Nell’ambito dell’informatica e della comunicazione online informale, il termine “chillare” è spesso usato come variante del termine “killare”, ma con un tono più rilassato e meno serio. Mentre “killare” indica la chiusura forzata di un’applicazione o un processo, “chillare” è più una forma scherzosa o colloquiale che può significare semplicemente “riposarsi”, “rilassarsi” o “stare tranquilli”.
Ad esempio, potresti sentire qualcuno dire “Sto chillando sul divano”, che significa semplicemente che stanno rilassandosi sul divano senza fare nulla di particolare. Questo uso del termine “chillare” è più diffuso nei contesti informali, come le conversazioni online, i social media o le interazioni tra amici.
In informatica: killare (non chillare, per carità)
Il termine “killare” (scritto erroneamente chillare, in alcuni casi) nell’ambito dell’informatica è un gergo che indica il processo di terminazione o chiusura forzata di un’applicazione o di un processo in esecuzione su un computer o un sistema operativo. Quando si “killa” un’applicazione o un processo, si sta interrompendo la sua esecuzione in modo improvviso e non sempre pulito. Questo può essere necessario quando un’applicazione si blocca o non risponde, o quando un processo sta causando problemi o rallentamenti al sistema.
Nel contesto dei sistemi operativi Unix-like (come Linux) e Windows, esistono comandi e strumenti per “killare” i processi. Ad esempio, su Unix-like è possibile utilizzare il comando “kill” seguito dall’identificativo del processo (PID) per terminarlo. Su Windows, è possibile utilizzare il Task Manager per terminare un’applicazione o un processo non rispondente.
Tuttavia, è importante fare attenzione quando si “killano” i processi, poiché la terminazione forzata potrebbe portare a perdita di dati non salvati o ad altri problemi. Inoltre, alcuni processi di sistema critici non dovrebbero essere terminati in modo casuale, poiché potrebbero causare instabilità o errori nel sistema operativo.
Killare in Linux / Unix: guida passo-passo
Per “killare” un processo in Linux, puoi utilizzare il comando kill o killall seguito dall’identificativo del processo (PID) o dal nome del processo. Ecco come farlo:
Utilizzando il comando kill:
Apri un terminale.
Per vedere l’elenco dei processi in esecuzione e i loro PID, puoi usare il comando ps aux.
Identifica il PID del processo che desideri terminare.
Esegui il comando kill PID sostituendo “PID” con il numero del PID del processo che vuoi killare. Ad esempio: kill 12345.
Utilizzando il comando killall:
Questo comando ti consente di killare tutti i processi con un nome specifico.
Esegui il comando killall nome_processo sostituendo “nome_processo” con il nome del processo che vuoi killare. Ad esempio: killall firefox per chiudere tutte le istanze del browser Firefox.
Utilizzando il comando pkill:
Questo comando ti consente di killare i processi in base al loro nome o ad altri criteri.
Esegui il comando pkill -f nome_processo sostituendo “nome_processo” con il nome del processo o parte del nome. Ad esempio: pkill -f chrome per killare tutti i processi che includono la parola “chrome” nel loro comando.
Da notare che l’uso di questi comandi per killare processi richiede i permessi di superuser (root). Puoi aggiungere sudo prima del comando se sei un utente non privilegiato. Esempio: sudo kill PID o sudo killall nome_processo.
Ricorda che killare un processo in modo indiscriminato può portare a perdita di dati non salvati o ad altri problemi. Cerca sempre di identificare il processo corretto prima di utilizzare uno di questi comandi.
Killare in Windows: guida passo-passo
In Windows, puoi utilizzare il Task Manager per “killare” (terminare) un’applicazione o un processo. Ecco come farlo:
Premi contemporaneamente i tasti Ctrl + Shift + Esc sulla tastiera. Questo aprirà direttamente il Task Manager. In alternativa, puoi anche premere Ctrl + Alt + Delete e quindi selezionare “Task Manager” dal menu che appare.
Una volta aperto il Task Manager, verrà mostrata una lista di processi e applicazioni in esecuzione sul tuo sistema.
Trova il processo o l’applicazione che desideri terminare dalla lista. Puoi scorrere l’elenco o utilizzare la scheda “Applicazioni” o “Processi” per visualizzare le rispettive voci.
Seleziona il processo o l’applicazione facendo clic con il pulsante destro del mouse su di esso.
Nel menu contestuale che appare, seleziona l’opzione “Termina attività” o “End Task”. Questo avvierà il processo di terminazione dell’applicazione o del processo selezionato.
Potrebbe comparire una finestra di avviso che indica che il processo non risponde. In tal caso, puoi scegliere di forzare la chiusura dell’applicazione o del processo facendo clic su “Forza chiusura” o “End Task”.
L’uso del Task Manager ti consente di terminare in modo controllato le applicazioni o i processi che non rispondono o causano problemi. Tuttavia, come sempre, è consigliabile fare attenzione a cosa si sta terminando per evitare la perdita di dati non salvati o altre possibili conseguenze negative.
Torniamo ancora una volta a parlare di GDPR, questa volta per capire se abbia davvero senso discuterne ancora e se (e quanto) esso sia stato davvero rispettato. In effetti la vera domanda è più la seconda, visto che ogni blog di settore ed ogni consulente ha finito per dire la propria, lasciando sostanzialmente un bel po’ di dubbi, più che certezze, disseminate per la rete. E cosa hanno fatto i siti per adeguarsi? Lo vedremo a breve, anche se il più delle volte hanno installato un plugin semplicemente fastidioso e, per loro, finiva tutto lì.
Abbiamo avuto modo più volte, su questo sito, di parlare (anche in forma di guide) del decreto GDPR introdotto obbligatoriamente dall’Unione Europea per il rispetto della privacy dei cittadini; tale normativa, di fatto, è diventata da tempo necessaria e non più opzionale, anche se – come sappiamo – con modalità a volte poco chiare per alcuni webmaster, e con una smanìa interpretativa da parte di esperti del settore o presunti tali. Esperti che, in molti casi, hanno apertamente lucrato su questa norma, mostrando uno scarso senso etico ed un voler scatenare il panico paventando semplicemente multe: che ovviamente possono sempre arrivare, beninteso, ma il punto non dovrebbe essere quello.
Il punto è rispettare la privacy degli utenti ed impedire abusi da parte delle aziende: cosa per cui era in effetti necessaria una regolamentazione, e chi lavora nel web da più di qualche anno dovrebbe saperlo bene. Era un far west, o comunque qualcosa di molto simile allo stesso, ed i dati finivano spesso in vortici insensati e lucrosi tra cui, ad esempio, la vendita sottobanco di indirizzi mail profilati a cui indirizzare spam o pubblicità non richiesta.
In prima istanza c’è da dire che, di per sè, non ci sarebbe neanche tanto da discutere: in materia di internet, app, portali, blog e via dicendo, di fatto, il GDPR per siti web presenta alcuni semplici principi che è indispensabile garantire: ovvero che siano garantiti all’utente finale i propri diritti, che si dia la possibilità allo stesso di inserire consapevolmente solo i dati necessari, che gli sia data possibilità esplicita e gratuita di cancellarli in ogni momento. Più facile da dirsi che da farsi, in effetti: un conto infatti è la normativa, che fornisce principi generali sui quali basare le tecnologie, un conto sono le tecnologie stesse, che spesso danno troppo poco (o, al contrario, danno troppi strumenti superflui) per garantire l’adeguamento al GDPR. Adeguamento che da molti, secondo me, viene ancora vista come non strettamente necessario, come fosse assurdamente un costo inutile a cui potere o dover rinunciare.
