Tag: Mondo Internet 😱

  • Cos’è il meme “bruh”

    Cos’è il meme “bruh”

    Il meme “bruh” è una reazione comune su Internet che esprime sorpresa o incredulità di fronte a qualcosa di strano o sconcertante. È come dire “wow, davvero?” o “non ci posso credere”. Quando qualcuno vede qualcosa di sciocco o sconcertante, risponde con “bruh” per esprimere disapprovazione, stupore o totale incredulità. Può essere usato in modo leggero o più pesante, a seconda del livello di sorpresa o frustrazione riscontrato.

    Il meme “bruh” è un’espressione popolare di Internet utilizzata per esprimere sorpresa, disapprovazione, o incredulità verso qualcosa di strano, sciocco o sconcertante. Viene utilizzato in modo simile a “wow” o “davvero?”, spesso in risposta a situazioni assurde o commenti strani. L’uso di “bruh” può variare da una reazione leggermente divertita a un’espressione di totale incredulità o delusione. Di solito viene scritto come commento o risposta a qualcosa di sorprendente o irrazionale, come un comportamento strano o un’affermazione che suscita stupore o confusione.

  • ChatGPT può cercare su Internet (sugli account premium)

    ChatGPT può cercare su Internet (sugli account premium)

    Tutte le informazioni disponibili dentro ChatGPT sono risaputamente ferme al 2021, data di taglio della base di dati su cui si basa il suo funzionamento e che molte controversie ha generato in questi mesi. Questo limite a quanto pare è stato rimosso, allargando la base di conoscenza alle fonti presenti su internet: sarà pertanto possibile chiedere a ChatGPT sia chi ha vinto gli ultimi Mondiali di calcio, sia di procurarci recensioni utenti su un determinato prodotto.

    Rimosso il limite di settembre 2021, ChatGPT potrà – da quello che si legge in un comunicato ufficiale di due giorni fa – connettersi ad internet per fornire informazioni strutturate e aggiornate in tempo reale, a questo punto, cosa che il motore di ricerca di Microsoft Bing ha già previsto da qualche tempo.

    La funzionalità è prevista ad oggi per gli account a pagamento ma, da quello che emerge in questa fase, è plausibile che verrà estesa anche agli account free nel prossimo futuro.

    Rimangono le perplessità di sempre sull’uso di questa tecnologia: da un lato le “promesse” di OpenAI sono state mantenute, e il supporto fornito da uno strumento del genere per un chat BOT di assistenza di primo livello, o al limite come supporto decisionale per esperti, sembra incontestabile. Dall’altro rimane una forte questione etica è legale legata all’utilizzo di questi strumenti: in effetti quello che non si può fare a meno di notare e come operai continui a non chiarire gli aspetti legati alla provenienza dei dati che vengono inseriti dall’intelligenza artificiale.

    La base di dati utilizzata da ChatGPT in altri termini potrebbe teoricamente contenere materiale coperto da diritto d’autore, cosa che mi renderebbe ovviamente problematico l’utilizzo in termini di diritti. è altresì possibile che dal punto di vista legale si possa considerare la rielaborazione di materiale protetto da diritti come lecita, se si assume che una persona potrebbe scrivere un libro dopo averne letti tanti altri che ha regolarmente comprato. il problema del plagio chiaramente rimane ma non ci si può limitare a considerarlo come strumento di copia incolla o di plagio, perché questo de nota una visione parziale e decisamente semplicistica del problema.

    Se questo strumento riesce a connettersi anche ad Internet, chiaramente, le problematiche si esaltano all’ennesima potenza, ed è lì che bisogna capire come e dove porre dei limiti: perché un conto è prelevare dei dati che sono stati pubblicati illegalmente da un sito, decisamente un altro è avere delle basi di dati che stanno violando il copyright che sono state usate indebitamente per addestrare l’intelligenza artificiale in questione.

  • Errore 502 HTTP Bad Gateway: da cosa dipende e come risolverlo

    Errore 502 HTTP Bad Gateway: da cosa dipende e come risolverlo

    La notifica di errore HTTP con codice 502 è il modo in cui un server ci notifica dell’esistenza di un problema di comunicazione, nello specifico tra alcune componenti della propria rete (ad esempio server proxy e server web). Detta in modo più semplice, un errore 502 indica che c’è un web service che funziona mediante proxy – proxy che può essere ad esempio CloudFlare oppure Nginx – che non risponde.

    Se ti trovi davanti a questo errore su un sito che stavi provando a visitare, è molto probabile che si tratti di un problema tecnico nel sito che stavi provando ad aprire. A differenza dell’errore 504 che indica la scadenza del tempo massimo per la connessione, in questo caso si tratta di una notifica di errore, in questo caso, che avvisa l’utente che la pagina che ha richiesto non è disponibile: questo per via di un’incongruenza rilevata internamente lato server.

    Perchè capita questo errore? Questo può succedere come errore temporaneo, cioè che tende a sparire spontaneamente nel tempo, e non è un problema che riguarda voi visitatori: se riprovate dopo qualche minuto, può darsi che il problema si risolva da solo. In alcuni casi, l’errore 502 si può presentare quando il controllo recaptcha antispam non funziona a dovere (i siti che, ad esempio, prima di fare login vi propongono dei puzzle da risolvere o delle immagini da selezionare: se questo controllo va male, può presentarsi un errore 502).

