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  • Come modificare il nome di un sito WordPress (GUIDA)

    Come modificare il nome di un sito WordPress (GUIDA)

    Cambiare l’URL di un sito in WordPress è semplice, se conosci i principali quattro metodi per farlo. Ricordatevi che, in questo caso, si tratta di una procedura non banale che potrebbe rendere il vostro sito inaccessibile.

    Fatela con attenzione, e considerate che prima di procedere è opportuno disabilitare tutti i plugin, usare un theme basilare senza personalizzazioni, disabilitare gli eventuali mu-plugin e rinominare il file .htaccess finchè non avrete fatto. È anche possibile che poi quest’ultimo file di direttive debba essere aggiornato a sua volta.

    Chiarito questo, ci sono quattro modi per cambiare URL di un sito WordPress.

    Modificare l’URL con il backend di WordPress

    Metodo standard che, di fatto, dovrebbe andare bene per la maggiorparte dei casi pratici. Ovviamente per effettuare il cambio devono essere soddisfatti alcuni requisiti, tra cui la corrispondenza tra il nome del dominio e quello inserito nelle apposite caselle. In generale, tali box di testo sono editabili: se non dovessero esserlo, è probabile che nel wp-config.php sia stato impostato un valore per le costanti WP_SITEURL (che corrisponde a Indirizzo Sito) e WP_HOME (indirizzo WordPress).

    Se entriamo nella dashboard di amministrazione, ad ogni modo, andiamo prima su Impostazioni nella barra laterale a sinistra e poi su Generale. In questa schermata possiamo inserire sia l’indirizzo WordPress (che è un URL per il sito pubblicamente accessibile) che l’indirizzo del sito (sempre un URL, ma questa volta in base a dove si trovano i file di WP, ad esempio in una sottocartella).

    Quindi se i file sono dentro la root di FTP, basta inserire sempre lo stesso valore:

    • Indirizzo WordPress (URL): http://tuosito.com
    • Indirizzo del sito (URL): http://tuosito.com

    Se usate HTTPS, inoltre, e avete già  installato ed abilitato un certificato, basta inserire una “s” in più nell’URL:

    • Indirizzo WordPress (URL): https://tuosito.com
    • Indirizzo del sito (URL): https://tuosito.com

    Questa impostazione funzionerà  solo se c’è un certificato SSL già  attivo e funzionante. Ricordatevi di inserire sempre la forma canonica del dominio, ovvero quella che appare in Chrome o Firefox quando provate ad aprire il sito web. Questa, ad esempio, potrebbe essere con o senza il WWW davanti, quindi inserite ad esempio (se è il caso):

    • Indirizzo WordPress (URL): https://www.tuosito.com
    • Indirizzo del sito (URL): https://www.tuosito.com

    La configurazione vale anche se il sito WP fosse installato su un sottodominio, ad esempio dentro una sottocartella – per cui in questo caso potremmo avere qualcosa tipo:

    • Indirizzo WordPress (URL): https://blog.tuosito.com
    • Indirizzo del sito (URL): https://blog.tuosito.com/blog

    Modificare l’URL mediante wp-config.php

    In alcuni casi è indispensabile editare il contenuto del file wp-config.php, e questo è vero soprattutto nel caso in cui le due caselle di testo di cui sopra, dentro Impostazioni e poi andando su Generale, risultono non modificabili o in sola lettura. Non c’è modo di operare secondo il sistema che abbiamo visto in precedenza, per cui bisognerà  andare a modificare o aggiungere queste due righe all’interno del file di configurazione wp-config.php:

    define(‘WP_HOME’,’http://nuovoindirizzoscelto.it’);

    define(‘WP_SITEURL’,’http://nuovoindirizzoscelto.it‘);

    seguendo sempre il criterio che abbiamo visto prima: WP_HOME è l’indirizzo pubblico, WP_SITEURL è l’indirizzo della cartella in cui sono presenti i file di WordPress del sito. Ovviamente nuovoindirizzoscelto.it deve corrispondere al nome del dominio che volete cambiare, che deve avere il DNS abilitato e già  configurato (record A, nello specifico).

    Modificare l’URL via database

    Se siete pratici di MySQL e PHPMyAdmin, c’è un sistema molto comodo per cambiare indirizzo al vostro sito in WP, e consiste nell’aprire PHPMyAdmin e modificare il database del sito nella tabella wp_options. Questa cartella, infatti, contiene varie righe in cui ci interessano le colonne:

    option_name

    option_value

    Cercate la riga in cui il valore è home e guardate il valore corrispondente nella colonna option_value: quello è il valore di WP_HOME. Similmente, se trovate la riga in cui il valore è siteurl e fate caso al valore corrispondente nella colonna option_value: quello è il valore di WP_SITEURL. In genere, inoltre sono la prima e la seconda riga della tabella in questione, con ID pari a 1 e a 2.

    Nell’immagine seguente è chiarito quali siano i valori in questione.

    Quello che dovrete fare è modificare esclusivamente il valore della casella in colonna option_vale, in entrambe le righe, con l’indirizzo del sito che vorreste modificare. Dopo aver salvato la modifica, avrete fatto! Potete ovviamente fare la stessa cosa anche con un comando UPDATE direttamente da console di comando MySQL o da client collegato al database del sito.

    Modificare l’URL nel database da codice

    Questo è un piccolo hack (da usare solo in casi di emergenza) che potete sfruttare in vari modi: potete inserire il seguente frammento di codice all’interno del file functions.php del theme che state usando (quindi nella cartella /wp-content/themes/nome_theme/) e poi andate a incollare all’inizio, subito dopo <?PHP, il seguente codice che è equivalente a quello che è scritto sopra:

    update_option('siteurl','http://nuovoindirizzoscelto.it');
    update_option('home','http://nuovoindirizzoscelto.it');

    Come ultimo passo, andate ad aggiornare una pagina qualsiasi del vostro sito web. Al successivo refresh della pagina (ovviamente all’indirizzo che avete specificato), l’indirizzo dovrebbe essere cambiato e dovrebbe funzionare tutto.

  • Che cos’è WordPress?

    Che cos’è WordPress?

