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“Galeotto fu il computer e chi lo usò” è uno dei più profetici dei Simpson

L’episodio dei Simpson intitolato “Galeotto fu il computer e chi lo usò” è uno dei più iconici della lunga serie televisiva, andato in onda per la prima volta il 6 gennaio 2002. L’episodio in questione affronta temi attuali come la dipendenza dal computer e da internet, in un modo ironico e divertente tipico dello stile dei Simpson. Il titolo originale, “The Computer Wore Menace Shoes“, parodizza il film Disney The Computer Wore Tennis Shoes, in italiano Il computer con le scarpe da tennis, lavoro del 1969 con Kurt Russel.

La trama si concentra sulla famiglia Simpson e sulla loro dipendenza dal computer, in particolare da internet. Inizialmente, Homer compra un nuovo computer e si innamora del mondo della rete, passando notti intere a navigare online. Si crea anche un sito web (totalmente inutile e pieno di GIF animate senza senso) che inizialmente non visita nessuno. In seguito, si attribuisce il nickname Mister X e inizia a inventarsi le notizie pur di ricevere visite. Cosa che avviene sul serio: le sue fake news colpiscono nel segno! Quando Homer decide di creare un sito web di “finte notizie”, chiamandosi “Mister X” in modo che l’anonimato lo protegga da eventuali cittadini arrabbiati di cui potrebbe scrivere, anticipa un qualcosa che è diventata ordinaria al giorno d’oggi, se si pensa che l’episodio risale alla stagione 12 (6 episodio, uscito negli USA nel 2000).

Non solo: Mister X / Homer viene accolto come un eroe, i cittadini vogliono premiarlo, nonostante non sappiano chi sia e nonostante sia evidente dalla fisionomia che si tratta di Homer stesso. Di più: nel massimo del paradosso, Homer vince un Premio Pulitzer. Una delle sue storie assurde afferma che i vaccini antinfluenzali vengono somministrati solo come forma di controllo mentale (è per questo, secondo Mister X, che c’è una grande corsa agli acquisti poco prima di Natale).

La sua dipendenza dal computer diventa sempre più evidente e influisce sulla sua vita familiare e lavorativa. La moglie di Homer, Marge, cerca di convincerlo a smettere di usare il computer, ma Homer non vuole ascoltare. Marge decide quindi di rivolgersi ad un esperto, il professor Frink, che crea un software per “disintossicare” Homer dalla sua dipendenza. Il software funziona alla perfezione, ma Homer finisce per imbattersi in un sito web che offre un servizio di matchmaking, il cui slogan è per l’appunto “Galeotto fu il computer e chi lo usò“. Homer, incuriosito, decide di provare il servizio e si innamora di una donna virtuale. La sua dipendenza dal computer diventa ancora più grave, fino a quando non viene scoperto dalla famiglia, che tenta di convincerlo ad abbandonare il suo amore virtuale e a tornare alla realtà.

L’episodio affronta la questione della dipendenza dal computer e da internet in modo divertente e ironico, ma non perde di vista l’importanza di trovare un equilibrio tra la vita online e quella reale. Il riferimento al mondo del computer e di internet è costante, con la famiglia Simpson che utilizza il computer in molte situazioni, come per fare shopping online, giocare a videogiochi o chattare con amici virtuali.

La lista dei siti web che Homer visita in questo episodio: Springfield Police Home Page, The Dancing Jesus Home Page, Homer’s Web Page, Mr. X. 

Inoltre, l’episodio contiene numerosi riferimenti tecnologici, come l’uso di un modem per accedere a internet, la presenza di virus informatici e il riferimento alla capacità dei computer di “pensare” e di diventare intelligenti. Quest’ultimo riferimento è particolarmente significativo, in quanto anticipa il dibattito attuale sullo sviluppo dell’intelligenza artificiale e sulle sue implicazioni etiche. In conclusione, l’episodio dei Simpson “Galeotto fu il computer e chi lo usò” rappresenta un’analisi ironica e divertente del fenomeno della dipendenza dal computer e da internet, che continua ad essere un tema di grande attualità nella nostra società. I numerosi riferimenti al mondo del computer e di internet, così come la presenza di personaggi e situazioni tipiche della cultura digitale, rendono questo episodio uno dei più interessanti e rappresentativi della serie televisiva.

Tra le curiosità, nella versione originale questa è stata l’ultima apparizione di Patrick McGoohan (la voce Number six) in una serie televisiva prima della sua morte, avvenuta il 13 gennaio 2009 all’età di 80 anni. Questo iconico attore ha prodotto e creato Il prigioniero (1967-1968), una surreale serie televisiva in cui interpretava il Numero Sei, un agente dei servizi segreti britannici senza nome che viene rapito e imprigionato in un misterioso villaggio costiero, a cui l’episodio si ispira grandemente.

Fonte: https://www.imdb.com/title/tt0701231/
Fonte: https://www.imdb.com/title/tt0701231/

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