    Nota: non esistono soluzioni sempre valide in questi casi, per cui quello che vi proponiamo solo soltanto delle possibilità , più o meno plausibili a seconda dei casi.

    Soluzione: provate ad aggiornare la pagina, magari   dopo qualche minuto; se non funziona così, usate un browser diverso, oppure usate lo stesso browser dopo aver pulito cronologia e cache dello stesso. In alcuni casi potete provare a cambiare indirizzo IP, e questo può essere fatto sia riavviando il router di casa (ammesso che possiate farlo e che sia alla vostra portata), sia provando ad esempio a fare uso di una VPN per cambiare IP.

    Dettagli su questo tipo di errore

    L’errore “502 Bad Gateway” è un messaggio di errore HTTP che indica un problema di comunicazione tra due server. Questo errore si verifica quando un server agisce come gateway o proxy e, nel tentativo di accedere a un altro server per ottenere una risposta, riceve una risposta non valida o vuota. In sostanza, indica che c’è un problema nella catena di server che sta cercando di consegnare la tua richiesta web.

    Le cause più comuni dell’errore “502 Bad Gateway” includono:

    1. Problemi di connettività: Può verificarsi quando il server proxy o il gateway non è in grado di stabilire una connessione corretta con il server di destinazione a causa di problemi di rete o di connettività.
    2. Sovraccarico del server di destinazione: Il server di destinazione (il server verso cui viene inviata la richiesta) potrebbe essere sovraccarico o non rispondere correttamente alle richieste in arrivo. Questo può essere dovuto a un aumento del traffico o a un malfunzionamento del server.
    3. Configurazione errata del server proxy: L’errore può verificarsi se il server proxy o il gateway sono configurati in modo errato o non sono stati correttamente aggiornati per gestire le richieste in arrivo.
    4. Firewall o software di sicurezza: Talvolta, firewall o software di sicurezza potrebbero bloccare le comunicazioni tra il server proxy e il server di destinazione, causando l’errore.
    5. Timeout della richiesta: Se la richiesta al server di destinazione richiede troppo tempo per ottenere una risposta, il server proxy può restituire un errore “502 Bad Gateway”.

    Per risolvere l’errore “502 Bad Gateway”, è possibile prendere in considerazione le seguenti azioni:

    1. Aggiornare la pagina: In alcuni casi, l’errore potrebbe essere temporaneo e un semplice aggiornamento della pagina web potrebbe risolverlo.
    2. Controllare la connettività di rete: Assicurati che la tua connessione Internet sia stabile e funzionante correttamente.
    3. Riprova più tardi: Se il problema è dovuto a un sovraccarico temporaneo del server di destinazione, potrebbe essere risolto semplicemente attendendo e riprovando più tardi.
    4. Contattare l’amministratore del sito: Se il problema persiste su un sito web specifico, è possibile che l’amministratore del sito sia a conoscenza del problema o possa fornire ulteriori dettagli sulla situazione.
    5. Verificare la configurazione del server proxy: Se si gestisce il server proxy, è importante assicurarsi che sia configurato correttamente e che sia in grado di comunicare con il server di destinazione.
    6. Contattare il supporto tecnico: Se l’errore persiste e non può essere risolto a livello locale, potresti dover contattare il supporto tecnico del sito web o del servizio che stai cercando di utilizzare per assistenza.

    L’errore “502 Bad Gateway” è abbastanza comune su Internet, ma le soluzioni specifiche possono variare a seconda delle circostanze e dei server coinvolti.

    In cosa consiste l’errore 502

    Parlando in senso stretto e più tecnico, l’errore 502 testimonia che il server che ospita la pagina genera l’errore per via di problemi interni, incompatibilità  oppure dalle sue specifiche policy interne di gestione (che potrebbero cambiare da servizio a servizio, a seconda di vari fattori).

    Ma da cosa potrebbe dipendere? Ci sono vari possibili aspetti in ballo: anche qui, la cosa più elementare è quella di aspettare qualche minuto e riprovare ad accedere.

    Altre possibili soluzioni di primo acchito:

    • Provate a cancellare la cache del browser (cronologia) e anche quella del DNS in alcuni casi.
    • Poi riprovate ad aggiornare la pagina e vedete se adesso funziona.
    • In caso di ulteriori difficoltà , provare a spegnere e riaccendere il router e/o il proprio PC o tablet in modo da rinnovare il proprio indirizzo IP (solo se la configurazione da cui accedete ad internet prevede IP dinamico).

    Errore 502 su Cloudflare: come risolverlo?

    Nel caso in cui un sito faccia uso di Cloudflare, è possibile che la notifica si presenti in questo modo. La schermata dice una cosa molto semplice: il tuo browser funziona, CloudFlare funziona ma il tuo dominio non è accessibile. Può darsi che ci sia un problema sul tuo servizio di hosting, ad esempio. Una schermata classica che appare in questi casi è la seguente.

    Che cosa vuol dire? In questa situazione il browser funziona (appare in verde a destra), la rete Cloudflare funzionerebbe pure (nuvoletta con spunta verde) se non fosse che l’host presenta un problema e non riesce a comunicare e completare la connessione.

