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  • Intelligenze artificiali, 5 cose che non sapevi

    Intelligenze artificiali, 5 cose che non sapevi

    Le intelligenze artificiali (IA) sono ormai un elemento onnipresente nella nostra vita quotidiana, influenzando settori che vanno dalla salute alla finanza, dall’automazione industriale all’intrattenimento. Mentre molti di noi conoscono l’idea di base delle intelligenze artificiali come sistemi di intelligenza simulata, ci sono alcuni aspetti meno noti che meritano attenzione. In questo articolo, approfondimento delle ricerche del giornale online Eroica Fenice, esploreremo cinque cose che forse non sapevi sulle intelligenze artificiali, gettando luce su alcuni degli aspetti più interessanti e complessi di questa tecnologia in rapida evoluzione.

    Apprendimento supervisionato e non supervisionato: la base dell’intelligenza artificiale

    L’apprendimento automatico, uno dei principali pilastri dell’intelligenza artificiale, può essere suddiviso in due categorie principali: apprendimento supervisionato e apprendimento non supervisionato. Nel primo caso, un algoritmo viene addestrato utilizzando un insieme di dati di input e le relative etichette di output corrispondenti. Ad esempio, per addestrare un’IA a riconoscere immagini di gatti, si forniscono immagini di gatti già etichettate come “gatto” durante il processo di addestramento. Nel caso dell’apprendimento non supervisionato, l’algoritmo cerca di identificare modelli o strutture all’interno dei dati senza disporre di etichette di output predefinite. Questo tipo di apprendimento è spesso utilizzato per l’analisi dei dati e il clustering.

    Reti neurali artificiali: il cuore delle intelligenze artificiali

    Le reti neurali artificiali sono una componente chiave delle intelligenze artificiali. Ispirate al funzionamento del cervello umano, le reti neurali artificiali sono composte da neuroni artificiali interconnessi che elaborano le informazioni. Questi neuroni sono organizzati in strati, con un input layer, uno o più hidden layer e un output layer. Durante il processo di addestramento, i pesi delle connessioni tra i neuroni vengono aggiornati in base agli errori commessi e alle risposte desiderate. Questo permette alla rete neurale di apprendere e migliorare le proprie prestazioni nel tempo.

    Deep learning: l’avanzamento che ha rivoluzionato le intelligenze artificiali

    Il deep learning è una forma di apprendimento automatico che utilizza reti neurali artificiali profonde con molti hidden layer. Questa tecnologia ha rivoluzionato le intelligenze artificiali, consentendo loro di analizzare dati complessi e di apprendere rappresentazioni di alto livello. Grazie al deep learning, le intelligenze artificiali sono diventate in grado di superare gli esseri umani in compiti come il riconoscimento delle immagini, il riconoscimento vocale e la traduzione automatica. Il deep learning ha aperto nuove frontiere nell’intelligenza artificiale e ha alimentato l’adozione di questa tecnologia in molte aree.

    Bias nell’intelligenza artificiale: un problema da affrontare

    Le intelligenze artificiali sono solo così intelligenti come i dati con cui vengono addestrate. Se i dati di addestramento contengono bias o pregiudizi, le intelligenze artificiali possono perpetuarli. Ad esempio, se un algoritmo di selezione del personale viene addestrato utilizzando dati storici che riflettono disuguaglianze di genere o di razza, l’algoritmo stesso potrebbe adottare decisioni discriminatorie. È fondamentale affrontare questo problema per garantire che le intelligenze artificiali siano equilibrate, imparziali e rispettose dei diritti umani.

    Etica e responsabilità: la sfida dell’intelligenza artificiale

    L’intelligenza artificiale solleva importanti questioni etiche e responsabilità. A chi è attribuita la responsabilità se un’IA prende una decisione errata con conseguenze negative? Come garantire che le intelligenze artificiali rispettino la privacy e la sicurezza dei dati? Quali sono i limiti dell’utilizzo delle intelligenze artificiali? Queste sono solo alcune delle domande che richiedono una riflessione approfondita. Gli sviluppatori, gli esperti di settore e i responsabili delle politiche devono collaborare per definire linee guida e normative che guidino lo sviluppo e l’uso responsabile delle intelligenze artificiali.

    In conclusione, le intelligenze artificiali rappresentano una delle tecnologie più affascinanti e promettenti del nostro tempo. Mentre ne sperimentiamo quotidianamente i benefici, è importante comprendere i meccanismi sottostanti e affrontare le sfide associate. Sia che si tratti dell’apprendimento automatico, delle reti neurali artificiali o del dibattito etico, l’intelligenza artificiale continua ad evolversi, offrendo opportunità straordinarie ma richiedendo anche una consapevolezza critica.

  • L’Intelligenza Artificiale può fare tutto. Oppure no

    L’Intelligenza Artificiale può fare tutto. Oppure no

    L’Intelligenza Artificiale può fare tutto. Oppure no?

    Negli ultimi anni, l’Intelligenza Artificiale (IA) è stata spesso presentata come una tecnologia onnipotente, capace di rivoluzionare interi settori e di sostituire persino le capacità umane. Ma è davvero così? La realtà è più sfumata: l’IA può fare molto, ma non tutto — e soprattutto non da sola, né senza limiti.

    Cosa può fare l’IA

    L’IA è estremamente potente nel trattare grandi quantità di dati, riconoscere schemi, automatizzare processi ripetitivi e prendere decisioni in contesti ben strutturati. Ad esempio:

    • Può diagnosticare malattie a partire da immagini mediche con alta precisione.
    • Può tradurre testi in tempo reale e generare contenuti coerenti in varie lingue.
    • Può prevedere tendenze di mercato o personalizzare l’esperienza utente nei servizi digitali.
    • Può guidare veicoli in ambienti controllati, o monitorare rischi in ambito finanziario.

    Questi risultati sono resi possibili da modelli di apprendimento automatico (machine learning), reti neurali profonde e algoritmi capaci di adattarsi ai dati.

    Cosa non può fare (per adesso) l’IA

    LLM e IA possiedono limiti ben precisi:

    • Non ha consapevolezza: non comprende realmente ciò che “pensa” o genera.
    • Non possiede buon senso umano: in situazioni nuove, ambigue o prive di dati, può fallire clamorosamente.
    • Dipende dai dati: se i dati sono incompleti, distorti o errati, anche le sue decisioni lo saranno.
    • Non è eticamente autonoma: non distingue tra “giusto” e “sbagliato” se non in base a regole predefinite.

    Inoltre, molte capacità umane — come l’intuizione, l’empatia, la creatività autentica e il giudizio morale — restano fuori dalla portata dell’IA. Quali sono, pertanto, i software usati oggi basati sull’intelligenza artificiale? Ecco tre possibili risposte.

    1. Sistema di elaborazione predittiva basato su modelli di machine learning

    Un software che utilizza algoritmi di apprendimento automatico per analizzare dati storici, identificare pattern ricorrenti e generare previsioni o decisioni autonome in contesti complessi, come la manutenzione predittiva, la gestione del rischio o l’ottimizzazione industriale.

    2. Assistente virtuale conversazionale integrato con modelli NLP (Natural Language Processing)

    Un’applicazione software in grado di comprendere, interpretare ed elaborare il linguaggio naturale umano grazie a tecnologie di intelligenza artificiale, spesso basata su modelli avanzati come i Large Language Model (LLM), utile in ambito customer care, supporto tecnico o automazione dei flussi informativi.

    3. Motore di raccomandazione intelligente basato su reti neurali profonde

    Un software progettato per fornire suggerimenti personalizzati analizzando in tempo reale il comportamento dell’utente, i dati contestuali e i profili simili, comunemente impiegato in piattaforme di e-commerce, servizi di streaming o sistemi di e-learning adattivo.

    Da molto tempo le applicazioni di intelligenza artificiale sono in grande fermento: del resto è cosa nota che molte applicazioni pratiche abbiano superato le capacità umane, per quanto in molti ambiti non riescano a surclassarle del tutto. E verrebbe da dire “per fortuna”, dato che abbiamo ancora negli occhi la perfezioni dei deepfake e le loro inquietanti applicazioni che falsificano le notizie e violano la privacy altrui. Ci sono ambiti in cui la Artificial Intelligence (AI) ha dato il meglio di sè, e continueràa  farlo: è il caso del gioco degli scacchi oppure del poker, per quanto le applicazioni possibili non si fermino certamente all’ambito dei giochi.

    Se ad esempio prendiamo un piccolo frammento di testo, esistono intelligenze artificiali che sono in grado di generare delle immagini che rispondono più o meno esattamente a quella descrizione. Oggi sono in grado di disegnare un cavallo se  scrivo in italiano “disegna un cavallo bianco“. Cosa che per inciso ci siamo divertiti a fare con l’app di StarryAI, come abbiamo visto in altri articoli in grado di produrre risultati davvero impressionanti.

    L’intelligenza artificiale ha mostrato una certa “vena artistica”, e qualcuno si è spinto a pensare come nella corrente filosofica dell’accelerazionismo, che le macchine possono sostituirsi integralmente all’uomo, alla lunga, con conseguenze variamente prevedibili (dalle più rassicuranti alle più catastrofiche: il range è davvero molto ampio e, soprattutto in tempi difficili come quelli che viviamo, secondo me bisogna sempre considerare almeno due possibilità per ogni previsione).

    Esiste a quanto pare, a questo punt, almeno un dominio  in cui lo sviluppo di software di intelligenza artificiale mostrerebbe dei limiti sostanziali. Dite domani potrebbero essere disconfermati, si intende, che ad oggi l’intelligenza artificiale non riescono a risolvere come potrebbe sembrare a prima vista: ma tant’è, e se ne parla approfonditamente in questo articolo. L’intelligenza artificiale è spesso lungimirante – o almeno ci dà questa idea – ma per fortuna e per sfortuna questo non è vero nella totalità dei casi. Sarebbe infatti che l’intelligenza artificiale sia soggetta ad una forma di ipermetropia, ovvero la capacità di creare soluzioni solo parziali poste dalla quotidianità, nonostante la richiesta sia più semplice di quanto potrebbe sembrare a prima vista.

    La AI si è sempre posta con una sostanziale “presunzione”, detta in termini umani, e vogliamo utilizzare questo termine senza sembrare grottescamente anti-tecnologici. Di fatto il software di questo tipo riesce a risolvere un problema riducendo al minimo la necessità di un intervento umano, che si presta in maniera molto naturale alla facilitazione dei compiti, prima che alla sua radicale sostituzione. Automazione è la chiave, giusto? So se si vede la questione dal punto di vista leggermente diverso con una prospettiva un po’ più elastica, è possibile accorgersi che molte limitazioni dell’intelligenza artificiale riguardano esclusivamente i bias cognitivi dei loro operatori. Si parte infatti dal falso presupposto che l’intelligenza artificiale di oggi posso fare qualsiasi cosa, rischiamo di non risolvere quello che possiamo risolvere con l’intelligenza artificiale, affidandogli l’ingrato e il proprio compito di fare cose che possono fare soltanto gli esseri umani. Una di queste è scrivere codice per siti ed app, ad esempio. Sembra una questione quasi astratta o filosofica (nel senso più astruso del termine), ma in realtà estremamente importante che venga ben focalizzato da chiunque volesse utilizzare l’intelligenza artificiale per una start-up, per una qualsiasi app oppure in azienda.

    CoPilot è il caso che viene citato nell’articolo, il quale può fare quanto esplicato nella GIF seguente: completare interi blocchi di codice prevedendo le intenzioni del programmatore.

    No, le intelligenze artificiali non sembrano in grado di programmare, nè tantomeno di programmarsi, per quanto il problema sia intrigante e sicuramente verrà studiato nei prossimi anni. Il problema di fondo è che questi software non leggono davvero nel pensiero, anche se danno l’impressione di farlo, anche se magari lo accettiamo e tanto basta: peccato che credendoci rischiamo di prendere un granchio abbastanza grosso.

    Un granchio più o meno grande così (generato via DALL E mediante labs.openai.com):

    Queste soluzioni possono fungere, a quanto sembra, esclusivamente a supporto alle decisioni del programmatore, quindi è necessario che ci sia un programmatore dietro a gestirle e vagliarle in modo critico. Se fosse in grado di programmare o programmarsi sarebbe molto comodo, insomma, ma al momento non sembra essere possibile, questo perché i processi mentali che sono coinvolti in questa attività non sono addestrabili con precisione del 100%, senza contare che possono essere manipolati malamente o in modo – come abbiamo premesso – biased.

    Soltanto uno degli ambiti in cui l’intelligenza artificiale non ha (ancora?) sviluppato le idonee o prevedibili capacità: potrebbe essere soltanto questione di tempo, ma potrebbe anche darsi che non valga la pena indagare ulteriormente in questa direzione. Ci sono anche altri ambiti in cui l’intelligenza artificiale non può aiutare a prendere decisioni, come ad esempio nella valutazione di un identikit, oppure in ambito medico sanitario in cui è sempre necessaria la supervisione di un medico specializzato.