    WordPress è una tecnologia open source fatta in linguaggio PHP e con supporto a database MySQL, che permette di gestire e creare blog di ogni genere, sfruttando il supporto fornito da migliaia di theme gratuiti e plugin per funzionalità  aggiuntive. Molto semplice da installare e da utilizzare, si tratta di un software open source assimilabile ad un CMS che permette, tra l’altro, di disporre di un backend di gestione semplice, intuitivo e pratico anche per i non esperti. Con WordPress si possono realizzare blog di ogni genere (aziendale, fotografico, personale, e così via), siti di notizie (anche gestiti da più persone), siti multifunzione, e-commerce e così via.

    È possibile sfruttare la tecnologia di WordPress (realizzato interamente in PHP con supporto MySQL, MariaDB, Apache e Niginx) in più modi: anzitutto mediante una ricchissima raccolta di temi grafici gratuiti, disponibili nel repository ufficiale con i quali si può ottenere la grafica che più ci piace. È altresì possibile farsi realizzare una grafica personalizzata da un professionista, oppure acquistarne una a pagamento su vari siti web come ThemeForest. Con i vari plugin di WordPress, inoltre, si possono integrare nuove funzionalità  a seconda delle nostre necessità , aggiungere widget, prevedere nuove sezioni del sito, abilitare funzioni extra e in generale adattare i siti alle più dettagliate esigenze. Seguendo le indicazioni del Codex si possono creare, inoltre, sia plugin propri che theme personalizzati che, inoltre, estensioni del sistema che rendano WordPress un sito completo, non semplicemente un blog. Non esistono limiti alle attività  che possiamo svolgere in WP, perlopiù documentate ampiamente in vari forum e blog di settore (soprattutto in inglese).

    WordPress è open source, liberamente modificabile ed utilizzabile, oltre ad essere sviluppato in PHP con il supporto di MySQL, per cui – per funzionare pubblicamente . richiederà  un hosting con supporto PHP e MySQL e con la configurazione di un proprio dominio.

    Per conoscere meglio WordPress, puoi partire dalla sezione dedicata di questo sito, che contiene oltre 200 tutorial specializzati.

  • Plugin WordPress consigliati per le pubblicità  nel sito (GRATIS)

    Plugin WordPress consigliati per le pubblicità  nel sito (GRATIS)

    Monetizzare il proprio sito è uno dei sogni più diffusi per molti blogger ed imprenditori del web: perchè, dunque, non dare uno sguardo ai principali plugin per integrare gli annunci? Questi plugin danno la possibilità  di inserire le pubblicità  in qualsiasi pagina del proprio sito, in modo sistematico e senza doverli inserire una pagina alla volta. L’alternativa, infatti, sarebbe l’integrazione manuale delle ads, cosa alquanto scomoda specie sui siti di grosse dimensioni.

    Alcuni esempi di circuiti pubblicitari che potete sfruttare sono, ad esempio, TradeTracker e Google Adsense, per affiliazioni dirette potete rivolgervi direttamente alle aziende che desiderate promuovere oppure consultare direttamente questa lista sul nostro sito. Eccovi quindi i principali plugin per inserire la propria pubblicità  in un sito WordPress, da testare singolarmente, anche in base alle vostre specifiche esigenze.

    Nota: tenete conto che alcuni theme potrebbero supportare meglio alcuni di questi plugin piuttosto che altri. Evitate di tenere più di uno di qeusti plugin attivi contemporaneamente poichè questo potrebbe causare conflitti in WordPress.

    Advanced Advertising Manager

    In breve: semplice ed efficace, da valutare!

    Advanced Advertising Manager – Il primo plugin che prendiamo in considerazione è relativamente giovane, permette di gestire le aree in cui far apparire gli annunci nel sito, supporta le rotazioni di annunci, schedula le diverse campagne (ideale per chi vende spazi web sul proprio sito, ad esempio) ed altro ancora. Attenzione perchè al momento in cui scriviamo potrebbe non essere aggiornatissimo

    Advanced Ads

    In breve: il miglior plugin per le ads, va bene per Adsense e per qualsiasi altro circuito pubblicitario!

    Advanced Ads – Ad Manager with AdSense Integration – Il plugin per le pubblicità  di Thomas Maier è un must per ogni sito, per quanto all’inizio non sia banalissimo capire come funziono. Permette di pubblicare rotazioni di annunci (che poi possono essere anche link o semplici banner immagine), sia su qualsiasi pagina che selettivamente, poi permette di organizzare la posizione in cui debbano apparire (dentro l’articolo o la pagina, sotto il titolo, alla fine dell’articolo), e raggrupparli in gruppi omogenei a seconda delle circostanze. Per me è questa la miglior scelta possibile, ad oggi.

    Adrotate

    In breve: il miglior plugin per le ads, ideale anche per Google Adsense!

    AdRotate – Simile ai precedenti, supporta anche il geo-targenting ed offre ancora più opzioni nella versione a pagamento. Supporta le dimensioni 125×125, 468×60, 729×90, 160×600, eventualmente gli ads in formato responsive e molte altre caratteristiche interessanti.

    Sam Pro

    In breve: semplice e funzionale, per quanto leggermente limitato tra i plugin free

    Sam Pro – Ennesimo plugin che permette di implementare delle rotazioni di annunci all’interno del vostro sito. Implementa un servizio di statistiche interne sugli annunci, la possibilità  di migrare da Simple Ads Manager, cache, localizzazione in varie lingue, bbPress e Wptouch.

    Ti suggerisco anche di leggere qualche approfondimento sugli hosting per siti in WordPress, in proposito, e sui plugin per WP in generale.

  • Object cache per WordPress: come funziona

    Cos’è la WP Cache

    La cache ad oggetti di WP (object cache) è un meccanismo lato codice utilizzato per ridurre le hit sul database e migliorare i tempi di caricamento e le prestazioni del nostro sito. Sono definiti all’interno del file del core wp-includes/cache.php, e si possono utilizzare mediante un insieme predefinito di funzioni – simile a quelle messe a disposizione per i transient, da cui si distaccano per il fatto di essere un sistema di data storage anche per la cache, che pero’ non è disponibile su tutti gli hosting e soprattutto richiede un plugin di cache per poter funzionare.

