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Come far partire male il tuo progetto web: errori da evitare

Avevo in mente da molto tempo un pezzo dedicato alla complessità  dei business online, ed alla faciloneria con cui vengono quasi sempre intesi. Il titolo è ovviamente provocatorio, in questa sede, e non poteva essere altrimenti: vi darò comunque delle dritte che ritengo interessanti e che potranno esservi utili per il vostro nuovo progetto.

Saper partire col piede giusto

La prima cosa che ho imparato in questi anni è la seguente: l’esecuzione conta molto di più dell’idea. In altri termini, se avete un’idea fantastica per un sito (o che almeno vi sembri sinceramente tale), non basta fare il sitarello, buttare gi๠quattro fesserie per autocompiacersi e finirla là¬. Anzi, direi che la messa a punto del sito o dell’app è spesso risultato di lunghe, ed apparentemente inutili, discussioni che devono essere fatte a monte (…devono!): in armonia, senza litigare, focalizzando gli obiettivi ed assicurandosi le giuste risorse per metterli in atto.

Non basta più procurarsi l’hosting WordPress per essere felici e contenti (perchè tutto in WordPress si fa oggi, a prescindere, ed è un male – ovviamente nella misura qualora diventa uno strumento limitante e non, come invece dovrebbe essere, uno che favorisca la creatività  e fornisca soluzioni già  pronte all’uso open source). Insomma, credetemi: non basta avere buone idee, non basta avere l’intuizione giusta su un mercato, una nicchia, un settore commerciale o qualsiasi altra cosa: conta moltissimo la competenza nella realizzazione delle cose che si fanno. Senza una buona ingegneria alla base, di fatto, non si riesce ad andare da nessuna parte.

Un’ottima idea realizzata in modo mediocre tecnicamente, risulterà  nel 99% dei casi un qualcosa di già  visto, poco interessante e che sa orrendamente di riciclato.

Perchè il tuo business online è destinato a fallire

Gli errori più comuni a cui mi è capitato di assistere, in ordine rigorosamente sparso, sono i seguenti.

  1. intendere la realizzazione del sito come un work in progress continuo; questo a prescindere dal fastidio nel chiedermi le modifiche successive gratis (perchè, giustamente, uno può anche cambiare idea ed è lecito: ma i cambi si pagano, ragazzi miei), quanto peggio ancora per il fatto che quel cambio di idea corrispondeva ad uno stravolgimento dello spirito di fondo del progetto. Stravolgere un progetto in base al capriccio del tuo “capo” che crede (ed il più delle volte si illude) di saperne più di chiunque altro è la situazione lavorativa peggiore che possa capitare, subito dopo quelli che si prendono il tuo lavoro e scappano via. Il principio del beta perpetuo, ovviamente, rimane alla base del web 2.0: va benissimo migliorare di continuo, aggiornare il sito, proporre cose sempre più innovative ed a misura di utente. Va malissimo, invece, stravolgere l’idea di fondo solo perchè l’amico ha detto che il sito non è abbastanza intuitivo.
  2. Molto collegato al punto precedente, c’è la totale mancanza (nei progetti web di ogni ordine e grado che ho visto ad oggi) di un coordinamento tecnico degno di questo nome; si tira a campare finchè giustamente uno non decide di abbandonare la nave, o magari perchè a 1000 euro si aspettava di aver realizzato Facebook 2.
  3. Non posso dimenticare, poi, l’idea bizzarra (a mio umile avviso, almeno) di finanziare i progetti web (ma anche le app) con le pubblicità  alla Google Adsense: un qualcosa di sbagliato in partenza per svariate ragioni, ma soprattutto perchè crea aspettative nei meno esperti (che poi ti molleranno, prima o poi), perchè non puoi pretendere lavoro di qualità  a commissione e perchè, soprattutto, quelli davvero validi scapperanno via, di fronte ad un progetto simile.
  4. Resta poi da considerare la svariata quantità  di progetti web privi di un’idea di mercato precisa, che si limitano a targetizzare il pubblico o a ragionare nei termini di “più sono, meglio è: il target non mi interessa”, senza sforzarsi nemmeno di individuare i loro bisogni e le necessità  a cui l’app o il vostro sito vengono incontro. Che ci crediate o no, la mancanza di un modello di business è, ad oggi, la pecca più grossa di progetti web che di loro potrebbero rendere tantissimo, nelle giuste mani.
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Questi sono i punti negativi più importanti che ho considerato, e che nella mia esperienza portano alla morte del progetto entro massimo un paio d’anni. Motivo di frustrazione per tutti, alla fine, soprattutto nel vedere siti progettati nel minimo dettaglio finire castrati, distrutti, disattivati e ignorati dai più solo perchè a monte non c’era la volontà  giusta di portarli avanti.

Progetti web vincenti: come sono fatti?

Oltre, ovviamente, alle competenze tecniche, che a quanto pare latitano, sempre e comunque. Ci sarebbe pero’ quantomeno da specificare quali sono le caratteristiche d un progetto web vincente. Provo ad procedere, anche qui, per punti.

  1. Tanto per cominciare, i progetti web di successo su cui ho lavorato sono pochissimi; non per scoraggiare nessuno, ma è diventata dura anche per gli Youtuber (che fanno, secondo molti, le attività  meno specializzate e più “facili” da realizzare; ma dietro il loro successo, spesso, c’è molto più lavoro di quanto possa sembrare)
  2. In secondo luogo, le realtà  web di successo hanno puntato quasi esclusivamente su specifiche nicchie di mercato, cioè si sforzano di individuare le esigenze di un gruppo di persone ben profilato, esistente, attivo; in questo la definizione delle personas, cioè dei profili tipici dei clienti del sito, può aiutare parecchio;
  3. pagano regolarmente, o in base ad accordi convenienti per tutti, i propri dipendenti o collaboratori (ok, magari sembra una cosa scontata ma vi garantisco che non lo è!);
  4. ragionano su pubblici specifici che siano anche (e soprattutto) disposti a spendere (per esempio: a quanto sembra molti sono disposti a spendere per un video per adulti in HD; gli appassionati di film in genere, paradossalmente secondo me, non sempre sono disposti a farlo); in genere, per questa ragione, il mercato delle carte di credito online sembra piuttosto prolifico;
  5. in rari casi, alle spalle dei progetti web eccellenti ci sono finanziamenti grossi effettuati in altri ambiti, a partire dalla formazione di un gruppo di eccellenze, anche in grado di comunicare (una cosa non implica affatto l’altra: anzi, quelli più bravi tendono spesso e volentieri, purtroppo, a sopraffarsi a vicenda);
  6. cercano di promuovere il proprio sito in modo multicanale (SEO, Adwords, social network) ed in mancanza di risorse per ognuno si concentrano solo su un paio dei precedenti, senza perdere tempo con social che in Italia non usa nessuno;
  7. promuovono idee davvero valide e che sappiano correggere, nella migliore delle ipotesi, mancanze o lacune di siti web esistenti.
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E voi, siete pronti a promuovere il vostro nuovo progetto sul web e farlo decollare?

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