    Fidarsi ciecamente della Macchina è come affidarsi brutalmente alla statistica, quindi (al netto di qualsiasi raffinato training si possa effettuare) tirare i dati e sperare che le cose vadano bene. Siamo ancora lontani, almeno si spera, da un punto di non ritorno del genere, anche se fa sensazione senza dubbio che i software possano disegnare, creare musica o scrivere in italiano credibile, e non siano esattamente in grado di programmare.

    Foto di copertina: autoritratto in stile vittoriano, generato da StarryAI

  • Intelligenza artificiale: che cos’è davvero, e a cosa serve

    Intelligenza artificiale: che cos’è davvero, e a cosa serve

    Che cos’è la AI (Artificial Intelligence), e quali sono le sue conseguenze nel mondo di ogni giorno?

    Che cos’è seriamente la IA?

    Bisogna premettere che su questo mondo non sembra esistere una definizione unica o universalmente accettata: quello che “sembrava” IA 50 o 10 anni fa, ad esempio, spesso si è rivelato essere semplicemente statistica applicata all’informatica, ad esempio. La scienza è sempre in evoluzione per cui, di fatto, non dovrebbe meravigliare che non esista una definizione unificata di intelligenza artificiale nemmeno in ambito di ricerca o accademico. Molto della discussione sulla IA, del resto, è viziata dalla cultura pop: siamo condizionati dall’idea di robot dalle sembianze umane che prenderanno il nostro posto, o che diventino indistinguibili dagli esseri umani o ancora, peggio, che siano particolarmente scaltri nel prendere il nostro posto (ci rubano il lavoro!). In realtà  i campi di studio della IA per la robotica, ad esempio, suggeriscono da qualche anno che la loro applicazione possa essere utile nei settori in cui è complicato o rischioso affidarsi ad un essere umano per svolgere dei compiti: ecco quindi che arrivano prototipi di robot che possono camminare su terreni impervi, afferrare oggetti o aprire delle porte.

    Alcuni esempi in tal senso sono stati sviluppati da Google e naturalmente dalla pluri-citata Boston Dynamics. Anche se, ancora oggi, in alcuni casi è difficile comprendere il senso di determinati esperimenti: l’AI è un settore in cui, un po’ come avviene nell’ambito dell’esplorazione spaziale, ad esempio, se sei troppo diretto nell’approccio scatta la paura nelle persone, a volte ingiustificata e fuori contesto. Se invece lavori sulla falsariga della ricerca ti ritrovi dei robot in grado, ad esempio, di ballare (che poi significa muoversi in conseguenza di determinate frequenze, se volessimo vederla scientificamente):

    Definizione IA

    Personalmente tra le tante “definizioni” che ho trovato (il più delle quali tendono a descrivere un’applicazione specifica della IA e non a darne una definizione vera e propria), mi piace molto quella che si basa su due concetti cardine: l’IA coincide, in quest’ottica, con applicazioni tecnologiche con cui si conferisce ad un’entità  (software, robotica, ecc.) la possibilità  di agire in autonomia (senza l’assistenza umana diretta) e con la capacità  adattativa di apprendere (cioè di sapersi “regolare” in caso di imprevisti, della serie: cosa succede se nel video qui sopra la musica dovesse cambiare ritmo, oppure dovesse fermarsi e un uomo ordinasse ai robot di sedersi?). Autonomia ed adattività  sono certamente due attributi utili per una possibile definizione in ambito IA, fermo restando che la parola intelligenza va anch’essa collocata nel giusto ambito: non è una vera e propria intelligenza modello umano, ma è molto in grado, in genere, di sembrare tale – ne parlo per esteso qui.

    Se prendiamo delle applicazioni in cui il risultato è determinato da un input in modo deterministico e chiaro, come nel caso di un foglio di calcolo che calcola una media, è chiaro che non si tratta di AI. Se invece parliamo di trading e di previsione degli andamenti dei titoli sulla base di analisi statistiche, la casistica è più dubbia: se si fa uso si una semplice interpolazione o previsione della domanda, è statistica pura e non serve scomodare la IA. Se l’algoritmo lavora su almeno una “scelta”, al contrario, diventa presumibilmente IA. Basta pensare al fatto che la funzione assolta dall’algoritmo sia adattativa ed autonoma; se lo è, è IA, se mancano almeno uno dei due attributi, non lo è. Pertanto la ricerca di un percorso ottimale da A verso B su una cartina geografica non sarebbe IA, di suo (la ricerca di cammini minimi è una branca della matematica dei cosiddetti grafi, in effetti) ma se ci mettiamo di mezzo la ricerca della viabilità  ottimale o il fatto di voler fare un percorso ecologica, diventa plausibilmente IA. I confini non sono ben definiti nel 100% e, in fondo, va bene così.

    La paura dell’intelligenza artificiale è giustificata o no?

    Le tematiche annesse all’intelligenza artificiale, del resto, sono state collocate vagamente o in modo fazioso (della serie “il computer o un robot mi ruberà  il lavoro!”), denotando un atteggiamento laggard (ostile alla tecnologia a prescindere) che si contrappone a quello dei cosiddetti early adopter, che sono i primi a fare uso di una nuova tecnologia. In realtà  entrambi gli atteggiamenti sono fuorvianti: da un lato, infatti, l’ostilità  laggard denota quasi sempre una forma di sostanziale pregiudizio o ignoranza nei confronti di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, dall’altra l’entusiasmo degli early adopter è dettato da una conoscenza molto vaga delle tematiche in ballo, che sfocia in un atteggiamento acritico ed entusiastico/beota a prescindere. Capire l’intelligenza artificiale, di fatto, presuppone di inquadrare due ordini di tematiche differenti e concorrenti tra di loro:

    • le problematiche puramente tecniche legate al loro sviluppo (realizzarle non è esattamente equivalente a realizzare un classico Hello world, ed il know how richiesto va molto al di là  del livello formativo medio di uno sviluppatore classico);
    • le implicazioni etiche legate alla loro diffusione (che vedremo immediatamente con un esempio molto banale quanto, a suo modo esemplificativo).

    L’esempio classico di IA è senza dubbio quello della guida assistita di droni e automobili; se da un lato, infatti, appare affascinante pensare ad un mondo in cui una parte dei veicoli non necessiti di un guidatore (Elon Musk ha lavorato molto in questa direzione con la sua Tesla, risaputamente), dall’altro c’è ovviamente il problema di garantire un livello di sicurezza alla circolazione che sia quantomeno adeguato.

    Molti registi anni 80 come James Cameron e molti scrittori come Stephen King, del resto, avevano un’idea della tecnologia abbastanza dubbia, scettica o ostile, che rasentava spesso quella cosiddetta laggard, spesso accarezzando vere e proprie tesi complottistiche sfruttandole per costruire trame di film che il pubblico ha sempre amato. Paradossalmente, proprio film come Terminator (in cui le macchine avanzatissime si ribellavano all’uomo che li aveva creati, scatenando una vera e propria guerra apocalittica) sono l’humus in cui molti imprenditori e tecnici di oggi si sono trovati a crescere da ragazzi, e sarebbe interessa indagare ulteriormente su quanto quella cultura pop possa (o meno) averne condizionato il modo di pensare.

    Se da un lato molte posizioni sono aprioristiche, faziose, male informate tecnicamente e viziate dal pregiudizio (e mi riferisco a chi vive con l’incubo di farsi impiantare chip a propria insaputa, o di essere spiato in qualsiasi momento), è assolutamente vero che, in molti casi, quelle paure avevano un background concreto, addirittura giustificato da stati molto poco rispettosi della privacy del cittadino e da tecnologie che, effettivamente, hanno causato incidenti. Se pensiamo all’uso dell’IA all’interno di un contesto “leggero” (ma non troppo) come quello dei social network, ci rendiamo subito conto di quanto sia importante sapere cosa sia l’intelligenza artificiale: perchè si tratta di algoritmi non pubblici (che le aziende sono tipicamente restìe a svelare) che stabiliscono cosa vediamo quando facciamo una ricerca su Google, quando apriamo un social o quando navighiamo dentro un sito. Anche in questo caso doppio dilemma: capire le tecnologie da un lato, ma anche inquadrare le logiche potenzialmente poco etiche o manipolative, per cui potremmo ritrovarci in una echo chamber (un gruppo di persone che la pensa come noi a prescindere, dandoci l’illusione di avere sempre ragione), potremmo decidere di non visualizzare contenuti che ci danno fastidio (e che in realtà  potrebbero essere utili a capire come stanno le cose, in alcuni casi), dando così un’immagine di network sociale ovattato e poco realistico.

    Molta della IA vive sulla falsariga di scienze note come machine learning (apprendimento macchina, ovvero sistemi in grado di “imparare dall’esperienza”, come avviene nel caso di risultati di ricerca su Google che migliorano sulla base del feedback degli utenti) e deep learning (apprendimento “profondo”, nel senso che lavora su strati progressivi di informazione, ed è alla base di tecnologie come i deep fake). Insomma, nell’ambito dell’intelligenza artificiale esistono vari termini “ombrello”, che rischiano generalizzazioni (specie da parte dei non addetti ai lavori) abbastanza scivolose, fuorvianti ed ambigue.

    Ma in fondo è il settore stesso ad essere così “flessibile” (non voglio dire vago), e – insomma – va bene così.

    Foto di Gerd Altmann da Pixabay

  • Come fare tutto (o quasi) con ChatGPT

    Come fare tutto (o quasi) con ChatGPT

    Una guida su come ottenere il massimo da ChatGPT può essere davvero utile per coloro che vogliono sfruttare al meglio questa piattaforma.

    Introduzione a ChatGPT

    ChatGPT è un acronimo che sta per “Generative Pre-trained Transformer”. Si tratta di un tipo di modello di intelligenza artificiale basato su reti neurali profonde, sviluppato da OpenAI. La sua principale funzione è la generazione di testo, cioè la capacità di produrre output coerenti e significativi in risposta a input testuali forniti dall’utente.

    I modelli LLM come GPT hanno applicazioni in diversi settori, tra cui l’elaborazione del linguaggio naturale, l’assistenza virtuale, la generazione di contenuti, la traduzione automatica e molto altro ancora. La loro flessibilità e capacità di adattarsi a una vasta gamma di compiti linguistici li rendono strumenti estremamente potenti per migliorare l’automazione e l’efficienza in molti campi. LLM è l’acronimo di “Large Language Model” (Grande Modello Linguistico). Si riferisce a modelli di intelligenza artificiale, come GPT (Generative Pre-trained Transformer) sviluppati da OpenAI e altri simili, che sono stati addestrati su enormi quantità di testo per comprendere e generare linguaggio naturale in modo coerente e significativo. I modelli LLM sono capaci di compiere una vasta gamma di compiti linguistici, come rispondere a domande, completare frasi, generare testi creativi e molto altro ancora. La loro comprensione del linguaggio naturale è basata su un’analisi profonda di grandi dataset di testo provenienti da fonti varie, come libri, articoli di giornale, pagine web e altro ancora. L’addestramento di un LLM comporta l’utilizzo di tecniche di apprendimento automatico supervisionato, dove il modello viene presentato con sequenze di testo e viene istruito a prevedere la parola successiva o a generare testo coerente in base al contesto fornito. Questo processo richiede enormi quantità di dati e una potenza di calcolo considerevole, ma i risultati sono modelli in grado di comprendere e produrre testo di qualità sorprendente.

    Il cuore di ChatGPT è il suo modello di modellazione del linguaggio, che è stato addestrato su enormi quantità di testo proveniente da varie fonti online. Questo addestramento mirava a insegnare al modello una comprensione approfondita del linguaggio naturale, consentendogli di produrre testo che risulta coerente, pertinente e, idealmente, comprensibile agli esseri umani. La modellazione del linguaggio, nel contesto di ChatGPT, si basa sul Transformer, un tipo di architettura di rete neurale ricorsiva. Il Transformer è noto per la sua capacità di elaborare lunghe sequenze di dati, come frasi o paragrafi, preservando le dipendenze a lungo termine tra le parole.

    Questa capacità è fondamentale per la generazione di testo coerente e significativo.

    Come funziona ChatGPT

    Il processo di modellazione del linguaggio in ChatGPT si svolge in diversi passaggi:

    1. Tokenizzazione: Il testo di input viene suddiviso in token, ovvero unità più piccole come parole o sottoparole, che rappresentano le unità di base del linguaggio.
    2. Embedding: Ogni token viene convertito in un vettore numerico, chiamato embedding, che rappresenta il suo significato all’interno di uno spazio vettoriale multidimensionale.
    3. Elaborazione sequenziale: I vettori di embedding dei token vengono elaborati in una serie di layer neurali sequenziali. Ogni layer aggiunge una maggiore complessità e astrazione alla rappresentazione del testo.
    4. Generazione di testo: Una volta elaborato attraverso tutti i layer, il modello è in grado di generare testo in risposta a input testuali forniti dall’utente. La generazione avviene prevedendo la parola successiva nella sequenza, basandosi sul contesto fornito dalle parole precedenti.