Adeguamento dei siti che sulla carta è avvenuto, non vogliamo insinuare il contrario o fare allarmismo o, tantomeno, lanciare accuse (ci mancherebbe altro): pero’ alla prova dei fatti è avvenuto senza davvero capire quello che si stava facendo e perchè, e soprattutto senza prendere le adeguate contromisure informatiche per proteggere i propri siti, almeno usando protezioni o plugin per la sicurezza e non semplicemente plugin per il GDPR “di facciata”. Per come siamo riusciti ad intenderla noi, del resto, il GDPR si rispetta in due modi fondamentali:
aggiornandosi bene sulle normative;
adeguando il proprio sito con strumenti software ed hosting professionali.
Se per la seconda basta avere un buon reparto tecnico a disposizione, per la prima è spesso necessario affidarsi ad un consulente che sia affidabile, oppure ad un prodotto software per il GDPR che si prenda in carico, a pagamento, dell’impresa; e fin quando il costo sarà visto come non strettamente necessario, saremo comunque sempre daccapo.
Abbiamo visto la procedura per procurarsi una copia dei propri dati di Instagram in formato ZIP. Tali dati rappresentano e contengono i file che abbiamo pubblicato e le interazioni che abbiamo avuto a vari livelli con i nostri contatti. Vediamo adesso di capire un po’ meglio di che cosa si tratta, nello specifico. Per intenderci, il file con i dati personali all’interno è fatto così:
Il file che si scarica è un file zip, ovvero un file compresso che contiene altri file al suo interno. È organizzato in molte cartelle, ognuna delle quali è a tema e contiene dei file specifici. Ogni cartella sarà descritta di seguito in base a quello che abbiamo capito servire nello specifico.
Come visualizzare i dati contenuti nel file
Troverete, all’interno del file zip, varie cartelle – e altrettanti file .html dentro ognuna.
Cliccando sul file index.html potrete accedere alle singole sezioni, una per cartella, in alternativa potete fare la stessa cosa da file system (ovvero Gestione Risorse, Finder e così via). Il modo più facile per iniziare ad esplorare il file e farvi un po’ i fatti vostri (in tutti i sensi) è proprio quello di iniziare dal file in questione, index.html, e seguire i link riportati nelle sezioni che vi spieghiamo qui.
Man mano che troveremo informazioni utili al caso, le aggiungeremo per ogni sezione aggiornando l’articolo di conseguenza.
PS non è chiaro al momento se i contenuti come le chat e i commenti cancellati persistano o meno nel backup. Verrebbe da dire di no, ma non avevo elementi per giudicare e la cosa andrebbe approfondita a parte.
Commenti
Qui trovi i commenti che hai pubblicato, praticamente tutti quelli che avete lasciato in giro. Ne ho trovati anche alcuni molto vecchi, anche di diversi anni fa. Emerge un problemino fin da subito su tutti i file html: sono lenti ad aprirsi e non rispettano l’ordine cronologico, peraltro sono privi di paginazione (per la parte testuale forse il formato JSON sarebbe stato più comodo).
Per ogni entry o riga di questo file e di altri file, troverete il commento che avete lasciato ed il nickname dell’utente a cui l’avete lasciato, non il contesto originale (post o video che aveva provocato il vostro commento). Mi sembra di aver rilevato che troverete traccia anche dei commenti a utenti che nel frattempo si possono essere cancellati, ad esempio se troviamo un commento a ciccio_12386218381736172636821, basterà scrivere nella barra del browser:
per vedere il suo profilo, se ancora esiste (ne appare una pagina 404 non esiste più o, come scrive Instagram, è “instavanished“). In alternativa dall’app ufficiale potete cercare:
ciccio_12386218381736172636821
per ritrovare il profilo.
I commenti non sembrano completi, ma sono dumpati probabilmente a campione casuale: per il 2018 ho trovato solo un paio di commenti, ne ho trovati molti di più di anni recenti.
Commenti ai post
In questa sezione trovi esclusivamente i commenti ai post di altri utenti.
Commenti segnalati
Commenti segnalati per qualche motivo.
Reels Comments
Commenti ai reel video.
Contatti / Contatti sincronizzati
I contatti instagram che abbiamo ad oggi, incluse le info di contatto.
I tuoi argomenti
Questa è una delle sezioni “magiche”, nel senso: qui trovate gli argomenti a cui sembrate interessati secondo l’algoritmo di Instagram. Io ci ho trovato cose che effettivamente mi interessano (calcio, musica, IT) e altre meno o che non sapevo mi interessassero (tagli di capelli, fashion, accessori per l’abbigliamento), probabilmente indotti da visualizzazioni spesso non facili da controllare su Instagram (specie per i reels).
Messaggi / Chat / Conversazioni segrete
Messaggi privati che hai scambiato con altre persone, qui ho ravvisato anche conversazioni molto vecchie anche con account cancellati, che appaiono come chat con “anonimi”. Sezione altamente sensibile, dove ritrovate veramente tutto, incluse le chat in cui siete stati inseriti senza volerlo. Nel mio caso, peraltro, molto spam ed un livello di precisione alto anche per chat molto vecchie (che nemmeno ricordavo di aver avuto, in effetti).
Guide
Non so come e perchè uno potrebbe creare una guida qui, ma se lo fate apparirà in questa sezione, pare.
Impostazioni dei contenuti multimediali
Uso dei messaggi da un’app all’altra
Commenti consentiti da
Parole chiave filtrate per commenti e messaggi
Informazioni su di te
Qui troviamo dati sulla posizione geografica (stimata su dove ti dovresti trovare, almeno nella maggioranza del tempo, come città) e sugli interessi pubblicitari (che loro hanno dedotto, nel mio caso: intelligenza artificiale, thriller psicologico e simili, per intenderci).
Informazioni che potrebbero essere associate al tuo account
Posizione geografica dell’account
Interessi pubblicitari
Informazioni personali
Le informazioni in questione sono:
Indirizzo e-mail
Numero di telefono confermato
Nome utente
Nome
Bio
Genere
Data di nascita
Sito web (non risulta aggiornato dopo circa un mese che l’avevo cambiato, ndr)
Account privato
Informazioni sull’account
Informazioni professionali
Modifiche del profilo
Linked Meta Accounts
Accesso e creazione dell’account
Informazioni associate al tuo account, come la tua attività di accesso e le informazioni che hai usato quando hai effettuato l’iscrizione.
Informazioni sull’iscrizione
Attività di modifica della password
Attività di disconnessione
Attività di accesso
Last Known Location
Ultima posizione in cui ti sei loggato.
Modifiche relative alla privacy dell’account
Insight precedenti di Instagram
Tutti i tuoi insight di Instagram.
Elementi salvati
Posts, collections, draft videos, music, locations, and reposts you’ve saved
Post salvati
Inserzioni e argomenti
Inserzioni, profili, contenuti e argomenti. Gli argomenti di eventuali account collegati devono essere scaricati direttamente da tali account.
