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OpenSSL 1.1.1 è arrivato a fine del ciclo vitale (EoL)

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La versione 1.1.1 di OpenSSL (il celebre toolkit open source per implementare HTTPS9 ha raggiunto il suo EOL (End Of Life), il che vuol dire che non dovrà più essere utilizzato. Il motivo principale è che non riceverà più aggiornamenti e fix di sicurezza, motivo per cui chi lo stesse adottando dovrà passare ad una versione successiva. OpenSSL 1.1.1 era infatto stato pubblicato per la prima volta giorno 11 settembre 2018 come una versione a Lungo Termine (LTS), che pero’ è scaduta ieri.

Per chi gestisse sistemi Linux-based è bene sapere che: se la tua copia di OpenSSL 1.1.1 proviene da un fornitore di sistemi operativi (ad esempio, tramite pacchetti .rpm o .deb) o da un altro terzo, i periodi di supporto possono differire da quelli forniti dal progetto OpenSSL stesso. Verifica con il fornitore del sistema operativo/altro terzo quale supporto offrono per OpenSSL.

Se hai scaricato la tua copia di OpenSSL 1.1.1 direttamente dal progetto OpenSSL, è giunto il momento di effettuare un aggiornamento a una versione più recente. La nostra versione più recente è OpenSSL 3.1, che sarà supportata fino al 14 marzo 2025.

È altresì disponibile OpenSSL 3.0, che è una versione LTS e sarà supportata fino al 7 settembre 2026. La nostra guida alla migrazione fornisce informazioni utili sulle questioni da considerare durante l’aggiornamento.

Un’altra opzione è acquistare un contratto di supporto premium che offre supporto esteso (cioè accesso continuo alle correzioni di sicurezza) per 1.1.1 oltre la sua data di EOL pubblica. Per ulteriori informazioni si può fare riferimento al sito ufficiale da cui abbiamo tratto il comunicato.

Che significa EoL in informatica?

Se un software è arrivato alla data fissata per l’EoL significa che non sarà più aggiornato. Questo è importante da sapere per gli amministratori dei sistemi, dato che possono fare uso di uno specifico software che da quel momento poi rimarrà potenzialmente fallato e attaccabile da virus e malware. I software in EoL devono essere aggiornati alla versione più nuova, quasi sempre passando dalla release ad esempio 1.X (dove X va da 1 in poi) alla 2.Y, ad esempio.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

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