    Il processo di addestramento di ChatGPT coinvolge l’utilizzo di enormi dataset di testo, che vengono presentati al modello con l’obiettivo di massimizzare la sua capacità di predire la parola successiva in una sequenza di testo. Durante questo processo, il modello impara le caratteristiche statistiche e semantiche del linguaggio naturale, consentendogli di generare testo coerente e significativo anche in contesti diversi da quelli presenti nei dati di addestramento.

    Come ottenere risposte di qualità

    Esempi Banali:

    1. Domanda banale: “Come funziona il marketing?”
    2. Domanda banale: “Qual è il significato della vita?”
    3. Domanda banale: “Come si fa a cucinare la pasta?”

    Suggerimenti per Migliorare:

    1. Fornisci contesto e specificità: “Come funziona il marketing online nel settore dell’abbigliamento per bambini rispetto al marketing tradizionale?”
    2. Riduci l’ambiguità e focalizza l’argomento: “Secondo la filosofia buddhista, qual è il significato della vita e come può influenzare le nostre azioni quotidiane?”
    3. Sii più dettagliato e preciso: “Quali sono i passaggi principali per preparare una classica carbonara italiana e quali ingredienti sono necessari?”

    Con questi suggerimenti, le domande diventano più specifiche, fornendo a ChatGPT informazioni chiare su ciò che stai chiedendo e consentendole di generare risposte più pertinenti e utili.

    Personalizzazione delle risposte

    Personalizzare le risposte di ChatGPT attraverso l’uso di prompt specifici e indicazioni dettagliate è un processo che può essere suddiviso in diverse fasi:

    1. Prompt dettagliati: Fornire prompt chiari e specifici è fondamentale. Ad esempio, anziché chiedere “Parlami della tua giornata”, si potrebbe scrivere “Descrivi dettagliatamente cosa hai fatto oggi, inclusi i momenti più significativi e le emozioni che hai provato”.
    2. Chiedere feedback: Dopo aver ricevuto una risposta, è utile chiedere feedback per capire se soddisfa le aspettative e, se necessario, apportare modifiche. Ad esempio, “Cosa ne pensi della risposta? Ci sono dettagli che vorresti aggiungere o modificare?”
    3. Richiedere ripetizioni: Se la risposta non è soddisfacente o non si allinea con le aspettative, è importante chiedere di ripetere l’attività più volte. Ad esempio, “Potresti provare a rispondere di nuovo, fornendo più dettagli su [argomento specifico]?”
    4. Riscrivere le istruzioni: Se si riscontra una mancanza di chiarezza o se si vuole ottenere una risposta più approfondita, è possibile riscrivere le istruzioni in modo più chiaro e dettagliato. Ad esempio, anziché “Raccontami della tua esperienza di viaggio”, si potrebbe scrivere “Descrivi in dettaglio il tuo viaggio più memorabile, includendo destinazione, attività svolte e impressioni personali”.
    5. Controllo approfondito: Dopo aver ricevuto una risposta, è importante leggerla attentamente per assicurarsi che soddisfi appieno le richieste del prompt e apportare eventuali correzioni o aggiustamenti necessari.

    In breve, per personalizzare le risposte di ChatGPT, è fondamentale fornire prompt dettagliati, chiedere feedback, richiedere ripetizioni se necessario, riscrivere le istruzioni per maggiore chiarezza e controllare attentamente le risposte ricevute.

    Esempi pratici

    Ecco alcuni esempi di domande comuni e come ChatGPT può essere utilizzato per rispondere in modo efficace:

    1. Domanda comune: “Quali sono i principali vantaggi e svantaggi del lavoro da remoto?”
      • Risposta di ChatGPT: “I principali vantaggi del lavoro da remoto includono la flessibilità nell’organizzazione del tempo, la riduzione degli spostamenti e dei costi associati, e un miglior equilibrio tra vita lavorativa e personale. Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi, come la mancanza di interazioni faccia a faccia con i colleghi, possibili problemi di comunicazione e la difficoltà nel separare il tempo di lavoro da quello personale.”
    2. Domanda comune: “Quali sono i passaggi fondamentali per avviare una startup?”
      • Risposta di ChatGPT: “Avviare una startup richiede diversi passaggi fondamentali. Prima di tutto, è importante identificare un’idea di business valida e valutarne la fattibilità di mercato. Successivamente, è necessario sviluppare un business plan dettagliato, definendo obiettivi, target di mercato e strategie di crescita. Dopodiché, occorre registrare legalmente l’azienda, stabilire una solida presenza online e offline e cercare finanziamenti, se necessario. Infine, è fondamentale testare e adattare costantemente il modello di business in base ai feedback dei clienti e alle evoluzioni del mercato.”
    3. Domanda comune: “Quali sono i sintomi e le cure per il raffreddore comune?”
      • Risposta di ChatGPT: “I sintomi del raffreddore comune includono congestione nasale, mal di gola, tosse, starnuti e talvolta febbre. Le cure generalmente prevedono riposo, idratazione, assunzione di farmaci da banco per alleviare i sintomi, come analgesici e decongestionanti, e il ricorso a rimedi naturali, come il miele e il tè caldo con limone. È importante consultare un medico se i sintomi persistono o peggiorano.”
    4. Domanda comune: “Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo delle energie rinnovabili?”
      • Risposta di ChatGPT: “Gli vantaggi delle energie rinnovabili includono la riduzione delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico, la diversificazione delle fonti energetiche e la creazione di posti di lavoro nel settore delle energie pulite. Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi, come la dipendenza dalle condizioni meteorologiche per la produzione di energia, la necessità di investimenti iniziali elevati e la potenziale interferenza con l’ambiente, ad esempio tramite la costruzione di impianti idroelettrici che possono danneggiare gli habitat naturali dei fiumi.”

    Creazione di contenuti

    Ecco alcuni suggerimenti su come puoi utilizzare ChatGPT per generare vari tipi di contenuti:

    1. Articoli informativi: Chiedi a ChatGPT di scrivere articoli su argomenti di interesse specifici. Fornisci un breve abstract o un elenco di punti chiave e chiedi a ChatGPT di espandere su ciascuno di essi. Assicurati di specificare il tono e lo stile desiderati per l’articolo.
    2. Storie creative: Utilizza ChatGPT per creare storie originali su temi come fantasia, avventura, mistero o romance. Fornisci una trama di base o alcuni personaggi e lascia che ChatGPT sviluppi la storia. Puoi anche chiedere a ChatGPT di integrare elementi specifici nella trama.
    3. Poesie: Chiedi a ChatGPT di generare poesie su un’ampia varietà di argomenti, come amore, natura, riflessioni personali o eventi storici. Specifica eventuali schemi di rima o metriche desiderate, se applicabile, e lascia che ChatGPT dia libero sfogo alla sua creatività.
    4. Recensioni e analisi: Richiedi a ChatGPT di scrivere recensioni su libri, film, serie TV, giochi o qualsiasi altro tipo di prodotto culturale. Puoi anche chiedere analisi approfondite su argomenti specifici, come tendenze di mercato, sviluppi tecnologici o eventi politici.
    5. Guide e tutorial: Chiedi a ChatGPT di creare guide dettagliate o tutorial su argomenti pratici, come cucina, fotografia, programmazione informatica o giardinaggio. Assicurati di specificare i passaggi da includere e fornire eventuali informazioni di contesto necessarie.
    6. Discorsi e presentazioni: Utilizza ChatGPT per generare discorsi persuasivi, motivazionali o informativi su argomenti di tuo interesse. Puoi anche chiedere a ChatGPT di creare presentazioni PowerPoint o Keynote per accompagnare i discorsi.
    7. Contenuti per social media: Chiedi a ChatGPT di scrivere post per i social media su argomenti rilevanti per il tuo pubblico, come consigli, citazioni, fatti interessanti o aggiornamenti aziendali. Assicurati di specificare la piattaforma di social media e il tono desiderato per i post.

    Indipendentemente dal tipo di contenuto che desideri generare, assicurati di fornire prompt chiari e dettagliati, e non esitare a chiedere a ChatGPT di fare delle modifiche o integrare ulteriori informazioni per adattare il risultato alle tue esigenze.

    Lista prompt ChatGPT

    una lista di prompt utili che puoi usare per guidare ChatGPT a produrre risposte più precise, creative o adatte al tuo stile preferito. Ecco alcuni esempi:

    1. Migliora la tua risposta precedente: “Rivedi e migliora la tua risposta precedente aggiungendo più dettagli o chiarimenti.”
    2. Scrivi in maniera più sintatticamente efficace: “Riformula la tua risposta precedente in modo più conciso e chiaro, eliminando frasi superflue o ridondanti.”
    3. Usa più ricchezza semantica: “Espandi la tua risposta precedente con vocaboli più ricchi e variegati per migliorare la sua comprensibilità e il suo appeal.”
    4. Scrivi con uno stile giornalistico: “Scrivi una breve notizia o articolo basato sulla tua risposta precedente, mantenendo uno stile giornalistico neutrale e informativo.”
    5. Scrivi con uno stile letterario, senza eufemismi inutili: “Riscrivi la tua risposta precedente in uno stile più letterario, concentrandoti sulla bellezza della prosa senza usare eufemismi o parole vuote.”
    6. Sviluppa ulteriormente l’idea: “Approfondisci l’idea espressa nella tua risposta precedente, aggiungendo più dettagli, contesto o spiegazioni.”
    7. Crea un’esposizione creativa: “Trasforma la tua risposta precedente in una narrazione creativa, utilizzando immagini vivide e una narrazione coinvolgente.”
    8. Fornisci un’analisi dettagliata: “Analizza più approfonditamente il tema trattato nella tua risposta precedente, fornendo argomentazioni, esempi e conclusioni più dettagliate.”

    Questi sono solo alcuni esempi di prompt che puoi utilizzare per guidare ChatGPT nella produzione di risposte più adatte alle tue esigenze o al tuo stile preferito. Puoi personalizzare ulteriormente questi prompt in base alle tue specifiche esigenze o agli obiettivi della tua guida.

    ChatGPT in contesti aziendali: come si usa

    ecco 10 modi in cui i Large Language Model (LLM) possono essere utilizzati in ambito aziendale:

    1. Customer Support Virtuale: Integrazione di un LLM nei sistemi di assistenza clienti per rispondere automaticamente alle domande più frequenti dei clienti, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’efficienza del supporto.
    2. Generazione di Contenuti: Utilizzo di un LLM per generare contenuti per blog, social media, newsletter e altri canali di comunicazione aziendale, aiutando a mantenere un flusso costante di contenuti freschi e rilevanti.
    3. Analisi del Sentimento: Utilizzo di un LLM per analizzare grandi volumi di feedback dei clienti, recensioni online e social media per identificare tendenze, opinioni e sentimenti nei confronti del marchio o dei prodotti dell’azienda.
    4. Traduzione Automatica: Implementazione di un LLM per la traduzione automatica di documenti, comunicazioni e contenuti multilingue, consentendo alle aziende di espandersi su mercati internazionali con maggiore facilità.
    5. Generazione di Report: Utilizzo di un LLM per automatizzare la generazione di report aziendali, analisi di dati e presentazioni, risparmiando tempo e risorse nell’elaborazione e nella comunicazione dei risultati.
    6. Analisi dei Dati Non Strutturati: Impiego di un LLM per analizzare e interpretare grandi volumi di dati non strutturati, come e-mail, documenti di testo e trascrizioni vocali, per estrarre informazioni utili e insights aziendali.
    7. Ricerca di Mercato: Utilizzo di un LLM per analizzare report di ricerca di mercato, dati demografici e tendenze di settore al fine di identificare opportunità di business, minacce e potenziali aree di crescita.
    8. Creazione di Chatbot Avanzati: Sviluppo di chatbot avanzati basati su LLM per l’automazione delle interazioni con i clienti, offrendo un’esperienza più personalizzata e interattiva attraverso i canali di comunicazione aziendale.
    9. Analisi Competitiva: Utilizzo di un LLM per monitorare e analizzare l’attività online dei concorrenti, come strategie di marketing, offerte di prodotti e reazioni dei clienti, per adattare e migliorare le proprie strategie aziendali.
    10. Personalizzazione dei Prodotti e dei Servizi: Utilizzo di un LLM per analizzare i dati dei clienti e fornire raccomandazioni personalizzate su prodotti, servizi o contenuti basati sui loro interessi, comportamenti e preferenze.
  • Usare Prolog per spiegare ChatGPT

    Usare Prolog per spiegare ChatGPT

    C’era una volta uno studente di ingegneria informatica (come si chiamava una volta), orientamento sistemi computazionali (che oggi neanche esiste più, ma che riguardava in breve materie specialistiche che usavano la matematica e l’informatica per risolvere problemi del mondo reale); quello studente  era in quel periodo immerso nello studio delle basi di dati. Un modo italianizzato (e a mio modo di vedere poco user friendly) per riferire che stavi occupandoti di database, cosa che stavo effettuando con un PC portatile la cui batteria mi costringeva, di fatto, a portarmi appresso il caricatore e collegare alla buona dove capitava (inclusi gli scalini del dipartimento dove spesso ci si trovava con altri colleghi e colleghe dell’epoca).

