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Problemi hosting Siteground (RISOLTO): Googlebot non riusciva a scansionare i siti

Vari siti ospitati su Siteground risultavano avere un problema decisamente singolare: erano visibili ma il GoogleBot non sembrava in grado di scansionarli, cosa che è stata rilevata solo dopo una lunga analisi e che potrebbe, da varie voci che mi sono arrivate, aver fatto perdere indicizzazione e posizionamento di molti di quei siti.

Quelle che scrivo di seguito sono considerazioni sparse che penso possano essere utili a qualcuno, qualche hint tecnica e naturalmente non vi arrabbiate troppo :-) se le mie valutazioni non si applicassero al vostro caso, dato che – come scrivo da sempre – ogni sito fa storia a sè e ci sono decine di fattori di mezzo, da valutare singolarmente. Se non altro, da tutta questa storia sembra provato che il Google recente tende a penalizzare siti che non rispondano a dovere al Google, cosa che sarebbe il caso di verificare periodicamente soprattutto se usate servizi di hosting condivisi e non siete troppo pratici di impostazione dei log (che si potrebbero impostare in modo tale da rilevare future anomalie del genere, in teoria), HTTPS status e cache.

Da un punto di vista formale, è un problema non da poco ovviamente, e numerose sono state le lamentele in merito al comportamento dell’azienda sui social, accusata da alcuni di scarsa celerità  nell’intervento. Non si trattava di un semplice down, del resto, perchè l’hosting ha avuto un’influenza diretta sulla SEO di alcuni di quei siti, di cui non sono riuscito a trovare effettivo riscontro da poterli citare come casi studio, cosa che si è riflessa in alcuni casi, secondo alcuni, in peggioramenti dei ranking sui motori. Cosa che potrebbe essere, senza dubbio, ma che francamente mi preoccupa relativamente, dato che mi sembra ragionevole che con la rinnovata indicizzazione scattino nuovamente gli stessi criteri di ranking, per cui i siti immagino ricompaiano automaticamente dopo qualche tempo (forse anche qualche altro giorno, immagino).

La questione è da sempre molto dibattuta per quanto, in genere, i servizi di hosting in genere tendano ad affrontarla in modi diversi: in genere offrono dei mesi extra gratuiti di servizio, scontano qualcosa, ritengo anche – per quello che vale – che difficilmente si possano ritenere responsabili di un vero e proprio danno (anche perchè, da tecnico, posso dire con una certa sicurezza che problemi del genere sono all’ordine del giorno su vari fronti, e spesso neanche ne sappiamo nulla). Ad ogni modo eccovi qualche spunto tecnico per provare a risolvere potrebbe essere utile, ovvero quello che farei da SEO tecnico:

  • test a campione su URL casuali del sito, via Screaming Frog oppure HTTPstatus o analoghi, per verificare che le pagine restituiscano effettivamente un codice server 200; se non lo restituiscono potrebbe convenire disattivare temporaneamente i plugin, riattivarli, pulire la cache lato client e lato server,
  • test a campione su URL casuali del sito via Search Console, per verificare che vengano acquisiti correttamente, e ricordando che le quote del servizio sono limitate (quindi magari provate una singola pagina per ogni tipo, tipo prodotto o post singolo, categorie, tag, home ecc.)
  • acquisizione di qualche backlink anche banale o da bookmark / Reddit al fine di aumentare le probabilità  che il GoogleBot passi sulla nostra pagina mediante quel link e, di conseguenza, scansioni anche le pagine linkate internamente.

Altra cosa strana che ho rilevato su un sito che avrebbe dovuto essere escluso da Google, ad esempio, è che lo stesso sito web sul PC del mio collega non si vedeva, cercandolo, mentre usando il mio computer Google lo mostrava normalmente(ennesima prova della soggettività  dei risultati, e del fatto che dire “essere primi” o “essere quinti” a volte abbia quasi poco senso, ormai). Non credo che in questo caso si debba o si possa fare nulla di che, se non constatare semplicemente l’importanza dei risultati personalizzati.

D’altro canto, c’è da riconoscere la complessità  della situazione che si era venuta a creare, a mio parere, che ha richiesto diverso tempo per la soluzione dato che era legata, da quello che si era capito, ad un problema di DNS: alcuni, ad esempio, avevano scritto di aver risolto passando il proprio sito su CloudFlare, cioè migrando il sito sui DNS di CloudFlare, cosa molto saggia secondo me perchè ne faccio uso anch’io per vari siti, e gestiscono benissimo anche grossi flussi di visitatori senza problemi, o quasi.

Cosa è successo: la cronaca

Dopo varie segnalazioni sembra confermato che Siteground stia dando problemi a molti siti web che sta ospitando, apparentemente legati alla gestione del DNS che non risolve correttamente lato Googlebot. Ciò si traduce nel fatto che i siti ospitati sotto Siteground sono invisibili alle scansioni del motore di ricerca, con tutto quello che ne consegue. Quello che sembrava un errore accidentale di poco conto, segnalato per la prima volta sul blog matttutt, è diventato un problema serio per moltissimi utenti anche italiani; nella community SEO l’argomento è molto discusso, e si sta cercando di trovare una soluzione al problema. Al momento non abbiamo indicazioni su quando sarà  possibile risolvere, per quanto l’azienda stia segnalando via Twitter gli sviluppi della situazione. Il problema continua ad essere legato al fatto che il Googlebot non riesce ad accedere ai siti su Siteground, e sembra a sua volta legato ad un problema di rete su AWS Amazon, a cui il servizio fa implicitamente riferimento.

Pagine web indicizzate senza problemi fino a qualche giorno fa solo, in alcuni casi, scomparse da Google, per quanto il problema non riguardi probabilmente la totalità  dei siti di Siteground sicuramente una buona parte è stata coinvolta. Le schermate problematiche della Google Search Console sono visibili di seguito e, al momento, non sappiamo di più. Non appena avremo altre notizie sarà  nostra cura aggiornarvi.

google no rejected index request

cerca hosting alternativi a Siteground

Aggiornamento 13:02 il problema sembra essere rientrato e tra qualche ora dovrebbe essere possibile scansionare i siti di Siteground come prima.

Se il problema continua a ripresentarsi anche adesso, del resto, è ancora possibile che si tratti di un problema legato alla non ancora completata propagazione dei DNS, che può richiedere anche diversi giorni per il suo completamento. Quindi si tratta di aspettare ancora un po’ e poi, in caso, fare segnalazione all’assistenza.

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