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Durata sessione media di Analytics: qual è il valore perfetto?

Definizione durata sessione media

La durata sessione media di Google Analytics esprime, in media, quanto i visitatori tendano a rimanere nella pagina web; in genere più ci rimangono, “meglio” è (in un senso tutto da capire caso per caso, ovviamente).

Il calcolo che fa Google Analytics è molto semplice:

durata sessione media = durata totale di tutte le sessioni / numero di sessioni

Quindi, un po’ “brutalmente” se vogliamo, se tutte le sessioni durano un’ora (3600 secondi) e ci sono in totale 3600 sessioni, avremo una durata pari esattamente ad 1.

La durata della sessione media interessa la SEO perchè è considerata un fattore di UX (User eXperience) che potrebbe influenzare, ragionevolmente, il posizionamento del nostro sito.

Qual è la durata sessione media ideale?

Una “buona” sessione media può durare 10 secondi oppure 10 minuti, non c’è una regola fissa. Il valore è indicato e va sempre contestualizzato rispetto al comportamento effettivo dell’utente, cosa che possiamo dedurre da Google Analytics mediante i suoi strumenti.

Diciamo quindi che c’è un tempo “perfetto” da dover raggiungere: dipende sempre dallo scopo per cui la pagina viene concepita. In altri termini dipende moltissimo dal sito e dal tipo di sito, dalla sua grafica, dal motivo per cui gli utenti atterranno su quella pagina web. Uno stesso sito può avere una durata sessione media molto diverso, che spesso potrebbe anche essere falsata dai nostri stessi comportamenti: se non escludiamo il nostro IP dalle visite, ad esempio, la durata della sessione media potrebbe allungarsi impropriamente.

Un e-commerce potrebbe, ad esempio,avere una durata di sessione media sulla pagina molto basso: la gente arriva nel sito, trova subito il prodotto e lo mette nel carrello. Al contrario, un sito di ricette potrebbe durata di sessione media molto più alta, perchè realisticamente l’utente medio apre la ricetta e deve tenerla davanti a sè mentre cucina (mi aspetterei tempi medi anche di 30 o 60 minuti, per intenderci).

I tassi di permanenza instanei, molto brevi o nulli sono in genere sintomo di un potenziale problema nel nostro sito: significa che, ad esempio, l’utente non trova quello che cerca, cambia pagina o chiude subito la finestra (visita nullificata). In genere un tempo di permanenza basso, dell’ordine dei secondi, viene considerato un fattore negativo un po’ a prescindere: ma questo in genere è falso, perchè l’informazione deve essere sempre contestualizzata. Posso effettuare ottimi tassi di conversione su pagine nelle quali i clienti rimbalzano moltissimo: ma bisogna vedere cosa fanno (spulciando il flusso di visitatori di Google Analytics, ad esempio) e soprattutto perchè lo fanno.

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