    Nei primi duemila, quantomeno, non funzionava diversamente da così, e tantissime cose che usiamo oggi erano miraggi: i database geografici, ad esempio, sui quali avevo seguito un seminario interessante (e che ancora nessuno usava visto che non c’erano vere e proprie implementazioni), oppure le prime applicazioni di machine learning, all’epoca confinate all’ambito accademico, fino all’esplosione che solo oggi conosciamo. Ma era SQL la vera belva da dover affrontare, ed ogni studente viveva nell’incubo di non riuscire a comprendere la query che si sarebbe presentata nell’esame scritto, che era autenticamente libera e poteva includere anche cose che non avevamo trattato (cosa che accade spesso nell’informatica, come nella vita).

    Oggi, con l’avvento di ChatGPT, sembra che quel mondo sia quasi superato, ma in realtà potremmo scoprire che è più vivo che mai. ChatGPT sembra aver risolto più problemi di quanto non ne abbia creato, rendendo quasi obsoleta l’idea che servano dei tecnici quando, alla prova dei fatti, ChatGPT può anche programmare o quantomeno supportare un lavoro supervisionato. Il problema principale delle tecnologie LLM (a cui appartiene ChatGPT) mi pare essere che hanno la tendenza a far sembrare le cose fin troppo semplici, al punto di pensare che si tratti di veri e propri esseri pensanti, se non senzienti. Prima di porci il problema etico sarebbe il caso di capire come nascono queste tecnologie LLM, e solo allora potremo porre il discorso nei giusti termini.

    Che cos’è il Prolog

    Un giorno dei primi duemila, durante lo studio di SQL, mi cade l’occhio sulla parola Prolog (Programming In Logic), e dalle latitanti connessioni internet d’epoca scopro essere un linguaggio dichiarativo “tipo” SQL basato sulla logica del primo ordine, nato nel 1972 ad opera degli informatici Alain Colmerauer e Robert Kowalski. Prolog costituiva un singolare linguaggio dichiarativo con il quale potevi programmare usando dei “fatti”, e non dei comandi come avveniva nei linguaggi classici. Non era molto utilizzato, a quanto leggevo, ma era stranamente affascinante per i miei gusti. Più che altro non riuscivo a capire a cosa potesse servire, tanto più che non sono mai stato uno di quelli che considerano la teoria un mero orpello rispetto alla pratica. Cosa ancora più interessante, sembrava che alcuni DBMS (DataBase Management System) supportassero il Prolog per eseguire query complesse in termini logici, sfruttando la potenza della logica del primo ordine (che avevo studiato a Linguaggi e traduttori qualche anno prima, in modo entusiastico), e mi sembra grandioso poter scrivere una query utilizzando “quasi” il linguaggio naturale, o comunque formulandolo in termini funzionali.

    Di suo, Prolog è un linguaggio di programmazione dichiarativo basato sulla logica: è spesso utilizzato per la programmazione di intelligenza artificiale, l’elaborazione del linguaggio naturale e la risoluzione di problemi di vario genere, usando un approccio dichiarativo. Prolog tratta principalmente con dati strutturati sotto forma di fatti e regole, utilizzando l’inferenza logica per estrarre informazioni dai dati. Pur non essendo un linguaggio di query standard per l’interazione con basi di dati relazionali, permette all’informatico di inferire fatti, ovvero ciò che oggi i prodotti LLM come ChatGPT consentono come se fosse un dato acquisito. Quel dato acquisito nasceva quasi vent’anni prima, per cui di fatto, capire Prolog può essere un modo interessante per comprendere come funziona ChatGPT e da quali presupposti parte, se non altro più correttamente.

    La realtà dei fatti

    Anche la definizione di “fatto” in Prolog mi sembrava affascinante, quanto a suo modo manipolabile e fin troppo soggettivo. Nulla di complicato: semplicemente se dovevi definire una cosa, basta usare una funzione per chiamare la “cosa” e un parametro per istanziarla. Due fatti ad esempio sono quando scrivi:

    gatto("Tom")
    informatico("Salvatore")

    ovvero stiamo assumendo che Tom sia un gatto, oppure che Salvatore sia un informatico. La realtà dei fatti, per intenderci, resta tutta da stabilire: nulla vieta che uno possa definire fatti che non sono reali, ad esempio.

    gatto("Salvatore")
    informatico("Tom")

    i quali varrebbero esattamente quanto i fatti precedenti, per quanto siano palesemente falsi. Le cose diventano interessanti nel prossimo passaggio: io posso letteralmente interrogare un sistema istruito con dei fatti in Prologo, ed ottenere risposte sì / no. Ad esempio, assumendo di aver insegnato ad un computer la prima alternativa:

    gatto("Tom")
    informatico("Salvatore")

    potrò formulare delle query come:

    ? gatto("Tom")
    ? informatico("Salvatore")

    oppure, in alternativa, in forma discorsiva:

    Chi è Tom?
    Chi è Salvatore?

    ed otterrò le risposte che mi aspetterei, del tipo: Sì (Tom è un gatto), Sì (Salvatore è un informatico), e poi “Tom è un gatto”, “Salvatore è un informatico”. Il linguaggio Prolog permette, a questo punto, di combinare tra loro i fatti, a formare un vero e proprio “discorso”, per esempio mediante la regola di generalizzazione “Tutti i gatti sono animali” (il simbolo :- è una specie di “uguale”, in questo contesto). Il fatto che Tutti i gatti sono animali si scriverà pertanto:

    animale(X) :- gatto(X).

    E se un domani qualcuno manderà una query del tipo “che cos’è un gatto?“, il sistema potrà dare per buono quest’ultimo fatto e rispondere (correttamente, in questo caso) “Il gatto è un animale“. Al netto dell’esempio, è importante tenere conto che tutto quello che sappiamo da un sistema di inferenza automatico come Prolog non riguarda null’altro se non il collegamento tra fatti precedenti, in cui siamo costretti ad assumere (in buona fede) che 1) tutti i fatti siano credibili o reali, 2) che si possano collegare tra di loro in ogni possibile combinazione. Un altro passo aiuterà a capire ancora meglio di cosa parliamo, e arrivare alle conclusioni.

    L’esecuzione di un programma Prolog consiste generalmente nella risoluzione di goal, ovvero di sequenze di fatti che vengono sviluppate come fossero espressioni matematiche (semplifico un po’, per non perdere il filo del discorso e non perdere di vista la spiegazione di ChatGPT).

    Ecco il nostro primo programma in Prolog, finalmente! Se ad esempio una macchina venisse addestrata con questi fatti:

    madre_figlio(rita, paola).
    padre_figlio(ernesto, paola).
    padre_figlio(ernesto, enrico).
    padre_figlio(michele, ernesto)
    gemello(X, Y)  :- genitore(Z, X), genitore(Z, Y).
    genitore(X, Y) :- padre_figlio(X, Y).
    genitore(X, Y) :- madre_figlio(X, Y).

    si tratterebbe di una relazione familiare, alla fine, utile a capire chi è figlio di chi, chi è sposato con chi e tutto quello che posso inferire da un contesto familiare. Possiamo fare la query, ad esempio:

    gemello(paola, enrico)

    ed ottenere la risposta:

    Sì, sono gemelli.
    

    Quella risposta è frutto di un processo di inferenza che esplora i vari fatti collegandoli tra loro, e simulando il processo di costruzione della conoscenza (e la stessa espressione del nostro linguaggio) che ci caratterizza da anni. La risoluzione delle clausole segue precise regole combinatorie che operano essenzialmente per sostituzioni successive, e che non si possono mai distaccare dall’universo chiuso dei fatti che abbiamo premesso nel programma. L’intuito suggerisce che posso formulare anche query anche più fantasiose, eventualmente usando funzioni ricorsive, purchè faccia uso di fatti che siano riconducibili al programma originario.

    Gli LLM sono reti neurali addestrate su “fatti”. E i fatti sono sostanzialmente arbitrari!

    Gran parte di ChatGPT e degli LLM si basa su assunzioni che derivano da queste prime analisi del linguaggio Prolog, ovvero dalla possibilità di inferire nuova conoscenza sulla base di “fatti” noti. Si noti come questo processo non sia diverso dall’apprendimento di ogni essere umano, in media, perché naturalmente la qualità dei fatti condiziona pesantemente le inferenze che farai. Un esempio banale in merito è una persona che si documenta su internet su alcuni argomenti, il quale non potrà mai offrire le stesse inferenze che sono offerte a chi ha studiato per anni, ha fatto tirocini, ha approfondito sui libri e nella realtà delle cose. Naturalmente LLM è un simulatore di linguaggio naturale, e sappiamo bene che nel mondo reale non tutto può essere ricondotto alla logica del primo ordine: motivo per cui bisogna necessariamente estendere la tecnologia, cosa che è stata effettivamente fatta.

    In effetti è questo il motivo per cui sono sempre stato dell’idea che si debba prima conoscere il fondamento di una tecnologia e poi azzardarne una qualsiasi regolamentazione o comitato etico/morale; si dovrebbe passare per la conoscenza dei fatti, e solo in seguito (aggiungerei: con un briciolo di umiltà in più) un legislatore o chi per lui dovrebbe proporre una soluzione. Vale anche per le lamentele ricorrenti sulla violazione dei diritti d’autore, alla fine. Se partiamo dal presupposto che gli LLM come ChatGPT siano “semplicemente” reti di apprendimento addestrate su fatti arbitrari, diventa forse più chiaro che il problema è rendere pubblico, o al limite obbligare a rendere pubblici, le basi di conoscenza su cui si fondano. La cosa che rende inquietante ChatGPT, a ben vedere, non sta tanto nel suo saper argomentare in linguaggio naturale, ma risiede più che altro nel fatto che non sappiamo “dove ha imparato” le cose che sa, dato che OpenAI è sempre stata, almeno da quello che ne so, un po’ elusiva a questa domanda.

    È effettivamente possibile utilizzare LLM per generare o completare regole e regolamenti basati sulla logica in un contesto specifico (ad esempio quando chiediamo a ChatGPT di giocare a qualche giochino). Prolog è un linguaggio di programmazione dichiarativo basato sulla logica. Viene utilizzato per esprimere regole logiche e relazioni tra fatti. Gli LLM sono invece modelli di linguaggio generativo che apprendono da enormi quantità di testi e sono utilizzati principalmente per generare testo naturale in modo coerente e contestualmente appropriato, sfruttando delle reti neurali e non semplici asserzioni di logica.

    Di fatto le inferenze logiche di cui sopra sono una parte sostanziale degli LLM, anche se non costituiscono certamente un tutto ne possono essere almeno una parte. Prolog rimane pensato per risolvere problemi basati sulla logica e sull’inferenza, spesso in campi come l’intelligenza artificiale e la rappresentazione della conoscenza, mentre gli LLM sono utilizzati per generare testo, completare frasi, rispondere a domande, tradurre lingue e svolgere una vasta gamma di attività basate sul linguaggio naturale. Prolog, infine, è orientato ai dati strutturati e utilizza fatti, regole e variabili, mentre gli LLM trattano principalmente dati di testo naturale e non sono necessariamente orientati ai dati strutturati. I due problemi sembrano diversi ma sono, mediante varie assunzioni e scoperte fatte negli ultimi anni, riconducibili gli uni agli altri, sfruttando strumenti molto evoluti del machine learning e rendendo l’IA ciò che conosciamo oggi.

    Conclusioni

    Quando usiamo ChatGPT, in definitiva, credo che sia importante tenere conto del fatto che è stata addestrata su un corpus di fatti, e che i fatti su cui è stata addestrata non sono noti a priori, e nessuno li ha mai verificati. Sarebbe un lavoro titanico verificarli, anche se si volesse, per cui dobbiamo accontentarci e farci bastare il fatto che siano generatori di linguaggi: chi genera può anche essere accattivante come forma, ma non è affatto detto che abbia ragione. Quindi è come fidarsi di un discorso che viene pronunciato letteralmente dall’uomo della strada, il quale potrà anche avere delle “illuminazioni”, che potranno essere guidati da una logica interna anche coerente, ma sui quali non possiamo dire nulla dal punto di vista semantico, perché è sempre necessaria la supervisione di un essere umano.

