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Come nascondere il WHOIS di un dominio

Ogni dominio internet può in genere essere intestato ad una persona, ad un’ente oppure ad un’azienda: questa è una regola che vale per tutti i domini di secondo livello, che come sappiamo sono del tipo mionome.net oppure qualcosa.com.

Con le nuove estensioni messe a disposizione dall’ICANN, poi, questo insieme di domini registrabili si è esteso, e questo ha comportato un incremento della varietà  di casi in cui potremmo trovarci.

Tra WHOIS pubblici e WHOIS privacy

Il principio di fondo è molto semplice: i dati del registrante devono essere pubblicamente reperibili per avere un riferimento concreto in caso di attività  illegali del sito, diffamazione e cosଠvia. In realtà  le cose sono un po’ più complesse: se è vero infatti che in fase di registrazione ogni dominio richiede l’immissione di un’anagrafica del registrante, essa potrebbe in teoria non essere veriteria, visto che i dati sono inseriti in modo informale, cioè “sulla fiducia” – solo in alcuni casi sono validati dal registrar, ad esempio mediante verifica postale dell’indirizzo dell’azienda o del privato. I registrar tendono a tutelarsi in tal senso, e rendono non troppo scontata la registrazione con dati fake o automatizzati, ma devono fare i conti col problema dello spam; per questo hanno introdotto i servizi di WHOIS privacy, che vengono offerti mediante gli hosting che ospitano i siti, e che assumono che siano gli stessi (o al limite i registrar) a prendersi la responsabilità  (anche se su questo ci sarebbe da discutere ulteriormente). Questo servizio di oscuramento dei dati serve ad evitare lo spam, almeno sulla carta, ed è noto presso alcuni hosting come registrazione privata del dominio.

Se richiesto dall’autorità , il WHOIS può essere svelato in ogni caso, per inciso.

La possibilità  di oscurare il WHOIS dipende dall’estensione

Nascondere il WHOIS, per rispondere alla domanda del titolo, è quindi noto come WHOIS privacy; in una rete libera, piaccia o meno, dovrebbe essere un diritto per tutti, ma non è sempre facile ed consentito farlo. In genere effettuare questa operazione, infatti, è legato alle regole specifiche che adotta l’estensione del dominio per cui vorremmo farlo. Per cui, ad esempio, i domini con estensione .it hanno le proprie regole, cosଠcome ce li hanno quelli .eu oppure i .com.

Estensioni di dominio gTLD

I domini con estensioni classiche come .com, .info e via dicendo permettono di oscurare il WHOIS, quindi la mail e l’anagrafica, ad un costo aggiuntivo alla registrazione di qualche euro all’anno.

Estensioni di dominio ccTLD

In genere vietano la WHOIS privacy, nel senso che lasciano comunque in chiaro il nome e la ragione sociale del registrante e nascondono l’indirizzo email ed il resto della stessa. Vale per il nostrano .it, ad esempio (il quale da’ anche la possibilità  di oscurare in seguito i dati con una procedura di richiesta da inoltrare al registrar per cui è necessario fare riferimento al sito ufficiale del NIC italiano per maggiori info) e vale anche per tutte le estensioni di stati mondiali, tra cui i .fr e i .uk.

Estensioni di dominio che vietano di nascondere il WHOIS

Partiamo dai TLD che, ad oggi, non sembrano consentire la WHOIS privacy. Un elenco parziale di queste estensioni che vietano qualsiasi WHOIS, per cui insomma i dati del registrante saranno sempre visibili pubblicamente, sono i seguenti.

.ARCHI,.AT,.BE,.BERLIN,.CA,.CN,.DE,.EU,.IM,.IN,.LONDON, .LT,.MOSCOW,.NGO,.NL,.NYC,.ORGANIC,.PH, .PL,.RUHR,.TOP,.UK,.US,.VOTE,.VOTO,.WANG

più una decina di domini internazionali, di scarsa notorietà  da queste parti.

Quando consentita, la WHOIS privacy può essere gratuita (come avviene sui domini registrati su Dynadot) oppure può essere a pagamento (un paio di euro in più all’anno, di solito).

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