    Potrebbe trattarsi anche di un problema di rete congestionata, per cui bisogna semplicemente aspettare un po’ e provare in seguito a collegarsi. In altri casi, è possibile provare a risolvere il problema:

    • svuotando la cache di Cloudflare;
    • abilitando la modalità  Under Attack;
    • abilitando la modalità  sviluppatore di CloudFlare;
    • disabilitando Cloudflare, in modo da permettervi di agire sul sito e verificare la natura del problema. Io ho risolto, ad esempio, riavviando mysql e apache2 sul mio servizio di hosting mediante SSH.

    in alcuni casi questo errore potrebbe richiedere (per la risoluzione del problema in modo definitivo) la rimozione di CloudFlare dal sito, per problemi di incompatibilità  con alcune versioni o “combo” di Apache, PHP e MySQL. In questo caso il problema può essere proprio legato al fatto che CloudFlare non riesce a gestire bene i DNS, oppure (ancora) c’è un problema di compatibilità  con la versione SSL del sito (quindi a livello HTTPS).

    Errore 502 Bad Gateway su Nginx + WordPress: come risolverlo

    L’errore 502 Bad Gateway è frequente su WordPress qualora venga usato in combinazione con CloudFlare, dove infatti si presenta in questa veste:

    L’errore 502 è particolare in questo caso: lato frontend o pubblico, infatti, senza essere loggati, il sito funziona regolarmente. Lato backend amministrativo, quindi digitando ad esempio nomesito.it/wp-admin, l’errore sbuca fuori ed impedisce di accedere alla sezione amministrazione WordPress. Il modo più semplice per provare ad aggirare il problema, in questi casi,può essere quello di provare ad aprire la finestra di login di WordPress in modalità anonima: ignorando tutti i cookie, come avviene in tale modalità, è possibile riottenere l’accesso all’amministrazione. Un esempio pratico aiuterà a capire meglio di che cosa parliamo, a questo punto.

    In modalità anonima il sito funziona
    In modalità ordinaria (senza usare la navigazione anonima) esce fuori l’errore 502

    Fate attenzione che l’errore 502 potrebbe uscire fuori su Firefox, ad esempio, in concomitanza all’uso della stringa che WP aggiunge automaticamente all’URL, del tipo:

    https://nomesito.it/wp-login.php?redirect_to=https%3A%2F%nomesito.it%2Fwp-admin%2F&reauth=1

    provate pertanto ad accedere in modalità anonima eliminando la parte di URL di WordPress in grassetto, ovvero usando per accedere l’URL pulito:

    https://nomesito.it/wp-login.php

    Quelli che abbiamo descritto sono solo workaround, ovviamente: per aggirare definitivamente il problema sarà quindi necessario pulire la cronologia del vostro browser da cookie e cache, eventualmente anche dalla vecchia cronologia del sito, e provare ad accedere dopo averlo fatto.

    Se state usando WordPress, e vi capita un errore 502 giusto mentre provate a salvare una bozza o a pubblicare un post, quindi con ruolo autore o amministratore, potrebbe anche essere dovuto ad un conflitto con il plugin di Jetpack.

    In linea di massima il problema può essere determinato da una cattiva comunicazione di PHP-FPM con Nginx, per cui bisogna controllare (ad esempio se si usa PHP 7.2):

    1. all’interno del file /etc/php/7.2/fpm/pool.d/www.conf , cambiare listen = /run/php/php7.2-fpm.sock in listen = 127.0.0.1:9000
    2. modificare il virtual host di Nginx in modo tale che abbia come server quello indicato nella listen precedente:  

    A volte pero’ questo non basta, e nel caso alternativo si può trovare un’altra soluzione. Se lo si sta usando, basta disattivare JetPack per risolvere il problema, visto che non sembra attualmente compatibile con la versione attuale di Nginx e di WordPress.

    Cosa significa “error reading from remote server

    C’è una variante molto comune dell’errore con codice 502, che è nota con questa dicitura:

    error reading from remote server

    significa:

    errore durante la lettura (dei dati) dal server remoto

    ed è anche noto come

    errore durante la lettura dal server remoto

    Come risolvere error reading from remote server? Cosa fare in questi casi? È importante sapere che la situazione di errore fa riferimento a problemi di connessione ad un server proxy specifico, che possono dipendere dalle cause più svariate.

    Associato ad alcune configurazioni del webserver Apache (modulo apache2), fa riferimento e può contenere messaggi di errore aggiuntivi di questo genere:

    The proxy server could not handle the request GET /.

    oppure:

    The proxy server received an invalid response from an upstream server

    Come risolvere in questa situazione? L’errore potrebbe dipendere da un’errata configurazione del server proxy, che si può risolvere impostando la variabile KeepAlive in modo diverso oppure impostando nel file di configurazione del virtual host la variabile KeepAlive su on, quindi ad esempio:

    Keepalive=On
  • Guida pratica al mic drop

    Guida pratica al mic drop

    Il termine “mic drop” è un’espressione colloquiale che deriva dall’atto di lasciare cadere o lanciare il microfono a terra dopo aver dato una performance o un discorso molto potente o impressionante. È un gesto spesso utilizzato per sottolineare un punto di forte impatto emotivo o per indicare che ciò che è stato detto è così potente da non richiedere ulteriori commenti o spiegazioni. Il “mic drop” è diventato un simbolo di sicurezza, autorità e sfida nel mondo della musica, del discorso pubblico e della cultura popolare.