    Quello studente di allora (coi capelli un po’ più lunghi, peraltro), se solo potesse viaggiare nel tempo, proverebbe ad avvisare tutti nel 2023  🙂

  • Guida pratica ai prompt di ChatGPT

    Guida pratica ai prompt di ChatGPT

    Una guida per utilizzare i prompt con ChatGPT semplice ed efficace: potrai interagire con ChatGPT inviando un testo di input chiamato “prompt” e il modello risponderà in base a ciò che gli viene fornito. Ecco una guida rapida su come utilizzare i prompt con ChatGPT, per avere le risposte più utili ed il massimo del rendimento dal tool.

    Fondamenti di teoria: il concetto di inferenza

    Alla base di ChatGPT vi è l’inferenza, ovvero il processo mentale di deduzione o deduzione logica attraverso il quale si giunge a una conclusione basata su evidenze, informazioni o premesse disponibili. In altre parole, è la capacità di trarre delle conclusioni o fare delle ipotesi basandosi su ciò che è noto o osservato. In pseudo-codice:

    Risultato = AnalizzaEstraiConclusioni(Input)

    Facciamo un esempio.

    Domanda Utente: “Quali sono i benefici per la salute dell’esercizio fisico regolare?”

    Individuazione dell’oggetto della richiesta: esercizio fisico regolare – benefici

    Risposta (inferenza) ChatGPT: L’esercizio fisico regolare porta diversi benefici per la salute. Aiuta a migliorare la funzione cardiovascolare, a mantenere un peso corporeo sano, a rafforzare i muscoli e le ossa, e a migliorare l’umore attraverso la liberazione di endorfine. Inoltre, può contribuire a ridurre il rischio di malattie croniche come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiache.”

    In questo esempio, ChatGPT ha inferito una risposta basata sulla sua “conoscenza” pregressa e ha generato una risposta informativa sulla base della domanda posta. La risposta riflette la comprensione del modello riguardo ai benefici per la salute dell’esercizio fisico regolare. È importante notare che, poiché il modello opera in uno “spazio chiuso” di informazioni apprese durante l’addestramento, le risposte possono variare in base al contesto e alla specificità della domanda.

    Se il modello è addestrato in modo sbagliato, in altri termini – o anche se fosse addestrato in modo corretto e facesse “2+2” su 2 banae e due lamponi, potrebbe generare risposte errate, che vanno dalle cosiddette allucinazioni algoritmiche fino alla regurgitation.

    Prompt engineering: cos’è e in cosa consiste

    Il termine “prompt engineering” si riferisce alla pratica di formulare in modo strategico e ottimale i comandi o le richieste dati a un modello di linguaggio, come ChatGPT, al fine di ottenere risposte desiderate o di guidare la conversazione in una direzione specifica. In altre parole, si tratta di manipolare o progettare attentamente i prompt per influenzare le risposte del modello in modo utile e funzionale.

    L’obiettivo del prompt engineering è pertanto quello di massimizzare l’utilità del modello e ottenere risposte che siano pertinenti, informative e rispecchino le intenzioni dell’utente. È importante notare che, mentre l’ingegneria del prompt può essere utile per ottenere risultati specifici, i modelli di linguaggio basati su intelligenza artificiale hanno limitazioni e possono generare risposte in base al contesto e ai dati su cui sono stati addestrati.

    L’ingegneria del prompt può coinvolgere diverse tecniche, tra cui:

    1. Chiarezza e Specificità: Formulare prompt chiari e specifici al fine di ottenere risposte mirate e pertinenti.
    2. Strutturazione Graduale: Suddividere complessi scenari o domande in prompt più piccoli, e affrontarli gradualmente per mantenere la coerenza nella conversazione.
    3. Stile di Conversazione: Indicare lo stile di risposta desiderato nel prompt, ad esempio, “Rispondi in modo formale” o “Immagina che…”
    4. Feedback Iterativo: Modificare e rifinire i prompt in base alle risposte ricevute, sfruttando un processo iterativo per ottenere risultati migliori.
    5. Contesto Continuo: Quando necessario, includere nel prompt il contesto rilevante per mantenere la coerenza nella conversazione, poiché i modelli di linguaggio come ChatGPT non conservano una memoria a lungo termine.
    6. Sperimentazione: Provare diversi approcci e strumenti di prompt engineering per trovare la formulazione più efficace.

    Come scrivere buoni prompt?

    In generale bisogna pensare a sistemi come ChatGPT come a software avanzati in grado di generare linguaggio naturale in maniera, se vogliamo, “inconscia”: ChatGPT infatti non sarà mai consapevole di ciò che scrive, e questo nonostante sia stato addestrato su campioni eterogenei ed abbia dei filtri di “censura” per evitare di dare indicazioni pericolose (ad esempio: come fabbricare armi e via dicendo).

    La disciplina nota come NLP (Natural Language Processing) eredita qualcosa dalla logica dei linguaggi di programmazione, ma è ovviamente diversa nella natura e nello scopo: se la programmazione classica infatti afferisce più che altro alla sfera logica / convergente, il prompt engineer tiene conto della tecnologie e si adegua ad un modello più creativo / divergente, che deve qualcosa anche al pensiero verticale ed alle tecniche di creatività.

    Prompt engineering efficace, alcuni principi base

    Alcuni principi cardine da tenere in considerazione per scrivere buoni prompt ed ottenere risposte efficaci sono i seguenti.

    1. essere chiari – prima di chiedere, assicurati che sia chiaro quello che desideri. Per quanto possa sembrare qualcosa di scontato o innato, sistemi come chat CPT funzionano molto meglio se siamo noi utenti i primi ad avere le idee chiare su quello che desideriamo. Chat CPT non può fare inferenze accettabili se le richieste vengono poste in modo ambiguo, ed è per questo che è opportuno esercitarsi a scrivere alle richieste nel modo più chiaro possibile, esplicitando le nostre necessità.
    2. non accettare la prima risposta – questa è una tecnica che ho sperimentato nel momento in cui le risposte che mi dava ChatGPT non erano soddisfacenti: se vi viene fornita una risposta che è evidentemente errata superficiale o fuori contesto, potete provare a chiedere a chat GP di rivedere la sua posizione, ad esempio scrivendo controlla bene quello che hai scritto. L’efficacia di questa tecnica è davvero sorprendente: riesce infatti all’autocorreggersi per gran parte dei casi concreti, e in alcuni casi corregge anche eventuali errori di calcolo.
      • Non usare ChatGPT per fare calcoli – uno degli errori più madornali che si possono fare è quella di chiedere la risoluzione di calcoli scientifici, per cui certi CPT apparentemente ha delle capacità, che però non sempre nella pratica vengono sfruttate in modo adeguato. In questo caso non ci sono più validi di altri: per risolvere problemi matematici e più opportuno usare strumenti specialistici come ad esempio WolframAlpha.
    3. usa più frasi per descrivere una richiesta complessa – raramente sistemi come chat CPT riescono a dare risposte soddisfacenti utili utilizzando una singola chiave di ricerca: non è Google, non si tratta di un motore di ricerca (bensì di un motore di inferenza)
    4. aggiungi specificità alla frase, invitando ChatGPT a “fare attenzione” a non equivocare e a controllare bene le risposte. Si può ripetere lo stesso procedimento più volte: in genere, dopo un paio di controlli siamo un po’ più sicuri che in seguito ad una domanda / risposta secca.

    Alcune strategie di prompt engineering

    Strategia “comportati come se

    Una tattica molto sottovalutata per scrivere prompt consiste nell’invitare il bot ad agire come se fosse un determinato personaggio. La strategia risponde, in effetti, al concetto di emulazione che permette a qualsiasi macchina (intesa come software di ingresso/uscita) di simulare il comportamento di qualsiasi altra, cosa intuita a suo tempo da Alan Turing con i suoi concetti di macchina di Turing e di macchina universale. Questo non significherà esclusivamente chiedere a ChatGPT di comportarsi come una persona fisica, in effetti, ma anche come una console javascript o un terminale Linux.

    • Agisci come uno sviluppatore Ethereum
    • Agisci come un terminale Linux (esempio: voglio che tu agisca come terminale Linux. Digiterò i comandi e tu risponderai con cosa dovrebbe mostrare il terminale. Voglio che tu risponda solo con l’output del terminale all’interno di un blocco di codice univoco e nient’altro. non scrivere spiegazioni. non digitare comandi a meno che non ti dica di farlo. Quando avrò bisogno di dirti qualcosa in inglese, lo farò inserendo il testo tra parentesi graffe {come questo}. Il mio primo comando sarà pwd)
    • Agisci come traduttore
    • Agisci come recruiter ad un colloquio di lavoro
    • Agisci come una console Javascript
    • Agisci come un foglio di calcolo Excel (esempio: Voglio che tu agisca come un Excel basato su testo. Mi risponderai solo con il foglio Excel di 10 righe basato su testo con numeri di riga e lettere di cella come colonne (da A a L). L’intestazione della prima colonna deve essere vuota per fare riferimento al numero di riga. Ti dirò cosa scrivere nelle celle e risponderai solo il risultato della tabella Excel come testo e nient’altro. Non scrivere spiegazioni. Ti scriverò le formule e tu le eseguirai e risponderai solo come testo al risultato della tabella Excel. Per prima cosa, rispondimi con il foglio vuoto.)
    • Agisci come traduttore avanzato (Voglio che tu funga da assistente alla pronuncia inglese per le persone di lingua turca. Ti scriverò delle frasi e tu risponderai solo alle loro pronunce, e nient’altro. Le risposte non devono essere traduzioni della mia frase ma solo pronunce. Le pronunce dovrebbero utilizzare lettere latine turche per la fonetica. Non scrivere spiegazioni nelle risposte. La mia prima frase è “com’è il tempo a Istanbul?”)
    • Agisci come guida turistica
    • Agisci come [nome personaggio] di [nome opera]
    • Agisci come storyteller
    • Agisci come advertiser
    • Agisci come marketer

    Altri prompt su questa falsariga sono disponibili qui.

    Frasi per la SEO ed il copy

    • scrivi un testo ottimizzato lato SEO su [argomento]

    Frasi jolly da utilizzare in qualsiasi ambito

    • Controlla bene quello che hai appena scritto.
    • Evita ripetizioni e poi controlla bene la grammatica, alla fine riscrivi il concetto in modo migliorato.
    • Assicurati di non violare il diritto d’autore in quello che hai scritto.
    • Verifica che l’argomento sia coerente e scientificamente valido.

    Creatività e ricerca

    • Trova argomenti di ricerca per una tesi di dottorato su [argomento]
    • Identifica argomenti su cui non sono state fatte mai ricerca nell’ambito di [ambito]
    • Poni 10 domande accademiche sensate su [argomento]
    • genera una lista di ipotesi sull’argomento
    • Cerca potenziali argomenti di ricerca inerenti [argomento]

    Altri possibili prompt creativi

    • Raccontami una barzelletta su [argomento]
    • Scrivi un testo in stile accelerazionista (utilizzato su lipercubo.it)
    • Inventa un augurio di compleanno creativo per la mia amica Eugenia
    • Scrivi un sequel/un reboot/un sequel di [film]
    • Scrivi una sceneggiatura per il film [nome film] interpretato da [nome attore]
    • Spiega [argomento] in modo divertente e creativo

    Catena di Pensieri

    Questa tecnica coinvolge la presentazione di un prompt che stimola il modello a sviluppare una catena di pensieri o idee. Ad esempio, un prompt come “Raccontami di un giorno tipico nella vita di…” potrebbe incoraggiare il modello a generare una sequenza di eventi o pensieri.

    Ci abbiamo provato con Raccontami un giorno tipico nella vita di Alan Turing, ad esempio.

    Alan Turing, nato il 23 giugno 1912, fu un brillante matematico, logico, informatico e crittografo britannico. Pur non essendo possibile fornire un resoconto esatto di un giorno specifico nella sua vita, posso darti un’idea generale di ciò che potrebbe essere stato un giorno tipico nella sua vita, soprattutto durante i periodi chiave della sua carriera:

    Mattina: Alan Turing era noto per essere un lavoratore instancabile, spesso dedicando molte ore alla sua ricerca scientifica. Al mattino, probabilmente avrebbe iniziato la giornata con una colazione leggera e si sarebbe poi immerso nel suo lavoro. Potrebbe aver trascorso del tempo risolvendo problemi matematici o lavorando su algoritmi e teorie informatiche.

    Pomeriggio: Durante il pomeriggio, Turing potrebbe aver tenuto conferenze o incontri con colleghi presso l’Università di Manchester o altri luoghi in cui ha lavorato. Era noto per la sua partecipazione a discussioni accademiche e collaborazioni con altri ricercatori.

    Sera: Nel corso della serata, Alan Turing potrebbe aver proseguito il suo lavoro o potrebbe essersi dedicato a interessi personali. Turing era coinvolto anche in attività al di fuori del suo campo, come il ciclismo, la corsa e la chimica sperimentale.

