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Guida pratica allo sharenting, cosa dice la proposta di legge

Nell’ambito della Camera dei Deputati, si avvia l’esame di una proposta legislativa finalizzata a preservare e tutelare la privacy dei minori coinvolti attivamente nei profili social dei loro genitori. Tale iniziativa si propone di affrontare con decisione le implicazioni sempre più evidenti e preoccupanti del fenomeno dello sharenting, che comporta non solo rischi per la sicurezza dei bambini ma anche impatti significativi sulla loro salute psicologica e sul loro benessere emotivo. Esistono dei precedenti, in effetti: una sentenza del Tribunale di Rieti aveva stabilito la condanna di una donna, zia di due gemelli di 6 anni, al pagamento di un risarcimento di 5.000 euro al padre dei bambini. Quest’ultimo aveva citato in giudizio la donna per aver diffuso immagini dei figli senza il suo consenso.

Lo sharenting, pratica sempre più diffusa, consiste nella condivisione sistematica e frequente di contenuti, immagini e dettagli personali riguardanti i figli sui vari canali social dei genitori. Questo fenomeno, sebbene possa inizialmente apparire innocuo o addirittura positivo per alcune famiglie, presenta rischi e pericoli non trascurabili che richiedono una risposta immediata e incisiva da parte del legislatore.

La proposta di legge in discussione mira innanzitutto a regolamentare l’aspetto finanziario legato allo sfruttamento commerciale dell’esposizione mediatica dei bambini. In particolare, si prevede di istituire meccanismi di controllo e di protezione dei guadagni ottenuti attraverso la promozione e la pubblicità che coinvolgono i minori, al fine di garantire che tali risorse siano impiegate esclusivamente per il loro beneficio e per la loro tutela futura. In secondo luogo, la legge proposta riconosce ai minori il diritto all’oblio digitale, conferendo loro la facoltà di richiedere la cancellazione o la rimozione di contenuti che li riguardano pubblicati sui social media dai loro genitori o da terze persone. Questa disposizione, oltre a salvaguardare la privacy e la dignità dei bambini, permette loro di esercitare un maggiore controllo sulla propria identità e sulla propria immagine online, mitigando i potenziali rischi di abusi o di danni reputazionali.

È essenziale sottolineare che la proposta di legge non intende limitare la libertà di espressione o di comunicazione dei genitori, bensì stabilire un equilibrio tra tale libertà e i diritti fondamentali dei minori. La protezione della privacy e della sicurezza dei bambini deve rappresentare una priorità assoluta nella società digitale contemporanea, e il legislatore ha il dovere di adottare misure efficaci e tempestive per garantire il loro benessere e la loro integrità. In questo contesto, la presente proposta di legge rappresenta un passo significativo verso la creazione di un quadro normativo solido e completo per affrontare le sfide emergenti e complesse dello sharenting e per promuovere un ambiente online più sicuro, responsabile e rispettoso dei diritti dei minori.

Per ulteriori informazioni si può fare riferimento alla pagina del Garante per la privacy sull’argomento.

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