    Come funziona la WP Cache

    Si tratta di una feature avanzata che pochi programmatori conoscono, e che ancora di meno usano in modo attivo: ma molti plugin di cache e di ottimizzazione, del resto, si basano su di esso. Di default, WP Object Cache non è una forma di dato persistente, e tende a durare esclusivamente per la brevissima durata della richiesta HTTP in esame. Non vengono, quindi, memorizzati per il futuro a meno che non si installi un apposito plugin (consigliato: W3 Total Cache). Parliamo di cache lato server, e non lato client ovviamente, per cui non facciamo confusione su questo fin dall’inizio.

    Vantaggi WP Cache

    Il principale vantaggio dell’uso della cache ad oggi è legato al miglioramento delle prestazioni dei tempi di caricamento del sito, qualora non si riesca ad intervenire diversamente.

    Svantaggi WP Cache

    Il principale svantaggio dell’uso della WP Object Cache è legato al fatto che deve essere incluso per forza in una personalizzazione del sito, quindi mettendo mano al codice.

    Funzioni wp_cache

    Le principali funzioni a disposizione per la Object cache sono:

    wp_cache_add( $key, $data, $group, $expire )
    

    Inserisce un valore ($data) in corrispondenza di un’etichetta ($key), un gruppo e per una certa data di scadenza.

    wp_cache_set( $key, $data, $group, $expire )
    

    Aggiorna un valore ($data) in corrispondenza di un’etichetta ($key), un gruppo e per una certa data di scadenza.

    wp_cache_get( $key, $group )
    wp_cache_get( $key, $group = '', $force = false, $found = null )
    

    Preleva un valore ($data) in corrispondenza di un’etichetta ($key), un gruppo e per una certa data di scadenza.

    Sono anche disponibili funzioni di cache replace, cache flush e cache delete.

    Esempio base di WP Object Cache

    Ammesso che $query sia una query MySQL molto lunga e dispendiosa, possiamo ottimizzarla per le volte successive salvandola in cache, ammesso che già  non ci sia:

    // prova a vedere se il risultato della query è già  salvato in cache
    $result = wp_cache_get( 'my_result' );
    
    // se non è stato cachato $result...
    if ( false === $result ) {
       $result = $wpdb->get_results( $query );
       wp_cache_set( 'my_result', $result );
    
       // salvalo in cache
    }
    // usa normalmente $result;
    

    Plugin di object cache

    I principali per sfruttare questa feature di WP sono i seguenti.

    Le funzioni di WP Object Cache sono simili, ma non uguali, a quelle dei transient.

    Quando usare la object cache

    Le variabili in object cache sono ideali per memorizzare brevemente dati in forma persistente, impostandone un tempo di scadenza preciso e facile da controllare mediante plugin.

  • Contenuti più visitati nel nostro blog? Ecco WordPress Popular Posts

    Contenuti più visitati nel nostro blog? Ecco WordPress Popular Posts

    Mostrare gli articoli più visitati nel nostro blog può avere molti vantaggi: serve a mostrare i contenuti migliori del nostro sito, ad esempio, ed aumentare il tasso di permanenza dei visitatori nella media. Ci permette di tenerli sempre ben visibili e a portata di mano nell’interfaccia dell’utente, anche se ciò potrebbe (ad esempio in ambito SEO e content marketing) fornire un’indicazione implicita ai nostri competitor sui contenuti sui quali “conviene” investire. Non tutti i siti sono adeguati a questi interventi, ma quelli editoriali in genere lo sono.

    Parleremo pertanto di un plugin che viene molto utilizzato per mostrare i post internamente più visitati, cosa che in genere si fa per una varietà  di ragioni, tra cui quelle appena elencati senza contare che, di fatto, i post più visitati garantiscono, se ben posizionati nel layout, un interesse pressochè costante nel sito ed un aumento delle visualizzazioni – a parità  di unici.

    Che cos’è WordPress Popular Posts

    Prima di tutto qualche indicazione di massima: WordPress Popular Posts  è probabilmente uno dei plugin ideali per la visualizzazione dei post più popolari, sia all’interno di widget di WordPress che come funzione richiamabile direttamente all’interno dei vostri theme e dei vostri plugin personalizzati.

    Molto ben concepito e strutturato come progetto, è pensato prevalentemente per gli sviluppatori, possiede un gran numero di parametri personalizzabili, che permettono di decidere il periodo in cui mostrare i post più cliccati, eventualmente di post type differenti e con la possibilità  ulteriore di mostrare i post più cliccati di una specifica categoria.

    Vantaggi di WordPress Popular Posts

    In genere, quindi, WordPress Popular Posts supporta i widget, gli intervalli temporali o time-range, i post type di ogni tipo, le thumbnail o immagini allegate al post, alle pagine o al post type, ha una dashboard per le statistiche lato backend davvero interessante e permette di supportare anche la possibilità  di generare un layout personalizzato per il vostro theme, evitandovi quell’effetto ibrido per cui la grafica del widget risulta in un modo, mentre quella del theme è in un altro (per non parlare dei conflitti che questo può generare a livello di CSS).

    Shortcode di WordPress Popular Posts

    Lo shortcode più semplice di WordPress Popular Posts è:

    [ wpp ]

    (se copiate ed incollate, togliete gli spazi prima e dopo le parentesi) e supporta vari generi di parametri di range di data, numero di post da mostrare, post type e anche offset (un parametro non documentato che permette di mostrare i primi X post più visitati saltando i primi Y).

    Esempio di funzionamento tratto da questo sito (ecco quello che genera lo shortcode):

    [wpp]

    Funziona sia sui siti singoli che sui multi-site, e va bene anche con la maggioranza dei plugin per la traduzione (Polylang, WPML).

    Potete trovarlo qui: WordPress Popular Posts

  • Come migrare un sito in WordPress

    Come migrare un sito in WordPress

    Dovete spostare il vostro sito in WordPress e non sapete come fare? Vi piacerebbe riuscire a migrare il sito senza impazzire con FTP? In questo articolo spiegheremo tutto quello che c’è da sapere sulla migrazione di un sito in WordPress in modo sicuro, veloce e senza errori.