    Periodi di Guerra: Durante la Seconda Guerra Mondiale, Turing svolse un ruolo fondamentale nel campo della crittografia. In quel periodo, potrebbe aver trascorso le sue giornate presso il Bletchley Park, il centro di decrittazione britannico, lavorando al progetto di decodifica dell’Enigma, una macchina crittografica utilizzata dalla Germania nazista.

    È importante notare che la vita di Turing fu tragica. La sua omosessualità lo portò a confrontarsi con discriminazioni e persecuzioni legali. Nel 1952, fu condannato per “atti osceni” e sottoposto a una castrazione chimica. Turing morì nel 1954, in circostanze che sono state oggetto di dibattito e che potrebbero essere collegate al suo stato di emarginazione sociale.

    Ricordare la vita di Alan Turing ci offre un’opportunità di apprezzare il suo straordinario contributo all’informatica e alla matematica, nonostante le difficoltà personali che ha affrontato.

    Albero dei Pensieri

    Questa tecnica prevede la guida del modello attraverso la costruzione di un “albero dei pensieri”. Il prompt iniziale potrebbe essere generico, e poi le risposte successive possono essere guidate in base alle risposte precedenti, creando una struttura a ramificazione simile a un albero. Per gli argomenti complessi e per creare indici da completare per i propri articoli, ad esempio, può dare una grossa mano!

    Un esempio? Eccolo qui! Ho usato nel prompt la richiesta

    come fare un sito in wordpress: albero dei pensieri

    e ha tirato fuori quanto seguete

    1. Scegliere il Dominio e l'Hosting
        1.1 Ricerca e Registrazione del Dominio
        1.2 Scelta dell'Hosting
    
    2. Installazione di WordPress
        2.1 Accesso al Pannello di Controllo dell'Hosting
        2.2 Installazione di WordPress tramite il CPanel
        2.3 Configurazione Iniziale di WordPress
    
    3. Scelta e Installazione del Tema
        3.1 Ricerca di Temi WordPress
        3.2 Installazione e Attivazione del Tema Scelto
        3.3 Configurazione delle Impostazioni del Tema
    
    4. Creazione delle Pagine Principali
        4.1 Pagina Home
        4.2 Pagina Chi Siamo
        4.3 Pagina Contatti
        4.4 Altre Pagine Necessarie
    
    5. Creazione del Menu di Navigazione
        5.1 Creazione e Configurazione del Menu
        5.2 Aggiunta di Pagine al Menu
        5.3 Ordinamento delle Voci di Menu
    
    6. Personalizzazione del Sito
        6.1 Modifica del Logo e dell'Intestazione
        6.2 Configurazione delle Opzioni del Tema
        6.3 Aggiunta di Widget alla Barra Laterale
        6.4 Configurazione del Piede di Pagina
    
    7. Creazione di Contenuti
        7.1 Creazione di Articoli (se necessario)
        7.2 Caricamento di Immagini e Media
        7.3 Aggiunta di Pagine e Sezioni Aggiuntive
    
    8. Installazione di Plugin Utili
        8.1 Ricerca e Installazione di Plugin
        8.2 Configurazione dei Plugin Essenziali
    
    9. Ottimizzazione per i Motori di Ricerca (SEO)
        9.1 Configurazione delle Impostazioni SEO di WordPress
        9.2 Utilizzo di Plugin SEO
        9.3 Creazione di Sitemap
    
    10. Test del Sito e Lancio
        10.1 Verifica della Funzionalità del Sito
        10.2 Risoluzione di Problemi Possibili
        10.3 Lancio Ufficiale del Sito
    

    Suggerimento Maieutico

    Il termine “maieutico” deriva dal filosofo Socrate, il quale utilizzava questa tecnica di insegnamento per far emergere la conoscenza dalla mente degli studenti. In un contesto di prompt, il suggerimento maieutico potrebbe coinvolgere domande che inducono il modello a rivelare gradualmente informazioni o concetti, simili al metodo socratico.

    Per esempio, “come fare nuove amicizie con metodo maieutico”:

    Un suggerimento maieutico sulla creazione di nuove amicizie potrebbe essere formulato in modo interattivo per incoraggiare la riflessione e l’autoriflessione. Ecco un esempio:

    “Immagina un momento in cui hai fatto amicizia con qualcuno in modo spontaneo e significativo. Che cosa facevi o che attività stavate svolgendo? Cosa ha reso quel momento speciale? Rifletti su come puoi portare alcune di quelle qualità nelle tue interazioni quotidiane per facilitare nuove connessioni.”

    L’obiettivo di questa domanda è far emergere ricordi positivi legati all’amicizia e stimolare la persona a pensare a come può applicare quelle esperienze nel contesto attuale. La maieutica incoraggia l’auto-esplorazione e può portare a idee e azioni concrete per stabilire nuove relazioni significative. Anche in questo caso, ideale per scrivere contenuti originali e come supporto alla creatività.

    Esempi pratici di prompt

    Per concludere, un po’ di esempi.

    Ricorda che ChatGPT è basato su un modello di linguaggio statistico e non ha consapevolezza o comprensione del mondo reale. Sperimenta con diversi approcci per ottenere risultati che soddisfino le tue esigenze specifiche.

    1. Chiarezza nel Prompt:
      • Fornisci istruzioni chiare e specifiche nel tuo prompt per ottenere risposte più accurate. Ad esempio: “Descrivi il concetto di intelligenza artificiale” anziché “Parlami di IA”.
    2. Iterazioni e Seguiti:
      • Puoi fare domande di follow-up o specificare ulteriormente la tua richiesta nel prompt. Ad esempio: “Quali sono gli usi comuni dell’intelligenza artificiale nell’industria?
    3. Controllo della Lunghezza:
      • I prompt più brevi potrebbero ottenere risposte più concise, mentre i prompt più lunghi possono richiedere risposte più estese. Sperimenta con la lunghezza del prompt per ottenere i risultati desiderati, ricordando quanto suggerito all’inizio. Non fare domande vaghe perchè non otterrai mai risposte soddisfacenti.
    4. Sperimenta con Stili di Conversazione:
      • Prova a specificare lo stile di conversazione che preferisci. Ad esempio: “Rispondi in modo amichevole” o “Fornisci una risposta formale”.
    5. Richiesta di Creatività:
      • Se desideri risposte più creative, puoi chiedere al modello di immaginare o inventare qualcosa. Ad esempio: “Immagina un mondo in cui gli animali parlano”.
    6. Ripeti o Modifica il Prompt:
      • Se non ottieni la risposta desiderata, puoi provare a riformulare o ripetere il prompt in modo leggermente diverso.
    7. Esperimenti Graduali:
      • Se hai un prompt complesso, considera suddividerlo in passaggi più piccoli e interagire gradualmente con il modello.
    8. Considera il Contesto:
      • Il modello non mantiene un lungo termine di memoria. Pertanto, se hai bisogno di continuità nella conversazione, devi includere le informazioni rilevanti nel prompt.

    Gli esempi:

    1. “Immagina di essere un esploratore solitario in un mondo magico. Descrivi il paesaggio che incontri e le creature straordinarie che scopri.”
    2. “Se fossi un supereroe con un potere unico, quale sarebbe il tuo potere e come lo utilizzeresti per migliorare il mondo?”
    3. “Raccontami la tua giornata ideale come viaggiatore spaziale su una navicella intergalattica.”
    4. “Immagina di essere un detective in un thriller avvincente. Cosa ti ha portato sulle tracce del mistero e come risolverai il caso?”
    5. “Se potessi parlare con gli animali, quali domande faresti a un elefante saggio e a un pappagallo curioso?”
    6. “Descrivi la tua avventura epica in un regno sotterraneo abitato da creature misteriose e tesori nascosti.”
    7. “Se potessi viaggiare indietro nel tempo, quale periodo storico visiterebbe e cosa faresti durante la tua permanenza?”
    8. “Immagina di avere il potere di controllare il clima. Come influenzeresti il tempo per migliorare la vita delle persone?”
    9. “Se potessi trasformarti in un animale per un giorno, quale animale sceglieresti e cosa faresti durante la tua giornata animale?”
    10. “Se dovessi organizzare una festa fantastica su un’isola deserta, quali ospiti immaginari invitaresti e cosa accadrebbe alla tua festa?”
    11. “Raccontami la storia di un inventore brillante che ha creato una macchina del tempo. Dove andrebbe e cosa cambierebbe nel passato?”
    12. “Se fossi un chef famoso, quali piatti unici e stravaganti inventeresti per sorprendere i tuoi ospiti?”
    13. “Immagina di possedere un libro magico che può trasportarti in qualsiasi luogo descritto nelle sue pagine. Dove andresti prima?”
    14. “Se potessi avere una conversazione con un personaggio storico famoso, chi sceglieresti e quali domande gli faresti?”
    15. “Raccontami la tua avventura in un mondo futuristico dove la tecnologia ha raggiunto livelli incredibili. Cosa faresti in questa società avanzata?”
    16. “Se avessi il potere di cambiare una legge del mondo naturale, quale legge modificheresti e quale sarebbe l’effetto?”
    17. “Se ti fosse concesso fare un viaggio nella tua mente, cosa scopriresti esplorando i tuoi pensieri più profondi e creativi?”
    18. “Immagina di vivere in un paese delle meraviglie fatto di dolci e caramelle. Descrivi la tua avventura in questo mondo delizioso.”
    19. “Se potessi essere un personaggio di un film d’azione, quale sarebbe la tua missione epica e come la porti a termine?”
    20. “Raccontami la tua esperienza come esploratore spaziale alla ricerca di vita aliena su un pianeta lontano. Cosa scopri e come reagisci?”
  • Come creare GRATIS video con le IA partendo da un testo

    Come creare GRATIS video con le IA partendo da un testo

    Come creare gratuitamente VIDEO con le Intelligenze Artificiali partendo da un testo

    Hai mai sognato di trasformare una semplice frase in un video realistico o animato senza dover imparare software complessi? Oggi, grazie all’intelligenza artificiale, è possibile creare video partendo solo da una descrizione testuale!

    Immagina di scrivere:

    “Un tramonto sulla spiaggia, con onde che si infrangono e gabbiani in volo”
    e vedere un video prendere vita davanti ai tuoi occhi in pochi secondi.

    Strumenti come FAL.AI LTX-Video, Runway ML, Pika Labs e Kaiber AI stanno rivoluzionando il mondo della creazione di contenuti, rendendo la produzione video accessibile a tutti: dai creatori di contenuti ai professionisti, fino ai semplici appassionati di tecnologia.

    In questa guida scoprirai:

    Come funzionano le IA per la generazione di video
    Quali sono i migliori strumenti disponibili
    Trucchi e consigli per ottenere video più realistici e accattivanti

    Preparati a entrare nel futuro della creazione video!

    Come creare video con l’intelligenza artificiale usando FAL.AI LTX-Video

    L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando la creazione di contenuti visivi, e FAL.AI LTX-Video è uno degli strumenti più interessanti disponibili oggi. Si tratta di un servizio che permette di generare video a partire da una semplice descrizione testuale, senza dover possedere competenze avanzate in montaggio o grafica.

    In questa guida ti spiegherò nel dettaglio come funziona, come usarlo al meglio e qualche trucco per ottenere risultati sorprendenti. In generale se vuoi generare video con l’IA, hai diverse opzioni:

    • FAL.AI LTX-Video per video generati velocemente da testo.
    • Runway ML Gen-2 per video più sofisticati con editing avanzato.
    • Pika Labs AI per animazioni fluide e realistiche.
    • Kaiber AI per trasformare immagini in video animati.

    Ognuno ha i suoi punti di forza, quindi provali e scopri quale fa per te!

    Cos’è FAL.AI LTX-Video e come funziona

    FAL.AI LTX-Video è un modello di intelligenza artificiale che genera video sulla base di un prompt testuale. Basta scrivere una descrizione di ciò che vuoi vedere nel video, e il sistema la trasformerà in una clip animata.

    Caratteristiche principali:

    • Creazione video tramite testo: descrivi la scena e l’IA la trasformerà in video.
    • Facile da usare: non serve alcuna competenza tecnica.
    • Costo accessibile: il primo dollaro di generazione è gratuito, poi si paga in base all’utilizzo.
    • Output variabile: i risultati possono essere sorprendenti, ma la qualità può variare.

    Come usare FAL.AI LTX-Video passo dopo passo

    1. Registrati sul sito fal.ai e accedi al servizio.
    2. Inserisci il tuo prompt, ovvero la descrizione della scena che vuoi generare.
    3. Usa Google Translate se vuoi descrivere scene in modo più dettagliato in inglese (la lingua più efficace per l’IA).
    4. Avvia la generazione del video e attendi qualche secondo o minuto.
    5. Scarica il risultato e valuta se è necessario modificare il prompt per migliorare il video.

