Il cloud computing è probabilmente la tecnologia più versatile e utilizzata tra quelle disponibili nei prodotti software sul mercato. Al giorno d’oggi le grandi aziende possiedono, gestiscono e fanno uso di molti tipi di database di varie versioni, con annesse versioni e formato spesso incompatibili tra loro. Ogni attività su uno di essi comporta un livello di pianificazione delle attività , che coinvolgono sistemisti ed esperti del settore, con frequenti aumenti di tempistiche e costi nel medio-lungo periodo.
In questo contesto i Database as a Service (in singla DBaaS) rappresentano un paradigma innovativo in cui gli utenti finali (amministratori DB, sviluppatori, ingegneri e via dicendo) possono richiedere servizi, utilizzarli come e quanto tempo li desiderano per poi eventualmente poterli disallocare all’occorrenza. Un DBaaS è infatti in grado di fornire sia una piattaforma condivisa e consolidata per gestire i servizi di database, un modello di backend per l’allocazione e la disallocazione di risorse, un certo livello di flessibilità ed una grande varietà di servizi.
Cosa si intende per DBaaS
In un generico scenario dei client applicativi hanno la possibilità di accedere ad un database, in lettura e scrittura, secondo le policy stabilite caso per caso. Il caso del database in cloud è progettato e concepito per ambienti informatici virtualizzati, sfruttando al meglio le risorse messe a disposizione, con evidenti vantaggi di economicità , risparmio di risorse e ore lavorative allocate al meglio. I database di questo ambito vengono, di fatto, sfruttati come servizi su richiesta, ed è questo che li rende DBaaS, di base.
Cambia ovviamente la struttura generale del database, rispetto a quello relazionale classico (es. MySQL), che non sarà quindi più composto da insiemi di tabelle bensଠda tabelle distribuite su vari data center, a cui accedere in modo trasparente. Esistono, in sostanza, dei “nodi” distribuiti in vari punti del mondo, in teoria, a cui sarà possibile accedere sfruttando opportune policy o protocolli. Ovviamente si possono sfruttare le connettività da mobile e quelle da rete fissa per accedere a tali risorse, per cui pensiamo ad esempio ad un’app interna di Business Intelligence, che spesso dovranno archiviare enormi quantità di dati – per loro stessa natura. Quello che succede è che una query, ovvero una richiesta di archiviare o richiedere dati secondo una certa “vista”, viene elaborata da una parte del software, per poi essere distribuita al nodo oppure ai nodi di competenza. Ciò è tutt’altro che banale, in effetti: il nodo singolo potrebbe fungere da collo di bottiglia, ed ecco perchè è prevista la possibilità di parallelizzare le operazioni sulla query mediante idonei split o divisione dei nodi. Anche le query, dal canto loro, si possono suddividere in task secondo opportuni protocolli (ed una solida base logico-matematica di fondo), portando alla costruzione di sistemi molto veloci, efficenti e complessi che costituito la logica di fondo di business intelligence.
Come utilizzare i DBaaS
L’uso dei DBaaS non è facile da riassumere e semplificare, per cui potrebbe essere utile sapere quali backend usare per testarli, ad esempi. Un esempio di software di gestione gratuito potrebbe essere il backend della globocom, pubblicato come software open source su Github, basato su tecnologie Django e Python.
Numerose altre soluzioni sono disponibili a pagamento, sia a livello di servizio di hosting che di software vero e proprio.
Casi d’uso & esempi
I casi d’uso pratici dei DBaaS sono numerosi: si va da alcuni tipi di app usate in ambito Internet of Things fino ai sistemi di backup, per cui è relativamente semplice “agganciarsi” all’applicativo o sito principale e creare copie di sicurezza, magari su eventi o su base temporizzata. Anche le app per mobile (iOS e Android) posso trarre vantaggio da questa tecnologia, per quanto si preferisca farlo nei paradigmi come quelli NO SQL, ad esempio (memorizzazione chiave / valore o stringhe JSON).
Possibili applicazioni basate su DBaaS possono essere, inoltre, a livello di software:
- database SQL con supporto integrato alla blockchain
- applicativi come Kubernetes
- API in real-time
- gestione database MySQL o Oracle
- supporto datawarehous e analytics
- supporto a MongoDB
- supporto a ScaleChamp
Photo by Jan Antonin Kolar on Unsplash
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