Post visualizzati
Account suggeriti visualizzati
Video guardati
Sezio molto interessante ma incompleta, nel mio caso: nella sezione dei video guardati troverete la data in cui avete visto un video di una certa persona, che poi potrete andare a ritrovare col solito stratagemma (cercare il suo nome, ciccio_12386218381736172636821, oppure scrivere nel browser instagram.com/ciccio_12386218381736172636821 se il profilo esiste ed è pubblico). Potete cercare data e minuto in cui avete visto un video, senza averci interagito per forza a quanto pare, per cui la cronologia dei video e dei reels la trovate qui.
Indicazione comunque parziale in questa circostanza, perchè non vi dice il video ma solo il profilo, e dovreste andare a cercarvelo da soli per capire quale fosse, in teoria.
Inserzioni visualizzate
Account che NON ti interessano
Qui trovate gli account che avete deciso di non visualizzare più, che probabilmente Instagram usa per evitare di mostrarveli una seconda volta. Ci sono tutti i nickname in chiaro, per quello che vale scorrere una lista del genere…
Post a cui NON sei interessato
Questa è una sezione un po’ strana: mi aspettavo di vedere il contenuto dei post ma invece c’è solo un elenco di “pollice giù” con data e ora.
Non so bene come pensarla a riguardo, anche perchè così puoi solo dedurre il conteggio delle volte in cui non ti sei interessato a qualcosa, senza altri dettagli, e questo probabilmente serve “solo” per le statistiche interne sull’uso dell’account o per stimare il rimbalzo dell’utente.
Informazioni di inserimento automatico
Informazioni di inserimento automatico relative al tuo account
Informazioni sui dispositivi
Informazioni sui tuoi dispositivi
Informazioni sulla fotocamera
Dispositivi
Autenticazione a due fattori
Ricerche recenti
Una cronologia delle ricerche che hai fatto di recente (pagine, profili, hashtag).
Ricerca di account
Qui trovate tutto quello che avete cercato di recente.
Se avete cancellato la cronologia non troverete quello che avete cancellato.
La cronologia nel mio caso non corrispondeva esattamente con quella che avevo poco prima di fare la richiesta dei dati, per cui è possibile che venga rilevata su giorni precedenti oppure, anche qui, a campione casuale.
Eventi
Raccolte fondi
“Mi piace”
Contenuti a cui hai messo “Mi piace”
Post che ti piacciono
Non è una raccolta di post a ben vedere, ma solo di account che hanno pubblicato qualcosa che ti è piaciuto. C’è veramente tutto all’interno, inclusi “like” del 2013 quando ho aperto Instagram, da quel che ricordo.
Commenti che ti piacciono
Follower e persone/Pagine seguite
Account e tag di cui scegli di vedere i contenuti e account che ti seguono
Seguiti
Richieste di seguire recenti
Richieste di seguire in sospeso
Follower
Suggerimenti rimossi
Account con restrizioni
Account bloccati
Hashtag seguiti
Nascondi la storia a
Account che hai smesso di seguire da poco
Shopping
Informazioni sulla tua attività di shopping su Instagram
Articoli visualizzati di recente
Interazioni con gli adesivi nella storia
Interazioni che hai avuto con gli adesivi su storia di altre persone
Sondaggi
Cursori con emoji
Countdown
Domande
“Mi piace” per questa notizia
Contenuti
Contenuti che hai condiviso
Post
Storie
Sezione che include l’archivio dei video delle storie che avete condiviso personalmente. Trovate i file mp4 dentro la cartella media, per inciso (vedi oltre).
Immagini del profilo
Video di IGTV
Reels
Inserzioni e aziende
Argomenti delle inserzioni pertinenti per te, inserzionisti che hanno raccolto informazioni direttamente da te, informazioni che hai inviato agli inserzionisti e le tue interazioni con aziende e organizzazioni che visiti fuori da Instagram.
Informazioni che hai inviato agli inserzionisti
Account fedeltà
I dettagli di tutti gli account fedeltà e degli account caricati dai partner e abbinati all’utente in base all’indirizzo e-mail. Non avevo dato qui, per cui non so altro.
Monetizzazione
Idoneità
App e siti web
App e siti web che hai collegato al tuo account in passato.
App scadute
Segnalazioni
Segnalazioni che hai inviato a Instagram
Portafogli digitali
Uso di wallet tra account
Store degli avatar
BONUS: Struttura delle cartelle del file zip di instagram con i dati
ads_and_businesses
ads_and_topics
Sezione molto interessante che contiene gli account a cui non sei interessato,
le ads che hai visto, i post ed i video che hai guardato (inclusi i reel, ma solo
quelli recenti), i post a cui NON sei interessati, gli account suggeriti.
accounts_you're_not_interested_in.html
ads_viewed.html
posts_viewed.html
posts_you're_not_interested_in.html
suggested_accounts_viewed.html
videos_watched.html
I video vengono mostrati solo per nickname del proprietario e senza altri dettagli,
sembrerebbe. Ad esempio:
apps_and_websites
autofill_information
avatars_store
comments
contacts
content - qui trovate foto e video che avete pubblicato voi
device_information
digital_wallets
events
files (qui trovate il logo di instagram e basta)
followers_and_following
fundraisers
guides
index.html
information_about_you
likes
login_and_account_creation
loyalty_accounts
media (file JPG e video che hai caricato)
media_settings
messages (tutti i messaggi privati)
monetization
past_instagram_insights
personal_information
recent_searches
reports
saved (tutti i post salvati)
shopping
story_sticker_interactions
your_topics
La gamification, o “ludicizzazione”, è l’integrazione di elementi tipici del gioco in contesti non ludici, con l’obiettivo di aumentare l’engagement e la motivazione degli utenti. Questa pratica sfrutta meccaniche come punti, badge, classifiche e ricompense per rendere attività tradizionalmente non ludiche più coinvolgenti e interattive.
Obiettivi della gamification
L’implementazione della gamification mira a:
Incrementare l’interazione degli utenti: Incorporando elementi di gioco, le piattaforme possono stimolare una partecipazione più attiva.
Fidelizzare i clienti: Meccaniche di ricompensa e progressione incentivano gli utenti a tornare e interagire regolarmente.
Migliorare l’apprendimento e la formazione: In ambito educativo e professionale, la gamification rende i processi di apprendimento più dinamici ed efficaci.
Promuovere comportamenti desiderati: Iniziative di gamification possono guidare gli utenti verso azioni specifiche, come l’adozione di abitudini salutari o l’utilizzo di determinati servizi.
Esempi pratici di gamification
Programmi di fidelizzazione: Molte aziende offrono sistemi di raccolta punti che premiano gli acquisti ripetuti, incentivando la lealtà del cliente.
Piattaforme educative: Applicazioni come Duolingo utilizzano livelli, badge e obiettivi giornalieri per motivare gli utenti nell’apprendimento di nuove lingue.
Applicazioni di fitness: App come Strava trasformano l’attività fisica in una competizione amichevole, permettendo agli utenti di confrontare le proprie performance con quelle di amici e altri membri della community.
