Ad oggi le regole per la gestione dei nomi di dominio scaduti non segue regole fisse: tant’è che la stessa ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), che è l’organismo internazionale che presiede la gestione dei DNS, non ha ancora adottato, almeno al momento in cui scriviamo, una policy precisa nè uniforme annessa alla gestione dei domini scaduti. Le considerazioni che si possono fare in merito, pertanto, non possono essere massimamente precise: ad esempio, sappiamo che un dominio può passare in stato di cancellazione dopo
- 1) Precisazioni sui domini scaduti
- 2) Broker di domini
- 3) Domini scaduti di brand famosi o esistenti
- 4) Che cosa sono i domini scaduti?
- 5) Perchè i domini scadono?
- 6) Comprare siti scaduti vs comprare domini scaduti: cosa cambia?
- 7) Perchè ti potrebbe interessare un dominio scaduto?
- 8) Cosa si intende i domini premium?
- 9) Elenco domini scaduti: dove trovarlo?
- 10) Comprare domini scaduti
- 11) Come si compra un dominio “di valore”?
- 12) Quali sono i domini più costosi?
- 13) Mispelling (errori di ortografia) di dominio
- 14) Altre opportunità di business coi domini: domain parking
- 15) Esempio pratico di acquisto di dominio scaduto
- 16) Procedura generale per l’acquisto di domini scaduti
- almeno due comunicazioni a riguardo dal registrar al vecchio proprietario (2 email, tipicamente);
- che sia trascorso un periodo minimo di tolleranza (Grace Period).
In altri termini, se scade pippo.it, bisognerà comunque aspettare un certo periodo (ad esempio 60 giorni dalla scadenza) prima di poterselo comprare, mentre contestualmente il vecchio proprietario dovrà essere stato notificato via email almeno due volte (fonte).
Per approfondire, leggi l’articolo a tema cosa succede quando un dominio scade e come rinnovare un dominio scaduto.
Precisazioni sui domini scaduti
C’è da aggiungere che il mercato dei domini scaduti o delle aste di dominio è sostanzialmente de-regolamentato, anche perchè – da un punto di vista formale, per cosଠdire – in alcuni casi (e per particolari estensioni o TLD, ad esempio) non sarebbe neanche pienamente consentito dalle regole dell’ICANN. Stando alla definizione formale, infatti, un dominio qualsiasi rimarrebbe comunque di proprietà dell’ICANN a tempo indeterminato, quindi l’oggetto della compra-vendita non sarebbe nient’altro se non uno scambio di “diritti di proprietà ” su una cosa che, alla fine, nessuno di noi possiede materialmente. Eppure il mercato prolifica, e – a prescindere da considerazioni come quella appena fatta, che sono più che altro materia di eventuale approfondimento da parte di legislatori o studi legali – c’è anche un ulteriore aspetto da tenere in conto: quando cerchiamo un dominio scaduto, disponiamo quasi sempre di informazioni parziali in merito, e spesso il prezzo lievita considerevolmente per via di una banale questione di tempistiche.
Quando un dominio scade, in altri termini, non può essere immediatamente acquistato da un altro: devono passare di solito 45 o 60 giorni, come minimo, dalla data di scadenza, poi si attraversano una serie di stato intermedi (qui nel dettaglio). I broker di domini sanno molto bene questa cosa (e quasi certamente la monitorano con appositi software o script dedicati), stanziano un budget per l’acquisto di domini scaduti, li acquistano alla prima occasione utile per poi parcheggiarli e rivenderli al prezzo che loro stessi, poi, liberamente impongono. Questo significa che, ad esempio, se avessimo comprato un dominio che oggi viene valutato 600 € appena 2 mesi prima, lo stesso dominio sarebbe costato normalmente o, se preferite, un prezzo non “dopato” o comunque più basso – se lo avesse fatto il proprietario, ad esempio, lo avrebbe rinnovato pagando una piccola penale per il ritardo, alla peggio. Esiste un momento specifico in cui è possibile inserirsi per effettuare l’acquisto al prezzo più basso, effettivamente, ma non sempre è possibile o agevole determinarlo, motivo per cui si preferisce ricorrere agli automatismi di cui parleremo di seguito.
Il broker di domini, in molti casi, si fa pagare soprattutto per il servizio che offre, visto che è in grado di effettuare il monitoraggio ed investe, spesso abbastanza alla cieca, su domini che non vengono rinnovati nella speranza di rivenderli. Questa circostanza è curiosa (e in alcuni casi, direi, rasenta una sorta di bolla speculativa), in effetti, soprattutto se poi è il vecchio proprietario a volerselo ricomprare, che poi viene costretto a pagarci pure una sostanziale “plusvalenza” che, se solo si fosse ricordato per tempo, non avrebbe mai pagato.