    Hai probabilmente visto oratori alzare in alto un microfono portatile e lasciarlo cadere deliberatamente alla fine del loro discorso. Sai cosa significa lasciare cadere deliberatamente il microfono? Qual è l’affermazione che lo speaker o l’artista sta trasmettendo dopo il suo messaggio?

    Significato del Mic Drop

    Un mic drop consiste nel tenere il microfono in alto nell’aria, rilasciare la mano e lasciarlo cadere a terra dopo un discorso o una performance. Poi lo speaker si allontana dal podio. È un modo drammatico di inviare un messaggio al pubblico che è stata una buona performance. Segnala vittoria, trionfo e una celebrazione personale. In realtà, mostra un atteggiamento arrogante nei confronti della propria performance. È il suo modo di suonare il proprio corno.

    Il gesto indica che tutto ciò che doveva essere detto è già stato detto e non c’è più nulla da dire. In sostanza, lasciare cadere il microfono significa che nessun altro ha bisogno di seguire e usare il microfono. Lasciarlo cadere è un modo per mettere il microfono fuori servizio.

    Un esempio classico di “mic drop” è quando un artista o un oratore termina un discorso o una performance con un punto di climax incredibile, poi lascia cadere il microfono a terra in un gesto di sfida o confidenza. Ad esempio, immagina un musicista che conclude una canzone toccante con una nota alta e potente, poi lascia cadere il microfono a terra mentre il pubblico applaude freneticamente. In quel momento, il gesto del “mic drop” sottolinea il potere e l’efficacia della sua performance, senza bisogno di ulteriori parole.

    Sì, il gesto del “mic drop” è diventato un popolare meme su Internet, in particolare con un meme di Obama l’ex Presidente USA. Solitamente, si tratta di immagini o gif animate che raffigurano persone o personaggi famosi che eseguono il gesto del “mic drop” in situazioni divertenti o epiche: questi meme sono spesso utilizzati per enfatizzare un punto forte o un’azione che si vuole sottolineare in modo ironico o umoristico.

    Ad esempio, potresti trovare un meme del “mic drop” raffigurante un personaggio famoso che risponde brillantemente a un commento sarcastico e poi lascia cadere il microfono in segno di trionfo.

    Da dove nasce il mic drop

    Secondo il giornalista Forrest Wickman che se n’era occupato a suo tempo, il gesto del mic drop è diventato diffuso tra i rapper e i comici già dagli anni Ottanta, ma è solo a partire dal 2007 che la sua popolarità è uscita dalle nicchie ed è giunta, recentemente, alle masse. È stato solo grazie a Obama che questo gesto ha ottenuto una rilevanza su larga scala.

    Tra i pionieri nell’utilizzo del mic drop, spiega l’autore dell’articolo, si annovera il comico e attore americano Eddie Murphy, come dimostrano una scena del film del 1988 “Il Principe cerca moglie” e la sua reazione ad alcune urla del pubblico durante uno spettacolo di stand up del 1983.

    Foto di Leo Wieling su Unsplash

  • Server farm (webfarm): cosa sono e a cosa servono

    Server farm (webfarm): cosa sono e a cosa servono

    Definizione di server farm

    Che sono sono le server farm?

    Le server farm sono un insieme di server presenti all’interno di una stanza o edificio, connessi in rete allo scopo di fornire servizi IT (Information Technology) di vario genere.

    Le server farm permettono di creare “ambienti” in cui si possono far funzionare macchine server di ogni genere, necessarie per consentire il corretto funzionamento siti e servizi web di ogni tipo, oltre alla possibilità  di effettuare backup e fare disaster recovery.

    La server farm del CERN, vista dall’alto (Wikipedia)

    Una server farm o server room (stanza o “fattoria” di server) è in altri termini un ambiente tecnologico in cui è possibile allocare, gestire e mantenere un insieme di computer collegati tra loro in rete, in modo da fornire l’infrastruttura necessaria per l’erogazione di servizi online di vario genere: web service, siti web e così via.

    Costi delle server farm

    Se un tempo queste strutture erano piuttosto costose e potevano essere sfruttate soltanto da chi avesse a disposizione ingenti quantità  di denaro da investire, ad oggi l’uso di server farm è molto ridimensionato. Nonostante questo, in molti casi pratici – a meno che non si tratti di servizi molto grossi su scala mondiale o transnazionale – non ha tanto senso vendere un servizio del genere in quanto tale bensì, in modo più modulare, andare a sfruttarlo per erogare “quote” di servizio, esattamente come avviene per i servizi in cloud.

    Le webfarm (altro nome equivalente per indicare le server farm) sono pertanto utilizzate primariamente dai grandi player sul mercato del web, permettendo ovviamente ai sistemisti di andare ben oltre le capacità  di una macchina server singola o di un virtual server, ed hanno costi tipicamente scalabili – ma di ordini di grandezza ben superiori a quelle di un servizio di hosting classico.

    Backup e server farm

    Le server farm, inoltre, spesso dispongono di server di backup, che possono assumere la funzione di server primari in caso di guasto del server primario. Le server farm sono generalmente collocate con gli switch di rete e / oi router che consentono la comunicazione tra le diverse parti del cluster e gli utenti del cluster.

    I server farm in genere montano i computer, i router, gli alimentatori e l’elettronica correlata su rack da 19 pollici in una sala server o in un data center. Questa struttura modulare si riflette dai vari “armadi”, visibili nella foto sopra, che dividono l’hardware in modo logico e razionalizzato.

