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Chi era Ada Lovelace

Nota con il nome completo di Augusta Ada King, contessa di Lovelace, questo personaggio storico viene molto citato nell’ambito dell’informatica: figlia del poeta Lord Byron, fu una scrittrice e matematica britannica vissuta tra il 1815 ed il 1852, che lavorò su quello che viene considerato uno dei primi calcolatori della storia, ovvero la Macchina Analitica di Babbage.

La macchina analitica

Una macchina risalente al 1800 che, incredibilmente, presenta varie analogie con i calcolatori general purpose o moderni computer che conosciamo oggi, che funzionava a schede (un tipo per le operazioni matematiche, uno per le costanti ed un’altro per salvare e caricare dati), a cui la Lovelace contribuଠcon vari appunti. Suo, ad esempio, un esempio di primissimo algoritmo per effettuare calcoli specifici, a cui la donna aggiunse, mediante alcune brillanti osservazioni, la possibilità  che si potesse utilizzare il tutto non solo per fare calcoli aritmetici, ma anche per eseguire algoritmi nel senso inteso oggi.

Per molti commentatori, lo studio della matematica aiutò la donna ad uscire dai propri problemi familiari (non conobbe mai il padre, ad esempio), proiettandola in una dimensione prima da semplice bibliofila e poi, col tempo, consolidandola come uno dei nomi fondamentali per l’informatica, senza i quali la scienza e la tecnologia difficilmente sarebbero arrivate ai punti cruciali di oggi

La “nota G”

Menabrea, un ingegnere italiano, rimase colpito da quella macchina tanto da scriverci un articolo, che poi venne tradotto dalla Lovelace con varie note personali tra cui la celebre Nota G. Un algoritmo, in questa veste, non era che una sequenza di operazioni ordinate per risolvere un determinato compito, nello specifico calcolare un qualsiasi elemento della serie di Bernoulli senza conoscere i precedenti. Il primo software della storia, sostanzialmente (e compatibilmente con le tecnologie dell’epoca) è tutto qui.

La nota G è disponibile online , e colpisce ancora oggi per la razionalità  e la grande accortezza nell’uso delle parole. Ci piace riportarne una breve traduzione italiana dei punti salienti. Prima di tutto, evitare qualsiasi mitologia scientifica che, soprattutto oggi, sembra un’idea molto saggia:

àˆ auspicabile tutelarsi dalla possibilità  di idee esagerate che potrebbero sorgere in merito ai poteri della macchina analitica. Nel considerare qualsiasi nuovo argomento c’è spesso la tendenza, in primo luogo, a sopravvalutare ciò che troviamo già  interessante o notevole; e, in secondo luogo, da una sorta di reazione naturale, per sottovalutare il vero stato del caso, quando scopriamo che le nostre nozioni hanno superato quelle realmente sostenibili.

E poi, continua, ragionando sul ruolo della tecnologia non come automatismo cieco, bensଠcome supporto alle decisioni ed al calcolo:

La macchina analitica non ha la pretesa di originare nulla: può fare tutto ciò che sappiamo come dirle di fare. Può seguire l’analisi, ma non ha il potere di anticipare alcuna relazione analitica o verità . Può aiutarci a mettere a disposizione ciò che già  sappiamo come realizzare.

Tutta l’informatica cosiddetta deterministica (basata su input ed output che funzionano sempre allo stesso modo) si basa e si riassume su questo assunto, e – già  a metà  ottocento – la celebre matematica ci era arrivata. Certo non si arriva a parlare di intelligenza artificiale o di macchine in grado di “apprendere” gli input per riconoscerne di nuovi, ma sicuramente si trattò di uno dei passi avanti più importanti per un settore che sarebbe prolificato solo un centinaio di anni dopo.

Ada Lovelace fu anche una delle poche donne il cui ruolo nella tecnologia venne pubblicamente accreditato, ed è considerata dai più una delle prime (se non la prima in assoluto) programmatrice della storia. Peraltro la scienziata lavorò su un problema complicato da formalizzare ancora oggi, dato che il  diagramma del calcolo dei numeri di Bernoulli è talmente ampio e complesso da non poter essere visualizzato agevolmente su schermi di piccola dimensione.

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Lo schema di calcolo di Bernoulli in questione (clicca per ingrandirlo)

Linguaggio ADA

with Ada.Text_IO; use Ada.Text_IO;
procedure Hello is
begin
  Put_Line("Hello, Ada!");
end Hello;

> Hello, Ada!

Il linguaggio di programmazione ADA venne cosଠchiamato in onore al nome della matematica in questione, inaugurato dal Dipartiment della Difesa USA ed utilizzato in contesti specialistici ancora oggi. Linguaggio case insensitive, supportato con set di caratteri ISO 10646, ed una sintassi asciutta ed essenziale che ricorda, per certi versi, quella del Python priva dei segni di punteggiatura.

Ad oggi, l’Ada Lovelace Day viene commemorato ad ottobre, in date leggermente diverse a seconda del calendario: in Italia ciò è avvenuto il 13 ottobre del 2020, l’ultima volta, ma in genere si sceglie il secondo martedଠdel mese in questione che ovviamente cambia di anno in anno.

Google ha ideato anche un Doodle per la sua memoria, l’ultimo dei quali potete vederlo di seguito.

doodle ada lovelace

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