Con questo articolo – le considerazioni da fare sarebbero tantissime, ma preferisco passare subito al sodo e capire anche gli strumenti di cui abbiamo conoscenza ad oggi, per acquistare domini scaduti – vorrei entrare ancora di più nel merito ed approfondire un po’ un mercato, quello dei domini su internet, che da sempre ha affascinato me come altri appassionati di web ed imprenditori. Il mercato dei domini non conosce sosta, ed è sempre stato molto vivido e iperattivo: ogni anno, vengono registrate transazioni finanziarie (anche molto corpose, e spesso solo per il dominio senza nemmeno un sito collegato) legate ai domini internet scaduti, meglio valutati dalle metriche SEO e più popolari.
Broker di domini
Col tempo, si è diffusa da molti anni la figura del broker di domini, che cerca di procurarsi i nomi più appetibili (come potrebbero esserlo prenotazioni.it oppure sex.com) per poi rivenderlo al prezzo ritenuto più opportuno (attuando in certi casi una vera e propria speculazione). La valutazione del valore del dominio passa per una serie di considerazioni legate alla “rarità ” o unicità del nome, al fatto che richiami un nome di brand
Domini scaduti di brand famosi o esistenti
In genere la registrazione dei domini scaduti di brand famosi o registrati (per quanto appetibile possa sembrare, e per quanto sia successa in passato, ad alcune aziende italiane e, nel 2003, addirittura alla Microsoft) è sconsigliabile da vari punti di vista: il legittimo proprietario del nome, di fatto, potrebbe reclamare i diritti sul nome e, mediante una procedura non banalissima da effettuare, ne potrebbe chiedere l’esproprio forzato. Se la richiesta è lecita, del resto, difficilmente verrà respinta dall’autorità responsabile della registrazione, per cui rischieremmo di acquistare un qualcosa ad un prezzo elevato che domani, senza soluzione di continuità , potremmo perdere. Per quanto riguarda l’assegnazione o la disputa di nomi con estensione .it, il NIC (l’organo ufficiale che si occupa di queste cose in Italia) mette a disposizione una specifica procedura di opposizione, ad esempio, a cui i proprietari possono appellarsi. In teoria, poi, ci sono nomi di dominio che potrebbero crearci problemi a livello legale anche se vagamente simili al nome di un brand esistente (la normativa in merito cambia di stato in stato, ovviamente, ed è impossibile da riassumere in un post), ed in alcuni casi ci sono state storie di domini che non si potevano registrare a nome proprio nemmeno per scherzo (vedi il noto caso di walmart.horse).
La situazione ideale, per quanto vagamente borderline, consisterebbe al limite nella registrazione di nomi di dominio che siano legati, al limite, a brand non più esistenti, per cui nessuno reclamerà mai i diritti a meno che, ovviamente, a qualcun altro non venga in mente di appropriarsene di nuovo (è una cosa che succede abbastanza spesso negli USA, ad esempio, per quanto riguarda le cosiddette guerre dei brevetti, e che in Europa non sono consentite per quanto riguarda i software).
Che cosa sono i domini scaduti?
I domini scaduti sono domini di varie estensioni (TLD) che non sono stati rinnovati dai proprietari,e che potrebbero essere disponibili per l’acquisto da parte di terzi. Ovviamente ci sono varie tematiche complesse alla base di queste trattative, che spesso sono borderline tanto più che non considerano, a volte, questioni di diritti d’autore sui nomi, proprietà intellettuale e via dicendo.
Il business legato alla compra-vendita dei domini può avvenire, di norma, a vari livelli, ed affronta svariate problematiche legate alla registrazione, al “passaggio di proprietà ” ed alla valutazione delle attività SEO che si possono potenzialmente compiere mediante essi. Per la cronaca, chi compra domini in questi termini non sta semplicemente registrando un nome di dominio: sta acquistando un nome particolarmente appetibile, sfruttabile commercialmente ma già registrato da altri che, di fatto, glielo sta cedendo ad un certo corrispettivo. In altri casi, come vedremo, si paga soltanto il noleggio del dominio all’ICANN, ed è il caso che cercheremo di considerare in questa sede.
Partiamo dalle basi, soprattutto perchè ho l’impressione che a molti non sia troppo chiaro il mercato dei domini in generale.
