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L’arte creata da IA non può essere protetta da copyright. Lo stabilisce una sentenza USA

L’arte generativa non può essere, a quanto pare, protetta da copyright – mettendo in discussione, almeno in parte, il rischio che un’IA possa appropriarsi di opere protette da diritto d’autore. Un giudice federale ha stabilito venerdì che l’arte generata interamente da intelligenza artificiale non può essere protetta da copyright, per il fatto che “l’autore umano è una parte essenziale di una richiesta di copyright valida“. La storia è nota e si lega alla figura di Stephen Thaler: un informatico statunitense che sostiene di aver creato un’intelligenza artificiale senziente,  creando delle opere mediante un algoritmo e senza riuscire a rivendicarne il diritto d’autore. Proprio perchè manca la componente più importante, che era e rimane quella umana, a quanto sembra. L’Ufficio del Copyright statunitense ha oertanto respinto la domanda sulla base del fatto che l’opera mancava dell’autorialità umana necessaria per sostenere una richiesta di copyright, notando che la legge sul copyright si applica solo alle opere create da esseri umani.

Il rifiuto non è il primo della serie, dato che risale a metà 2019. L’anno scorso, Thaler ha perso un caso diverso sulla questione se il software AI possa essere l’inventore registrato in un brevetto. La legge sui brevetti degli Stati Uniti richiede che gli inventori siano umani, ha stabilito una corte d’appello federale nella sentenza di agosto 2022 contro Thaler. Motivo per cui, in sintesi, ad oggi un’intelligenza artificiale non può brevettare nè detenere alcun diritto d’autore (del resto un cane non può avere il copyright su un selfie, e un gatto può analizzare le reti Wi-Fi).

Thaler cercava il copyright per un’immagine intitolata “A Recent Entrance to Paradise” (riportata qui), che è stata prodotta da un programma informatico da lui sviluppato e firmato Creativity Machine, il nome del software che ha realizzato.

Il senso del discorso, alla fine, è che la legge sul copyright degli Stati Uniti protegge solo le opere create dall’essere umano,” scrive il giudice. La decisione non sarà irrevocabile e se ne diranno di ogni – ma, ad oggi, finisce per fare giurisprudenza. Nella foto, un robot in fila per registrare il diritto d’autore ai quadri che ha prodotto visto da Midjourney.

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