    Perchè si usano le server farm

    Se ne fa uso soprattutto per motivi di alte prestazioni, per quanto abbiamo visto. Questa tecnologia supera di gran lunga le prestazioni ottenibili anche con il miglior computer desktop sul mercato, e permettono a vari servizi di funzionare: Amazon e Google, ad esempio, sono esempi molto calzanti che fanno uso di più server farm coordinate in modo complesso e funzionale tra di loro.

    Caratteristiche di una server farm

    All’interno delle server farm, poi, esiste un insieme di grossi computer server che vengono gestiti su architettura distribuita, e che permettono ai vari servizi di funzionalità  con modalità  diverse, garantendo:

    • ridondanza
    • tolleranza ai guasti
    • affidabilità
    • continuità  del servizio (a livello software, hardware e di alimentazione dalla rete elettrica)
    • prestazioni di alto livello
    • funzionalità  di backup e disaster recovery
    • collegamento ed interconnessione mediante router o switch di rete

    Come sono fatte le server farm

    I server di una farm sono allestiti mediante appositi armadi rack, ovvero “scatoloni” in ferro nei quali inserire le varie macchine, e poterne avere il controllo completo mediante appositi pulsanti e display. I computer possono essere controllati tipicamente da remoto mediante SSH e, in generale, le farm possono essere sottoposte addirittura a sorveglianza armata, cosa necessaria nel caso in cui gestiscano o debbano custodire dati riservati. Ovviamente tutto questo non ha del tutto a che fare con la sicurezza informatica, che invece deve essere gestita a livello di hardware, software, crittografia, procedure di sicurezza ed accessi limitati in vario modo.

    Controllo della temperatura

    Esiste anche un’ulteriore caratteristica da tenere in conto, ovvero il controllo della temperatura; sarebbe problematico far salire troppo la temperatura oppure, di contro, farla scendere. In entrambi i casi i computer potrebbero andare in blocco e smettere di funzionare, senza contare il rischio incendi – come quelli disgraziatamente capitati a OVH o ad Aruba, ad esempio – o (a seconda dei casi) congelamento.

    Motivo per cui le server farm sono spesso provviste di impianti di condizionamento e refrigerazione dell’aria, e anche di sensori di temperatura che avvisano l’operatore se si verifica qualche anomalia. In genere la temperatura ideale è di 20 o 21 gradi centigradi (C), anche se si tratta di un’indicazione tecnica generale che potrebbe essere variabile a seconda delle circostanze e delle valutazioni fatte in fase di allestimento della stessa.

  • Da che cosa dipende la velocità di connessione su internet?

    Da che cosa dipende la velocità di connessione su internet?

    In sintesi, la velocità di connessione su Internet dipende dalla tecnologia utilizzata, dalla qualità della connessione e dalla congestione della rete. Le connessioni via cavo e in fibra ottica offrono generalmente le velocità più elevate e le prestazioni più affidabili, mentre le connessioni wireless possono variare notevolmente in base alle condizioni locali.

    La velocità di connessione su Internet dipende da una serie di fattori, che variano a seconda della tecnologia utilizzata per la trasmissione dei dati. Esamineremo le diverse tecnologie, dalle primitive e lente alle moderne e ultra veloci, per comprendere come ciascuna influisce sulla velocità di connessione:

    Dial-up

    • Descrizione: La connessione dial-up è una delle prime forme di accesso a Internet, in cui il computer si connette alla rete tramite la linea telefonica utilizzando un modem.
    • Velocità: Le connessioni dial-up sono notoriamente lente, con velocità di trasferimento dati generalmente comprese tra 28 e 56 kilobit al secondo (Kbps). Questa velocità è limitata dalla capacità della linea telefonica e dal modem utilizzato.

    DSL (Digital Subscriber Line)

    • Descrizione: Le connessioni DSL utilizzano la linea telefonica esistente per fornire accesso a Internet ad alta velocità. Tuttavia, DSL utilizza una porzione della banda di frequenza non utilizzata per le chiamate telefoniche, consentendo una connessione continua mentre si utilizza il telefono contemporaneamente.
    • Velocità: Le velocità DSL possono variare notevolmente a seconda della distanza dalla centrale telefonica e dalla qualità della linea telefonica. Le velocità tipiche vanno da 1 a 100 megabit al secondo (Mbps).

    Cavo

    • Descrizione: Le connessioni via cavo utilizzano la rete televisiva via cavo esistente per fornire accesso a Internet ad alta velocità. Il segnale viene trasportato attraverso il cavo coassiale fino alla casa dell’utente.
    • Velocità: Le velocità via cavo possono variare a seconda della congestione della rete e del piano di abbonamento dell’utente. Le velocità tipiche possono variare da 10 Mbps a oltre 1 gigabit al secondo (Gbps).

    Fibra ottica

    • Descrizione: Le connessioni in fibra ottica utilizzano cavi di vetro o plastica che trasportano segnali luminosi anziché segnali elettrici per trasmettere dati a velocità incredibilmente elevate.
    • Velocità: Le connessioni in fibra ottica sono le più veloci attualmente disponibili, con velocità che possono raggiungere e superare i 10 gigabit al secondo (Gbps). La fibra ottica offre una larghezza di banda molto elevata e una bassa latenza, rendendola ideale per applicazioni ad alta intensità di dati come lo streaming video 4K, il gaming online e le videoconferenze ad alta definizione.