Perchè i domini scadono?
Ogni dominio su internet possiede un proprio “ciclo vitale”: nasce quando lo registriamo la prima volta, attraversa vari compleanni che corrispondono con date entro le quali effettuare il rinnovo e muore, come tutte le cose, non appena non viene più rinnovato. I domini internet scadono, e le date di scadenza sono pubbliche. Per maggiori informazioni potete sfruttare uno degli strumenti che offriamo su Trovalost.it.
Comprare siti scaduti vs comprare domini scaduti: cosa cambia?
Anche se potrebbe sembrare una cosa di poco conto, c’è una sostanziale differenza tra comprare un sito scaduto ed un dominio: se compriamo un sito scaduto, stiamo acquistando sia dominio che contenuti del sito (dove per contenuti si intende il CMS che fa funzionare il sito, ad esempio WordPress). Se invece compriamo un dominio scaduto, ci acquistiamo solo i diritti di controllare il DNS del dominio in questione per farci ciò che vogliamo (es. farlo puntare al nostro hosting sul quale installeremo WordPress).
Perchè ti potrebbe interessare un dominio scaduto?
Abbiamo chiarito perchè i domini scadono, ma le motivazioni dietro l’acquisto di un dominio scaduto abbandonato o non più curato da altri non sono ovvie. Diciamo che, in prima istanza, comprare un dominio scaduto potrebbe implicare una serie di vantaggi “ereditati”, ovvero:
- se su quel dominio è stata fatta attività SEO, erediteremmo tutti (o almeno in parte) i vantaggi in termini di posizionamento che quel dominio aveva;
- se quel dominio scaduto riceveva un certo quantitativo traffico a tema, potremmo dirottarlo su una pagina equivalente del nostro sito;
- se il nome è commercialmente sfruttabile, ed abbiamo i diritti per fare questa operazione, potremmo calamitare l’interesse di molti nuovi clienti.
Comprare un dominio scaduti, ammesso che ce ne siano le condizioni economiche e fattuali, equivale ad ereditare backlink e popolarità dello stesso, anche a costo di fare un redirect 301 permanente su un nostro sito web. Una tecnica che, beninteso, spesso rimane solo teoria: non sempre ci sono le condizioni per fare buoni acquisti di domini scaduti, e spessissimo i vantaggi che ne derivano dal farlo sono molto contenuti. Questo avviene perchè la pratica è molto sfruttata, c’è molta concorrenza, in molti casi i domini migliori non diventano mai scaduti ed acquistabili e c’è moltissima speculazione in merito: molte agenzie di broker di domini acquistano domini scaduti in anticipo, e li lasciano parcheggiati con l’idea di rivenderli a prezzo maggiorato.
Chiaro che, in questi termini, si tratta di una pratica bordeline – su cui pero’ vale la pena investire almeno un po’ del proprio tempo.
Cosa si intende i domini premium?
I domini premium sono domini scaduti il cui nome o valore di marcato sia tale da giustificarne un prezzo più alto della media. Il mercato dei domini è particolarmente fervido per alcune tipologie di nomi (detti domini premium), che sono domini internet di riconosciuto ed universale valore: come casi del tutto ipotetici, riporto un paio di domini premium che sono facilmente identificabili, giusto per farvi capire meglio (premesso che non sono sul mercato che io sappia, e che difficilmente lo saranno in futuro).
- hosting.it per il mercato dei web hosting;
- domini.it per quello dei domini internet;
- cloud.it per il mercato cloud;
- email.it per i servizi di posta elettronica;
- …
La lista potrebbe continuare, ovviamente, ma mi fermo qui per non farla troppo lunga: spero che l’idea giusta sia passata, a questo punto.
Elenco domini scaduti: dove trovarlo?
In definitiva, dove e come possiamo cercare i domini scaduti disponibili ad oggi? Il mercato dei domini scaduti è molto fervido, e le opportunità non sono poche: basta saper cercare. Ecco alcuni tra i principali siti di riferimento per l’acquisto di domini scaduti, usati o premium da comprare “di seconda mano”, a prezzi variabili a seconda dei casi. In alcune circostanze, come per quanto riguarda l’iscrizione su Match.it, può essere richiesta l’iscrizione formale al servizio e la sottoscrizione di un contratto.