    Migrare WordPress cambiando nome di dominio

    Bisognerà  fate attenzione, anzitutto, al nome del sito: in un caso, infatti, potremmo trovarci nelle condizioni di dover migrare un sito cambiando il nome del dominio, ad esempio da

    miosito.it

    a

    altrodominio.com

    In questo caso il processo deve essere “guidato” da un’idea importante, ovvero che sarà  indispensabile non solo migrare file e database ma anche, alla fine, aggiornare i DNS da quelli di miosito.it a quelli di altrodominio.com. In genere, se l’hosting rimane lo stesso, è quasi tutto delegato al reparto migrazione del servizio (il più delle volte a pagamento), che predisporrà  tutto per farlo funzionare al meglio e mettervelo a dispisizione il servizio già  pronto. Diversamente, dovrete aggiornare i record A del DNS, e per fare questo non dovrete fare altro se non cambiare tali record per farli puntare dall’IP del vecchio server (dove è presente miosito.it) a quelli del nuovo hosting (dove si trovano i file ed il database di altrodominio.com).

    Fate molta attenzione ad una cosa importante: nel database (purtroppo, almeno ad oggi) gli URL di WP funzionano impostando l’URL completo di nome di dominio. Questo vuol dire che ci saranno numerose occorrenze nel dump del database che riporteranno ad esempio:

    https://miosito.it/nome-pagina-123

    il database così com’è non funzionerà  su altrodominio.com, ovviamente. Potete quindi risolvere in due modi alternativi:

    1. prima di fare il dump del database, rinominare tutte le occorrenze tipo https://miosito.it/ in https://altrodominio.com con un editor di testo qualsiasi (metodo manuale, spesso non esente da imprevisti);
    2. potete importare il dump senza fare modifiche al file del db, e poi avere l’accortezza di impostare nel file di configurazione wp-config.php i valori seguenti:
    define( 'WP_HOME', 'https://altrodominio.com' );
    define( 'WP_SITEURL', 'https://altrodominio.com' );

    che in pratica servono a WordPress per sovrascrivere le impostazioni del database e prendere l’URL corretto. Ovviamente se non cambiate nome del dominio e state solo cambiando hosting, questa procedura non vi servirà .

    Attenzione ad HTTPS

    Quando effettuate la migrazione, il certificato SSL deve essere già  installato e funzionante, altrimenti gli URL con HTTPS davanti non potranno mai funzionare. Questo aspetto è molto importante ed è importante non trascurarlo per evitare che la migrazione possa diventare un incubo o quasi, magari con metà  sito che funziona in un modo e metà  in un altro. Per maggiori dettagli in merito, leggete la guida relativa all’installazione di SSL sul vostro sito con il certificato gratuito Let’s Encrypt.

    Migrare WordPress senza cambiare nome di dominio

    Se invece stiamo migrando WordPress senza cambiare nome di dominio, basta semplicemente:

    1. caricare i file da FTP o SSH da una parte all’altra;
    2. migrare il dump del database esportandolo da una parte ed importandolo dall’altra;
    3. aggiornare, se necessario, i record A del DNS per farli puntare al nuovo IP della macchina su cui state migrando WordPress.

    Migrare un sito WordPress manualmente

    La procedura per trasferire un sito web in WordPress è relativamente semplice, e consiste in tre fasi diverse:

    1. copiare i file PHP HTML CSS JS via FTP (leggi i dettagli su FTP);
    2. effettuare un dump del database; se necessario, dovrete sostituire tutte le occorrenze nel database, con un editor di testo,   da sito1.it a sito2.it
    3. configurare il DNS (necessario solo se passate da sito1.it a sito2.it);
    4. adattare i file di configurazione da una configurazione all’altra.

    Tutto piuttosto lineare, insomma, se non fosse che molti si perdono nei meandri di questo tipo di operazioni, tra permessi CHMOD che non funzionano a dovere, copie di database molto corpose e DNS che non si propagano come e dove vorremmo. Purtrppo un livello di complicazione c’è sempre, e non ho mai fatto una migrazione di qualche sito che non coinvolgesse almeno una complicazione imprevista: difficile dire di più a riguardo se non trovandosi direttamente con le mani in pasta, purtroppo.

    La soluzione di cui vorrei parlare in questa sede è un po’ diversa, perchè mi sembra più adatta ad un principiante che non sia troppo pratico con file FTP e database. Ovviamente poi vi conviene provare la soluzione per capire, soprattutto, se faccia davvero al caso vostro: a mio avviso in parecchi casi sarà  la soluzione ideale.

    Migrare un sito WordPress mediante plugin: la strada più semplice!

    WP Clone (eccolo, è gratis!) è uno dei plugin gratuiti per WordPrss più semplici e veloci per clonare un sito, ovvero effettuare una tra le seguenti operazioni:

    • migrazione del sito da locale a remoto (utile in caso di messa online o implementazione di modifiche);
    • migrazione del sito da remoto a locale (tipico per fare manutenzione);
    • migrazione del sito da locale a remoto (ad esempio se state cambiando dominio);

    WP Clone facilita il lavoro degli sviluppatori permettendo quindi di creare copie fedeli del vostro sito in WordPress, in quanto ci risparmia addirittura la necessità  di utilizzare FTP. Infatti per effettuare la copia del sito (ad esempio da A, sito originale, a B, sito copi) basta installare su B una copia “pulita” di WordPress, e poi installare sia su A che su B il plugin in questione. Tra l’altro, la copia che viene effettuata è molto selettiva, in quanto non vengono copiati i file di sistema ma soltanto quelli che davvero serve copiare, evitando quindi di “portarsi dietro” eventuali errori del sito, falle di sicurezza e simili.

    La copia avviene mediante connessione HTTPS diretta, sfruttando peraltro la compattazione via ZIP dei file in modo da economizzare tempo, banda e spazio richiesti per le operazioni. Non sono richieste particolare librerie PHP per poter funzionare, per cui funziona sia su VPS e dedicati che sui classici hosting condivisi. In particolare, inoltre, se questo plugin non fa guadagnare nulla in termini del punto 3 (la configurazione dell’host origine e destinazione devono comunque essere fatte, con calma, prima di iniziare la procedura), evita soprattutto di passare al punto 4, quello di configurare i file del vostro CMS, che è quella che crea forse maggiori problemi in fase di migrazione.