    Wireless (Wi-Fi e mobile)

    • Descrizione: Le connessioni wireless utilizzano onde radio per trasmettere dati attraverso l’aria, eliminando la necessità di cavi fisici. Questa tecnologia è ampiamente utilizzata per reti domestiche (Wi-Fi) e per connessioni mobili (3G, 4G, 5G).
    • Velocità: Le velocità wireless possono variare notevolmente in base alla distanza dal router o dalla torre cellulare, alle interferenze e alla congestione della rete. Le velocità wireless possono raggiungere diversi centinaia di megabit al secondo (Mbps) per le reti Wi-Fi e diverse centinaia di gigabit al secondo (Gbps) per le reti cellulari 5G ad alta velocità.
  • Che cos’è il P2P?

    Che cos’è il P2P?

    Definizione peer-to-peer

    Il peer-to-peer (detto anche, in sigla o acronimo, P2P) è una tecnologia informatica di rete nella quale i vari nodi, o client della rete, si scambiano informazioni in modo paritario (detti peer, in inglese), cioè possono fare indifferentemente da client o da server (vedi la differenza tra i due in questo articolo).

    In secondo luogo, esiste la possibilità  che i nodi possano scambiarsi sia informazioni che meta-informazioni sulla connettività, sui dati e sul formato degli stessi: motivo per cui il modello P2P si è consolidato come standard alla base di varie tecnologie come torrent, eMule e molte altre.

    Al di là  di questo, in alcuni casi il peer-to-peer è diventato un paradigma generale, al di là  della sua implementazione, che rappresenta una visione egualitaria di internet in generale.

    Esempi rete peer-to-peer

    Ci sono molti esempi che si possono fornire nell’ambito dell’architettura di rete P2P, e l’esempio più semplice di tale network è determinato da due computer connessi – si suol dire in questi casi “punto-punto” – sfruttando un cavo di rete ethernet.

    Per costruire reti peer-to-peer più popolose, è in genere necessario sfruttare un modem, un modem router o uno switch di rete a seconda dei casi. L’estensione della rete a dimensioni più grandi avviene sia mediante hardware fisico che virtualizzato, ed avviene a livello sia LAN (Local Area Network) che MAN (Metropolitan Area Network) e WAN (Wide Area Network).

    Come funziona il peer-to-peer?

    Il funzionamento si può comprendere se consideriamo un programma di file sharing come torrent o client di condivisione file come eMule, ad esempio: se un certo numero di utenti (o nodi della rete) condividono un file, questi file saranno disponibili per la ricerca e lo scaricamento nella misura in cui è disponibile una certa quantità  di banda presso quei nodi. In questo modo sarà  possibile scaricare quei file e metterli a disposizione, a nostra volta, senza l’intervento di alcun server centrale.

    Anche il funzionamento della blockchain – il libro mastro sul quale si basano bitcoin ed altre tecnologie sulla stessa falsariga – deve qualcosa all’architettura peer-to-peer: per tenere traccia delle transazioni e perchè le stesse siano confermate dalla rete, infatti, ogni noto deve essere allineato con tutti gli altri, e questo richiede un tempo transitorio in cui la transazione ancora non è stata confermata. Passato questo tempo di allineamento o di conferma, la transazione diventa effettiva per tutta la rete.

    Uso del peer-to-peer nella pratica

    Il P2P viene molto utilizzato per il file sharing, cioè per la condivisione di file (ad esempio BitTorrent), ma non è l’unica applicazione disponibile: ad esempio, serve attivamente per fare funzionare tecnologie come le varie criptovalute (bitcoin, ethereum). Al di là  dell’esempio abusato del file sharing, spesso al centro di pesanti polemiche sulla pirateria e sul suo uso a tale scopo, il peer-to-peer si adatta a numerose architetture di applicazione, come ad esempio:

    • applicazioni di streaming proprietario, come Spotify;
    • web cache per reti LAN, come Dalesa;
    • applicazioni di calcolo distribuito in genere, nelle quali ogni nodo della rete partecipa attivamente alle attività  o ai calcoli;
    • condivisione di file tra gruppi di utenti (università , ad esempio);
    • mercati digitali online, come ad esempio TradePal;
    • sistemi di anonimizzazione degli utenti in rete come I2P.

    Photo by Txopi

  • VPN online gratis per sbloccare Netflix americano

    VPN online gratis per sbloccare Netflix americano

    Puoi sbloccare il Netflix americano (e non solo) con una VPN per pc. Lo sapevi?

    Sapevi di poter sbloccare il Netflix americano grazie ad una VPN per pc? Magari ne avrai sentito parlare e sei alla ricerca di una conferma. Adesso ce l’hai: utilizzare una Virtual Private Network è proprio quello di cui hai bisogno per riuscirci.

    Una rete privata virtuale è infatti un servizio al quale possono accedere tutti, che consente di navigare più velocemente e in modo sicuro. Permette di girovagare per i siti online in maniera anonima, proteggendo tutti i dati sensibili dell’utente.

    Cripta tutto e permette anche di guardare i contenuti del Netflix americano, ovvero quelli che senza una VPN non puoi vedere per colpa dei vari geoblocchi attivati. Insomma, perchè è importante avere una VPN è presto detto. Entriamo nel dettaglio e andiamo a scoprire tutti i perché.