Ambienti di lavoro: Alcune aziende implementano sistemi di gamification per incentivare la produttività, assegnando badge o riconoscimenti ai dipendenti che raggiungono determinati obiettivi.
Considerazioni sulla gamification
Sebbene la gamification possa offrire numerosi vantaggi, è essenziale implementarla in modo etico e trasparente. Un uso improprio o eccessivo potrebbe portare a manipolazioni indesiderate o a una dipendenza dagli elementi ludici, distogliendo l’attenzione dagli obiettivi principali. Pertanto, è fondamentale progettare esperienze gamificate che rispettino l’utente e promuovano un coinvolgimento autentico.
In conclusione, la gamification rappresenta una strategia potente per rendere più coinvolgenti attività e processi altrimenti monotoni. Quando applicata con attenzione e integrità, può migliorare significativamente l’esperienza dell’utente e favorire comportamenti positivi.
Con l’inizio dell’estate e della buona stagione, molti di noi si stanno preparando o sono già nel mezzo delle ben meritate ferie verso il mare o il nostro luogo di villeggiatura.
Mentre viaggiare è parte integrante della tua grande avventura, le lunghe ore e il costante passaggio tra diverse modalità di trasporto possono essere estremamente stancanti e spesso piuttosto noiose. Le ore possono sembrare giorni, specialmente nei momenti di attesa come ad esempio scalo in aeroporti, ed è normale provare noia nella durata del viaggio.
Benché questa sia una sensazione fastidiosa, in particolar modo per chi viaggia da solo, non fare che questo ti impedisca di prenotare il viaggio che tanto a lungo in inverno hai desiderato. Si tratta solo di trovare piccoli modi per sfruttare al meglio il tuo tempo di viaggio per passare le ore. Ecco che veniamo in vostro aiuto esaminando 4 modi gratuiti per sfruttare al massimo il tempo trascorso in viaggio.
Ascoltare dei podcast
Durante i movimenti che fanno parte di ogni viaggio, potrai avere modo di fare certe cose che non avresti mai il tempo di fare in una giornata comune. Guarda fuori dal finestrino dell’aereo o del treno, mettiti gli auricolari e rilassati ascoltando un podcast su alcune skills che vuoi migliorare, per consolidare la conoscenza della lingua inglese se vai all’estero o anche solo per piacere. Se sei interessato a un argomento particolare, ti consigliamo di effettuare una ricerca online magari su Spotify per scoprire quello che fa al caso tuo. Anche se intervallati da spot pubblicitari, potrai sentire il tuo podcast preferito gratuitamente!
Fare una partita a carte
Uno dei grandi classici modi per intrattenersi durante un viaggio è giocare a carte: Uno, Solitario o Scopa spiccano tra tutti. Infatti sono veramente tanti i giochi con carte napoletane, francesi o a tema che si possono fare da soli o in compagnia. Nonostante ci ritroviamo ogni estate in spiaggia o nel ben mezzo di una attesa del volo o treno di coincidenza, questi giochi non stancano mai. Certo, se nella fretta di preparare il bagaglio il mazzo è rimasto a casa il divertimento sembra compromesso. Fortunatamente, su internet ci sono diversi siti gratuiti che offrono la possibilità di giocare a Solitario che ci vengono a salvare in calcio d’angolo. Ad esempio, questo è compatibile anche da cellulare!
Colorare degli album
Un libro da colorare è un’attività ideale per tenerti occupato durante il viaggio ma è anche un’ottima idea per chi ha dei bambini al seguito. Gli studi hanno dimostrato che è un passatempo terapeutico che aiuta a rilassare, liberare la mente dalle preoccupazioni e concentrarti semplicemente su ciò che hai di fronte. Infatti, mentre si colorano le diverse sezioni, il cervello entra in uno stato meditativo che favorisce il raggiungimento di un senso di consapevolezza maggiore. Perciò considerando come i contrattempi facciano purtroppo molte volte parte della nostra esperienza di viaggio, ecco alcuni consigli per trovare album da colorare online anche gratuitamente.
Pianificare il proprio viaggio
Per quanto possa sembrare un consiglio scontato e banale, pianificare le fasi successive è sempre una cosa intelligente da fare. A volte si è costretti a farlo per via di imprevisti che troviamo nel mezzo del nostro viaggio ma anche quando tutto va bene è una cosa consigliata. Rivedere gli incastri dei mezzi di comunicazioni da prendere o le prenotazioni fatte ti assicurerà che nessun dettaglio importante venga mancato. Inoltre è anche una buona mossa vedere in anticipo i posti da visitare oppure quali ristoranti ti intrigano di più. Spulciare i diversi siti come Tripadvisor e poi salvare i luoghi degni di nota su Google Maps in diverse liste ti faciliterà quando è il momento di muoversi una volta arrivati. Se non lo hai mai fatto, consulta la guida ufficiale di Google!
È recente la notizia che alcuni gestori dello SPID hanno introdotto nuove tariffe per la registrazione. È possibile registrare gratuitamente un account SPID? Per un’azienda no, non si può fare; ma per un privato cittadino è possibile. Ecco il modo più semplice, gratuito e “da privato cittadino” per ottenere lo SPID.
Guida passo passo per aprire lo SPID gratuitamente
Scegli un Identity Provider che offra l’attivazione gratuita
Diversi gestori SPID permettono ai soli cittadini privati di registrarsi gratis se si usa un metodo di riconoscimento “digitale” (CNS, CIE, firma digitale). Tra i più immediati:
InfoCert: SPID gratis con firma digitale, Carta Nazionale dei Servizi (CNS) o video-riconoscimento; tutto online, senza costi aggiuntivi
Aruba: Livello 1 e 2 gratuiti se scegli CNS, CIE o firma digitale; solo la video-identificazione costa €14,90+IVA
Lepida e Sielte: offrono SPID gratuito con CIE/CNS/firma digitale; anche qui solo la webcam con operatore è a pagamento (o nulla, a seconda del provider)
PosteID (Poste Italiane): metodi gratuiti con CIE (PIN + app PosteID), CNS o firma digitale; funziona via app in pochi minuti
Compila email, numero di cellulare e dati anagrafici.
Scegli il metodo di riconoscimento “gratuito” (CNS, CIE o firma digitale).
Completa il riconoscimento digitale
CIE via smartphone: segui la procedura nell’app (PosteID, ArubaID, InfoCertID ecc.), avvicina la CIE al retro del telefono e inserisci il PIN.
CNS/CIE con lettore: collega il lettore al PC, avvia il software e segui le istruzioni.
Firma digitale: autenticati con le credenziali del tuo certificato.
Attiva il livello di sicurezza e genera le credenziali
Dopo il riconoscimento riceverai userID e password. Scarica l’app per l’OTP (ad es. “Aruba OTP”, “InfoCert ID”, “PosteID”) e sei subito operativo sui servizi della Pubblica Amministrazione.
Perché scegliere questo percorso?
Comodità: tutto online, senza code agli sportelli;
Velocità: bastano pochi minuti (se hai già CIE o CNS attivi);
Costo zero: finché usi i metodi digitali (CNS/CIE/firma) non paghi alcuna commissione.
Bonus Psicologo 2024: erogati fino a 1.500 Euro in base all’ISEE
Domande aperte da lunedì 18 Marzo: scopri come si richiede.