Comprare domini scaduti
Alcuni siti per fare questa operazioneMatch.it (servizio di marketplace e backorder di domini) | Dan.com (oltre 8 milioni di domini a disposizione) |
SiteMarket.it | ExpiredDomains.net |
Sedo (uno dei servizi storici nell’ambito) | aste di domini e backorder di GoDaddy |
compra-vendita domini di Alverde.net | domini scaduti recentemente con estensione .it, il servizio che propongo mediante questo sito; |
YouDot.io | NameCorp.com |
Le modalità dei vari servizi sono leggermente diverse tra loro, ma la sostanza rimane la stessa: l’idea è sempre quella di mettere in vendita (se vogliamo vendere un nostro dominio con un buon nome) oppure comprare (se siamo ad esempio dei SEO coinvolti nella realizzazione di una campagna) il dominio migliore per le nostre esigenze.
Come si compra un dominio “di valore”?
I modi principali per comprare un dominio in questo contesto sono i seguenti quattro:
- via trattativa diretta tra venditore e compratore del dominio; in questi casi il contatto può essere avvenuto via email, via forum, via annuncio sul web e cosଠvia; è raro, tuttavia, che in questi casi si riesca
- mediante aste di domini, come ad esempio quella presente nel sito di GoDaddy;
- via trattativa indiretta, ovvero mediante marketplace che fa da intermediario tra compratore e venditore; in questi casi i costi possono essere leggermente superiori al caso 1 perchè in questo caso il “mercante” (cioè il sito che fa da intermediario) è solito trattenere una commissione in % sulla vendita;
- ancora, mediante formule di vendita “intermedie”, come quella proposta da Undeveloped di cui abbiamo parlato un po’ di tempo fa.
Non esiste un metodo migliore di un altro, perchè il più delle volte dipende da quello che si cerca (e non sempre è facile cercare domini del genere su Google, come vedremo), e da dove ci porta il mercato a seconda del settore per cui stiamo cercando un dominio valido. Quello della compravendita dei domini è, nell’opinione di molti, un business di dimensioni colossali, in grado di portare ad un fatturato enorme solo per il fatto di aver saputo proporre sul mercato il nome giusto. Un mercato che, a mio avviso, è anche leggermente sopravvalutato ed è rivolto preferibilmente a chi sappia e conosca almeno un minimo esperto di SEO ed UX, capace pertanto di fruttare molto solo a pochi: per questo, non illudiamoci di poter costruire dal nulla rendite milionarie senza un minimo di impegno.
Quali sono i domini più costosi?
Tra i siti web al centro di business di compravendita domini più corposi, ricordo brevemente:
- sex.com, al centro di numerose controversie legali negli ultimi anni, e detenuto attualmente dalla Clover Holdings LTD, venduto nel 2010 per ben 13 milioni di dollari (fonte);
- vacationrentals.com, venduto all’asta a 32 milioni di dollari;
- insure.com, venduto a 13 milioni di dollari;
- hotels.com, venduto nel 2001 a 11 milioni di dollari ed il cui prezzo più recente non è neanche noto (fonte).
Questo piccolo campione serve anche a darci un’idea di quelle che potrebbero essere le caratteristiche di un dominio appetibile commercialmente rispetto alla concorrenza; la maggioranza di chi prova a vendere domini in questi termini, cerca di individuare domini internet che siano, infatti:
- possibilmente a chiave secca (chiave.it, parola.com, …);
- privi di trattini, numeri e simboli non alfabetici;
- contenenti un riferimento esplicito ad una realtà di mercato o ad un settore commerciale o ad un qualcosa che abbia un mercato (altrimenti resterebbe come cosa fine a se stessa, in qualche modo);
- dal nome più brevi possibili (cosiddetti LLLL.it o domini premium).
Mispelling (errori di ortografia) di dominio
Il mercato dei mispelling è a suo modo bizzarro, perchè determinato da una circostanza che capita molto spesso sul web: molti utenti digitano male alcune parole durante le ricerche su Google o di siti web diretti, e questo viene sfruttato in maniera diretta. Se un mispelling comune è considerato ad esempio feisbuc per il celebre Facebook Inc., l’idea potrebbe essere quella di registrare direttamente quel mispelling come nome di dominio, perchè in questo caso ci arriverebbero le visite di tutti coloro che sbagliano a scriverlo (e, almeno in linea di massima, Google tende a portare pure almeno un minimo di questi utenti che sbagliano).
Dobbiamo dedurne che chi compra il nome di dominio mispelled più famoso del momento faccia soldi in automatico? Se rispetta le regole degli inserzionisti ed usa un minimo di buonsenso secondo la mia esperienza qualcosa potrebbe guadagnarla, poi sta tutto ai contesti singoli ed al fatto che, come al solito, ci sia un’effettiva libertà di fare uso di quella parola mispelled senza violare brevetti, brand altrui o diritti d’autore vari.