    È tutta una questione di software

    Ricapitolando, una rete privata virtuale garantisce una notevole protezione della privacy e una maggiore sicurezza informatica agli utilizzatori. Permette persino di sbloccare il Netflix americano e, conseguentemente, anche tutti gli altri siti solitamente non accessibili a causa di alcune restrizioni geografiche. Ma come fa una VPN per pc a fare tutto questo?

    Questa speciale tipologia di rete si basa sull’uso di un software specifico che funziona come una sorta di tunnel. In sostanza, una volta avviata la navigazione, tutti i dati dell’utente passano attraverso questo tunnel e ne escono criptati. Questo significa che tutte le informazioni sensibili vengono rese indecifrabili… persino agli occhi di un hacker!

    Questo software consente a coloro che usano una VPN sul pc di navigare in anonimato e di nascondere il proprio indirizzo IP. Durante la navigazione verrà  dunque nascosta anche la geolocalizzazione dell’internauta.

    Tutto questo consente di eludere i geoblocchi attivati su alcuni siti. Di conseguenza, usando una Virtual Private Network si può accedere anche a quei siti che prima non potevano essere usati per via delle restrizioni geografiche.

    Avere una VPN sul pc è utile eccome!

    Insomma, come avrai compreso, usare una VPN sul pc non è affatto una cattiva idea. Negli ultimi anni, questa tecnologia ha conquistato professionisti e aziende, senza mettere da parte i privati. In generale, si presenta infatti come una delle migliori soluzioni per chi vuole ridurre al massimo i rischi di violazione della privacy.

    Questa rete è ottima per chi necessita di una maggiore sicurezza informatica in particolare durante il lavoro, il gaming, lo shopping online e l’uso di piattaforme per lo streaming. È una valida opzione anche per coloro che viaggiano spesso e vogliono poter fruire delle connessioni Wi-Fi pubbliche senza troppe preoccupazioni.

    VPN per pc: tante soluzioni per tutte le esigenze

    Esistono tantissimi provider di VPN per pc e molti di essi offrono un servizio di base gratuito e un servizio premium a pagamento, a seguito di una prova di 30 giorni. Ognuno di questi provider offre soluzioni diversificate e soluzioni aggiuntive, in maniera tale da rispondere appieno alle più svariate esigenze.

    Quali sono le tue necessità ? Vuoi giocare online? Vuoi fare shopping o guardare lo sport in streaming? Oppure vuoi lavorare senza mettere a rischio i dati sensibili dei tuoi clienti? In ogni caso, con una VPN per pc verrai accontentato!

  • Che cosa indica l’errore PR_END_OF_FILE_ERROR (Connessione sicura non riuscita)

    Che cosa indica l’errore PR_END_OF_FILE_ERROR (Connessione sicura non riuscita)

    Se vi è capitato l’errore nel browser PR_END_OF_FILE_ERROR, significa che la pagina web che avete richiesto non può essere aperta. Ci sono vari motivi dietro questa problematica, e non sempre è agevole capirli. In italiano questo errore si presenta come:

    Connessione sicura non riuscita

    PR_END_OF_FILE_ERROR in genere indica che il file è stato trasmesso solo in parte (END OF FILE ERROR), il che conferma il fatto che potrebbe esserci un problema a livello di sito, di configurazione del certificato del sito, di connettività del client o nel caso di uso di una VPN o altro ancora. Vediamo i singoli casi che si possono presentare. In altri casi possiamo leggere un qualcosa del tipo:

    Connessione interrotta

    che ha lo stesso significato.

    Problema del sito

    Se il sito ha un problema di certificato potrebbe dipendere dal servizio di hosting che lo eroga. In alcuni casi anche un errore nel codice potrebbe aver causato il problema ma, ovviamente, dipende dai casi.

    TLS /HSTS non supportato

    L’errore di connessione interrotta può essere legato ad una versione di TLS obsoleta o non più supportata dal browser all’interno del sito che state provando ad aprire. In altri casi può essere un problema legato a HSTS. In entrambe le situazioni è il webmaster che dovrebbe risolvere, a meno che non sia un problema di connettività.

    Problema di connettività

    Su alcuni tipi di connessioni ad internet la connessione potrebbe risultare insicura per caricare un certo sito, il che potrebbe impedire a siti web di un certo hosting di essere visualizzati (temporaneamente o meno) su quella connessione. In queste situazioni si può provare a connettersi con una connessione del cellulare come alternativa, invece che con internet da casa, per vedere se si riesce ad accedere da lì.

    Orario di sistema non corretto

    Se il vostro computer possiede una data palesemente retrodatata o comunque non corretta (ad esempio 10 settembre 2001 o 7 gennaio 1970), potrebbe causare un errore di questo tipo, tutti equivalenti tra loro:

    • Connessione sicura non riuscita
    • Connessione interrotta
    • PR_END_OF_FILE_ERROR

    Regolate bene la data al momento attuale, pertanto, e riprovate ad accedere al sito.

    Uso di VPN

    Se vi state connettendo mediante una VPN, è possibile che la connettività criptata non sia compatibile con quella del certificato SSL in suo dal sito che non riuscite ad aprire. Provate a:

    • provare a cambiare IP della VPN;
    • passare ad una connettività con IP statico (se disponibile nel servizio VPN);
    • disattivare temporaneamente da VPN per accedere solo a quel sito.

