Anche l’illuminazione della figura sembra seguire un percorso differente. La linea tratteggiata della cintura, ad esempio, qui sembra più sottile del caso precedente. Ma non è tutto: addirittura le proporzioni del viso sembrano molto diverse dagli altri due rendering che ho provato.

    Safari

    Qui le differenze sembrano essere leggermente più marcate: la resa è diversa come è possibile vedere dal glitch sulla spalla destra della donna, e da come sono visualizzati occhi e ciglia: qui sono decisamente più marcati. La resa grafica, in generale, sembrerebbe meno di qualità  dei due casi precedenti.

    Per testare l’effetto potete scaricare il progetto da Github e provare ad aprirlo con vari browser.