    In caso di particolari configurazioni del vostro server, è possibile che il plugin non riesca a funzionare a dovere: ma si tratta comunque, stando al sito ufficiale, di un caso o due su dieci.

    Download: WP Clone

    Photo by Brian Rinker

  • Come trasferire un dominio se l’hosting non ti fa cambiare i NS

    Come trasferire un dominio se l’hosting non ti fa cambiare i NS

    Mi è capitato di recente di trasferire un dominio e di dover cambiare hosting, questo perché quello attuale era sotto-dimensionato rispetto ai requisiti del sito. Una cosa che ogni tanto può capitare: non c’è dubbio che la cosa abbia un certo interesse nella realtà  di ogni giorno dei webmaster, e per questo ho già  scritto una guida in merito.

    Il problema: trasferire un sito è volutamente complicato?

    In alcuni casi, pero’, può capitare che l’hosting attuale impedisca di fare la cosa più semplice, cioè aggiornare i record NS e farvi restare col sito da loro – scoraggiando indirettamente il cliente dal farlo (e questo, secondo me, non è troppo corretto), peraltro costringendo l’utente a spendere un extra (circa 10 € nel caso di un dominio .org, ma tant’è) al fine trasferire correttamente il dominio da uno ad un altro registrar.

    Soluzione 1: aggiornare i record NS

    Se mi avessero permesso di cambiare semplicemente NS (Name Server), il processo sarebbe stato del tutto gratuito, per inciso. Si possono cambiare tutti i record DNS tranne, guarda caso, i NS? Per me non è un caso che abbiano fatto questa scelta, e ne ho contati più di uno che si arroga questo presunto diritto.

    E ho anche il sospetto, ma questa cosa andrebbe capita anche in termini di direttive ICANN, che una cosa del genere non sia consentita dalle linee guida. Ovviamente non é un’accusa, ma è solo una possibile analisi di un problema che, ad oggi, complica il workflow di molti webmaster ed imprenditori che abbiano un sito e vogliano, lecitamente (quale che sia il motivo, se valido o meno), cambiare registrar (il registrar è l’azienda che permette di registrare e gestire domini anche senza hosting, per chi non lo sapesse).

    Volevo passare il dominio su NameCheap, nello specifico, e passare l’hosting su DigitalOcean; ed è stata una vera impresa, rispetto a quello che mi aspettavo.

    2 modi per trasferire un dominio su un altro hosting

    In generale, come forse saprete, nel caso di trasferimento di dominio:

    • di solito basta cambiare i NS, e mettere quelli del nuovo hosting: si puntano i NS a quelli del nuovo hosting, ed abbiamo fatto. In questo caso la procedura richiede pochi minuti, ed entro al massimo un paio di giorni il sito sarà  trasferito in automatico (e dopo andrà  riconfigurato, ovviamente);
    • se il registrar/hosting attuale non permette di cambiare il NS (alcuni, in Italia, purtroppo o per loro fortuna lo fanno), l’unica è trasferire il dominio via auth-code (EPP);
    • se si sceglie quest’ultima strada, il registrar attuale non può rallentare in alcun modo questa procedura, che di solito richiede fino a 5 giorni dalla richiesta (più ulteriori 1 o 2 aggiuntivi, a volte su alcune estensioni o TLD per motivi tecnici); il processo è comunque, una volta trasmesso l’auth-code sul nuovo registrar (NameCheap), completamente automatico;
    • il vecchio registrar formalmente potrebbe, secondo le regole ICANN, rifiutare la richiesta ed impedire il trasferimento (ma per ovvie ragioni è improbabile che lo faccia). Ma quel dominio è il mio, oppure è dell’hosting che lo sta ospitando, a questo punto?

    Mi spiace dover andare in polemica ma, per una volta, sento che sia necessario sollevare un problema: e la mia speranza è che gli hosting che usan questa politica restrittiva diventino più flessibili (anche perché, secondo me, il gioco non vale la candela: detta fuori dai denti, non credo che ci guadagnino più di tanto nel lungo periodo, anche se probabilmente, giocando sull’ignoranza e l’imperizia di alcuni webmaster, nel brevissimo periodo forse sì).

    Faccio anche una considerazione finale: secondo me è abbastanza assurdo che un hosting / registrar delegato dall’ICANN impedisca di cambiare i NS. Se è una strategia di marketing, come posso immaginare quale prima ipotesi, non funziona: non trattiene i clienti, che comunque hanno già  pagato (e dovranno pagare di più per cambiare hosting via EPP), saranno incazzati a belva e, alla lunga, quel cliente perderà  completamente il feeling con il proprio hosting.

    A me, almeno, è successo questo, ed evito di citare apertamente il nome dell’hosting provider per evitare polemiche inutili (ciliegina sulla torta: l’assistenza nel fine settimana non lavora,   per cui ho pensato tanto vale trasferirlo, ed il problema è avvenuto venerdì pomeriggio peraltro dopo essere passato ad un piano di hosting superiore al precedente – soldi buttati, temo: se prima il sito era lento e dava continuamente errore, dopo il cambio di hosting semplicemente non funzionava più, database down e HTTPS non funzionante).

    Per cui ho deciso di cambiare e basta, nonostante fossi con loro da anni. E se volete cambiare hosting, qui troverete le classifiche dei migliori per WordPress, Joomla! e tutti gli altri.

  • SEO e WordPress: la guida che pensa fuori dal gregge

    SEO e WordPress: la guida che pensa fuori dal gregge

    Iniziamo in questi termini: non esiste una SEO specifica per WordPress, e chi sostiene il contrario è mal informato o in malafede del tutto. Molte scelte SEO che facciamo per i nostri siti, in effetti, sono indipendenti dal CMS utilizzato: per cui una buona regola che si applica su WordPress è plausibile possa usarsi con successo anche su Joomla! o altri CMS (inclusi quelli proprietari o realizzati manualmente). WordPress produce HTML in modo automatizzato, mentre capire come intervenirci è richiede di avere idee chiare prima di installare o fare qualsiasi cosa. Non ci sono CMS migliori di altri per la SEO, ma sicuramente WordPress è una delle scelte più amate e popolari tra gli utenti di ogni tipo.