    (fonte)

  • Come disinstallare uTorrent: la nostra guida

    Come disinstallare uTorrent: la nostra guida

    Introduzione

    Il protocollo bittorrent, nonostante sia datato e le alternative per scaricare grossi file dal web non manchino, viene ancore utilizzato per distribuire su internet file .torrent, i quali possono essere associati a file o cartelle di dimensioni enormi e di qualsiasi tipo: video, audio MP3, file ZIP compressi, distribuzioni linux, programmi, app e così via.

    uTorrent, in questo ambito, è sicuramente uno dei client più diffusi e scaricati dagli utenti: la sua affidabilità  è comunque dubbia, del resto molti sono stati indotti, ad es. da campagne pubblicitarie a volte ingannevoli, a scaricare la sua versione “modificata” (che conteneva un virus all’interno pur presentandosi allo stesso modo della versione originale). Quest’ultima apparentemente funziona allo stesso modo dell’altra, ma include un malware che viene utilizzare per far mining di bitcoin (cioè i creatori del programma guadagnano criptovaluta, ad esempio Litecoin, in base a quanti utenti usano e diffondono quel software, con l’aggravante di non saperne nulla). La pratica è ovviamente poco corretta da ogni punto di vista, per cui vedremo come sia possibile disinstallare uTorrent in questa versione con virus, e come riconoscerla.

    Come disinstallare uTorrent da Windows

    Per togliere di mezzo uTorrent da Windows basta semplicemente disinstallarlo: la procedura, nello specifico, cambia a seconda della versione del sistema operativo che state usando.

    Windows 10. Per disinstallare uTorrent basta cliccare su Start in basso a sinistra, poi Impostazioni (la rotellina con l’ingranaggio), poi ancora App. Qui troverete l’app di uTorrent scorrendo la lista, che è disposta solitamente in ordine alfabetico, selezionatela con un click e poi cliccate su Disinstalla dal menù che si sarà  aperto.

    Altre versioni di Windows. Come prima cosa, bisogna andare sul Pannello di controllo, cliccare su Programmi e poi su Disinstalla un programma. In molte versioni potete anche cercare direttamente Disinstalla un programma e poi cliccare sul risultato. Qui vedrai tutti i programmi che sono presenti nel tuo Windows; devi scorrere la lista verso il basso, trovare uTorrent, cliccare col tasto destro e selezionare Disinstalla. A questo punto seguite le istruzioni: dovrete dare conferma di voler davvero disinstallare il programma, cliccando su un paio di finestre di conferma, e poi avrete fatto.

    Per essere proprio sicuri di aver tolto tutto il malware di mezzo, fate anche così:

    • aggiornate il vostro antivirus e fate una scansione del sistema, per eliminare eventuali residui;
    • installate il programma gratuito CCleaner (l’unico e solo originale è questo), e fate una scansione completa anche con questo;
    • riavviate Windows, in modo tale che anche gli eventuali residui in memoria vengano eliminati.

    Come disinstallare uTorrent da Mac

    Clicca sull’icona del Finder (di solito è in basso a sinistra), poi seleziona Applicazioni (la cartella che contiene le app installate nel tuo Mac, oppure clicca su Vai dal menù in alto del Finder, e poi Applicazioni), e dalla lista di app cerca quella che si chiama uTorrent. Non dovrai farlo che selezionarla, a questo punto, e trascinarla nel cestino per disinstallarla: svuota il cestino ed è tutto qui.

    Per essere sicuro di aver proprio cancellato tutto, fai una scansione con il programma gratis Ccleaner per Mac: lo trovi qui. Lo scarichi, lo installi e poi lo apri: fagli fare una scansione completa, pulisci tutte le vecchie tracce, assicurati che uTorrent non continui ad andare in esecuzione all’avvio e sei a posto.

    Disinstallare uTorrent da Android

    Per togliere di mezzo uTorrent dal vostro telefono o tablet Android, a seconda della versione che avete possono cambiare alcuni dettagli; con i telefoni Xiaomi, ad esempio, basta andare sull’icona delle Impostazioni, scrivere nella casella di ricerca Applicazioni Installate, selezionare il risultato, cliccare su Disinstalla in alto a sinistra, da qui selezionare uTorrent e cliccare su Disinstalla in basso. Se poi fate una passata con l’app del Pulitore fornita di default dal sistema, tanto meglio; se avete un telefono diverso installatevi CCleaner per Android, e fate una scansione completa da lì.

    Alri software per i torrent consigliati

    Invece di usare uTorrent, il mio suggerimento resta quello di utilizzare client migliori come ad esempio quello ufficiale.  Altre alternative valide per client bittorrent – cioè di programmi utilizzabili in modo sicuro per scaricare file .torrent – sono:

    1. Transmission – questo è uno di quelli che preferisco, free e open source, è molto essenziale ma funziona bene e non contiene pubblicità  o altre cose nascoste.
    2. qBitTorrent – anche qui abbiamo un client bittorrent molto famoso ed utilizzato, da non sottovalutare.
    3. Flud – se usate un telefono o un dispositivo Android è praticamente l’unica alternativa sicura di mia conoscenza.

    Foto di copertina: μTorrent – μTorrent screenshot, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=86502341