Come richiedere Contributo sessioni psicoterapia domande 2024 Stanziamento fondi 2023? Ma soprattutto, dove si trova la sezione per la domanda nel sito dell’INPS? Nel comunicato ufficiale dell’ente è riportato un link non corretto (purtroppo) che, almeno dai test che abbiamo fatto il 17 marzo, non andava e non permetteva di andare avanti. Per facilitarvi nel compito, pertanto (considerando che è un qualcosa che si dovrebbe fare, se interessati, prima che si può) abbiamo pensato di stilare una semplice guida passo-passo, che potete seguire comodamente da casa vostra.
La guida presente si basa su un test che abbiamo fatto a marzo 2024, con il sito aggiornato all’ultima versione.
Quando si può fare domanda
Per la prestazione INPS Contributo sessioni psicoterapia domande 2024 Stanziamento fondi 2023 (cosiddetto Bonus psicologo) sarà possibile presentare domanda a partire dal 18 marzo 2024 fino al 31 maggio 2024.
Chi può fare domanda
Requisiti per accedere alla prestazione
essere residenti in Italia;
avere un ISEE in corso di validità che non sia superiore a 50.000 €.
L’ISEE potrà essere richiesto al proprio commercialista, se necessario, oppure mediante il sito ufficiale all’indirizzo:
Se non si dispone dell’ISEE, non sarà possibile procedere con l’invio della domanda. Ad ogni modo, l’INPS fa sapere che l’ISEE non dovrà essere allegato alla domanda di cui parliamo qui. La verifica della presenza dell’indicatore verrà effettuata dall’INPS in automatico, in una fase successiva, al momento della presentazione e dell’accettazione della domanda. Si ricorda che l’ISEE vale per 12 mesi al più, che i vecchi ISEE non servono più e che ogni anno deve essere calcolato al fine dell’accettazione della richiesta. Qualora l’attestazione ISEE presenti omissioni e/o discrepanze, il richiedente sarà informato durante la compilazione della domanda sulla necessità di presentare una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Questo permetterà di correggere eventuali discrepanze nell’ISEE e di consentire l’elaborazione della domanda per accedere al beneficio.
Come richiedere il bonus – I passi necessari
Nota. Il bonus può essere richiesto per telefono anche chiamando il Contact Center Integrato al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164.164 (da rete mobile a pagamento). Se non siete molto tecnologici potete, come prima possibilità, fare in questo modo dalla mattina del 18 marzo in poi. Se invece volete avventurarvi nella parte online, seguite le nostre istruzioni!
Come prima cosa, andate sul sito inps.it: la tempistica sembra essere un fattore rilevante per la concessione o meno del bonus anche quest’anno, unito al requisito dell’ISEE che va dichiarato contestualmente alla richiesta (mediante sito INPS, ancora una volta, o grazie al proprio commercialista).
Ecco la procedura passo-passo per fare la richiesta online del bonus psicologo.
Come prima cosa, fate login con SPID, perchè è molto più semplice trovare la sezione dedicata al bonus. Suggeriamo di non cercare bonus psicologo nel motore di ricerca del sito perchè, almeno dal test che abbiamo fatto, non sembra uscire fuori nulla di aggiornato e troverete solo i bonus scaduti del 2022. Per fare correttamente login con il proprio SPID, ricordiamo, sarà necessario:
scegliere il vostro provider di SPID (poste, Aruba, namirial, …. a seconda di quello che avete)
inserire username (in genere nome.cognome, da cercare nella casella di posta dove c’è l’attivazione)
inserire la password dello SPID, e tenere il telefono a portata di mano;
inserire il codice OTP se l’avete configurato, copiando il PIN temporaneo (OTP) nel tempo concesso;
nella finestra, dopo aver fatto login, potrebbe apparire una richiesta di conferma dei vostri dati personali, come email telefono e PEC, da confermare puntualmente per fare in modo che le comunicazioni future vi arrivino in modo corretto.
Nel motore di ricerca cercate “Sostegni, Sussidi e Indennità” senza virgolette, oppure dopo aver fatto login provate a fare click qui. Nel riquadro Strumenti a destra, dovete fare click su Vedi tutti per visualizzare la pagina di interesse.
Selezionate, dopo aver fatto click sulla lettera “P” dell’indice, Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche, Utilizza lo strumento – oppure provate a fare click qui. In alcuni casi questo passaggio può mostrare l’errore imprevedibile Si è verificato un errore: in questi casi conviene, in genere, accedere al link da una finestra anonima del browser.
Siete arrivati: se scorrete fino a metà pagina, finalmente, dovreste trovare “Contributo sessioni psicoterapia domande 2024 Stanziamento fondi 2023“. Cliccate, finalmente, su Accedi sulla destra. Qui sotto abbiamo riportato un’immagine esplicativa che potrebbe esservi utile.
Da qui in poi è semplice procedere con la compilazione della domanda per il bonus psicologo 2024, ricordandovi giusto che se l’INPS non possiede un vostro ISEE potrebbe non essere possibile procedere con la domanda stessa. Dovete fare come segue.
Cliccate in basso a destra su COMPILA LA DOMANDA.
Selezionate se la domanda è per voi stessi o per conto di qualcun altro, in quest’ultimo caso a titolo di Genitore (anche affidatario), Tutore, Curatore, Amministratore di sostegno. Cliccate su Continua.
Verificate che i dati in possesso di INPS siano corretti nella schermata successiva. Cliccate su Continua.
Inserite i vostri recapiti manualmente (indirizzo email o PEC, e poi cellulare) oppure confermate che vengano usati quelli già in possesso dell’INPS. Cliccate su Continua.
Se fosse presente o non disponete di un ISEE valido recente, dovrete obbligatoriamente richiederlo da qui. Dopo averlo fatto, Cliccate su Continua.
Nel passo successivo serviranno le dichiarazioni dei redditi, che dovrete inserire come indicato. Cliccate su Continua.
Alla fine vedrete il riepilogo della vostra domanda e, se completa, sarete pronti ad inviarla definitivamente all’INPS. Cliccate su Continua.
La piramide di Maslow è una teoria che descrive i bisogni umani in ordine di importanza. Immagina una piramide divisa in livelli. Alla base ci sono i bisogni più fondamentali, e salendo si arriva a quelli più complessi e sofisticati.
Bisogni fisiologici: Sono le necessità primarie come cibo, acqua, sonno e riparo. Se queste cose mancano, diventa difficile pensare ad altro.
Sicurezza: Una volta soddisfatti i bisogni fisiologici, cerchiamo sicurezza e stabilità. Questo include un lavoro sicuro, un tetto sopra la testa e protezione da pericoli.
Appartenenza e affetto: Una volta che ci sentiamo al sicuro, cerchiamo relazioni sociali e senso di appartenenza. Questo riguarda l’amore, l’amicizia e il senso di comunità.
Stima: Dopo l’appartenenza, cerchiamo rispetto da parte degli altri e autostima personale. Questo può includere la reputazione, il successo e il riconoscimento.
Auto-realizzazione: Questo è il livello più alto. Riguarda il desiderio di raggiungere il massimo potenziale, essere creativi, realizzare i propri sogni e avere un senso profondo di realizzazione personale.