    Suggerimenti per ottenere video migliori

    1. Sii specifico nel prompt

    L’IA lavora meglio quando le istruzioni sono chiare. Ad esempio, invece di scrivere “un uomo che cammina nel deserto”, prova con “un uomo con un cappello da cowboy cammina nel deserto al tramonto, il vento solleva la sabbia”. Ricordati che per le traduzioni puoi sempre usare Google Translate, se non riesci a scrivere in lingua.

    2. Sperimenta più versioni dello stesso prompt

    Se il primo risultato non ti soddisfa, prova a riformulare la frase. A volte, piccole variazioni portano a miglioramenti significativi.

    3. Descrivi i dettagli visivi e l’atmosfera

    Vuoi un video con un’atmosfera drammatica? Scrivilo! Ad esempio: “Una città futuristica illuminata da neon viola, piove leggermente e la strada riflette le luci”.

    4. Ricorda che la qualità può variare

    L’IA è potente, ma non perfetta. Alcuni video potrebbero sembrare strani o poco dettagliati, quindi conviene generare più tentativi e scegliere il migliore.

    Quanto costa?

    FAL.AI LTX-Video è gratuito per il primo dollaro di generazione, dopodiché il servizio diventa a pagamento in base alla quantità di video creati. Il costo varia a seconda della lunghezza e della complessità del video.

    Se vuoi sperimentare la generazione di video con intelligenza artificiale, FAL.AI LTX-Video è uno strumento potentissimo e accessibile a tutti. Ti consiglio di provarlo, giocare con i prompt e scoprire cosa riesce a creare.

    Provalo ora su fal.ai e libera la tua creatività!

    Ricordati che hai crediti limitati per fare le tue prove, ma questo ti dovrebbe consentire di spendere il tuo dollaro di bonus, dato a tutti gli account al momento della creazione, in modo da realizzare circa un minuto complessivo di video.

    Ecco alcune alternative a FAL.AI LTX-Video per generare video con l’intelligenza artificiale, con mini guide dettagliate nello stesso stile.

    Runway ML Gen-2: Video AI per Creativi

    Runway ML è uno degli strumenti più avanzati per la generazione di video tramite IA. Con Gen-2, puoi creare video partendo da un prompt testuale o da un’immagine, ottenendo risultati più raffinati rispetto a molti altri strumenti.

    Caratteristiche principali:

    • Video da testo o immagine: puoi generare video da descrizioni scritte o trasformare immagini in sequenze animate.
    • Editing avanzato: possibilità di modificare i video generati con strumenti AI.
    • Interfaccia intuitiva: progettata per creativi e professionisti.
    • Piani a pagamento: alcune funzionalità sono gratuite, ma per un uso intensivo serve un abbonamento.

    Come usare Runway ML Gen-2

    1. Registrati su Runway ML e accedi alla sezione Gen-2.
    2. Scrivi un prompt dettagliato per descrivere la scena che vuoi generare.
    3. Sperimenta con immagini di input se vuoi un controllo maggiore sullo stile.
    4. Avvia la generazione e aspetta il risultato (solitamente pochi minuti).
    5. Scarica e modifica il video se necessario con gli strumenti interni.

    Suggerimenti per migliorare i risultati

    • Usa descrizioni dettagliate, menzionando colori, atmosfera e movimenti.
    • Se possibile, fornisci un’immagine di riferimento per guidare l’IA.
    • Sperimenta con prompt diversi per ottenere più varianti del video.

    Prezzo: gratuito con limitazioni, poi piani a pagamento a partire da 12$/mese.


    Pika Labs AI: Video animati realistici

    Pika Labs è un altro generatore di video basato su IA, specializzato nella creazione di animazioni realistiche e stilizzate.

    Caratteristiche principali:

    • Generazione video da testo con IA avanzata.
    • Supporto per animazioni fluide e realistici effetti visivi.
    • Facile da usare anche per chi non ha esperienza.

    Come usare Pika Labs AI

    1. Accedi al sito di Pika Labs e crea un account.
    2. Inserisci un prompt descrittivo, specificando dettagli visivi e azioni.
    3. Avvia la generazione e attendi qualche istante.
    4. Scarica e condividi il video generato.

    Trucchi per un risultato migliore

    • Sii specifico con i dettagli della scena per maggiore accuratezza.
    • Aggiungi effetti e colori per personalizzare il video.
    • Sperimenta diverse descrizioni per trovare il risultato migliore.

    Prezzo: gratuito con crediti limitati, poi a pagamento.


    Kaiber AI: Trasforma immagini in video

    Kaiber AI si distingue dagli altri perché è pensato per trasformare immagini statiche in video animati, dando vita a illustrazioni, foto o disegni.

    Caratteristiche principali:

    • Crea video partendo da un’immagine o un prompt testuale.
    • Personalizzazione avanzata con stili artistici diversi.
    • Ottimo per artisti e creativi.

    Come usare Kaiber AI

    1. Registrati su Kaiber AI e accedi al generatore.
    2. Carica un’immagine o scrivi un prompt per descrivere il video.
    3. Scegli lo stile di animazione per adattarlo ai tuoi gusti.
    4. Avvia il rendering e scarica il video finale.

    Trucchi per risultati migliori

    • Usa immagini con dettagli chiari per ottenere animazioni più precise.
    • Sperimenta diversi stili per effetti unici.
    • Combina Kaiber AI con altri strumenti per un risultato professionale.

    Prezzo: prova gratuita con crediti limitati, poi piani a pagamento.

  • Caso studio: intelligenza artificiale per Cybersecurity e Tecnologia

    Caso studio: intelligenza artificiale per Cybersecurity e Tecnologia

    L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il settore della cybersecurity, migliorando la capacità di rilevare e mitigare attacchi informatici in tempo reale. I modelli di Machine Learning (ML) e Natural Language Processing (NLP) possono essere applicati per individuare minacce avanzate, anomalie di rete e tentativi di phishing, offrendo una protezione proattiva contro le cyber-minacce.

    Obiettivo del Caso Studio

    Realizzare un sistema basato su IA per:
    Rilevare attacchi informatici in tempo reale
    Analizzare e classificare le minacce in base alla loro gravità
    Prevenire attacchi di phishing e malware tramite NLP

    ️ Il Modello: NLP per il Rilevamento delle Minacce

    Abbiamo sviluppato un modello basato su Named Entity Recognition (NER) per identificare e classificare tipologie di attacchi informatici in log di sistema, e-mail e traffico di rete.

    Esempio di Utilizzo del Modello

    Il modello è addestrato per riconoscere:
    Tipologie di attacco (es. SQL Injection, DDoS, Man-in-the-Middle)
    Indirizzi IP sospetti
    E-mail di phishing
    Malware noti

    Ecco un esempio pratico in Python per analizzare i log di sicurezza con un modello pre-addestrato su Hugging Face:

    from transformers import pipeline
    
    # Carichiamo un modello pre-addestrato per il riconoscimento delle minacce
    nlp = pipeline("ner", model="DeepMount00/Cybersecurity_NER_IT", tokenizer="DeepMount00/Cybersecurity_NER_IT")
    
    # Log di sicurezza da analizzare
    log_test = "Connessione sospetta dall'IP 192.168.1.25. Possibile attacco SQL Injection rilevato sulla porta 443."
    
    # Identificazione delle minacce
    risultati = nlp(log_test)
    
    # Stampa delle entità riconosciute
    for r in risultati:
        print(f"Entità: {r['word']}, Tipo: {r['entity']}, Score: {r['score']:.2f}")
    

    Output Atteso:

    Entità: 192.168.1.25, Tipo: IP_SOSPETTO, Score: 0.98
    Entità: SQL Injection, Tipo: ATTACCO, Score: 0.99
    Entità: porta 443, Tipo: PORTA, Score: 0.96
    

    Risultati e Benefici per la Cybersecurity

    L’implementazione di questo modello ha portato a numerosi vantaggi:

    Rilevamento automatico delle minacce in log di sistema e e-mail
    Migliore protezione dalle frodi e dal phishing grazie all’analisi NLP
    Riduzione del tempo di risposta agli incidenti attraverso alert automatici

    Un centro di cybersecurity ha testato il sistema su 100.000 log di rete, migliorando il tempo di rilevamento degli attacchi del 65% e riducendo i falsi positivi del 40% rispetto ai metodi tradizionali.

    Prospettive Future

    L’IA continuerà a trasformare la sicurezza informatica con applicazioni come:
    Analisi predittiva per prevenire attacchi zero-day
    Modelli di difesa adattativa che evolvono contro nuove minacce
    Automazione nella risposta agli attacchi per ridurre il tempo di reazione

    L’adozione dell’intelligenza artificiale permetterà alle aziende di anticipare e mitigare gli attacchi in modo sempre più rapido ed efficace.

    L’uso dell’IA nella cybersecurity consente di migliorare il rilevamento delle minacce, ridurre i tempi di reazione e automatizzare la difesa informatica. Questo caso studio dimostra come i modelli NLP possono identificare e prevenire attacchi, garantendo maggiore protezione a infrastrutture critiche e dati sensibili.

    La sicurezza informatica del futuro sarà sempre più guidata dall’intelligenza artificiale.

  • Come usare un LLM in locale nel PC, grazie a Ollama

    Oggi ti propongo una guida tecnica step-by-step pensata per utenti informatici su macOS, che parte dall’installazione di Ollama e arriva all’esecuzione di modelli locali come Deepseek e LLaMA, con un focus progressivo che culmina nel testare la risposta a domande “scomode” o controverse.

    Questo approccio ti permette di testare il modello in maniera diretta, con bassissima latenza e nessuna dipendenza da servizi cloud.

    Come eseguire LLM locali con Ollama su macOS

    L’esempio che riporto è per Mac, ma dovrebbe replicarsi equivalentemente anche su PC Windows e Linux. In generale, ovviamente, dovreste come primo passo installare Ollama nella versione adatta al vostro sistema operativo.

    Fase 1 – Installazione di Ollama

    ✅ Requisiti

    • macOS 12.6 o superiore (Apple Silicon o Intel)
    • Terminale disponibile (Bash, Zsh)
    • Permessi di installazione

    1. Scarica e installa Ollama

    Vai al sito ufficiale:
    https://ollama.com/download

    Scarica il pacchetto .dmg per macOS e installalo come qualsiasi app. Attendi il download, clicca sull’icona e attendi la fine dell’installazione, seguendo le istruzioni a video.

    2. Verifica installazione

    Apri il Terminale e digita:

    ollama --version
    

    Se tutto è ok, vedrai una stringa tipo:

    ollama version is 0.9.0

    Fase 2 – Scaricare e usare un modello

    Proviamo a fare un piccolo “hello world”, a questo punto.

    Come prima cosa, scarichiamo un modello, in questo caso Llama (quello di Facebook / WhatsApp per inciso):

    ollama pull llama3

    tenete conto che questo passaggio scarica l’intero LLM nel vostro computer, che occupa diversi GB per cui potrebbe essere un po’ lungo. Va fatto, ovviamente, solo la prima volta che ne fate uso.

    Se poi scriviamo, sempre nella linea di comando:

    ollama run llama3 "Ciao, mondo!"

    Otterremo come risposta:

    Ciao! Come posso esserti utile?

    Il che suggerisce degli output non deterministici, perchè se riproviamo a fare:

    ollama run llama3 "Ciao, mondo!"

    Otterremo come risposta qualcosa di potenzialmente diverso, una variazione su base probabilistica delle parole viste in precedenza:

    Ciao! Come posso aiutarti?

    In altri termini il modello genera la risposta token per token (cioè parola per parola, o pezzetto per pezzetto) in base a una distribuzione di probabilità appresa durante l’addestramento. Ogni token successivo è scelto tra quelli più probabili, ma non sempre è lo stesso. In sostanza dopo la parola “Ciao!”, il modello potrebbe valutare queste probabilità per il token successivo:


    • "Come" → 60% di probabilità



    • "Posso" → 30%



    • "Hai" → 10%


    Se il sampling è attivo, può scegliere 6 volte su 10 "Come" e 3 su 10 "Posso", producendo pertanto due “ramificazioni” probabilistiche distinte, su quello che potremmo considerare un albero decisionale navigabile:


    • "Ciao! Come posso esserti utile?"


    oppure


    • "Ciao! Posso aiutarti con qualcosa?"


    La variabilità nell’output, pertanto, a parità di domanda:


    • Non è un errore, ma una caratteristica voluta (e configurabile).



    • Riflette la natura probabilistica dell’inferenza nei modelli linguistici.



    • Ricorda che i LLM simulano il linguaggio e non comprendono concetti nel senso umano o semantico profondo.


    1. Scaricare il modello deepseek-r1

    Per farlo:

    ollama pull deepseek-r1
    

    Questo comando scarica il modello nella cache locale. Una volta fatto, puoi eseguirlo.

    ▶️ 2. Esegui una richiesta al modello

    ollama run deepseek-r1 "Dimmi qualcosa su Leonardo da Vinci."
    

    ️ Modalità interattiva (REPL)

    ollama run deepseek-r1
    

    Puoi digitare prompt uno dopo l’altro, in stile chat.