    La SEO non è un’opinione, scrive (molto giustamente a mio avviso) Andrea Pernici sul blog di Taverniti: richiede una conoscenza approfondita del contesto in cui stiamo operando, e solo dopo si potrà  passare alla fase di azione. Non è solo tecnica, non è solo creatività : conoscere il contesto vuol dire, a prescindere dall’uso o meno di WP, capire come si comportino gli utenti, come valorizzarne i contenuti, cosa cerchino più spesso i potenziali clienti, come ottenere citazioni e link dall’esterno e via dicendo.

    Come ottimizzare WordPress per la SEO: linee generali

    Non spellatevi le mani a cercare ed installare decine di plugin con la parola “SEO” nel titolo: WordPress di per sè è già  pronto per la SEO, anche senza nessuno di questi: ciò vale a prescindere dall’uso o meno di Yoast, il celebre plugin per la SEO utilizzato dai più che pero’, badate bene, possiede anche dei limiti e qualche piccolo difetto. Ne riparleremo in seguito, per il momento non perdiamo il filo e cerchiamo di capire come ottimizzare localmente un sito in WordPress.

    Come ottimizzare i permalink di WordPress

    Avrete notato nella lista di indirizzi che, in linea di massima, esistono due possibili tipologie di link del sito: quelli con URL “più amichevoli” (tipo http://seo.salvatorecapolupo.it/blog/guida-seo-iniziare/) e per così dire “meno amichevoli” (come http://salvatorecapolupo.it/?p=798): in genere, il primo tipo di URL è mappato sul secondo, ovvero ne costituisce un alias. In altri termini cliccando sull’indirizzo con il numero (non SEO friendly, o grezzo) e su quello con lettere e numeri (SEO friendly o “discorsivo”) andremo comunque a finire sulla stessa risorsa.

    Tecnicamente (lato server) gli URL SEO friendly richiedono:

    • Apache con mod_rewrite abilitato
    • Hiawatha con UrlToolkit abilitato
    • Microsoft IIS con diversi moduli abilitati (URL Rewrite, …)
    • Lighttpd con un 404 handler oppure mod_rewrite

    ma il più delle volte si ricade nella prima opzione. Per questo il mod_rewrite è già  attivo di default, anche se va abilitato via WP mediante:

    http://nomesitowp-it/wp-admin/options-permalink.php

    che è la pagina standard di attivazione dei vari tipi di permalink.

    Se preferite, quindi, i permalink sono un nome più facile da ricordare per un indirizzo, ma anche più “comunicativo” e più ricco di informazioni per utenti e motori di ricerca. Per attivare i permalink SEO friendly in WordPress sarà  necessario attivare il mod_rewrite (nel caso di Apache server) e per farlo basta editare il file .htaccess ed inserire le direttive:

    # BEGIN WordPress
    <IfModule mod_rewrite.c>
    RewriteEngine On
    RewriteBase /
    RewriteRule ^index\.php$ - [L]
    RewriteCond  %{REQUEST_FILENAME}  !-f
    RewriteCond  %{REQUEST_FILENAME}  !-d
    RewriteRule . /index.php [L]
    </IfModule>
    # END WordPress

    dopo aver editato e salvato il file .htaccess in questi termini, andremo dal backend amministrativo su Impostazioni -> Permalink (ovvero http://nomesitowp-it/wp-admin/options-permalink.php).

    Se tutto è andato per il verso giusto, ora, dovremmo vedere una cosa del genere.

    Semplice” in questo caso coincide con quanto detto prima sugli URL “non SEO friendly“: un visitatore che non conosca il nostro sito non capirebbe da quel numerino (123 nell’esempio) di che tipo di pagina si tratta. Scorrendo la lista troveremo numerose opzioni disponibili, di seguito riporto i miei suggerimenti per fare la scelta giusta.

    • Data e nome, Mese e nome – Questa impostazione è ideale per i siti WordPress usati per le news o aggiornati molto spesso, per cui ci interessi disporre di un archivio notizie.
    • Numerico, Nome articolo – È preferibile usare questa impostazione nel caso in cui le date di pubblicazioni non siano prioritarie nel sito, come avviene ad esempio per un blog usato come FAQ, come raccolta di tutorial o privo di notizie temporalmente rilevanti.

    Una struttura molto usata, poi, è questa (e la sto usando anch’io nel mio blog):

    /%category%/%postname%/

    ovvero:

    e poi cliccare su Salva le modifiche:

    Base delle categorie e base dei tag servono, volendo, a rinominare gli URL di categorie e tag da:

    http://seo.salvatorecapolupo.it/category/nome_categoria

    a

    http://seo.salvatorecapolupo.it/mionome/nome_categoria

    e da

    http://seo.salvatorecapolupo.it/tag/post_con_tag_x

    a

    http://seo.salvatorecapolupo.it/altromionome/post_con_tag_x

    Esistono ulteriori varianti combinabili fra loro, che possono essere analizzate sul sito ufficiale.

    Come ottimizzare il file Robots.txt per WordPress

    Poco da dire in questa situazione: non esiste un robots.txt considerabile di default per WP, perchè si tratta di un’impostazione a livello più alto, in qualche modo. Il mio suggerimento è quello di lasciare questo file massimamente permissivo, ovvero:

    User-agent: *
    Disallow:

    Per rimuovere contenuti da Google, inoltre, si può sfruttare il file robots.txt, volendo, ma solo se esista una necessità  precisa di farlo.

    Come ottimizzare i contenuti di WordPress lato SEO

    A questo punto dovremmo individuare i contenuti che vanno ottimizzati: possono essere tutti i post, tutte le pagine o solo una parte di esse. Può essere una buona idea far partire l’ottimizzazione elencando tutti gli URL, home inclusa, che desideriamo ottimizzare per i motori di ricerca. L’idea base che dovrebbe guidarci in questa fase è orientata al raggiungimento di un obiettivo: non è corretto pensare di fare delle modifiche ai permalink, oppure cambiare un titolo di un articolo, ed “automaticamente” finire in prima pagina su Google. Ottimizzare un sito per incrementare le visite non coincide necessariamente con le attività  necessarie per aumentarne le conversioni, ad esempio.