Secondo Maslow, solitamente ci concentriamo sui bisogni di livello inferiore prima di poter aspirare a quelli di livello superiore. Una volta soddisfatti i bisogni base, possiamo concentrarci su quelli più alti e più complessi.
Approfondimento sulla piramide di Maslow
Riesci a soddisfare i tuoi bisogni ogni giorno? Provi un senso di frustrazione perchè alcune cose ti mancano? La risposta in questi casi non deve essere banalizzata, nè affidata a “guru” dalle soluzioni facili che provano solo a venderti fuffa. La rappresentazione dei bisogni umani rimane alla base dell’interesse delle scienze umane, ma molti altri settori si sono attivamente interessati alla questione. La piramide di Maslow è uno dei modelli più citati, ad oggi, per la rappresentazione dei bisogni umani, tanto di riuscire a stratificarli e renderli in qualche modo intersoggettivi, interdipendenti tra di loro.
Proviamo pertanto a chiederci e a rievocare brevemente l’idea base di Maslow e della sua piramide, per poi verificarne l’adattabilità a tempi e modi moderni. Sebbene l’idea di fondo resti valida andrebbe rivista con maggiore flessibilità, e non utilizzata come salvagente esclusivo.
La storia: Maslow e gli indiani d’America
La storia da cui partiamo oggi racconta, peraltro, che la cultura dei nativi americani potrebbe effettivamente essere più influente nella storia della psicologia di quanto generalmente si possa credere. Come evidenziato da Psychology Today, infatti, la storia dietro il concepimento della piramide riguarda una questione molto più ampia: quanto la cultura americana, in generale, sia stata influenzata dalle idee e dai principi dei gruppi di nativi americani, e quanto poco tale influenza venga riconosciuta alla cosa.
Chi era Abraham Maslow?
Abraham Maslow (1908-1970) è stato uno psicologo americano, noto per aver creato la gerarchia o “piramide” dei bisogni di Maslow, una teoria della salute psicologica basata sul soddisfacimento dei bisogni umani innati in via prioritaria, che culmina nel grado massimo esplicato da varie forme di auto-realizzazione. Maslow era un docente universitario di psicologia alla Brandeis University, al Brooklyn College, alla New School for Social Research e alla Columbia University. Un sondaggio Review of General Psychology, pubblicato nell’anno 2002, ha classificato Maslow come il decimo psicologo più citato del 20° secolo.
La gerarchia dei bisogni di Maslow fu proposta da Abraham Maslow nel suo articolo del 1943 “A Theory of Human Motivation“, pubblicato sulla rivista Psychological Review. Maslow successivamente estese l’idea per includere le sue osservazioni sulla curiosità innata negli esseri umani, liberando implicitamente il modello della rigidità ch,e secondo vari critici, lo tendeva a caratterizzare.
Nell’estate del 1938, infatti, Abraham Maslow aveva trascorso alcune settimane a fare ricerche antropologiche su una riserva dei Piedi Neri o Niitsítapi nei pressi di Alberta, in Canada. Le sue esperienze nella riserva ebbero un forte impatto sul suo pensieri, e capovolsero le sue opinioni socialmente preconcette sugli indiani. Fu colpito dalla generosità e dall’egualitarismo degli indiani, e dal rispetto insito nella loro società.
Maslow scoprì anche che per la maggior parte dei membri dei Niitsítapi, la ricchezza non era importante in termini di accumulazione di proprietà e possedimenti: al contrario, il donare agli altri era ciò che conferiva un autentico status di prestigio e sicurezza nella tribù, in contrapposizione all’avidità dei bianchi che vivevano nelle vicinanze. Spinto da una forse empatia verso questa tribù di nativi americani, l’esperienza sembrerebbe averlo ispirato a pensare in termini di un nuovo tipo di psicologia che si occupasse di aspetti fondamentali della natura umana, concettualizzò un nuovo approccio alla personalità radicato biologicamente, fortemente umanistico ed in grado di trascendere la ristrettezza del relativismo culturale.
Nota: si dice “piramide” o “piramida”? Si dice piramide, parola che deriva dal greco pyramis e che significa fuoco. La forma della piramide (e non piramida, con la a finale, come alcuni sembrano tendere a cercarla sui motori di ricerca) ricorda in modo stilizzato quella di una fiamma, in sostanza.
Che cos’è la piramide dei bisogni di Maslow
Si tratta di un’idea fondante per la definizione dei bisogni umani, concettualizzata mediante una piramide che indica una gerarchia di stadi e di bisogni annessi. Questo significa, in altri termini, che la piramide rappresenta una “base” (in basso nella figura) di necessità fisiologiche fondamentali – ad esempio: mangiare, dormire, respirare, riscoprire la sessualità) e via via salendo “in alto” nella figura, che abbiamo riportato idealmente in basso in questo articolo, troviamo progressivamente il bisogno di sicurezza, il senso di appartenenza, l’autostima e la autorealizzazione.
Il senso base della piramide è che non sembra possibile arrivare all’auto-realizzazione se mancano le basi, letteralmente: quindi ad esempio non posso realizzae autostima in manacnza di affetti familiari e senso di intimità, nè tantomeno posso sentirmi al sicuro se la mia alimentazione è carente. Tale idea, suggestiva quanto affascinante – e che qui discutiamo in termini rigorosamente informali, s’intende – è stata più volte sfruttata in vari contesti, anche differenti da quelli psicologici: una parte di “scuole” del marketing, ad esempio, hanno sfruttato questa idea per idealizzare e discutere i bisogni dei consumatori.
Alla base della piramide, come abbiamo anticipato, troviamo i bisogni fisiologici (fame, sete, sesso, ecc.), al secondo livello troviamo quelli legati alla sicurezza (fisica, lavorativa, ecc.) al terzo quelli di appartenenza (amicizia, intimità sessuale), al quarto quelli legati all’autostima e alla realizzazione, al quinto quelli della moralità, creatività, problem solving e tutto ciò che concerne l’autorealizzazione. I livelli erano pensati come interdipendenti tra di loro, per quanto in seguito l’idea venne estesa e molti applichino in modo un po’ rigido il modello ancora oggi.
Di Lucas ✉ (ispirata da Maslow’s Hierachy of Needs)) – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=7919361
A che serve la piramide di Maslow?
La gerarchia dei bisogni di Maslow viene utilizzata per studiare come gli esseri umani partecipano intrinsecamente alla motivazione comportamentale. Maslow usò i termini “fisiologico”, “sicurezza”, “appartenenza e amore”, “bisogni sociali” o “stima” e “autorealizzazione” per descrivere il modello attraverso il quale generalmente si muovono le motivazioni umane.
Ciò implica che affinché la motivazione possa sorgere nella fase successiva, ogni fase precedente dovrebbe essere soddisfatta all’interno dell’individuo stesso. Inoltre, questa gerarchia è una base principale per sapere come lo sforzo e la motivazione sono correlati quando si discute del comportamento umano. Ciascuno di questi livelli individuali contiene una certa quantità di sensazione interna che deve essere soddisfatta affinché un individuo possa completare la propria gerarchia. L’obiettivo nella gerarchia di Maslow, ad ogni modo, rimane quello di raggiungere il livello più ambito, ovvero quello dell’autorealizzazione.