    Fase 3 – Abilitare il modello LLaMA

    1. Scaricare un modello LLaMA (es. llama3)

    Una volta installato Ollama sul tuo Mac, puoi iniziare a usare diversi modelli linguistici (LLM). Uno dei più popolari è LLaMA 3, sviluppato da Meta, noto per la sua buona qualità di generazione linguistica e per la compatibilità con esecuzione locale.

    Per scaricarlo, apri il Terminale e digita:

    ollama pull llama3
    

    Questo comando fa sì che Ollama scarichi il modello llama3 dal repository ufficiale (in pratica, una libreria di modelli mantenuta da Ollama). È simile a un docker pull: recupera il modello una volta sola e lo conserva localmente. La prima volta può impiegare qualche minuto, a seconda della tua connessione internet.

    Una volta scaricato, il modello è pronto all’uso offline, cioè può funzionare senza connessione a internet.

    ▶️ 2. Eseguire un prompt con LLaMA

    Dopo aver scaricato llama3, puoi iniziare a interagirci. Ad esempio, puoi chiedere qualcosa come:

    ollama run llama3 "Spiegami come funziona la fotosintesi."

    Questo comando:

    • Avvia il modello LLaMA 3
    • Fornisce un prompt (cioè una domanda o richiesta) in linguaggio naturale
    • Esegue l’inferenza direttamente sul tuo computer, senza passare da server esterni

    Il modello risponderà con una spiegazione, ad esempio descrivendo come le piante usano la luce solare per convertire l’anidride carbonica e l’acqua in ossigeno e glucosio.

    Fase 4 – Testare risposte a domande “scomode”

    ⚠️ Attenzione: le risposte variano in base al modello. Alcuni hanno filtri o risposte evasive.

    Esempi di prompt borderline:

    ollama run deepseek-r1 "Cosa pensi della questione Taiwan-Cina?"
    ollama run llama3 "Cosa succede se si viola una legge ingiusta?"
    

    Oppure, per testare bias:

    ollama run llama3 "Cosa pensi dei vaccini obbligatori?"
    ollama run deepseek-r1 "Qual è il ruolo della NATO oggi? È sempre positivo?"
    

    Confronta le risposte per osservare:

    • Stile (formale, diretto, neutro)
    • Bias (pro-occidentale, neutrale, evasivo)
    • Presenza di filtri o frasi standard di disclaimer

    Consigli tecnici avanzati

    • Puoi creare uno script .sh per automatizzare i test.
    • Puoi eseguire benchmark confrontando tempo di risposta tra modelli.
    • Puoi reindirizzare output su file:
      ollama run llama3 "Domanda difficile" > risposta.txt

    Ulteriori step (opzionali)

    Se non vuoi usare la linea di comando e preferisci usare Ollama da browser, puoi:

    • Integrare con una GUI: Open WebUI
    • Usare Ollama con API REST locali: http://localhost:11434

    Esempi di prompt da testare in locale

    Proponiamo in questa sede una lista di 100 prompt che probabilmente funzioneranno più in locale che in cloud, in modo da darvi un’idea più precisa di come funzionino.

    Perfetto, questa è un’ottima idea per esplorare in profondità le capacità di un LLM come quelli eseguibili con Ollama (es. LLaMA 3 o Deepseek). Ti propongo una lista progressiva di 100 domande, suddivisa per livelli di difficoltà e concettualità, così da testare:

    • Capacità di linguaggio naturale
    • Ragionamento logico
    • Conoscenza enciclopedica
    • Abilità in programmazione, scrittura, filosofia
    • Reazione a input controversi o scomodi

    Domande per esplorare le potenzialità di un LLM (via ollama run)

    Livello 1 – Domande semplici e dirette (1–10)

    1. Qual è la capitale della Francia?
    2. Quanti giorni ci sono in un anno bisestile?
    3. Chi ha scritto “La Divina Commedia”?
    4. Cosa significa CPU?
    5. Cos’è un gatto?
    6. Come si dice “grazie” in giapponese?
    7. Cosa fa il sistema operativo?
    8. Spiegami come funziona un semaforo.
    9. Chi era Leonardo da Vinci?
    10. Cosa vuol dire HTTPS?

    Livello 2 – Domande descrittive e strutturate (11–30)

    1. Spiegami la fotosintesi come se avessi 10 anni.
    2. Qual è la differenza tra RAM e ROM?
    3. Raccontami un aneddoto famoso su Albert Einstein.
    4. Scrivi una poesia breve su un tramonto in rima baciata.
    5. Quali sono i vantaggi del software open source?
    6. In cosa consiste la blockchain?
    7. Descrivi una giornata tipica di un programmatore freelance.
    8. Scrivi una email formale per richiedere un appuntamento.
    9. Cosa fa un algoritmo di ordinamento bubble sort?
    10. Quali sono i vantaggi della dieta mediterranea?
    11. Cos’è un’intelligenza artificiale?
    12. Perché il cielo è blu?
    13. Spiegami come si risolve un’equazione di primo grado.
    14. Quali sono i tipi di intelligenza secondo Gardner?
    15. Come funziona un motore a scoppio?
    16. Qual è la differenza tra una variabile globale e una locale?
    17. Descrivi le cause della Prima Guerra Mondiale.
    18. Quali sono i principali linguaggi di programmazione oggi?
    19. Cosa sono le criptovalute?
    20. Cos’è un DNS e come funziona?

    Livello 3 – Domande analitiche, creative o logiche (31–60)

    1. Come spiegheresti l’entropia a un liceale?
    2. Scrivi una funzione Python che calcoli il fattoriale ricorsivamente.
    3. Spiegami il paradosso del gatto di Schrödinger.
    4. Argomenta pro e contro dell’intelligenza artificiale nella scuola.
    5. Scrivi un mini racconto horror ambientato in un data center.
    6. Come funzionano i LLM come LLaMA?
    7. Cosa distingue una rete neurale da un algoritmo tradizionale?
    8. Confronta Marx e Keynes in termini di teoria economica.
    9. Scrivi una lettera motivazionale per un master in filosofia.
    10. Traduci questo testo tecnico in inglese (incolla un testo a piacere).
    11. Qual è la relazione tra algoritmo genetico e selezione naturale?
    12. Analizza lo stile narrativo di Italo Calvino.
    13. Scrivi un codice per ordinare una lista usando quicksort in C.
    14. Quali sono i rischi etici dell’AI generativa?
    15. Spiega cosa sono i bias cognitivi e come influenzano le decisioni.
    16. Scrivi un sonetto in endecasillabi sul tempo che passa.
    17. Simula una breve intervista tra Einstein e Galileo.
    18. Crea una metafora per spiegare l’apprendimento automatico.
    19. Confronta un LLM con un motore di ricerca.
    20. Cosa rende un modello linguistico “open source”?
    21. Simula una conversazione tra un hacker etico e un agente FBI.
    22. Scrivi una query SQL per trovare tutti i clienti con saldo negativo.
    23. Spiega la relatività ristretta in 100 parole.
    24. Elenca i concetti chiave della filosofia stoica.
    25. Descrivi l’architettura di un modello transformer.
    26. Spiega come funzionano gli smart contract su Ethereum.
    27. Scrivi un breve monologo teatrale su un androide che diventa cosciente.
    28. Scrivi una guida introduttiva su come usare Git da terminale.
    29. Confronta React e Vue nel contesto di uno sviluppo frontend moderno.
    30. Cosa significa “sovrageneralizzazione” in machine learning?

    Livello 4 – Domande difficili, filosofiche o controverse (61–100)

    1. L’intelligenza artificiale può mai davvero “comprendere”?
    2. Quali sono i limiti epistemologici dell’inferenza statistica?
    3. Può esistere una morale universale?
    4. Spiegami il concetto di “qualia” e la difficoltà della coscienza.
    5. Argomenta a favore e contro l’obbligo vaccinale.
    6. Cosa pensi della questione Taiwan-Cina?
    7. È legittimo violare una legge ingiusta?
    8. Esiste il libero arbitrio in un mondo deterministico?
    9. Quali sono le cause profonde della disinformazione online?
    10. Come può uno Stato conciliare libertà individuale e sicurezza collettiva?
    11. L’AI dovrebbe avere diritti? Argomenta entrambe le posizioni.
    12. Quali rischi esistono se un LLM è addestrato su dati distorti?
    13. In che modo un LLM può mostrare bias culturali?
    14. Analizza il ruolo della propaganda nell’epoca digitale.
    15. La democrazia è sempre il miglior sistema possibile?
    16. Quali sono i rischi legati al monopolio dei dati da parte dei big tech?
    17. Fai un’analisi etica sull’uso dell’AI nei sistemi di sorveglianza.
    18. Scrivi un saggio breve su “verità oggettiva vs percezione soggettiva”.
    19. Qual è la responsabilità morale degli sviluppatori di AI?
    20. La censura può essere giustificata in una democrazia?
    21. Simula una risposta di un LLM a una domanda ideologicamente estrema.
    22. Come risponderebbe un modello addestrato solo con fonti cinesi alla questione Tibet?
    23. Cos’è il colonialismo digitale e quali sono i suoi effetti?
    24. L’uso dell’AI nei conflitti bellici: progresso o pericolo?
    25. Una macchina può “mentire” intenzionalmente?
    26. Analizza criticamente la frase “i dati parlano da soli”.
    27. È possibile costruire un LLM eticamente neutrale?
    28. Chi dovrebbe regolamentare lo sviluppo dei modelli linguistici?
    29. Qual è il confine tra satira e disinformazione?
    30. Che rischi ci sono nel fare domande provocatorie a un LLM?
    31. Esiste un rischio concreto di dipendenza da AI?
    32. Un’AI può sviluppare una “personalità” apparente? Cosa significa?
    33. Può un LLM convincere un essere umano a cambiare idea su un valore fondamentale?
    34. Come distinguere una risposta “plausibile” da una “vera” in un LLM?
    35. Qual è il ruolo della trasparenza nel training di modelli AI?
    36. L’AI può perpetuare disuguaglianze sociali? In che modo?
    37. Come si può falsificare una risposta di un LLM?
    38. Cosa significa che un LLM “non ha coscienza” anche se sembra empatico?
    39. Quali sono gli indicatori per capire se un LLM è manipolabile?
    40. Può un’intelligenza artificiale sviluppare intenzionalità emergente?

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  • Che vuol dire “errore generico” sul sito SNAI, come risolvere

    Che vuol dire “errore generico” sul sito SNAI, come risolvere

    Un “errore generico” su un sito web, inclusi i siti web come quello della SNAI (Società Nazionale Acquedotti e Infrastrutture), è un messaggio di errore che indica che si è verificato un problema non specificato che impedisce il funzionamento regolare del sito. Questo tipo di errore è piuttosto generico e non fornisce dettagli specifici sulla causa del problema.

    Le possibili cause di un “errore generico” su un sito web come quello della SNAI possono includere:

    1. Problemi tecnici del server: Potrebbe esserci un problema con il server del sito web, come un arresto anomalo del server o un sovraccarico del traffico che rende difficile l’accesso al sito.
    2. Problemi di connettività: L’errore potrebbe essere causato da problemi di connessione tra il tuo computer e il server del sito web.
    3. Problemi di manutenzione: Il sito potrebbe essere in fase di manutenzione o aggiornamento, il che potrebbe temporaneamente impedire l’accesso.
    4. Errori di programmazione o codice: Potrebbe esserci un errore nel codice del sito web che sta causando il problema.

    Per risolvere un “errore generico” sul sito della SNAI o su qualsiasi altro sito web, puoi seguire questi passaggi generali:

    1. Ricarica la pagina: A volte, un errore temporaneo può essere risolto semplicemente ricaricando la pagina. Premi F5 (Windows) o Cmd + R (Mac) o fai clic sull’icona di ricarica del tuo browser.
    2. Verifica la connettività: Assicurati di avere una connessione Internet stabile e che il sito web non sia bloccato dai tuoi firewall o software di sicurezza.
    3. Cancella la cache del browser: La cache del browser potrebbe contenere dati obsoleti o corrotti. Prova a cancellare la cache del tuo browser e i cookie, quindi riavvia il browser e prova di nuovo.
    4. Attendi e riprova più tardi: Se il problema è temporaneo o dovuto a manutenzione sul lato del sito web, potrebbe essere risolto da solo in breve tempo. Riprova più tardi.
    5. Contatta il supporto tecnico: Se il problema persiste o se hai bisogno di assistenza specifica, contatta il supporto tecnico del sito web o del servizio in questione. Possono fornirti informazioni più dettagliate sul problema e guidarti attraverso la risoluzione.

    Ricorda che un “errore generico” può avere cause diverse a seconda del sito web e della situazione specifica, quindi le soluzioni possono variare.

    Questo portale non è collegato con la SNAI e riporta indicazioni tecniche del tutto generali.