    Piuttosto, il buon posizionamento sarà  derivato da un mix di più fattori concorrenti e spesso imprevedibili. Se il nostro obiettivo è quello di massimizzare le visite da motore di ricerca, potremo provare a cercare di far coincidere i titoli degli articoli con parte delle più comuni ricerche fatte dagli utenti. Si tratta pero’ di una cosa che tendono a fare un po’ tutti, per cui non è detto che possa bastare al nostro caso.

    Per aumentare le visite la cosa migliore è, in generale, quella di trovare buone fonti di traffico   mediante link building da siti popolari, autorevoli o entrambi. Come fare dipende da caso a caso, o da sito a sito, come ho spiegato estensivamente nel mio ebook sulla SEO.

    In generale, si possono seguire più criteri per ottimizzare i contenuti:

    1. variare i titoli degli articoli o delle pagine (a seconda di quello che ci serve) al fine di capire quali funzionino meglio in termini di visite, CTR, click e così via; in caso di dubbi o ambiguità , favorite sempre titoli funzionali a far capire all’utente cosa troverà  nella pagina destinazione.
    2. testare diverse opzioni a livello di contenuti, cambiando formattazione e favorendo la leggibilità  del contenuto;
    3. massimizzare la pertinenza degli articoli rispetto alle ricerche, cioè fare in modo che “rispondano alle domande” meglio della concorrenza (ecco perchè è importante capire il contesto, come dicevo prima);
    4. rinnovare periodicamente i contenuti degli articoli (almeno quelli soggetti ad invecchiamento);
    5. aggiornare gli articoli per inserirvi, se possibile, elementi che possano risultare graditi, utili o funzionali per l’utente.

    Vale per siti in WordPress ma, in questo caso, vale anche per altri tipi di sito.

    Quali plugin SEO è meglio installare?

    I principi base per la SEO in WordPress sono quelli che abbiamo visto in questa pagina: a questo punto potremmo decidere di istallare anche dei plugin, per quanto non sempre sia necessario o consigliabile farlo.

    Il plugin SEO, in linea di massima, può essere utile per effettuare delle ottimizzazioni mirate: ad esempio, SEO Yoast permette di ottimizzare direttamente la home di determinati temi, cosa che non si può editare direttamente e che possiamo sfruttare a nostro vantaggio. Inoltre, questo plugin aggiunge un prefisso o un post-fisso a tutte le pagine, i contenuti ed i post, e permette di regolare il livello di indicizzazione di post, pagine e allegati. Ad esempio, potrei impostare Yoast in modo tale che indicizzate solo post e pagina e non gli allegati, op oppure solo gli allegati. La scelta dipende dalla tipologia di sito e dei contenuti che vogliamo valorizzare (anche qui se non capiamo bene il contesto e quello che si aspetta l’utente medio che cerca nel nostro settore su Google, difficile che andremo da qualche parte).

    Non esiste un plugin SEO migliore degli altri: esistono SEO in gamba che sanno utilizzarli e SEO con poca esperienza che li usano male. Motivo per cui il confronto tra plugin SEO ha senso soltanto in termini delle caratteristiche che offrono all’utente finale. Ho realizzato di seguito una tabella nella quale indico le caratteristiche principali a confronto di Yoast SEO e di SEO Ultimate, i plugin che uso quasi sempre sui miei siti.

    In generale è sconsigliabile installare contemporaneamente più di un plugin SEO sullo stesso sito, in quanto potrebbe generare conflitti o errori irreversibili.

  • File di export di WordPress: come fare a dividerlo in file più piccoli?

    File di export di WordPress: come fare a dividerlo in file più piccoli?

    Il file XML di esportazione dei contenuti di WP può essere di dimensioni molto grandi: questo, alla lunga, può essere un problema per la fase di upload dello stesso su un sito destinazione a nostra scelta.

    Abbiamo visto in una precedente guida che WordPress dispone di un sistema pratico e veloce per esportare ed importare contenuti, a prescindere dai plugin e dal theme installato e senza dover aggiungere nulla. In alcuni casi le dimensioni del file da importare possono essere un problema serio, visto che la dimensione massima è preimpostata e non è detto che sia sufficente alla dimensione effettiva del file XML che vogliamo caricare.

    Nella schermata di import, infatti, viene specificato (in questo esempio) che non possiamo caricare file XML di dimensione superiore a 16 MB:

    Per risolvere, in questi casi, ci sono due strade: o aumentare la dimensione massima del file XML che si può caricare, oppure splittare il file in più file XML equivalenti con un apposito programmino free. La prima possibilità  è stata analizzata in una guida a parte, mentre in questa sede andremo a vedere la seconda opportunità  che ci viene offerta.

    Come splittare un file XML di WordPress di grosse dimensioni

    Per risolvere il problema dovremmo prendere il file XML da importare, aprirlo con un file di testo e dividerlo in tanti file più piccoli: ma questa operazione è difficile da eseguire a mano, visto che dovremmo anche ricopiare gli header del file stesso. Come fare? Ci sono dei software liberi per farlo per noi, per fortuna!

    Il programma si chiama WordPress WXR File Splitter ed è disponibile sia per Windows che per Mac.

    La versione Windows è piuttosto semplice da usare: basta aprire il file .exe, cliccare su Open WXR File, selezionare il file XML da splittare o dividere in file più piccoli, selezionare dalla casellina di testo la dimensione dei file da splittare (ad esempio 2 MB), oppure specificare il numero di file più piccoli equivalenti a quello originale che vogliamo ottenere. A questo punto basta cliccare su Split Files ed in pochi secondi avremo i file XML di import pronti all’uso.

    Nel caso precedente, avremmo dovuto impostare 16MB come dimensione, o meglio ancora 15MB per stare tranquilli di rientrarci.

    La versione Mac è molto simile: basta aprire il file dell’app, specificare la dimensione massima di ogni pezzo di file (ad esempio 2 MB), poi selezionare la cartella in cui salvare il file cliccando su Browser, alla fine cliccare su Select WXR per generare i file splittati in quella cartella.

    Nel caso che abbiamo visto in precedenza, avremmo potuto impostare 16MB come dimensione, o magari 15MB per stare tranquilli di rientrarci.