Il senso della gerarchia sta anche nel fatto i bisogni espressi in questa veste sono interdipendenti tra di loro, e che la mancata realizzazione di uno dei livelli base possa impedire la realizzazione nei livelli superiori (ad esempio un artista non potrà mai esprimersi al meglio come creatività se non è soddisfatto a livello fisiologico e di sicurezza).
Seguendo questi passaggi e praticando regolarmente, sarai in grado di respirare correttamente e sfruttare appieno i benefici di una respirazione consapevole nella tua vita quotidiana. Ricorda che la respirazione è una risorsa preziosa per la salute e il benessere generale, quindi prenditi il tempo di praticare e sviluppare consapevolezza della tua respirazione.
Come Respirare Correttamente: Una Guida Passo-Passo
Respirare è un’azione fondamentale per il nostro benessere fisico e mentale. Una corretta respirazione può migliorare la salute, ridurre lo stress e aumentare la concentrazione. Segui questa guida dettagliata per imparare come respirare correttamente e ottenere tutti i benefici che una respirazione consapevole può offrire.
Passo 1: Trova una Posizione Comoda
Scegli una Posizione Rilassata: Trova una posizione comoda in cui sederti o sdraiarti. Puoi optare per una sedia con schienale dritto o sdraiarti su un tappetino yoga.
Rilassa il Corpo: Allenta la tensione muscolare dal collo alle spalle fino alle gambe e ai piedi. Mantieni la colonna vertebrale diritta e allineata.
Passo 2: Pratica la Respirazione Diaframmatica
Posiziona una Mano sul Torace e una sullo Stomaco: Inizia ad inspirare lentamente attraverso il naso, facendo in modo che l’aria gonfi il tuo addome invece del torace. Deve sembrare che il tuo stomaco si gonfi verso l’esterno mentre inspiri.
Espira Lentamente: Espira lentamente attraverso la bocca, facendo in modo che il tuo stomaco si restringa e si appiattisca. Concentrati sulla sensazione di rilassamento mentre espiri.
Mantieni un Ritmo Costante: Continua a respirare in questo modo, mantenendo un ritmo costante e regolare. Puoi contare mentalmente durante l’inspirazione ed espirazione per aiutare a mantenere il ritmo.
Passo 3: Sperimenta la Respirazione Consapevole
Focalizza l’Attenzione sulla Respirazione: Concentrati completamente sulla sensazione del respiro mentre entra ed esce dal tuo corpo. Puoi notare il movimento dell’aria attraverso il naso e la bocca, così come il movimento del tuo corpo durante l’inspirazione ed espirazione.
Rilascia i Pensieri Disturbanti: Se la tua mente inizia a vagare o a essere disturbata da pensieri, torna semplicemente alla tua respirazione. Accetta i tuoi pensieri senza giudizio e lasciali andare mentre ti concentri sul respiro.
Passo 4: Pratica la Respirazione Profonda
Inizia con Respirazioni Profonde: Durante la respirazione diaframmatica, cerca di espandere il tuo respiro per coinvolgere più aria possibile nei polmoni. Inala lentamente attraverso il naso, riempiendo completamente i polmoni di aria.
Rilascia Tensione e Stress: Mentre espiri, rilascia qualsiasi tensione o stress che potresti sentire nel corpo. Immagina che il tuo respiro stia portando via tutte le tensioni e le preoccupazioni mentre espiri.
Passo 5: Respira in Modo Consapevole nel Quotidiano
Pratica la Respirazione Consapevole durante il Giorno: Oltre alla pratica formale della respirazione, cerca di portare la consapevolezza della respirazione nel tuo quotidiano. Respira consapevolmente mentre cammini, lavori al computer o fai le faccende domestiche.
Respira in Momenti di Stress: Quando ti senti stressato o ansioso, fermati per un momento e porta l’attenzione alla tua respirazione. Respira profondamente e consapevolmente per calmare la mente e il corpo.
Quando si parla di calcio italiano sui media, il più delle volte ci si riferisce agli eventi della Serie A o, al massimo, a ciò che accade in serie B. Ma la piramide calcistica italiana ha molti altri livelli che coinvolgono la stragrande maggioranza di calciatori, tecnici, tifosi e squadre, spesso gestite tra mille difficoltà con bilanci risicatissimi e infrastrutture improponibili.
Diamo quindi uno sguardo a com’è strutturato il mondo del calcio italiano dall’apice alla base.
Serie A
La categoria regina del nostro calcio è la Serie A. Nota in tutto il mondo poichè, nel corso degli anni, vi hanno giocato gran parte dei più grandi campioni che hanno fatto grande questo sport, ha subito molteplici mutazioni nel corso degli anni.
Seguendo le disposizioni emanate nella Carta di Viareggio del 1926 che riformulava l’ordinamento calcistico italiano, la Serie A nasce come campionato a girone unico a 18 squadre nella stagione 1929-30 (della complessa e variegata struttura che i campionati italiani hanno avuto prima di questa data ne parleremo magari in un altro articolo), unificando quindi i gironi che la componevano prima di quella data, da allora ha visto oscillare più volte il numero delle partecipanti da un minimo di 16 (per un totale di 30 campionati) ad un massimo di 21 (nel campionato 1947-48). La composizione attuale, adottata a partire dalla stagione 2003-04 è di 20 squadre.
Com’è noto, chi arriva prima alla fine del campionato vince il titolo, chiamato anche “scudetto” per via dello stemma a forma di piccolo scudo tricolore che la squadra vincitrice può affiggere sulla maglia nella stagione successiva.
Le squadre piazzate nelle ultime posizioni sono destinate a retrocedere in Serie B. Anche questo numero è variato spesso negli anni. Attualmente ne retrocedono 3 ma in alcuni anni ne sono retrocesse solo 2, altre volte 4.
Serie B
Secondo livello della piramide calcistica italiana, la Serie B è un campionato professionistico nato, come la massima serie, nella stagione 1929-30. Anche la struttura della Serie B ha cambiato più volte sia la composizione che il numero di partecipanti. In due occasioni (1933-34, 1934-35) le squadre di Serie B vennero divise in due gironi e due volte (1946-47, 1947-48) in tre. Ad esclusione delle quattro stagioni di cui sopra, la Serie B si è sempre giocata a girone unico con andata e ritorno, toccando un minimo di 16 partecipanti ed un massimo di 24. Attualmente in Serie B militano 20 squadre.
Il numero delle squadre che ottengono la promozione in Serie A generalmente è pari a quelle che da essa retrocedono ma, in particolari circostanze, dovute al riassestamente del numero di compagini ammesse alla Serie A o alla stessa Serie B, a volte il numero di promosse è variato, da un minimo di due ad un massimo di quattro squadre.
Dal campionato 2004-05 le promozioni dirette in Serie A sono due mentre un ultimo posto per la massima serie è destinato alla vincente dei play-off che giocheranno le squadre classificate tra la terza e l’ottava posizione.
Anche le retrocessioni sono state in numero variabile e, attualmente retrocedono in Lega Pro tre squadre direttamente e una quarta dall’esito dello spareggio tra sedicesima e diciassettesima classificate.