Al di là di tutto, questa pratica a mio avviso resta molto da ridimensionare per una serie di ragioni:
- Google tende in automatico a correggere i mispelling in modo sempre più efficace (provate a cercare feisbuc su Google, per capirci), anno dopo anno, per cui molte visite che sarebbero arrivate per errore anni fa non vi potrebbero arrivare più;
- molto spesso gli usi impropri di mispelling di brand (eppol al posto di Apple, ad esempio) non sono autorizzati e visti di buon occhio dai brand stessi, che potrebbero causarvi problemi legali.
Nonostante questo, ci sono discreti margini di operatività per l’acquisto di mispelled domain names, e questo si riflette soprattutto per i settori di mercato più competitivi e per le ricerche secche più comuni.
Per inciso, ecco cosa suggerisce Google se cerchiamo “eppol“.
Altre opportunità di business coi domini: domain parking
La pratica del parcheggio dei domini o domain parking – che ho descritto tecnicamente qui – consiste nell’acquistare un nome di dominio appetibile e, in attesa magari di rivenderlo a nostra volta, di inserirvi degli annunci pubblicitari. In base al numero di visite che quel dominio farà in modo spontaneo, dunque, potremmo facilmente guadagnarci. Anche qui si tratta di una pratica da ridimensionare, anche perchè molti programmi di affiliazione vietano esplicitamente l’uso di annunci in caso di mispelling, ed in generale è sempre opportuno fornire un qualche valore aggiunto al sito prima di metterci dentro degli annunci (il rischio è che l’inserzionista che paga per l’annuncio contesti ad Adsense, o chi per lui, il pagamento e rivoglia i soldi indietro).
Facciamo attenzione, quindi, ma ricordiamoci comunque che quest’altra possibilità esiste.
Esempio pratico di acquisto di dominio scaduto
Poniamo di utilizzare il servizio del nostro sito per la ricerca di domini .it scaduti da poco: certo .it è un’estensione di dominio molto popolare, non è certamente l’unica disponibile – ma credo possa comunque interessare molti di noi, almeno qui in Italia.
- apriamo la pagina web di ricerca di domini scaduti, e proviamo a cercare una parola chiave che ci interessa posizionare: ad esempio che legata alla nostra attività , alla nostra azienda o al nostro settore;
- cerchiamo
- se non riusciamo a trovare nulla, riproviamo successivamente e salviamoci la pagina nei bookmark del nostro browser: ogni giorno centinaia di domini .it scadono, per cui l’opportunità giusta arriverà prima o poi;
- trovare un dominio che ci interessa, dobbiamo evidenziarlo e copiarlo in modo che resti salvato nel buffer del nostro browser, per poi cliccare su “Acquista” a fianco del nome (si aprirà in una nuova finestra);
- registriamoci su Tophost per effettuare l’acquisto, per poi indicare come dominio quello che avevamo copiato (attenzione, nel sito attuale di Tophost bisogna inserire il nome senza estensione .it, visto che quest’ultima va selezionata a parte);
- procediamo con la procedura guidata ed in pochi minuti avremo acquistato il dominio: spesa media circa 10 euro / anno!
Se avete un dispositivo Android, potete utilizzare in alternativa alla procedura descritta l’app ufficiale di Trovalost.it, che presenta una procedura di ricerca e registrazione dei domini su Tophost semplificata.
Procedura generale per l’acquisto di domini scaduti
Siamo arrivati alla fine del nostro articolo, e credo che potremmo lasciarci con un paio di suggerimenti generali;
- scegliamo sempre con cura la tipologia di dominio da comprare, ricordandoci che per il dominio che acquistiamo devono valere le stesse “regole” valide quando acquistiamo un dominio ordinario: deve essere breve, compatto, facile da ricordare e facile da pronunciare, altrimenti l’intera operazione rischia di essere fallimentare;
- valutiamo sempre più possibilità : forum, siti dedicati, pagine che pubblicano domini scaduti, servizi in abbonamento e cosଠvia; ricordiamoci poi che se ci interessa un dominio magari inutilizzato che sta per scadere, possiamo tenere a mente la data di scadenza scoprendola con un servizio apposito;
- (nota a margine) se il dominio da acquistare è il nostro ed è scaduto per nostra dimenticanza, potremmo ancora fare in tempo a recuperarlo;
- salvo casi eccezionali (o budget a disposizione considerevoli), diffidiamo se possibile dalle offerte che sembrano spropositate.
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