    Eccovi finalmente i link per scaricare il programma.

  • Promuoverti con un sito web: strategie per il tuo sito WordPress

    Promuoverti con un sito web: strategie per il tuo sito WordPress

    Se stai cercando di promuoverti con un sito web o cerchi un aiuto per la realizzazione siti web con WordPress, probabilmente ti serve un freelance che possa darti una mano per la sua realizzazione. Se sei tra quelli che hanno intenzione di avviare un proprio business online, non sapendolo fare da solo, devi, per forza di cose, assoldare un professionista capace di portare la tua attività  online nel modo giusto.

    La faccenda diventa davvero interessante se trovi qualcuno che può riuscire ad aiutarti con delle strategie reali, capaci di promuovere il tuo progetto web portandoti risultati concreti. Dare impulso alla tua attività  online, di certo non è una passeggiata. Indubbiamente, avendo le conoscenze strategiche adeguate, anche tu puoi riuscire a vedere la luce oltre il tunnel.

    Esistono delle strategie dimostrate per riuscire a farti avere successo online. Puoi riuscire ad offrire il tuo sapere online (devi riuscire a saper vendere bene te stesso), vendendo realmente una vasta gamma di soluzioni guida, capaci di aiutare gli altri con quello che sai fare di più.

    Sai qual è la parte bella di questa attività ?

    Tu sarai il capo di te stesso, non dovrai dipendere da nessuno, potrai lavorare ovunque nel mondo (puoi lavorare da casa o dal posto più remoto del mondo semplicemente con un device digitale ed una connessione internet), potrai guadagnare dei soldi online semplicemente riuscendo a credere in ciò che fai. Bella questa cosa, vero?

    Ma per avere successo devi promuoverti con un sito web

    Se non sai come creare il tuo sito web (volendolo fare da solo), puoi scegliere un CMS open source, acquistare un video corso online sul CMS che hai scelto e, in pochissimo tempo, riuscirai a metterlo in rete. Io, se posso permettermi, per la realizzazione del sito web ti consiglio di utilizzare WordPress. Lo ritengo, insieme ad altri milioni di utenti, il migliore sulla piazza.

    Avere un sito web (link) con WordPress è davvero fantastico. Inoltre, puoi migliorare di gran lunga la qualità  del tuo piano di marketing digitale in cui puoi riuscire a identificare, in WordPress, uno dei migliori strumenti con cui lavorare per migliorare la tua strategia.

    Avere, nel tuo piano di web marketing globale, gli strumenti giusti può davvero farti fare la differenza. Sapendoli gestire con sapienza, puoi facilmente identificare il tuo mercato per proporti al meglio al loro cospetto.

    Tuttavia, dovrai lavorare a stretto contatto con chi ti aiuta nelle tue strategie di web marketing, con chi eventualmente ti aiuta per ottimizzare il tuo sito web, con chi ti aiuta per sviluppare il tuo business online per renderlo profittevole.

    Ma ricorda, per avere successo online devi…

    • Avere una strategia capace di imporre la tua attività  in rete. Assicurati di fare i passi giusti e cerca di adottare le migliori soluzioni di engagement per migliorare il tuo marketing online.
    • Promuoverti con un sito web di successo.
    • Devi offrire ottimi prodotti e/o servizi, altrimenti, entreranno a guardare, ma non compreranno. I tuoi sforzi ed eventuali attività  promozionali saranno inutili, un fallimento totale.
    • Assicurati di posizionare al meglio il tuo sito web nelle SERP dei motori di ricerca.
    • Offri semplicità  nella vendita e per elaborare gli ordini. Se l’aspetto del tuo e-commerce non è sicuro, allora nessuno acquisterà . Non importa se hai degli ottimi prodotti. Non importa che fai delle ottime promozioni per attrarre i tuoi potenziali clienti. La promozione del tuo sito web sarà  un’attività  davvero disastrosa.
    • Altro elemento essenziale: avere una strategia di marketing online, significa avere un piano di marketing capace di parlare chiaramente al tuo pubblico. Assicurati di farlo correttamente, con coerenza e programma le tue azioni. Attento, devi programmare anche il tuo budget! Non fare il passo più lungo della gamba. Se spendi troppo per i tuoi sforzi promozionali, Facendo poi morire il tuo business per la mancanza di fondi, perderai la fiducia sul web. Quindi, attieniti al budget che puoi davvero dedicare ad esso.
    • Progettare un sito web facile da usare. Ciò significa ridurre al minimo l’utilizzo di strabilianti animazioni o colori impressionanti. Assicurati di offrire contenuti di qualità , con parole chiave appropriate alla tua strategia di azione, in modo che i motori di ricerca possano catalogarti al meglio per metterti in alto nelle classifiche delle loro SERP.

    Cos’altro puoi fare per promuoverti con un sito web?

    • Questo punto voglio ripeterlo ancora: ottimizza il tuo sito web al meglio per farlo piacere a Google e gli altri motori di ricerca. Sarà  molto importante renderti visibile nei motori di ricerca più utilizzati.
    • Se hai un budget d’azione minimo, assicurati di promuovere il tuo sito web con azioni di SEO per renderlo visibile online con le parole principali, riguardanti la tua nicchia di mercato.
    • Se il tuo budget è più corposo, utilizza anche le Ads di Google, Bing e Facebook.
    • Invia il tuo sito web alle directory migliori. Questa è un’attività  gratuita, ma valuta con attenzione le directory dove presenti il tuo sito web. Se fai bene questo lavoro potresti aiutare a migliorare il tuo posizionamento online del sito.
    • Fai azioni di article marketing, crea contenuti web di qualità  e cerca collaborazioni con altri blogger, utilizza i guest post, migliora il valore del tuo brand online, renditi autorevole agli occhi del tuo pubblico su argomenti in cui sei competente. Inoltre, quando scrivi i tuoi articoli cerca di farlo al meglio, devi apparire come un esperto del tuo settore.

    Presto, avrai i tuoi risultati online, inizierai a rendere visibile il tuo brand e potrai promuoverti con un sito web al meglio, raccogliendo gli sforzi fatti. In bocca al lupo!