Serie C – Lega Pro
La Serie C-Lega Pro è l’ultimo livello professionistico del calcio italiano. L’evoluzione della Serie C-Lega Pro è stata lunghissima e incessante e l’attuale format di tre gironi da 20 squadre è stato adottato nella stagione 2014-15 con la denominazione di Lega Pro, divenuta poi Serie C-Lega Pro dalla stagione 2017-18.
Solo la squadra prima classificata di ogni girone ha diritto alla promozione in Serie B mentre la quarta e ultima promossa scaturisce da una lunghissima fase di play-off che si svolge nei mesi estivi e vedrà le squadre dei vari gironi incrociarsi in un unico tabellone con scontri ad eliminazione diretta.
Per ogni girone retrocederanno tre squadre, l’ultima classificata direttamente mentre quelle piazzatesi tra il 16° e il 19° posto giocheranno un turno di play-out (16ª contro 19ª, 17ª contro 18ª) che sancirà le altre due retrocesse in Serie D.
Serie D
La Serie D è la categoria più elevata del calcio dilettantistico. In realtà, più che di un vero e proprio dilettantismo il calcio della Serie D è praticato da giocatori semi-professionisti che, a volte, arrivano a guadagnare stipendi ai livelli dei giocatori di categorie ben superiori: si pensi che lo stipendio minimo sindacale per un giocatore di Serie A è, in base alla fascia d’età cui questi appartiene, dai 19 ai 25 mila euro annui, mentre, dati tabellari dei “rimborsi” (per i dilettanti si parla di “rimborso” e non di “stipendio”) per i calciatori afferenti alla Nega Nazionale Dilettanti, si evince come questi possano arrivare a guadagnare fino a 30 mila euro l’anno.
La Serie D è divisa in 9 gironi interregionali da 18 o 20 squadre provenienti da regioni contigue (le squadre sarde giocheranno nel Girone G con squadre campane e laziali mentre quelle siciliane nel Girone I con le squadre calabresi).
La vincente di ogni girone è automaticamente promossa in Serie C, mentre le classificate dal 2° al 5° posto di ogni girone, più le finaliste ed una semifinalista di Coppa Italia di Serie D disputeranno dei play-off da cui scaturirà una classifica di merito da utilizzare in caso di (praticamente inevitabili) ripescaggi per sopperire alla mancata iscrizione di una o più squadre in Serie C.
Da ogni girone retrocederanno quattro squadre, due direttamente e altre due a seguito di play-out.
Eccellenza
L’Eccellenza è il massimo campionato regionale. Mentre, infatti, i gironi di Serie D sono composti da squadre provenienti da più regioni contigue, in Eccellenza, ad esclusione delle squadre valdostane che trovano ospitalità nei gironi piemontesi, le squadre apparterranno solo ad una regione e sarà la divisione locale della Lega Nazionale Dilettanti a gestirne lo svolgimento in base alle linee guida nazionali.
Ad esclusione di Lombardia ed Emilia Romagna in cui si disputano tre gironi di Eccellenza, in tutte le altre regioni ve ne saranno solo uno o due per un totale di 28 gironi.
La composizione dei gironi di Eccellenza variano dalle 14 alle 18 squadre.
Il campionato di Eccellenza garantisce la promozione in Serie D alla vincente di ognuno dei 28 gironi più altri sette posti che scaturiranno da play-off nazionali e un ulteriore posto che spetterà alla vincitrice della Coppa Italia Dilettanti (che si disputa tra le squadre iscritte ai campionati di Eccellenza e di Promozione).
Le retrocessioni invece avverranno in maniera diversa da regione a regione e verranno influenzate dal numero di squadre promosse in Serie D: più squadre verranno promosse da un girone meno dallo stesso ne retrocederanno.
Promozione
I campionati di Promozione si disputano a livello regionale in più gironi composti da squadre provenienti da province contigue.
Ad esclusione di Molise e Basilicata che hanno un solo girone di Promozione, le altre ne hanno dai due ai sei (la sola Lombardia). Le squadre Valdostane partecipano nei gironi di Promozione Piemontesi.
Anche in questo caso, per quanto riguarda promozioni e retrocessioni, fatta salva la promozione delle prime classificate e la retrocessione dell’ultima, il resto dipenderà da quanto accadrà nelle categorie superiori.
Questo è il primo campionato in cui, da regolamento, l’arbitro scende in campo accompagnato dai guardalinee mentre nelle categorie inferiori, a parte diverse disposizioni regionali, le gare sono dirette dal solo arbitro principale.
Prima Categoria
Se fino ad ora abbiamo analizzato campionati in cui, grosso modo, tutti i calciatori ricevono una seppur piccola forma di indennizzo economico (anche se, ricordiamolo, dalla Serie D in poi non è obbligatorio), ora entriamo nel campo del dilettantismo puro, dove i giocatori “rimborsati” sono generalmente una minoranza.
La Prima Categoria è la culla del calcio dilettantistico puro. Ogni regione ha vari gironi di prima categoria (per un totale di ben 105 gironi complessivi) dove generalemente tutte le squadre appartengono alla stessa provincia o, a volte, a più province limitrofe.
Per le promozioni e le retrocessioni vale quanto già detto per il campionato di Promozione.
Seconda Categoria
Penultimo livello della piramide del calcio italiano è la Seconda Categoria che conta in tutta Italia ben 185 gironi, generalmente a livello provinciale ma molte province hanno più di un girone. Rarissimi i casi in cui in un girone sono inserite squadre provenienti da province diverse e, quando ciò avviene, è sempre quando una o più squadre, per motivi logistici, trovano più comodo essere inserite in un girone diverso da quello della propria provincia di appartenenza. Mentre fino alla Prima Categoria generalmente i gironi sono di 16 squadre, in Seconda Categoria il loro numero oscilla dalle 11 alle 16.
Per le promozioni e le retrocessioni vale quanto già detto per il campionato di Promozione e Prima Categoria.
Terza Categoria
Questo è l’ultimo livello della nostra piramide, con 232 gironi in cui tutte le squadre appartengono alla stessa provincia e oltre 2.000 squadre partecipanti. Qui gli arbitri spesso sono ragazzini ancora minorenni alle prese con le prime prove al fischietto mentre tra i giocatori si possono trovare anche attempati signori con un po’ di pancetta e piedi poco educati (non che i piedi educati in questa categoria siano all’ordine del giorno). Ma forse questa è la categoria in cui si gioca il vero calcio, quello più genuino e divertente (per i giocatori), dove la tattica è un’utopia e la tecnica un sogno, il premio partita è una birra al bar e per la promozione il presidente paga una pizza a giocatori e staff (in questo caso per “staff”, il più delle volte dobbiamo intendere un allenatore, un dirigente accompagnatore e un fac-totum). E se si arriva ultimi: chissenefrega, tanto non si retrocede, appuntamento all’anno prossimo sperando che sarà migliore!
Per comprendere il flusso di utenti e poter garantire una migliore esperienza d'uso utilizziamo un unico cookie per l'analisi del traffico web. Ci teniamo alla tua privacy e non raccogliamo nulla che non ci interessa e non cediamo nessun dato. Per saperne di più leggi la nostra Privacy Policy.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
Cookie necessario al corretto funzionamento di Matomo Analytics per l'anali del traffico web.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.